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Cinema e drink: L’uomo in più, ispirato all’omonimo film di Paolo Sorrentino

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La creatività nel mondo dei drink travalica qualsiasi confine geografico, mentale e tematico. Drink ispirati a un amore, a un’emozione, ma anche a un oggetto, ai luoghi del cuore e a un film amato.

Abbiamo chiesto ad alcuni dei migliori barman e barlady romani di individuare un proprio, personale, film del cuore cui ispirarsi. Ne sono scaturite decine e decine di drink, ispirati a filmografie delle più disparate, dai classici Via col vento ai neo-classici firmati Quentin Tarantino.

Con tanti registi anche italiani al centro dell’ispirazione, da Giuseppe Tornatore a Gabriele Mainetti, passando per David Lynch e il suo Mulholland drive, dai film romantici a Mad Max, passando per i cinecomic e il recente Avengers: Endgame.

Film che hanno ispirato l’uso di tutti gli ingredienti presenti nel mercato, ricette coniugate con cognac, tequila, whisky scozzese, irlandese, bourbon americani del Kentucky, vermouth piemontese, gin inglesi, romani e toscani, amari e bitter, ma anche vodka, ginger beer e liquore Strega, per una nuova ‘geografia cinematografica del bere di qualità’. Preparazioni semplici e meno semplici, da gustare nei loro ingredienti di qualità, ricette create ad hoc da barman e barlady cinefili per sperimentare sé stessi dietro il bancone con un occhio al Grande Cinema.

Oggi è la volta de L’uomo in più, ispirato all’omonimo lungometraggio diretto da Paolo Sorrentino.

BARMAN:

Giovanni Torre, bar manager e proprietario del Circus Cocktail Bar di Catania

INGREDIENTI:

5 cl VII Hills Italian Dry Gin
6 cl bitter cordial (bitter, acids, sale, zucchero)

Bicchiere: coppetta
Garnish: spiga di grano

PREPARAZIONE:

Versare il VII Hills Gin e il cordiale in un mixing glass e mescolare con del ghiaccio fin quando non si raggiunge la giusta temperatura. Versare in una coppetta, guarnire con una spiga di grano e gustare!

ISPIRAZIONE:

Il bartender catanese Giovanni Torre si ispira a L’uomo in più, film d’esordio del suo regista preferito, Paolo Sorrentino, cui ha già dedicato il drink Youth. La quarantena è stata dura per tutti, ma Sorrentino per Giovanni si è confermato, ancora una volta, una garanzia. La storia di due uomini (un cantante e un calciatore con lo stesso nome, Antonio Pisapia), entrambi agli fine della propria carriera e con una forte voglia di rivalsa verso la vita. L’ispirazione arriva viene ogni volta che un film, un monologo in particolare, provocano la pelle d’oca. E così, nel film, il cantante interpretato da Toni Servillo, in diretta tv nazionale alla fine del film si lancia in un monologo che comprende la frase “Dicono che la cocaina faccia perdere la memoria: è na strunzata. Me la ricordo tutta la cocaina che mi sono tirato”. Un monologo che ha ispirato un drink dal sapore amaro e acido, un po’ come è stata la vita dei due protagonisti.

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Alberto Remondini e il suo nuovo singolo “Quarantine”

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Si intitola “Quarantine” il nuovo singolo di Alberto Remondini, in uscita ad inizio giugno per Strakton Records. Un brano nato durante la quarantena globale imposta dal Coronavirus, caratterizzato da sonorità techno-melodiche e che rispecchia appieno i gusti musicali attuali dell’autore.

Una traccia che vuole esprimere il disagio attuale ma anche fotografare lo stato dell’industria musicale – spiega Remondini – Abbiamo bisogno di una nuova speranza e di una nuova rinascita, un modo nuovo di vedere e fare il nostro lavoro, fatto di riconoscimenti, regolarizzazione, progettualità. La mia speranza? Che tutti quelli che decidono di lavorare nella musica, la rispettino”.

 

 

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ESC: un “Argonauta” dentro se stessi

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Parliamo con Francesco Botti, ovvero ESC all’anagrafe discografica. Parliamo di bellezza popolare, di quella che oggi si veste di estetica digitale… parliamo di un disco che in una certa misura rappresenta una summa di esperienze, suoni e semine artistiche che oggi danno un frutto che porta il titolo di “Argonauta”… quel senso di leggerezza pop dal punto di vista di un autore raffinato, dentro in una produzione che propone un mix assolutamente personale, sottilmente unico e dall’intricato gusto romantico. C’è modo di ritrovare la propria adolescenza e quel filo conduttore che traghetta automaticamente dentro le più attuali forme della scena indie italiana.

Noi parliamo spesso di bellezza… ma non solo di quella bellezza sfacciata ma anche e soprattutto di una bellezza che sta sotto le righe evidenti. Per ESC cos’è la bellezza?
Per me è una questione di tempistiche e punti di vista. Tutto è bellezza, ad un certo punto ti volti ed è lì.

E nell’annoso problema di far coesistere contenuto ed estetica… tu come ti muovi e come decidi di bilanciare questi due ingredienti?
Sinceramente non saprei dare una risposta precisa ad oggi. Ritrovo questo tentativo nei testi di questo disco, nei quali ho cercato di raccontare momenti e pensieri a volte per me complicati e ingarbugliati in maniera accessibile. Per il resto provo a far fluire le due cose insieme.

Nel video di questo primo singolo… lo sai che non mi sarei aspettato di vedere tanto mondo “naturale”, semplice e fanciullesco? Una decisa controtendenza rispetto al suono così ampiamente prodotto… non trovi?
“La principessa sul triciclo” è una canzone che parla di rispetto della fragilità e delle scelte personali. La produzione è stata sicuramente attenta ma si è mossa cercando di restituire delicatezza. E credo che la fragilità sia appunto naturale e abbia molto a che fare con la fanciullezza.

“Argonauta”… mi ispira un viaggio interstellare in questa vita quotidiana… non è così?
Di fatto sì. Molte cose mi colpiscono, anche nei momenti più banali o ripetitivi. Mi capita di sentirci qualcosa dietro e di partire.

E la copertina è assai significativa… il segreto in questa vita, secondo te, è conservare la fantasia in testa?
Quale sia il segreto non lo so, ma mi è sempre venuto naturale viaggiare con la mente, e i posti in cui questo mi porta mi fanno stare bene.

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La rivincita: un film malin-comico e cerchiobottista

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Il cerchiobottismo non è necessariamente un espediente da stigmatizzare a priori. La rivincita, apologo malincomico sui poveri cristi intenti a sbarcare il lunario preservando i valori ereditati dalla tradizione, lo prova.

L’uscita del film sulla piattaforma RaiPlay prevista dal progetto “La Rai con il Cinema italiano – Otto film di Rai Cinema in esclusiva su RaiPlay” riesce in primis a sopperire all’impasse del Bif&st-Bari International Film Festival. Rinviato lo scorso Marzo a causa della quarantena imposta dalla lotta al Covid-19. La regione Puglia può lo stesso ritenersi soddisfatta: il territorio eletto a teatro a cielo aperto per affinare la qualità d’ispirazione dell’assunto acquista una considerevole rilevanza. In virtù di un curioso lavoro di sottrazione. Che impreziosisce il disegno psicologico. La trasposizione sul grande schermo dell’omonimo romanzo di Michele Santeramo rifugge dagli argomenti troppo capziosi per esibire l’analisi introspettiva connessa all’altalena degli stati d’animo. Inaspriti dall’economia sommersa, dall’incertezza dell’agire finanziario, dall’impossibilità di cogliere i frutti più succosi dell’humus sia domestico sia pubblico. L’intelaiatura teatrale del copione, deciso ad anteporre gli stilemi del cinema da camera all’interazione tra habitat ed esseri umani, cara al pionieristico regista svedese Victor Sjöström, possiede diverse frecce al proprio arco. La scrittura per immagini comunica meglio delle parole. Schiave dei vezzi dovuti a modalità eccessivamente esplicative. Si respira un’aria tanto mesta quanto avvezza all’ironia stemperante sin dall’incipit. Sulla falsariga dei nobili antesignani riletti in filigrana. Dai dramedy sulla classe operaia di Ken Loach a Morte di un commesso viaggiatore di Volker Schlöndorff, da Segreti e bugie di Mike Leigh a Barriere di Denzel Washington.

L’intoppo, che pregiudica, seppur in minima parte, la forza espressiva aliena agli spicci effetti sentimentali, risiede nel voler conciliare punti di partenza agli antipodi. Per levare al visibile, aggiungendo all’invisibile, ed ergo al mistero, sinonimo dalla notte dei tempi d’intensa poesia, la scelta di mostrare cum grano salis la virtù dei luoghi di riverberare modi d’agire, umanissimi ed empi a seconda dei casi, scongiura l’incognita gradita di pagare dazio all’ipocrisia deleteria del luogo comune. La rivincita, mostrando ubbie ed empiti di speranza di due fratelli del Sud Italia che hanno dissipato l’eredità paterna in seguito alla decadenza imperante nel Mezzogiorno e nel Bel Paese in generale, ricava vigore dalla padronanza dietro la macchina da presa dell’esordiente Leo Muscato. Il regista, forgiato dall’esperienza sul palcoscenico, nel mondo della lirica e dal carattere d’ingegno creativo necessario ad andare oltre la piattezza naturalistica di certi documentari, dimostra di sapere il fatto suo: all’abile assemblaggio delle inquadrature, avvezze ai medesimi semitoni dell’intimistico A spasso con Daisy, le composite correzioni di fuoco replicano ponendo in risalto il sottosuolo dell’affresco che s’interpone in mezzo alla giustezza della denuncia sociale e all’intelligenza dell’umorismo sdrammatizzante.

La tragedia greca del contadino Vincenzo che dinanzi all’ingiusta espropriazione del campo da coltivare con fatica ed estremo impegno decide di far abortire l’appassionata consorte cadrebbe nelle secche dell’enfasi di maniera se alcune trovate non fossero conformi alla brillantezza della commedia all’italiana. La simpatia dell’avvocato, in grado di riuscire ad appaiare la furbizia levantina dell’Azzecca-garbugli di manzoniana memoria e le pose buffonesche di Alberto Sordi in Troppo forte, travalica i limiti dell’aneddoto satirico fine a se stesso. Il personaggio di Sabino, costretto dalla crisi, lungi dal divenire un’opportunità come sostengono i seguaci della resilienza, persuade meno. E con lui la moglie delusa al punto da partire per l’Africa, in missione, abbandonando il figlioletto già affranto per difficoltà incontrate a realizzare un sogno analogo a quello nutrito da Jamie Bell. Il trattamento superficiale ed esornativo delle figure di fianco tagliate con l’accetta, specie lo strozzino che taglieggia l’esistenza del povero Vincenzo e costringe Sabino a spargere veleni per pochi soldi, non pregiudica comunque l’efficace riuscita dei lati romantici ed empatici. Ad alzare bandiera bianca è invece, al contrario del citato carattere d’ingegno creativo, il carattere d’autenticità che avrebbe potuto conferire l’idonea linfa ai legami di sangue e di suolo senza cedere ad ampollose banalità scintillanti. La rivincita affianca modi spigliati ed echi ammiccanti (con l’adagio antico “Insperata accidunt magis quam speres: Le cose insperate capitano più spesso di quanto si creda” sugli scudi) ma concede pure qualche calo di personalità.

A differenza di Claudio Amendola, che ne La mossa del pinguino s’inspira a Ken Loach per descrivere i losers romani che ha conosciuto da vicino per affetto e per piacere, Moscato tradisce l’impaccio di averli al limite solo intervistati. Per dovere. Il terreno non mente tuttavia. E rispecchia criteri spigliati, ansie e silenzi eloquenti. Peccato che l’inerzia di attingere all’acume dei Maestri, al pari dell’uso strumentale dell’aura contemplativa, prenda più spazio degli scorci paesaggistici, dei campi coltivabili, ricintati dallo Stato divenuto socio di maggioranza e talvolta despota impietoso, nonché dai campi lunghi che catturano in ogni caso l’egemonia del cemento sul verde dei prati. La rivincita comincia prendendo le mosse da capolavori antiretorici, sebbene la bassa densità lessicale del dialetto pugliese ceda presto il proscenio a dialoghi da soap opera, per poi cercare conforto nel dolciastro. Herbert Ross in Fiori d’acciaio seppe sottrarsi alle seccanti lusinghe dei melodramma per famiglie. La rivincita comincia bene, prosegue discretamente, barcolla a metà e molla nel finale. Preferendo i colpi di gomito all’indubbia verità messa in scena con l’ausilio dell’ottimo cast. Intento a dare un colpo al cerchio della teatralità e uno alla botte dell’asciuttezza. La penuria dell’idonea spontaneità di tratto lascia di conseguenza l’amaro in bocca. Nonostante l’evocativa dolcezza di fondo. Ricalcata, nemmeno troppo di nascosto, da Il grande freddo di Lawrence Kasdan. Ad maiora.

 

 

Massimiliano Serriello

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Anche due episodi di Hayao Miyazaki nel cofanetto blu-ray Lupin the 3rd – La seconda serie box 3

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E si conclude la rassegna in alta definizione della seconda serie animata dedicata a Lupin the 3rd.

Venuto fuori dalla mente di Monkey Punch il 10 Agosto del 1967 e pubblicato sulle pagine del Weekly Manga Action, un personaggio conobbe la gloria del mondo animato quattro anni più tardi, grazie ad una prima serie cartoon di grande richiamo, seguita poi nel 1977 da una seconda. Seconda di cui, dopo i primi due cofanetti in alta definizione editi da Koch Media e Yamato Video nella collana Anime Factory, è ora disponibile il terzo, inserito in slpicase cartonato come di consueto.

Lupin the 3rd – La seconda serie è un titolo emozionante, che miscela comicità slapstick con avventura solo come il mondo manga sa fare, tramite guizzi di pura e vera creatività orientale. Senza ombra di dubbio è la forza magnetica del suo protagonista Lupin a trainare tutta questa riuscita, personaggio longilineo, a suo modo arrogante, ma sempre pronto a mettere in pratica le proprie doti di poliedrico ladro, tra travestimenti vari e acrobazie scavezzacollo. Lo accompagnano dappertutto i soci Jigen, pistolero dalla mira precisa, e Goemon, metodico samurai munito di spada micidiale e affilata come una lama di rasoio; senza escludere la bellissima Margot (in originale Fujiko), formosa e pericolosa collega che molto spesso tende a fare il doppio gioco. Inarrestabile controparte facente parte del mondo della legge, poi, è l’ispettore Zenigata, pronto a tutto, scorbutico e chiassoso, ma anche perseverante cacciatore, che non si darà pace finché non metterà in manette i quattro farabutti.

Lupin the 3rd – La seconda serie box 3 contiene quindi gli episodi di questa stagione che vanno dal numero 104 al numero 155, suddivisi in sei dischi e tra i quali possiamo trovare Il letto d’oro (un bene prezioso appartenente ad un texano attira l’attenzione di Lupin), L’invincibile spada (qualcuno è pronto a tutto pur di scoprire il segreto della spada di Goemon), Il gioco degli invasori (una ex fiamma di Jigen intende sfidarlo nel furto di un diamante), Lupin contro Lupin (Margot inganna il grande ladro pur di rubargli il suo tesoro più prezioso), Una rapina al Louvre (una bambina francese coinvolge Lupin nel furto di un gioiello), La gentilezza di Jigen (una rocambolesca vicenda ruota attorno al quadro Venere nuda), Il tesoro di Pompei (un bene prezioso nascosto in un convento italiano si rivela essere l’oggetto del prossimo furto da compiere), Rapina alla banca di Miami (nonostante sia in vacanza , Lupin non può fare a meno di compiere un ulteriore colpo), I cappelli di Jigen (il vicedirettore di una banca intende uccidere tutti i migliori pistoleri del mondo, Jigen compreso) e, infine, L’oro di Hexagon (cinquanta tonnellate di lingotti d’oro appartenuti ai nazisti faranno gola a Lupin).

Ma il vero fiore all’occhiello di questo Lupin the 3rd – La seconda serie Box 3 è rappresentato dalla presenza di due episodi diretti dal maestro dell’animazione Hayao Miyazaki (La principessa Mononoke, La città incantata), intitolati Albatross, le ali della morte (Lupin e soci corrono a salvare Margot da un rapimento) e il conclusivo I ladri amano la pace (Lupin lotta contro la malvagità di un robot che semina morte e pericolo).

Le sigle originali fanno da extra, mentre, dispensatore delle sinossi di ogni singolo episodio e di una gallery di illustrazioni, fondali e disegni preparatori, un ricco booklet di trentadue pagine è incluso nella confezione.

 

Mirko Lomuscio

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Le Fotomodelle di Mondospettacolo: Romina

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Ciao Romina, benvenuta su Mondospettacolo, come stai innanzitutto?

Ciao Alex, bene grazie, oggi relax 😁.

Da quanto tempo posi come fotomodella?

Da due anni, ho iniziato per puro caso dopo alcuni concorsi di moda: miss talent art, miss lady spettacolo.

Come è stata la tua prima volta sul set fotografico?

Un poco imbarazzata, non proprio disinvolta, però ho un bel ricordo 😊

Quali sono i motivi per cui hai deciso di posare?

Probabilmente perché aiuta ad esprimere la mia femminilita’, ed è pure bello stare al centro dell attenzione, un po’ esibizionista lo sono sempre stata, ma senza esagerare.

Hai partecipato a diversi shootings: quali di questi ricordi con più piacere?

Sicuramente il primo, il più bello, nonostante ero un po emozionata, ero curiosa di imparare le pose e non vedevo l ora di vedere le foto 😍.

Il mondo della fotografia è come lo immaginavi prima di farne parte?

Più o meno si, anche se finché non sei dentro non puoi capire bene cosa c è dietro, i preparativi, le luci, ecc..

Cosa riesce a farti emozionare?

Uno sguardo intenso, la natura, gli animali, i bambini, tutto ciò che mi trasmette qualcosa..

Ti definisci più bambola o più pantera?

Dipende, un po bambola un po pantera.. a seconda del momento..

Posi nuda con disinvoltura, quale è il tuo segreto?

L’importante è lasciarsi andare e  seguire il proprio istinto..

Che cosa ti piace di più in un uomo?

Il carattere fa tanto, ma al primo impatto sicuramente gli occhi, la bocca, e se ha un bel fisico sportivo lo preferisco 😁.

Sei una donna molto sensuale, ma secondo te: sensuali si nasce o si diventa?

Si nasce! Eì una cosa innata.. o ce l’hai di natura o non puoi sforzarti di esserlo..

Un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?

Mi piacerebbe fare parte di un video clip musicale e provare un set di un film, anche come comparsa mi farebbe molto piacere.

Quali sono le tue passioni?

Ballare, frequento una scuola di Burlesque e ho fatto danza moderna da ragazza.

Un tuo pregio e un tuo difetto

Pregio: sono generosa, altruista. Difetto: a volte permalosa, e impulsiva.

Che cos’è sacro per te?

La famiglia.

Di cosa ha paura Romina?

Perdere i miei cari.

C’è qualcosa di te che cambieresti?

Si, dei momenti vorrei essere più sicura di me stessa.

Romina, ti faccio una domandona: come descriveresti la tua vita sentimentale?

Mi viene da ridere.. 😂 sono single da un po, ed è molto difficile legarmi a qualcuno dopo alcune  delusioni, sono diventata diffidente.

Secondo te quali sono le qualità che una fotomodella dovrebbe avere?

Non serve tanto la bellezza.. serve l espressività, se sai trasmettere qualcosa attraverso una foto hai già tutto il potenziale per fare bene ed essere apprezzata.

Vai  o meglio, andavi al cinema? E se la risposta è si che genere di film preferisci vedere?

Si, ci vado, guardo vari generi,  dal comico, al drammatico, l’horror lo amavo molto da bambina ,leggevo i Dylan Dog.

Il tuo piatto preferito?

La pizza, ma pure i primi di pasta, carne o pesce, dolci, sono golosa 😂.

Amicizia, Amore, Famiglia, Lavoro Salute, Sesso e Soldi mettili in ordine di importanza!!!

Famiglia, Salute, Lavoro,  Amicizia, Amore, Sesso, Soldi.

Un  motto o una frase che più ti rappresenta?

“Chi la dura la vince!”

A.C.

https://www.instagram.com/modelromina/

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Apulia Web Fest: Premio Best Actor a Francesco Paolantoni per QUI PRO QUO

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“Luoghi comuni, tabù, mancanza d’informazione mettono a repentaglio l’unica cosa che può salvarti veramente la vita: la prevenzione”. È l’happy end di Francesco, un over 50 protagonista di QUI PRO QUO, web sitcom in cinque puntate che tratta con ironia e leggerezza l’imbarazzo degli uomini adulti nel prendersi cura in generale della propria salute e in particolare di quella urogenitale.

QUI PRO QUO è diretta da Alessandro Bardani e Paola Pessot e vede come protagonista, insieme a Emanuela Rossi, Francesco Paolantoni. L’attore si è aggiudicato il Premio come Best Actor “per il suo recitar leggero e incisivo e per la sua verve sempre brillante e mai scontata” nel corso della serata finale online di domenica 31 Maggio 2020 dell’Apulia Web Fest, giunto alla sua seconda edizione.

Per parlare del tumore della prostata e sfatarne i falsi miti, la web sitcom racconta le vicende di una coppia in stile “Sandra e Raimondo”: Francesco ed Emanuela sono una coppia di mezza età che vive gli alti e bassi di una relazione di lunga data. I temi della prevenzione e della salute maschile si inseriscono nelle dinamiche di una coppia litigiosa, ma l’affetto che li unisce sarà la chiave per spingere lui a fare i passi giusti verso la prevenzione.

La web sitcom, in cinque episodi, è il fulcro della campagna nazionale di sensibilizzazione “QUI PRO QUO Salute della prostata: stop agli equivoci, sì alla prevenzione”, che ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza della popolazione sul tumore della prostata e di sensibilizzare gli uomini sulla prevenzione e sull’importanza di non sottovalutare i sintomi e di rivolgersi al medico in presenza di “campanelli di allarme”. La campagna è promossa da Europa Uomo Italia Onlus e Fondazione ONDA – Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, con il patrocinio di Fondazione AIOM, SIU – Società Italiana di Urologia, SIUrO – Società Italiana di Urologia Oncologica, AIRO – Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia clinica, AURO – Associazione Urologi Italiani, FFO – Fondazione per la Formazione Oncologica e il contributo incondizionato di Astellas.

I cinque episodi della web sitcom sono disponibili per la visione online su www.prostataquiproquo.it, dove è possibile trovare tutte le informazioni sulla campagna, e sul canale YouTube “Qui Pro Quo”.

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Letizia: modella over e sexy influencer

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Amici di Mondospettacolo, oggi sono in compagnia di Letizia: fotomodella e sexy influencer. A Letizia ho proposto una divertente e piccante sexyintervista, lei non si è tirata indietro e quindi eccoci qui.

Ciao Letizia, bentornata su Mondospettacolo, come stai innanzitutto?

Carissimi amici di Mondospettacolo, sono felice di tornare di nuovo da voi e parlare po di me in questa speciale intervista  po’ piccante (sorride).

Su Instagram sei sempre super attiva con foto e video molto provocanti ma come stanno salendo i Followers? (n.d.r.  anche se a guardare oltre ai followers salgono le pressioni).

Si, amo far divertire i miei followers con i balletti sensuali e ammiccanti …

I tuoi video sono maliziosi e provocanti ma sempre simpatici, hai un modo tutto tuo di intrattenere il tuo pubblico, ma sei nata così oppure lo sei diventata?

Ale, sono  nata ballando, quindi mi viene tutto molto naturale,  essendo una ballerina di latino americano.

Inevitabilmente guardando i tuoi contenuti su instagram molti maschietti avranno voglia di scop…rirti (rido), ma non ti senti responsabile di probabili piccoli infarti?

Causerò qualche piccoloinfarto, lì è il bello, faccio passare momenti di follia scatenandomi con balli latino americani e non solo 😂😂.

A letto fai tutto tutto? O c’è qualcosa che resta Tabù?

Sul  sesso mi piace quasi tutto, il mio tabù è l’anale e non mi piacciono i giocattoli finti, voglio solo quelli veri ,mi piace la carne vera 😂..

Sei mai stata con una donna?

Con le donne ho giocato solo sui set fotografici, direi solo interazioni soft: carezze, baci e stop! Mi piacciono troppo gli uomini, insomma non sono bisex, ecco l’ho detto..

 

Il luogo più strano dove hai fatto sesso?

Il luogo più stano? nn ci crederete mai; l’ho fatto nel bagno di un aereo col mio uomo era un po’ strettino ma è stato fantastico, non entrò nei dettagli 😂.

Ti è mai capitato che durante un rapporto sessuale un uomo facesse cilecca?

Certo che mi è capitato, non l’ho più rivisto 😂.

Quando non puoi fare sesso con il tuo compagno, fai anche da sola?

Vi confesso in questa quarantena lo fatto spesso da sola..che libidine!

Quando sei per strada magari per fare compere, come si comportano gli uomini che ti passano vicino?

Gli uomini mi mangiamo con gli occhi, lo vedo anche con la coda dell occhio, stanno con le fidanzate o con le mogli, fanno tanto gli agnellini. Quanto mi diverto, sopratutto al mare come godo😂.

Amicizia, Amore, Sesso. Soldi, Salute, Famiglia e Lavoro: mettili in ordine di importanza.

Salute, amore, sesso, lavoro e soldi.

Letizia, grazie per essere stata con noi, ma prima di chiudere manda un sexy saluto ai tuoi followers che leggeranno la tua intervista.

Grazie per questa piccante intervista, mi sono divertita raccontandomi. Un grosso bacio vi  amo e seguitemi su instagram ,Letizia ❤.

Napoleone Wilson

letizialee2016@libero.it

https://www.instagram.com/letizia_model/

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Marilena: sexyinfluencer over

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Amici di Mondospettacolo, oggi sono in compagnia della sexyinfluencer Marilena. A Marilena  ho proposto una divertente e piccante sexyintervista, lei non si è tirata indietro e quindi eccoci qui.

Ciao Marilena, benvenuta su Mondospettacolo, come stai innanzitutto?

Sto bene grazie.

Su Instagram sei sempre super attiva con foto e video molto provocanti ma come stanno salendo i Followers?

I follower crescono abbastanza.

Inevitabilmente guardando i tuoi contenuti su instagram molti maschietti avranno voglia di scop…rirti (rido), ma non ti senti responsabile di così tante erezioni?

Mi sento responsabile di tante erezioni e ne sono fiera.

Da cosa posti e da come sei devi essere una donna molto aperta (mi vengono pensieri hot). Che rapporto hai con il sesso?

Sono una donna molto aperta e mi piace il sesso.

A letto fai tutto tutto? O c’è qualcosa che resta Tabù?

A letto faccio di tutto e mi piace molto.

Sei mai stata con una donna?

Non sono mai stata con una donna, ma mi piacerebbe provare questa esperienza.

Il luogo più strano dove hai fatto sesso?

Il luogo più strano dove ho fatto sesso è stato in ascensore.

Ti è mai capitato che durante un rapporto sessuale un uomo facesse cilecca?

Si  mi è capitato che qualcuno ha fatto cilecca e ci è rimasto molto male.

Guardi film porno? E se la risposta è si quali sono le sottocategorie che preferisci?

Qualche volta ho guardato film porno, preferisco il genere lesbo.

Quando non puoi fare sesso con il tuo compagno, fai anche da sola?

Si, se ho voglia e non ho il mio compagno mi capita di masturbarmi.

Quale cosa ti piace fare di più a letto e quale cosa invece ti piace farti fare?

La cosa che mi piace di più fare sono i blowjob e mi piace farmi masturbare, come posizione mi piace la pecorina.

Quando sei per strada magari per fare compere, come si comportano gli uomini che ti passano vicino?

Quando sono in giro mi accorgo di essere molto ammirata e mi compiaccio.

Se ti proponessero di fare un film erotico d’autore accetteresti?

Si, un film erotico accetterei di farlo.

Amicizia, Amore, Sesso. Soldi, Salute, Famiglia e Lavoro: mettili in ordine di importanza.

Salute, Lavoro, Famiglia, Amore, Soldi, Sesso, Amicizia.

Marilena, grazie per essere stata con noi, prima di chiudere manda un sexy saluto ai tuoi followers che leggeranno la tua intervista.

Spero vivamente che le mie foto e video vi facciano sempre eccitare. Vi mando un grosso bacio dove volete voi. Ciaoooo.

N.W.

https://www.instagram.com/marilena.bernabe71/

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A fine luglio Tomorrowland Around The World

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Un’esperienza unica, un festival musicale digitale di due giorni, con i nomi più importanti della musica elettronica e le migliori tecnologie 3D al mondo relative a design, produzioni video e effetti speciali

Immaginatevi… una nuova, affascinante location di Tomorrowland, creata negli ultimi mesi in una località lontana da ogni dove, in un luogo che nessuno mai sognerebbe di visitare: una location che è pronta ad aprire le sue porte e dare il benvenuto ad un pubblico proveniente da tutto il mondo. Tutto questo per un unico week-end. Sabato 25 e domenica 26 luglio Tomorrowland presenta Tomorrowland Around The World, the digital festival: un’esperienza assolutamente spettacolare aperta ad un pubblico di ogni età e di ogni dove, senza frontiere né confini. Una première mondiale ed un salto di qualità decisivo per il futuro dei festival musicali digitali.

Negli ultimi mesi, Tomorrowland ha ricevuto molte richieste e tanti suggerimenti dalla sua comunità mondiale, per realizzare qualcosa di davvero speciale durante i due week-end (entrambi come sempre sold out) che avrebbero celebrato in Belgio l’edizione 2020 di Tomorrowland. Questo fortissimo legame ha ispirato Tomorrowland a creare un nuovo brand e una nuova piattaforma che consenta ai suoi visitatori di partecipare ad un’esperienza senza precedenti. I partecipanti al festival potranno muoversi con facilità in un magico e nuovissimo Tomorrowland grazie ai loro pc, laptop, smartphone e tablet – senza nessun visore – e esplorare l’intero festival interagendo insieme ai propri amici. Il programma dei due giorni del festival offrirà ai suoi partecipanti un fitto programma con tantissimo da fare, vedere e vivere. Come in ogni edizione di Tomorrowland, musica e show incredibili saranno i grandi protagonisti del week-end di fine luglio. Il festival presenterà otto palchi differenti, in puro stile Tomorrowland: Atmosphere, Core, Freedom Stage, Elixir ed altri ancora.

 

 

Tre stage saranno realizzati appositamente dal team creativo e dagli artisti di Tomorrowland; ogni palco proporre il meglio della musica elettronica mondiale grazie ai suoi artisti più idolatrati, coinvolgendo i più diversi generi musicali, accompagnando il tutto con fuochi d’artificio e laser show tipici di Tomorrowland. E come autentica ciliegia sulla torta del Mainstage, ‘The Reflection of Love, Chapter 1’ – il tema dominante dell’edizione 2020 – sarà rivelato in anteprima mondiale durante Tomorrowland Around The World. Insieme alle performance, durante il festival ci saranno una serie di esperienze interattive: webinar ispirazionali, giochi e workshop dedicati a lifestyle, cibo, moda e alla Tomorrowland Foundation. Tomorrowland Around The World sarà un’esperienza di due giorni, dalle 15 all’1 di notte. Una vera e propria ‘time-zone-friendly’ sarà aperta e dedicata al pubblico dell’Asia e delle Americhe. Tomorrowland Around The World utilizzerà per i suoi otto palchi le migliori tecnologie 3D mondiali relative a design, video production, gaming ed una serie di effetti speciali; avrà una line up spettacolare con i più importanti protagonisti della scena elettronica, che durante il week-end di fine luglio presenteranno contenuti esclusivi in anteprima mondiale.

Michiel Beers, co-fondatore di Tomorrowland: “Tomorrowland Around The World è il frutto di dello sforzo di un team composto da centinaia di persone, che stanno lavorando senza sosta per creare un’esperienza mai vissuta prima nel campo dell’intrattenimento. Sin da quando siamo partiti con questo progetto e le idee hanno iniziato a prendere forma, abbiamo subito sentito e percepito grande energia e tanta positività da parte di tutte le persone coinvolte. Per noi si tratta di reinventare il nostro modello di festival experience, ma in tutta sincerità crediamo che sapremo portare lo spirito di Tomorrowland ai massimi livelli, coinvolgendo tutti quanti, ognuno nelle proprie case. Speriamo che le centinaia di migliaia di persone sapranno idealmente unirsi, ritrovarsi e organizzarsi in maniera responsabile, dal Canada all’Australia, dal Giappone al Brasile o ovunque essi siano. Anche e soprattutto durante un week-end che è solito celebrare Tomorrowland in Belgio, saremo tutti in grado di unire il nostro mondo in qualcosa di unico”.

Il popolo di Tomorrowland potrà vivere questa esperienza unica insieme ai propri amici: sfoggiando il proprio outfit preferito da festival, piantando la propria tenda in giardino, montando un grande schermo, invitando amici ed affetti per un barbecue a suon di musica, decorando a tema il proprio balcone e le stanze di casa propria, in modo che Tomorrowland Around The World unisca tutti quanti nel nome della musica in maniera sicura e responsabile.

Tutti gli ulteriori dettagli saranno rivelati nelle prossime settimane.

Tomorrowland Around The World, the digital festival

  • Sabato 25 e Domenica 26 luglio 2020
  • Dalle 15 all’1 (CEST)
  • ‘Time-zone-friendly’ per i partecipanti provenienti dall’Asia, Nord e Sud America
  • Evento aperto al pubblico di ogni età e di ogni provenienza
  • Accesso esclusivamente attraverso il sito com
  • Annuncio line up lunedì 15 giugno
  • I biglietti in vendita da giovedì 18 giugno 2020 sul sito com
  • Il biglietto giornaliero costa 12.50 euro
  • Il biglietto per l’intero fine settimana costa 20 euro ed è comprensivo di una serie di contenuti on-demand per rivivere appieno il festival e la sua esperienza
  • Disponibili speciali pacchetti People Of Tomorrow e Home Party
  • Ulteriori informazioni e aggiornamenti: com

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Le Fotomodelle di Mondospettacolo: Laura Capomagi

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Laura Capomagi, benvenuta su Mondospettacolo, come stai innanzitutto?

Ciao Alex, grazie! Sono felice di questa nostra intervista, mi fa davvero molto piacere!

Descriviti al nostro pubblico raccontami un po’ di te.

A dispetto dell’apparenza sono una ragazza molto più semplice di quello che si potrebbe immaginare. Mi reputo una ragazza solare, socievole e pronta a confrontarsi con gli altri, tutto questo a differenza di molte altre ragazze che spesso si sentono talmente importanti da non considerare i pensieri altrui. Uno dei miei difetti è quello di essere piuttosto diffidente, in passato ho affrontato situazioni che mi hanno portata ad essere quella che sono oggi e quindi tendo sempre a vedere oltre all’aspetto positivo anche quello negativo delle esperienze che mi si propongono.

 

Da quanto tempo posi come fotomodella?

Ho iniziato a posare come fotomodella circa tre anni fa. Partecipai ad un Workshop nel corso del quale posai per il noto fotografo Francesco Guarnieri. Da quell’esperienza capii che avrei continuato quella strada, in quanto ho sempre avuto la passione di farmi fotografare, sin da bambina.

Come è stata la tua prima volta sul set fotografico?

La mia prima volta sul set fotografico è stata un mix di emozioni! Ero un po’ agitata non lo nego, ma poi mi resi conto che negli scatti le emozioni traspariscono, quindi cercai di rilassarmi per ottenere dei buoni risultati!

 

Quali sono i motivi per cui hai deciso di posare? Ho deciso di iniziare a posare perché è l’unico modo che ho per tirarmi su di morale. in passato non sono stata bene con me stessa, non amavo il mio corpo ed ho deciso di cambiare.  Con l’impegno e molti sacrifici, sono diventata quella che sono oggi ed ora voglio premiarmi così..con la fotografia!

Hai partecipato a diversi shootings: quali di questi ricordi con più piacere?

Devo dire che ho un ricordo piacevole di ogni singolo shooting a cui ho partecipato. Tuttavia quello realizzato per l’Atelier Radiosa (@radiosa_atelier_aprilia) mi ha suscitato sicuramente più emozioni rispetto ai tradizionali shooting. Ho posato per circa 4 ore con il fotografo @francesco_gili indossando gli abiti da sposa della nuova collezione esclusiva di Radiosa e di Heloise.

 

Il mondo della fotografia è come lo immaginavi prima di farne parte?

Essendo molto diffidente, sapevo benissimo di non trovare proposte serie da chiunque mi contattasse. Con il tempo ho imparato a distinguere le vere e proprie collaborazioni da quelle poco professionali. Non avrei immaginato che questo mondo potesse fare per me, invece me ne sono innamorata ed ora non saprei più farne a meno!

Cosa riesce a farti emozionare?

Nonostante io posi in intimo o in costume, capi che sponsorizzo essendo un’influencer, molti fotografi con cui scatto mi confessano che traspare la mia dolcezza e la mia incapacità di apparire volgare. Ciò mi rende orgogliosa di me stessa perché credo che la volgarità non sia arte!

Ti definisci più bambola o più pantera?

Bambolina è il nome che mi attribuiscono la maggior parte delle persone che mi conoscono, ma anche quelle che mi vedono semplicemente in foto. Quindi senza dubbio mi definisco bambola!

Che cosa ti piace di più in un uomo?

Quello che apprezzo di più in un’uomo è la coerenza e la sincerità. Deve essere simpatico e in grado di conquistare la mia fiducia giorno dopo giorno. Mi piacciono i ragazzi che come me tengono al proprio aspetto fisico e che sono determinati a raggiungere i propri obiettivi.

Sei una ragazza molto sensuale, ma secondo te: sensuali si nasce o si diventa?

Secondo me se non si nasce sensuali con il tempo ci si può diventare, basta imparare ad amare di più se stessi e ad avere autostima. Con la mia dolcezza e delicatezza so essere sensuale a modo mio ed è proprio questo che incuriosisce la maggior parte dei ragazzi che mi vedono sui social o nella vita di tutti i giorni.

Un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?

Vorrei entrare a far parte del mondo dello spettacolo e continuare a lavorare come influencer per brand sempre più noti!

Quali sono le tue passioni?

Nonostante sia un’appassionata  del mondo dei social, amo scrivere lettere e diari personali in cui esprimo pensieri e sentimenti.  Mi piace allenarmi in palestra, fare shopping nei centri commerciali, ma anche passeggiare e rilassarmi in ambienti naturali.

Pregi e difetti di Laura Capomagi?

Tra i miei pregi c’è sicuramente quello di essere rispettosa nei confronti di tutti. Credo infatti che i giudizi sia positivi che negativi siano una sorta di input per intraprendere una crescita a livello personale perché è proprio grazie ad essi che si migliora e si trova la determinazione giusta. Detto ciò le critiche non mi infastidiscono se costruttive. L’essere diffidente è una delle cose che spesso mi impediscono di vivere tranquillamente nuove esperienze che mi si propongono. Tuttavia penso che se non avessi dato retta a questa parte di me, molte volte mi sarei potuta trovare in situazioni spiacevoli.

Che cos’è sacro per te?

Mia madre è il pilastro della mia vita, la mia migliore amica e l’unica persona che mi sostiene in tutto ciò che faccio.  Basti pensare che è anche la mia fotografa!

La tua più grande paura?

Non ho paura di niente, affronto tutte le situazioni con coraggio e ottimismo!

C’è qualcosa di te che cambieresti?

Non cambierei nulla, perché penso che ogni lato di me stessa mi abbia insegnato qualcosa.

Cosa è  la felicità per Laura Capomagi?

Per me la felicità è avere al proprio fianco persone vere delle quali potersi fidare.

Come descriveresti la tua vita sentimentale?

Non mi sono ancora mai innamorata, ma credo nell’amore e spero presto di trovarlo!

Secondo te quali sono le qualità che una fotomodella dovrebbe avere?

Secondo me le qualità che una fotomodella dovrebbe avere sono semplicità, eleganza e raffinatezza nel posare, ma soprattutto saper esprimere le sue emozioni attraverso una semplice fotografia.

Vai  o meglio, andavi al cinema? E se la risposta è si che genere di film preferisci vedere?

Si, amo i film horror, storici e di azione.

Ultimo libro letto?

L’ultimo libro che ho letto è “Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini. Anche se per la seconda volta, è sempre bello rileggerlo!

Il tuo preferito di Laura Capomagi ?

La pizza margherita.

Amicizia, Amore, Famiglia, Lavoro Salute, Sesso e Soldi mettili in ordine di importanza!!!

Famiglia, salute, soldi, amore, lavoro, amicizia, sesso.

Un  motto o una frase che più ti rappresenta?

Leggibile nella Bio del mio profilo Instagram: “La bellezza è nel cuore!”

A.C.

https://www.instagram.com/lauracapomagi/

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Ronn Moss: “Dopo il lockdown riparto dall’Italia”

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“Certi attacchi all’Italia sono fuori luogo vista la situazione che ha colpito tutti i paesi del mondo e non solo l’Italia. Probabilmente sono solo scaramucce politiche per interessi economici che riguardano il turismo. L’Italia è uno dei paesi più belli al mondo e io non mi faccio influenzare: le mie vacanze questa estate le farò da voi e a Settembre vi girerò anche il mio nuovo film”. È una dichiarazione d’amore nei confronti dell’Italia quella dell’attore americano Ronn Moss, rimasto bloccato durante la pandemia, dal 10 Marzo, in Belgio, dove aveva appena iniziato il suo tour teatrale.

“Penso che ci sia molta confusione sulla natura del Coronavirus e come l’argomento è stato trattato dai media. E’ vero ha portato via molte anime, ma grazie ai medici, agli infermieri, agli scienziati e ai comportamenti dei cittadini, penso che adesso sia davvero scemato. Quindi bisogna tornare a vivere, ad essere felici, ad infondere felicità. Sta sempre a noi essere attenti agli assembramenti e i comportamenti, ma la vita deve assolutamente continuare”.

Nel giorno del trentesimo anniversario dalla messa in onda in Italia della prima puntata di Beautiful, la star di Hollywood ha annunciato che sarà nel nostro paese nei prossimi giorni per preparare Viaggio a sorpresa, il suo prossimo film ambientato tra New York e la Puglia. “E’ una commedia brillante e romantica che narra la storia di Michael, un broker newyorkese innamorato dell’Italia che compra una masseria in Puglia per dare un cambio alla monotonia della sua vita, ma quando arriva in Italia per il rogito dell’immobile ne succederanno di tutti i colori e ci si metterà anche l’amore a complicargli le cose, ma non tutto è ciò che sembra”.

Il primo ciak il 7 Settembre. “Gireremo in città come Fasano, Alberobello, Cisternino, Locorotondo,Monopoli, tutti posti incantevoli, pieni di storia, passione e di grande accoglienza del popolo pugliese. Il film è prodotto dalla mia casa di produzione di Los Angeles, la DevRonn Enterprises, e dal mio amico e produttore Tiziano Cavaliere di Bros Group Italia, con il supporto dei co-producer Domenico Barbano, Mirella Rocca, Giovanna Arnoldi e Grace Deagazio. La regia sarà affidata al giovane director Roberto Baeli. Tra i primi attori confermati Paolo Sassanelli, Totò Onnis, Pietro Genuardi, Fabio Cursio Giacobbe e Mayra Pietrolcola. In Estate terremo alcuni incontri e casting, il primo sarà giovedì 16 Luglio a Torino, presso l’Accademia Fashion T, poi presso la Apulia Film Commission sempre nel mese di luglio”.

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Edizione a doppio dvd per Via Montenapoleone di Carlo Vanzina

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La collana L’Italia di Carlo & Enrico Vanzina di CG Entertainment (www.cgentertaiment.it) si amplia ancora di più con l’uscita in doppio dvd di Via Montenapoleone, ovvero la pellicola tramite cui i figli di Steno scoprirono la Carol Alt che resero poi protagonista anche de I miei primi 40 anni.

Affiancata da una Renée Simonsen fotografa e presa a dover pagare i debiti di gioco del padre fannullone Daniel Gélin, la bella attrice newyorkese veste i panni di una ricca ma assai annoiata donna che finisce per imbattersi in un architetto seduttore dal volto di un giovane Fabrizio Bentivoglio.

Soltanto alcuni dei personaggi che popolano una oltre ora e quaranta di visione attraverso cui Carlo alla regia ed Enrico in co-sceneggiatura (ma con il contributo di Jaja Fiastri) cercarono nel 1987 di distaccarsi ancora una volta dal filone della commedia, del quale, come è risaputo, sono diventati maestri assoluti.

Perché, tra un Sapore di mare e uno Yuppies – I giovani di successo, avevano trovato anche modo di effettuare escursioni in ambito thriller tramite Mystère e Sotto il vestito niente prima di dedicarsi a Via Montenapoleone, ovvero un melò al femminile immerso nella borghesia milanese degli anni Ottanta, tra bellissime modelle e facoltosi individui molto ben vestiti.

Borghesia milanese di cui fanno parte, tra gli altri, un semiesordiente Paolo Rossi che, in procinto di sposarsi con una Sharon Gusberti allora nota per il telefilm I ragazzi della 3ª C, ci lascia pensare si sarebbe potuto rivelare il degno erede del cummenda cinematografico per eccellenza Guido Nicheli se non avesse deciso di intraprendere un percorso artistico lontano dalla tipologia di figura qui incarnata.

Mentre, suggerendo un probabile riferimento a Class di Lewis John Carlino o a tanta celluloide pruriginosa partorita nel decennio precedente dalla Settima arte bis (e non solo), Corinne Cléry interpreta una wedding planner che avvia alla scoperta del sesso il timidissimo figlio adolescente della sua collega Marisa Berenson.

Sebbene l’innovativo tocco vanziniano individuabile nella consueta capacità di rivelare uno sguardo decisamente avanti coi tempi sia riscontrabile soprattutto nella scelta di calare Luca Barbareschi nel ruolo di un giornalista omosessuale la cui madre Valentina Cortese, scoperta la sua attrazione nei confronti degli uomini, non manca neppure di affermare che non lo avrebbe mai messo al mondo se fosse stata consapevole del fatto che sarebbe stato gay.

Scelta piuttosto audace per un’epoca in cui l’argomento non era stato totalmente sdoganato e, al massimo, veniva sfruttato spesso (per non dire esclusivamente) ricorrendo alla tutt’altro che elegante apostrofazione “frocio” nell’ambito della ricerca della risata grassa.

Scelta destinata a testimoniare ancora una volta la grandezza e la lungimiranza di coloro che ci hanno regalato sia Vacanze di Natale che Tre colonne in cronaca, qui artefici di un piacevole e ritmato spaccato sociale dai risvolti drammatici ospitato nel primo disco di questa edizione.

In quanto il secondo riserva in qualità di contenuti speciali ventisei minuti di intervista ad Enrico Vanzina e ventiquattro di introduzione a Via Montenapoleone a cura del critico cinematografico Rocco Moccagatta.

 

Francesco Lomuscio

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Tutto pronto per “Cantando e ballando da casa”, stasera la semifinale.

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Frizzante e di successo la prima puntata del format “Cantando e ballando da casa”  andata in onda su Canale 10 magistralmente presentato da Carlo Senes affiancato dalla bellissima Roberta Salvagnini, seguibile anche dal canale instragram, sul sito www.canale10.tv. Tutto pronto già anche per il prossimo appuntamento che andrà in onda il 5 giugno.

Il format nato da un’idea di Simone Ripa e Davide Papasidero è un progetto attraverso il quale è stata offerta un’opportunità ai ragazzi di partecipare ad un programma TV da casa attraverso dei video fatti nelle proprie abitazioni. Tra i tantissimi video giunti ne sono stati selezionati 12 per la sezione ballo e 12 per quella del canto.

I dodici ballerini ed i dodici cantanti si sono dunque sfidati in questa prima serata per accedere alla semifinale, osservati attentamente da giurie tecniche altamente qualificate.
La giuria tecnica del canto del primo serale è stata infatti composta dai giudici Giorgio Nuzzuolo giornalista televisivo, Giulia Lanzeroti vocal coach, e per la giuria Vip Luna Dragonieri nuovo componente del gruppo dei Matia Bazar.

La giuria tecnica del ballo della puntata del primo serale è stata invece composta da Andrea Evangelista ballerino e coreografo finalista in diverse competizioni di carattere nazionale ed internazionale di danze latino americane, Egon polzone ballerino professionista e coreografo diplomato al San Carlo di Napoli, ultimamente impegnato con programmi Rai e Mediaset, per la giuria Vip  Vera kinnunen ballerina professionista insegnante di “Ballando con le stelle” il programma televisivo condotto da Milly Carlucci.

La giuria tecnica del canto ha decretato validi per il passaggio dal primo serale alla semifinale i seguenti cantanti: Arianna Bagaglini, Valerio Lochi, Michele Floridia, Alessandro Sbardella, Antonio Arcomano, Claudio Vento, Giorgia Quagliola, Valeria Guzzi, Alison Daisy, Perry Meri.

I selezionati dal primo serale per la semifinale per la sezione ballo sono: Valentino del Ferraro, Giordano Federici, Barbara Gagliardi, Denise Pozzella, Kevin Pozzella, Ivan Primavera, Paola Di Petrantonio, Gianluca Caporro, Fabiana Fraioli, Ginaluca Milana.

Il contest è stata anche occasione per raccogliere delle donazioni libere direttamente versate sul conto della Protezione Civile, riuscendo in tal modo a riunire le forze di tutti in un periodo certamente non facile.

 

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Nasce Soundtrack City, il format interamente dedicato alla musica per immagini

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Quando si parla di cinema si tende spesso a raccontare il ruolo degli attori o dei registi dimenticando spesso la parte letteralmente meno visibile del film: la colonna sonora. Per questo motivo è nato Soundtrack City, un format interamente dedicato alla musica per immagini ideato e condotto dal musicista e music supervisor Marco Testoni in collaborazione con Massimo Privitera e Renato Marengo, rispettivamente direttori di Colonne sonore e Cinecorriere.

Soundtrack City è un canale web TV distribuito sulle principali piattaforme digitali e una rubrica radiofonica trasmessa in oltre 120 radio nazionali – inserita all’interno dello storico programma Classic Rock On Air che va a colmare un vuoto, quello dell’approfondimento con i protagonisti del vasto mondo della musica per immagini: dal cinema alle serie tv, ma anche dai videogiochi agli spettacoli multimediali, dai libri all’informazione. Fra gli altri partner il MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti.

Domenica 7 Giugno alle 19.00 andrà in onda sul canale web di Soundtrack City, presente su Facebook e Youtube, l’intervista con Cristian Marras e Luca Novelli dei Mokadelic la band post-rock che ha fra l’altro composto la celeberrima colonna sonora di Gomorra – La serie. Prossimamente anche uno speciale dedicato ai Nastri d’Argento e le interviste ai compositori Maurizio Filardo, Giuliano Taviani e Stefano Caprioli.

Nato a partire da Aprile 2020 in pieno lockdown, Soundtrack City è stata anche la preziosa occasione per incontrare e conoscere più da vicino numerosissimi musicisti ma anche autori, tecnici e giornalisti specializzati quali: Laura Delli Colli (Direttrice Nastri d’Argento), Pivio (Associazione Compositori Musica per Film), Andrea Farri, Bottega del Suono, Orchestra di Piazza Vittorio (vincitori dell’ultimo David di Donatello), Marco Streccioni, Umberto Scipione, Michele Braga, Massimiliano Lazzaretti, Mats Hedberg, Sabina Magrini (direttrice ICBSA – Istituto Centrale Beni Sonori e Audiovisivi), Francesco Liotard, Paola Mammini, Ralph P, Luca Novelli, Gianni Pallotto, Babak Karimi, Simone Salza, Marco Messina & Sacha Ricci, Fabrizio Bondi, Sabrina Zunnui.

Ci racconta Marco Testoni: “Quando ho iniziato a collaborare con Renato Marengo a Classic Rock On Air è nato il desiderio di dedicare una rubrica radiofonica alle colonne sonore basato in particolare sul mio approccio da musicista e quindi con un taglio molto informale e poco accademico. Da lì all’idea di un format in video che permettesse di incontrare i protagonisti della musica per immagini è stato un attimo. Dopo il successo dello Speciale dedicato ai David di Donatello, con l’amico Massimo Privitera, abbiamo pensato di replicare e di andare a incontrare gli artisti nel dietro le quinte del mondo musicale – un ambito molto vitale e interessante anche per chi non è un addetto ai lavori – ma anche di realizzare un video magazine quindicinale sulle musiche delle serie televisive attualmente in onda sui principali canali in streaming e infine delle puntate monografiche sui big internazionali come Ryuichi Sakamoto e Hans Zimmer chiedendo ai vari ospiti musicisti un contributo live dove reinterpretano un tema di questi compositori”.

www.soundtrackcity.online

soundtrackcityonline@gmail.com

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Babykill: il mio Twerking ha fatto impazzire Max Felicitas

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Amici di Mondospettacolo, oggi siamo andati a Santa Marinella un paese di mare in in provincia di Roma, siamo qui per conoscere Mara Mancin in arte “Babykill” la ballerina di Twerking che ha fatto impazzire il porno divo Max Felicitas, ma vediamo di conoscerla meglio in questa intervista.

Ciao Mara, benvenuta su Mondospettacolo, come stai innanzitutto? Descriviti al nostro pubblico raccontami un po’ di te.

Ciao Alex! Grazie mille per avermi dato questa opportunità. Sto molto bene ti ringrazio. Allora mi chiamo Mara Mancin ho 22 anni e sono di Santa Marinella, un paesino che si trova nel Lazio in provincia di Roma. Ho iniziato a fare danza quando ero piccola partendo con degli stili base: moderno, classico e contemporaneo, intorno agli 11 anni ho iniziato ad avvicinarmi al mondo dell’ hip-hop, ma dopo qualche anno ho dovuto smettere per dei forti dolori alle ginocchia e alla schiena. Ma in realtà non ho mai mollato del tutto, verso i 15 anni ho iniziato a ballare in strada, in una piazzetta che era il ritrovo di noi ragazzi e da lì è nata la mia passione per il TWERK. Quindi si.. sono un autodidatta innamorata di questo stile ma non solo! Sono anche un estetista/massaggiatrice e fotomodella.

Il tuo muovere alla grande il tuo bellissimo lato B ha letteralmente fatto impazzire Max Felicitas, raccontami un po’.

Si, ho contattato Max durante la quarantena, avevo visto qualche sua diretta, un format libero dove potevi esprimere la tua arte liberamente. Dopo aver verificato la mia maggiore età mi ha dato la data e l’ora nella quale sarebbe partita la diretta. E’ stato molto divertente, lui molto simpatico e sopratutto educato e mai volgare (cosa non da poco).

Ma se Max Felicitas ti proponesse un video con lui, accetteresti?

Non accetterei di fare porno, perché non sto in un paese sviluppato mentalmente. Poi comunque preferisco restare nel mondo dove sono ora. Comunque con Max sono ancora in contatto e forse ci rivedrete insieme.

Cosa riesce a farti emozionare?

Mi emoziona la vita in generale, sono molto sensibile, basta poco per farmi commuovere sopratutto i piccoli gesti.

Cosa ti piacerebbe fare nel mondo dello spettacolo?

Nel mondo dello spettacolo mi piacerebbe portare il Twerk, qualche mio scatto magari per delle pubblicità, o perché no? Fare qualche comparsa nei film, ho fatto teatro per un po’ e mi piacerebbe provare.

Un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?

Come sogno vorrei aprire un centro estetico con una spa, un piccolo paradiso alla portata di tutti e poi realizzarmi come ballerina.

Quali sono le tue passioni?

Le mie passioni sono il ballo, la musica, colorare mandala, fare video musicali, posare per i fotografi e andare in barca.

Un tuo pregio e un tuo difetto.

Pregio: credo nell amicizia e nell amore do tutta me stessa. Difetto: non farmi incazzare!

Che cos’è sacro per te?

Qualcosa di sacro per me? I valori che una persona ha.

La tua più grande paura?

Ho paura dei ragni, insetti e della vecchiaia.. non ho paura di morire. ma di invecchiare e non essere più autonoma.

C’è qualcosa di te che cambieresti?

Di me cambierei la tanta rabbia che ho.. vorrei incanalare tutta l’energia che spreco per costruire qualcosa di produttivo.

Cosa è per te la felicità?

La felicità è quando sorridi, stai bene, ti senti appagata, fiera di te stessa e di chi ti circonda, la felicità è anche un tramonto che trasmette calma e lascia in te quel senso di pace.

Il tuo piatto preferito?

Pasta con i ricci!

Amicizia, Amore, Famiglia, Lavoro Salute, Sesso e Soldi mettili in ordine di importanza!

Famiglia, amicizia, amore, soldi, sesso, lavoro.

Un  motto o una frase che più ti rappresenta?

” ama la vita che vivi, vivi la vita che ami “.

                        -BABYKILL-

A.C.

https://www.instagram.com/maretta__babykill/

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“Speak Up”, la prima release 2020 di Paul Kalkbrenner

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Paul Kalkbrenner, indiscussa superstar mondiale della techno, torna oggi (venerdì 5 giugno) con “Speak Up” (Sony Music) la sua prima release del 2020.

Un EP composto da quattro tracce, le prime dopo il suo ultimo singolo “No Goodbye”, uscito a fine luglio 2019; una traccia quest’ultima capace di raggiungere oltre 15 milioni di stream su Spotify. Con oltre 2 milioni e 300mila fan su Facebook, 1 milione e 800mila ascoltatori su Spotify e più di 270 milioni di stream in totale, Paul Kalkbrenner è pronto per una nuova release destinata a diventare un successo planetario, soprattutto in un momento storico come questo, nel quale tutti noi abbiamo bisogno di lasciarci andare e ballare.

Paul Kalkbrenner si è trasferito a Berlino Est subito dopo la caduta del muro, proprio quando la techno arrivò in città. Oltre vent’anni di carriera, arte e musica dedicati ad un genere nato a Detroit e che con il tempo è diventato un fenomeno culturale mondiale. La techno di Paul Kalkbrenner lo ha portato a riempire stadi e a raggiungere i vertici di ogni classifica; con “Speak Up” il produttore tedesco torna alle sue origini, alle atmosfere da rave, alla musica che si ascolta e si balla quando è tarda notte ed il buio è più profondo.

L’EP si apre con “Laser In”, caratterizzato da possenti batterie e da un sound vibrante e distorto che accompagnano l’intera traccia. Un brano persino punk, l’esatto opposto di “Eyes Open”, nel quale spiccano synth scuri, caldi, imponenti e melodie avvolgenti e profonde.

“Check Yourself’ è techno allo stato puro: percussiva, frenetica, immensa. Musica incentrata sul kick and drum e concepita per scuotere le dancefloor. L’EP si conclude con “Speak Up”, paradigma perfetto e magistrale di che cosa Paul Kalbrenner sia capace di fare quando lavora con le voci. La traccia è semplice, essenziale, bellissima, emozionante, dominata dalla melodia e allo stesso tempo prodotta con un approccio minimale.

L’EP “Speak Up” è disponibile da venerdì 5 giugno 2020 in formato digitale.

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Diana Hernandez: la make up artist che vuole diventare una chef!

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Diana Hernandez, benvenuta su Mondospettacolo, come stai innanzitutto?

Ciao Alex, grazie mille per l’opportunità. Io sto bene e adesso che stiamo uscendo dalle cose e dalle situazioni brutte che ci sono state mi sento ancora meglio.

Descriviti al nostro pubblico raccontami un po’ di te.

Mi chiamo Diana, sono una ragazza di 22 anni che viene dal centro America, esattamente da El Salvador.

Cosa riesce a farti emozionare?

E’ sapere che nonostante tutta la cattiveria del mondo, esistono ancora persone buone, che fanno le cose per bene e cercano sempre di aiutare il prossimo.

Un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?

Il mio sogno nel cassetto è diventare chef, aprire un ristorante e magari avere una o due stelline Michelin (sorride). Ma già averne una per me sarebbe una cosa mega wow!

Quali sono le tue passioni?

La cucina, è quella l’unica passione che ho, perché è lì dove ci metto tutto l’impegno e l’amore.

Un tuo pregio e un tuo difetto.

Il mio difetto è che sono una persona molto sensibile e questa cosa delle volte mi fa stare un pochino male, perché per le piccole cose che mi toccano  mi sento ferita, il pregio è che nonostante tutto il male che gli altri mi fanno io perdono sempre e questa cosa non è da tutti.

Che cos’è sacro per te?

Per me sacro soprattutto  è Dio, poi la mi famiglia, perché vabbè è il mio sangue, questo per me è sacro sono cose che Dio mi ha dato e guai a chi me le tocca.

La tua più grande paura?

Perdere uan persona che amo. Questa è la mia grande paura, perché io ci tengo tantissimo alla persone anche se sono amici non proprio parenti, ma se tu per me sei importante, io ho paura di perderti.

C’è qualcosa di te che cambieresti?

Qualcosa che cambierei in me? Sinceramente no, perché le cavolate che ho fatto in passato mi hanno fatto diventare una persona migliore e adesso sono fiera della persona che sono. Quindi assolutamente no, non cambierei mai nulla di me.

Cosa è per te la felicità?

La felicità per me è avere persone che ti circondano con delle buone vibrazioni persone che ci sono sempre per te e ti appoggiano nel bene e nel male. La  felicità per me è essere circondata dalle persone che ti amano.

Il tuo piatto preferito?

Non ne ho uno specifico, perché io amo il cibo. Diciamo che la pasta alla carbonara è una cosa che proprio mi fa impazzire.

Amicizia, Amore, Famiglia, Lavoro Salute, Sesso e Soldi mettili in ordine di importanza!!!

Amore, famiglia, amicizia, salute, lavoro, sesso e soldi.

N.W.

https://www.instagram.com/queen503/

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In blu-ray Bruce Willis nel thriller d’azione Impatto imminente

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Nel 1993, dopo aver contribuito alla rivoluzione del cinema d’azione grazie alla serie Die hard e aver preso parte ad un pugno di pellicole di svariati generi, dall’action comedy Hudson Hawk – Il mago del furto al noir moderno L’ulitmo boyscout, senza contare la commedia Senti chi parla (in questo caso solo come guest vocale), la star hollywoodiana Bruce Willis decise di cimentarsi in una trama thriller al passo con le mode, che guardasse al contempo alle atmosfere claustrofobiche de Il silenzio degli innocenti e, in minor dose, alla sensualità del blockbuster nineties Basic instinct.

Impatto imminente è il titolo in questione, un giallo metropolitano che lo catapulta nel mezzo di un’intricata indagine nei panni di un integerrimo poliziotto, alla caccia di un serial killer spietato, e affiancato da una Sarah Jessica Parker pre-Sex and the city nel ruolo di una sua collega.

Sotto la regia del Rowdy Herrington cui dobbiamo titoli Il duro del Road House e I gladiatori della strada, seguiamo quindi l’agente di polizia Tom Hardy (Willis), reduce dalla tragedia della morte di suo padre Vince (John Mahoney), anch’egli tutore della legge, avvenuta in un incidente automobilistico durante l’inseguimento di un sospetto assassino.

Dopo due anni Tom è ancora in cerca della verità; trasferito in un altro reparto, con al seguito la collega donna Jo Christman (Parker), si ritrova a dover indagare su chi sta effettuando dei brutali omicidi a discapito di malcapitate donne, e quando la verità viene a galla l’imprevedibile resa dei conti rivela il più spietato degli esiti.

Serrato thriller dei primi anni Novanta, Impatto imminente gioca maggior forza trainante sulla presenza del suo protagonista, all’epoca all’apice del successo, noto ai più per essere esclusivamente un eroe d’azione, qui invece avvolto anche da un velo mistery servito dall’intera trama, scritta dal regista stesso insieme a Martin Kaplan (Rumori fuori scena, Il distinto gentiluomo).

Con una struttura che segue gli elementi del genere, il film si sorregge su una linea che porta lo sviluppo del personaggio di Tom verso una crescita emotiva dell’intera indagine, gemellando un rapporto cacciatore/preda in modo da avvalere maggiormente la riuscita dell’intero plot.

Ciliegina sulla torta, poi, è quel pizzico di sensualità regalato dalla Parker (e non manca infatti una parentesi a letto con Willis), più la presenza di un cast secondario ricco di volti indimenticabili (Dennis Farina, Tom Sizemore, Brion James, Tom Atkins).

A ventisette anni di distanza dalla sua uscita nelle sale cinematografiche, quindi, Impatto imminente appare ancora oggi una visione ben accetta, pregna di azione e di atmosfere torbide, all’insegna del brivido e della suspense rispettando degnamente la tradizione che ha fatto la gloria di questa tipologia di produzioni. Distribuito in blu-ray da Sony Pictures Home Entertainment, in collaborazione con CG Entertainment (www.cgentertainment.it).

 

 

Mirko Lomuscio

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Ischia Film Festival, dall’Iran alla Corea: in viaggio con i corti e le opere di animazione in concorso

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Cortometraggi tra impegno sociale, rivisitazioni storiche e riflessioni intimiste, e una nuova sezione dedicata alle opere di animazione per un viaggio immaginifico che tocca quasi tutti i paesi del mondo, dalla Corea del Sud al Brasile, dall’Iran all’Islanda, sottolineando il legame tra cinema e location.
Si va delineando la diciottesima edizione dell’Ischia Film Festival, che si svolgerà in versione ibrida, in parte in presenza e in parte online, dal 27 Giugno al 4 Luglio 2020 (www.ischiafilmfestivalonline.it).

In particolare, la sezione Cortometraggi si estende alle opere di durata fino a cinquantadue minuti, mettendo insieme lavori di fiction e documentari. Sono diciotto i titoli in competizione. Anche gli uomini hanno fame, diretto da Francesco Lorusso, Gabriele Licchelli e Andrea Settembrini, storie di fatica e di dolore, di emigrazioni e di ritorni alla propria terra natia, su uno dei luoghi oggi più in voga di tutta l’Italia, il Salento; Anna, di Dekel Berenson, su una donna ucraina che sogna di evadere dalla tormentata realtà del suo paese sposando un facoltoso texano; Ape Regina, di Nicola Sorcinelli, l’incontro tra un’anziana apicultrice e un giovane immigrato; Il Congedo, progetto nato in ambito scolastico dell’affermato regista salentino Edoardo Winspeare; Dreamless Sleep, onirico viaggio nella giungla dei suicidi dell’iraniano Foad Asadi; Fram, dei filnlandesi Thomas Freundlich e Valtteri Raekallio, mescola documentario e danza per un’incredibile performance sulle isole Svalbard; Heimaey (The Home Island), di Sonia Ladidà Schiavone, descrive la vita quotidiana di una piccola isola al largo delle coste islandesi.

E ancora, The Hunter, di Jero Yun, distopica immersione tra gli istinti xenofobi che attraversano la società sudcoreana; Inverno, di Giulio Mastromauro, recente vincitore del David di Donatello, è una poetica riflessione sull’elaborazione del lutto; Lugar Algum – No Place, di Gabriel Amaral, racconta l’alienazione di una fazenda brasiliana; Mighty, commedia on the road al femminile dell’americana Lola Glaudini; Milk, della regista neozelandese Pennie Hunt, ricostruisce l’incontro di una donna con due soldati tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale; The Oceans are the Real Continents, di Tommaso Santambrogio, cronaca di un amore in bianco e nero sullo sfondo di Cuba; The Other, diretto da Saman Hosseinpuor e Ako Zandkarimi, storia iraniana di gelosia e integralismo; Stunned, I Remain Alert, di Lucas H. Rossi dos Santos e Henrique Amud, denuncia la violazione dei diritti umani in Brasile; The Swing, di Samara Sagynbaeva, sul rigore dell’inverno in un remoto villaggio del Kyrgyzstan; Il vaccino, del marchigiano Edoardo Ferraro, è un dramma storico sul tema delle trasfusioni di sangue; Weekend, di Ario Motevaghe, allegorica osservazione sulla violenza che si insinua nella società iraniana.

“La sezione Cortometraggi – spiega il direttore artistico del festival Michelangelo Messina – include diversi linguaggi cinematografici, dalla fiction al cinema del reale, in un giro intorno al mondo per cogliere le specificità e le diverse identità culturali del nostro pianeta. Il tutto filtrato dalla sensibilità di autori in grado di condensare nello spazio breve di un cortometraggio emozioni ed esperienze disparate”.

Uno spazio a parte è riservato alle sette opere di Animazione selezionate in concorso. Arturo e il Gabbiano, di Luca Di Cecca, sulla bizzarra disputa tra un novantenne e un volatile dispettoso; Butterflies in Berlin, di Monica Manganelli, contro ogni forma di discriminazione sessuale; La Grande Onda, di Francesco Tortorella, opera di grande valore civile sul sacrificio di un imprenditore calabrese vessato dalla Ndrangheta; Makum – Drawings in an Immigrants Detention Center, di Emilio Martí López, che in forma di documentario denuncia la segregazione di migliaia di innocenti; The Music Box, di Joe Chang, ambientato nel corso della grande Rivoluzione Culturale cinese; Song Sparrow, sul dramma dell’immigrazione clandestina, diretto dall’iraniana Farzaneh Omidvarnia; Dodici minuti di pioggia, diretto da Fabio Teriaca e Juan Pablo Etcheverry, film sulla memoria e sul passato, con le musiche di Sergio Cammariere.

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