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Arriva il 31 Maggio Narnia Terror Night 2019

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Torna per la settima edizione Narnia Terror Night, rassegna a cura di Eros Bosi dedicata al cinema horror indipendente italiano.

A differenza degli anni passati, in cui l’evento si è svolto in periodo halloweeniano, la rassegna, come di consueto presso il cinema Mario Monicelli di Narni (Terni), si svolgerà quest’anno con la rgo anticipo: Venerdì 31 Maggio 2019 alle ore 21.00, con un costo d’ingresso di cinque euro.

I film in proiezione saranno :

Ipocondria zombie di Antonio Caiazzo

Ninfe di Isabella Torre

Aria di Brando De Sica

Nel buio del toscano di Davide Cancila

Il richiamo della strega di Eros Bosi

Notte nuda di Lorenzo Lepori

In apertura di serata, proiezioni di vari trailer di lungometraggi indie horror di prossima (o recente) uscita :
Spook Hotel di Lorenzo Buscaino
Herbert West-Re-animator di Ivan Zuccon
Stomach di Alex Visani
Nuns di Giovanni Aloisio
The last heroes-Gli ultimi eroi di Roberto D’Antona

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ALLA TENUTA LA TACITA Diana Giometti CONQUISTA LA FASCIA DI MISS MONDO LAZIO 2019  

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La ventiduenne di Torrita Tiberina trionfa nell’incanto della prestigiosa struttura, ospitata all’interno di autentico tesoro naturalistico.

L’incantevole Tenuta La Tacita Country Weddings, elegante e prestigiosa location nel cuore della Sabina, ha ospitato, sabato 25 maggio, la Finale per la Regione Lazio di “Miss Mondo”, importante appuntamento con la bellezza femminile che ha visto sfilare nei maestosi saloni della Tenuta, ventisette giovanissime bellezze della nostra regione, al cospetto di una qualificata giuria tra i quali spiccavano i nomi di Roberto Carosi titolare dell’omonima Sartoria Maschile nel cuore di Roma, della brillante Wedding Planner e Wedding Designer Barbara Vissani, dell’organizzatrice di eventi Maria Rosaria Melia e della personal shopper Elisabeth De Antonio.

È stato davvero piacevole per noi ospitare questo evento che ha acceso i riflettori sulla bellezza femminile – afferma Monica Indaco, l’elegante manager di questa impareggiabile struttura – elemento decisamente in armonia con il fascino di questo luogo incantevole in cui vogliamo trasmettere l’amore per l’ambiente e il gusto del bello che ritroviamo nell’equilibrata alternanza tra le eleganti costruzioni e le incantevoli meraviglie della natura. La Tenuta La Tacita, di proprietà del dr. Giorgio Mece, è infatti un’armoniosa composizione di più location immerse in un paesaggio superbo di 130 ettari in cui si alternano lo chalet delle rose, la piscina scenografica, il vigneto, la tartufaia, gli uliveti secolari, le sequoie importate dal Nord America, migliaia di piante di lavanda e, soprattutto, Vacunae Rosae, uno dei roseti più importanti al mondo che ha addirittura destato l’attenzione della Famiglia Reale Inglese. Una ricchezza di ambientazioni in cui accogliamo ogni tipo di ricevimento, con una combinazione praticamente infinita tra i diversi ambienti e la nostra straordinaria offerta enogastronomica stellata, che si avvale della prestigiosa cucina del Maestro Antonio Sciullo, già insignito di 2* Michelin. In alternativa la Tenuta offre anche la possibilità di accogliere catering esterni, consentendo, al tempo stesso, di avvalersi di tutti i servizi offerti dalla Struttura”.

La serata del concorso, organizzato dallo stilista di Miss Mondo Lazio, Erasmo Fiorentino e dal coreografo Maurizio Serafini, ha visto Diana Giometti fregiarsi del titolo di Miss Mondo Lazio 2019 e della splendida corona realizzata da Federica Galletti per la Gioielleria Boccacci. La vincitrice proseguirà il percorso verso la finale mondiale insieme a Lorenza Di Cesare, Elena Verrastro, la Miss del web Camilla Cerrone, Beatrice Nardi, Eleonora Rondina, Elisa Patrizi, Francesca Antinori, Valentina Falchi e Gaia Di Giovanni, a completare le dieci bellezze indicate dalla giuria per rappresentare questo territorio che si può fregiare della presenza di tante meraviglie incastonate nella natura più pura come Tenuta La Tacita, capace di far sognare ad occhi aperti, con le sue incantevoli bellezze.

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I Beatles tornano a Roma solo per una notte, al Parco Appio rivivono gli Anni ’60

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Dopo i successi di New York, Los Angeles, Melburne e Pechino torna anche in Europa il format Heroes. Heroes ripropone fedelmente in tutto e per tutto i grandi concerti della storia del rock. Nell’incantevole cornice del Parco dell’Appia Antica, immerso nel verde, avrà luogo un grande “happening” sulla più grande band della storia del rock. Nulla è lasciato al caso: dai costumi originali, alle fedeli riproduzioni delle strumentazioni dell’epoca, dalla scaletta ai passaggi chiave del concerto, passando per la scenografia, l’effettistica e tutte le componenti dello show.
La particolarità di questo nuovo format è di coinvolgere a 360 gradi il pubblico, rigorosamente vestito seguendo la moda e il mood dell’epoca. Heroes è la rievocazione onirica di un momento storico che per ragioni anagrafiche e geografiche nessuno ha potuto vivere. Nulla a che vedere con le cover band, è una notte unica, una macchina del tempo per rivivere fedelmente quelle fantastiche atmosfere.
La band protagonista dello show sarà The BeaTers, la formazione più seguita al mondo tra i tributi ai Beatles, con oltre 450.000 follower su Facebook. The BeaTers hanno all’attivo oltre 600 concerti in Italia e all’estero (Inghilterra, Spagna, Svezia, Germania, Principato di Monaco, Malta), ed hanno collaborato tra gli altri con Yoko Ono (campagna internazionale “Imagine There’s No Hunger”), Julia Baird, sorella di John Lennon, con i Beatlesiani d’Italia e The Official Beatles Fan Club Pepperland. Spettacolo in inglese, vestiti di scena, strumenti vintage Anni ’60, arrangiamenti fedeli agli originali, per ascoltare dal vivo tutte le più famose hit dei Beatles e rivivere la leggenda dei The Fab Four.

La scaletta si apre con “Twist and shout”, seguita da “She’s a woman”, “I feel fine”, “Dizzy Miss Lizzy”, “Ticket to ride”, “Everybody’s trying to be my baby”, “Can’t buy me love”, “Baby’s in black”, “Act naturally” , “A hard day’s night”, “Help!” e “I’m down”.

I The BeaTers sono: Fabio “Little John” Angelucci – John Lennon, Diego “Sir Paul” Magnani – Paul McCartney, Marco “George” Bonfiglio – George Harrison e Maurizio “Ringo Mau” Brioni – Ringo Starr.

A seguire DJ set beat, pop, rock e 60’s.

 

Sabato 1 giugno

Dalle 22.30 alle 2.30

Parco Appio

Via dell’Almone, 105 – Roma

Ingresso Euro 8 (compresa cosumazione)

Infoline +393288640362

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In dvd torna il capolavoro di Pietro Germi Un maledetto imbroglio

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Indagini, raggiri, furti, omicidi, verso la fine degli anni Cinquanta Pietro Germi, uno dei massimi maestri della cinematografia italiana, prese spunto dal caposaldo letterario di Carlo Emilio Gadda intitolato Quer pasticcaccio brutto de Via Merulana per portare questi elementi sullo schermo.

Era il 1959 e prese quindi forma Un maledetto imbroglio, una pellicola ambientata in una Roma particolare, abitata da gente di alto borgo e giovani di periferia, nel cui mezzo vi è l’occhio imperterrito di un uomo di legge ligio al dovere: il commissario Ingravallo, interpretato da Germi stesso, che, di punto in bianco, si trova a dover risolvere uno scottante caso di furto avvenuto in un antico palazzo del centro storico della capitale.

Molti i sospettati, tra cui la giovane servetta Assuntina (Claudia Cardinale) e il suo ragazzo Diomede (Nino Castelnuovo); ma, cosa ancor peggiore, nel medesimo stabile viene commesso l’omicidio della bella Liliana Banducci (Eleonora Rossi Drago), moglie di Remo Banducci (Claudio Gora).

Per Ingravallo la questione è molto più che scottante e, seguendo il proprio istinto, si fa strada in mezzo ad indizi vari e persone indagate, tra tragicomiche realtà e personaggi pedina di un gioco ben stabilito, la cui risoluzione finale lascia non poco sorpresi.

Mentre l’Italia vedeva la nascita della Commedia all’italiana grazie a I soliti ignoti di Mario Monicelli, risalente all’anno precedente, il buon Germi decise di proseguire per conto proprio un discorso riguardante lo scontro tra classi sociali che costituivano il suo paese, puntando una lente d’ingrandimento sulla vita che uniformava Roma all’alba degli anni Sessanta.

Un maledetto imbroglio non è soltanto un giallo raffinato, scritto ad hoc dal regista stesso insieme ai fidati Alfredo Giannetti ed Ennio De Concini (il medesimo trio che poi, nel 1963, vinse un Oscar per Divorzio all’italiana), ma è anche un piacevole pretesto per creare uno spaccato di ciò che rappresentava la morale italiana dell’epoca, la quale andava incontro a cambiamenti che ne avrebbero mutato in assoluto l’andamento sociale.

Da ottimo osservatore, Germi lo aveva intuito e, mettendosi in gioco anche come protagonista, tramite Un maledetto imbroglio sfrutta il punto di vista di un uomo di legge al di sopra di tutto, incorruttibile e non influenzabile da qualsiasi pensiero che vada oltre l’onestà, per descrivere questa Italia di un’epoca che ormai non c’è più, senza lesinare in ironia.

Gli è di grande aiuto il contorno di attori che uniformano questo universo, dai citati Cardinale, Castelnuovo, Rossi Drago e Gora (quest’ultimo insignito di un Nastro d’argento come non protagonista, un altro è andato alla sceneggiatura), fino alla presenza dell’immancabile Saro Urzì, volto caro al cinema di Germi, qui nei panni del maresciallo spalla del protagonista, e di Franco Fabrizi, che ricopre il ruolo del sospettato Valdarena.

Edito in dvd da Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it) nella collana Cinema Forever, Un maledetto imbroglio è inoltre accompagnato da un ricco comparto extra comprendente galleria fotografica, schede del cast tecnico e di quello artistico, cinque minuti di presentazione a cura del critico cinematografico Maurizio Porro, sette di documentario Cinema forever e trentaquattro dedicati alla figura del grande Germi.

 

Mirko Lomuscio

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Cinema e drink: Sparrow grog, ispirato a Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo

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La creatività nel mondo dei drink travalica qualsiasi confine geografico, mentale e tematico. Drink ispirati a un amore, a un’emozione, ma anche a un oggetto, ai luoghi del cuore e a un film amato.

Abbiamo chiesto ad alcuni dei migliori barman e barlady romani di individuare un proprio, personale, film del cuore cui ispirarsi. Ne sono scaturite decine e decine di drink, ispirati a filmografie delle più disparate, dai classici Via col vento ai neo-classici firmati Quentin Tarantino.

Con tanti registi anche italiani al centro dell’ispirazione, da Giuseppe Tornatore a Gabriele Mainetti, passando per David Lynch e il suo Mulholland drive, dai film romantici a Mad Max, passando per i cinecomic e il recente Avengers: Endgame.

Film che hanno ispirato l’uso di tutti gli ingredienti presenti nel mercato, ricette coniugate con cognac, tequila, whisky scozzese, irlandese, bourbon americani del Kentucky, vermouth piemontese, gin inglesi, romani e toscani, amari e bitter, ma anche vodka, ginger beer e liquore Strega, per una nuova ‘geografia cinematografica del bere di qualità’. Preparazioni semplici e meno semplici, da gustare nei loro ingredienti di qualità, ricette create ad hoc da barman e barlady cinefili per sperimentare sé stessi dietro il bancone con un occhio al Grande Cinema.

Oggi è la volta di Sparrow grog, ispirato a Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo, diretto nel 2007 da Gore Verbinski.

BARLADY: Valentina Bianco, barmanager del Cocktail Bar La Bouche di Courmayeur (Aosta)

INGREDIENTI:

6 cl Rum Don Papa
2,5 cl infusione di tè nero olong in Vermouth Rosso Oscar 697
8 cl succo di mango
2,5 cl sciroppo di zucchero moscovado e lime
Top di Franciacorta La Montina Brut

Bicchiere: tazza grande
Garnish: mango disidratato e lime caramellizzato al moscovado

PREPARAZIONE:
Con la tecnica dello shake and strain, versare tutti gli ingredienti – tranne La Montina – nello shaker e shakerare con tanto ghiaccio. Filtrare in una tazza grande. Per l’infusione, versare il tè nero olong nel Vermouth Rosso Oscar 697 per almeno 12 ore e filtrare bene. Per preparare lo sciroppo di zucchero moscovado e lime, sciogliere lo zucchero nel succo di lime fino ad ebollizione 1 a 1. Decorare con mango disidratato e lime caramellizzato al moscovado.

ISPIRAZIONE:
Ispirato dal celebre film Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo, il drink interpreta la personalità del famoso capitano Jack Sparrow, che creava la propria riserva personale di grog. Trovandosi nel sud est asiatico, il rum Don Papa farà da padrone, speziato dai toni dolci del Vermouth Oscar 697, rubato da una nave spagnola, insieme al prezioso tè nero olong e vino italiano. Il succo dei frutti tropicali – lime e mango – uniti allo zucchero del rum filippino rendono questo grog il suo tesoro più prezioso. Un aperitivo fresco ed esotico, proprio come il frizzante capitano.

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Roma: 12 giugno al Teatro “Lo Spazio” T.E.M.I.T: Prima vetrina di teatro audiovisivo indipendente.

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T.E.M.I.T  appuntamento tematico rivolto al “teatro audiovisivo” è una rassegna / festival che vuole valorizzare le migliori opere audiovisive realizzate da live teatrali , per premiare si la messa in scena del testo, l’interpretazione degli attori, il lavoro dei registi, dei tecnici, ma anche quello dei professionisti che hanno curato le riprese video dai live degli spettacoli dal teatro in cui sono andati in scena, proponendo cosi un prodotto che non penalizza l’opera teatrale, anzi ne amplifica il risultato dandole un’altra vita e altre possibilità di diffusione e valorizzazione.

 

Le opere migliori, selezionate e presentate in tre giorni di lavori, verranno premiate attraverso la possibilità di essere inserite nel palinsesto dell’ innovativa piattaforma ”indifilmchanneltv” che promuove on line opere indipendenti italiane ed internazionali , oltre al riconoscimento attraverso la consegna del premio T. E. M. I. T – al movie theatre nelle diverse categorie, migliori riprese e montaggio audiovisivo ,miglior regia ,miglio attrice, miglior attore migliori light designer ,miglior scene e costumi,miglior fonica,miglior musica, premio T.E.M.I.T della critica alla miglior opera movie theatre .

Il premio consiste nella pergamena recante l’opera “Scorcio tra i pensieri”, di Campey, simbolo del festival . Cosi Vittorio Sgarbi su l’artista Campey ” ..è di effervescente semplicità l’ ispirazione della pittrice eclettica … che reinterpreta la grammatica Kandiskijana”.

  

La prima edizione di T. E. M.I. T  in scena il 12 giugno 2019, ore 20,00 al Teatro “Lo Spazio” di Roma, direttore artistico Francesco Verdinelli musicista e compositore e partner dell’ iniziativa, vuole essere un edizione speciale, una sorta di numero zero. Si svolgerà in una giornata sola accogliendo, oltre al pubblico , ospiti del mondo del teatro e dell’ audiovisivo per presentarsi e dare il via al festival, che dal 2020 si svolgerà nella seconda metà di maggio di ogni anno.  

Dopo la breve introduzione e descrizione del progetto sarà presentato, in anteprima assoluta il movie theatre “La Chiave di Virginia B” liberamente ispirata al capolavoro di J Tanizaki “La Chiave” di e con Isabel Russinova e Antonio Salines , regia Rodolfo Martinelli Carraresi, scene e costumi di Wilma Logatto, montaggio Antonella Sabatino, immagini fotografiche Bruno Oliviero, Live dello spettacolo dal Teatro Francesco Stabile di Potenza, per la rassegna Quartieri Contemporanei . 

Il percorso teatrale dello spettacolo ha riscosso notevole successo di pubblico e così la critica : “.. spettacolo di pungente bellezza e tragica malinconia”Michela Cenci, Eventi Culturali, ”Il gioco al massacro dei protagonisti assume toni noir in un finale a sorpresa” Maria Rita Parroccini,“La Prima Pagina”, “Gli applausi sono ampiamente meritati” Guerrino Mattei ,”Facta net”, “Antonio Salines, impeccabile nei panni del professore , Isabel Russinova dà anima e corpo ad una protagonista dal lancinante eros in bianco e nero, la regia di Rodolfo Martinelli Carraresi cattura ciò che non sarebbe possibile vedere ad occhio nudo” Giuseppe Bracaglia, “scena critica.it”, “Isabel Russinova ha scritto un testo interessante e coraggioso… la seduzione e la bellezza vagano in un mare di erotismo”, Francesco Altavista “il Quotidiano”.  

Dopo la proiezione , il cocktail offerto da Pier, locale di tendenza della capitale. La direzione artistica di   T.E.M.I.T. è affidata a Isabel Russinova che è anche ideatrice del progetto. Dalla prossima edizione l’appuntamento avrà la durata di tre giorni, durante i quali verranno presentate al pubblico le opere selezionate in concorso tra quelle iscritte . Le registrazioni per la partecipazione partiranno il 30 novembre di ogni anno e si concluderanno il 30 marzo dell’ anno successivo. Chi intenderà partecipare dovrà iscriversi inviando scheda tecnica e descrittiva oltre al link delle opere da visionare all‘ indirizzo –  temit@gmail.com

Programma prima edizione:

Mercoledi 12 giugno 2019- Teatro Lo Spazio – via Locri 42/44  Roma

-ore 20.00 saluto, introduzione e presentazione dell’evento

-ore 20.30 proiezione “ La chiave di Virginia B” di e con Isabel Russinova e Antonio Salines, regia Rodolfo Martinelli Carraresi

-Al termine della proiezione cocktail , Offerto da”Pier” . locale di tendenza della capitale

Vi aspettiamo il 12 giugno 2019 al teatro Lo Spazio di Roma alle ore 20,00 per la prima edizione di T. E. M. T primo festival indipendente volto a premiare e divulgare i migliori- movie theatre .

Info –pagina facebook TEMIT:www.videoteatro.it

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Associazione di Promozione Sociale “Amici di PeterPan”: progetti per il futuro dei giovani come priorità del presente

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L’Associazione di Promozione Sociale “Amici di PeterPan”, che da 15 anni sostiene i giovani in povertà educativa e a rischio di esclusione sociale attraverso attività di sostegno, di formazione e orientamento al mondo del lavoro, lancia la sua campagna di raccolta fondi 5×1000. 

A sostenerla due grandi aziende del sud Italia: l’Antica Pizzeria da Michele in the World (MITW) e Caffè Borbone. 

Pizza e caffè come ‘base’ di partenza ideale per una campagna che indica i giovani come risorsa fondamentale del sud, andando a finanziare, con il ricavato, un progetto che prevederà azioni di orientamento e placement per oltre 80 ragazzi di Napoli in povertà educativa, socio-economica e a rischio di esclusione sociale.

Un segnale forte che vuole opporsi ai preoccupanti dati rilevati fino ad ora sul 5×1000. “Nel sud Italia si raccoglie molto poco – afferma Antonio Del Prete, Presidente dell’APS “Amici di PeterPan”. – Arriva solo l’11% circa dei 500 milioni di euro che lo stato destina ogni anno a tal fine. Le ragioni sono varie: le organizzazioni no-profit non sono sempre in grado di chiedere questo sostegno, i redditi al sud sono più bassi e questo fa sì che la proporzione della quota 5×1000 sia inferiore rispetto al centro-Nord. Ancora, al sud si dona di più in caso di emergenze e solo a grandi organizzazioni. Tutto questo genera un incredibile paradosso: proprio al sud, dove servirebbero più risorse e un maggior numero di progetti, considerando i dati della povertà educativa minorile ed i pochi servizi, si raccoglie poco e male”.

Nasce così una call-to-action: “l’idea di sostenere le organizzazioni serie del territorio significa agire per i giovani del sud e il loro e nostro futuro – continua Del Prete-. Questo implica prendere parte a un percorso di presa di consapevolezza e di crescita comune in cui tutti siamo coinvolti”.

Emblematica è dunque la scelta di partire da pizza e caffè, simboli gastronomici del Meridione, attraverso due aziende leader del territorio, per sostenere un’organizzazione, l’Associazione “Amici di PeterPan”, che da anni si occupa di promozione sociale e di giovani.

Nello specifico, L’Antica Pizzeria da Michele in The World inserirà in tutte le sue pizzeria d’Italia, a partire da giugno, una cassetta “DONO” con un flyer informativo sulla raccolta fondi e 5×1000. Caffè Borbone inserirà un flyer informativo sul sostegno alla campagna 5×1000 nelle confezioni di cialde.

Destinare il 5×1000 ad AMICI DI PETERPAN è semplice: basta inserire il C.F. 94209860637 nella dichiarazione dei redditi 2019, nella parte riservata al sostegno del volontariato e organizzazione non lucrative (per maggiori informazioni http://www.amicidipeterpan.com/5xmille/).

 

Sito www.amicidipeterpan.com

email info@amicidipeterpan.com

FB e INSTAGRAM: APS AMICI DI PETERPAN

 

APS “AMICI DI PETERPAN”

L’Associazione di Promozione Sociale “Amici di PeterPan” nasce nel 2004 ai sensi della L. 383/2000 come insieme di volontari e da un gruppo di amici uniti dalla passione per il lavoro sociale a favore di minori e giovani, soprattutto per quelli più svantaggiati. Decide di iniziare insieme un’esperienza di lavoro sociale, uniti dalla volontà di poter offrire sostegno in modo più vigoroso e con tanta professionalità.

Nel corso di questi anni, vari sono i servizi e i progetti creati e gestiti a favore dei giovani e delle famiglie della provincia di Napoli, dove l’associazione opera fino al 2012, dopodichè decide di spostare la propria attenzione alla città capoluogo, ricca di contraddizioni e piena di giovani da sostenere.

Le attività progettuali, a Napoli, vedono un cambiamento di rotta rispetto al passato e, con il sostegno di Marco Rossi-Doria, si progetta un piano di orientamento, formazione e placement rivolto a giovani in povertà educativa e a rischio di esclusione sociale. Progetti come “Sogni e biSogni Giovanili” e “Giovani per i Giovani di Napoli” hanno interessato e intercettato oltre 300 giovani e inserito alcuni di essi nel mondo del lavoro.

Nel piano di azione è stato predisposto il matching con il settore profit, costruendo una rete di partner vicini all’associazione e alla sua missione che rimane una:

CREDERE nei giovani e dare loro possibilità concrete.

L’associazione, in breve, offre:

· corsi gratuiti di orientamento al mondo del lavoro, che si tengono con docenti esperti in materie anche economiche e sociali, sia presso la sede operativa che presso le scuole che aderiscono ai progetti;

· corsi gratuiti per l’auto-impresa simulata tenuti da docenti esperti in materie economiche e sociali svolti presso la sede dell’Istituto Economico Statale;

· stage gratuiti della durata di almeno 250 ore, presso gli enti partner che attualmente sono: CNA Impresasensibile Onlus, CNA Campania Nord, Associazione INSOLITAGUIDA FIDDOC (Federazione Italiana donne dottori Commercialisti), REGUS, Gruppo Naldi srl (Hotel Mediterraneo), Hotel Neapolitan Trips, A.B.B.A.C (Associazione bed & breakfast ed affittacamere della Campania), Mostra d’Oltremare SPA, Associazione SUD FUNDRAISING, Fondazione di Comunità del Centro storico di Napoli;

·     consulenza in raccolta fondi per piccole e medie organizzazioni del sud.

 

L’APS “AMICI DI PETERPAN” è regolarmente iscritta nel registro regionale Campania delle APS ed è presente negli elenchi permanenti e definitivi dell’agenzia delle entrate per richiedere il 5×1000

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Sanaa è una Bellissima di Mondospettacolo!

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Amici di Mondospettacolo, oggi vi presenterò una fotomodella italo/Marocchina il suo nome è Sanaa

Ciao Sanaa, benvenuta su Mondospettacolo, descriviti al nostro pubblico, raccontami un po’ di te.

Ciao Alex, a te e a tutti i tuoi lettori, ti ringrazio per l’ospitalità sul tuo portale. Il mio nome è Sanaa, anche se tutti mi hanno sempre chiamato Senee. Ho 21 anni ed abito da che ho memoria ad Asti. Mia madre è astigiana, mentre mio padre è marocchino.  La fotografia è sempre stata una delle mie passioni, in tutte le sue sfumature, insieme al pattinaggio, infatti ad Asti sono conosciuta per la ragazza con i roller, avendo quelli come unico mezzo di trasporto. Il mio sogno è di poter viaggiare, andare in luoghi sconosciuti alla maggior parte degli occhi umani.

Da quanto tempo posi come fotomodella?

Ho iniziato a posare all’età di 15 anni un po’ per gioco, anche se quasi tutti i miei parenti hanno pensato fossi troppo giovane.

Come è stata la tua prima volta davanti all’obiettivo fotografico?

È stata la prima volta che mi sono sentita una modella, cominciando a pensare che il mio corpo era degno di sentirsi apprezzato, anche nelle vesti meno sexy, come quando ho posato con il pigiamone. È stata una sensazione fantastica, poter fare quel che si voleva davanti ad una fotocamera senza sentirmi giudicata nel caso avessi voluto prendere pose più provocanti.

Quali sono i motivi per cui hai deciso di posare?

Il desiderio di apprezzamento non è stato l’unico motivo per cui ho iniziato a posare, ma perché pensavo che forse, se avessi fatto fortuna, avrei potuto aiutare i miei genitori.

Hai partecipato a diversi shootings: quali di questi ricordi con più piacere?

In questi anni ho partecipato a molti shooting, tra cui per me uno dei più importanti è stato quello con Raffaele Sordillo che purtroppo non c’è più. Raffaele mi ha insegnato a essere provocante con il corpo e saper giocare con gli occhi.

Il mondo della fotografia  è come lo immaginavi prima di farne parte?

Il mondo dello spettacolo e della fotografia, mi hanno sempre affascinato.

Cosa riesce a farti emozionare?

Mi affeziono con poco sono tanto sensibile e fragile.

Ti definisci più bambola o più pantera?

Beh su sta domanda se sono piú pantera o piú bambola… Io lo sono entrambe! (ride)

Che cosa ti piace di più in un uomo?

Da un uomo? Voglio che mi stravolga la vita, che mi faccia perdere il lume della ragione, voglio un uomo che mi sappia prendere sia i fianchi che la testa, voglio sentirlo fin sotto pelle.

Cosa ti aspetti dal futuro?

Ora come ora non sto pensando al mio futuro, a ciò che verrà ora come ora si sta già avverando questa fantastica esperienza mi basta.

Un tuo pregio e un tuo difetto

Beh tra pregi e difetti, ne ho tanti difetti e lo so, sono testarda e molto altro ma ho anche tanti pregi, tipo dare il cuore e non solo, essere forte ed abbattere tutte le mie paure di essere felice, infine,  vedere le persone che amo stare bene.

Come descriveresti la tua vita sentimentale?

La mia vita sentimentale è stata un po frenetica, più alti che bassi e ora dopo due anni di noi.. forse era giunto il momento, rimarrà uno delle persone piú importanti della mia vita.

Secondo te quali sono le qualità che una fotomodella dovrebbe avere?

Credo che una ragazza che vuole vivere questo sogno come lo sto vivendo io, deve avere grinta e non arrendersi ,anche con tutti i no e le porte chiuse..

Ultimo film visto?

Sto aspettando che un mio amico si decida a vedere sto bel film Aladdin.

Ultimo libro letto?  E il tuo piatto preferito?

Libri ne ho letti tanti, ma l’ultimo é 50 sfumature di grigio.E che dire dei miei piatti preferiti:  dalle lasagne al sushi , io ci vado matta, quindi ragazzi chi li sa cucinare mi aggiunga sui social. (ride)

Amicizia, Amore, Famiglia, Lavoro Salute, Sesso e Soldi mettili in ordine di importanza!

Amicizia, Amore, Soldi e Sesso.

Un  motto o una frase che più ti rappresenta?

“Realizza ciò che ti fa sorridere il cuore”.

Sanaa, Manda un saluto ai nostri lettori!

Amici, un bacione a tutti voi che avete letto la mia intervista.

Alex Cunsolo

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Profondo rosso: il capolavoro di Dario Argento torna in dvd

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Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it) ristampa su supporto dvd Profondo rosso, il capolavoro dell’alta tensione che, diretto nel 1975 da Dario Argento, lo ha reso a tutti gli effetti maestro del genere.

Del resto, il cineasta romano aveva già provveduto a guadagnarsi nientemeno che la nomina di degno erede di Alfred Hitchcock grazie alla sua cosiddetta “trilogia degli animali”, costituitasi da L’uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code e 4 mosche di velluto grigio, ma per questo suo quarto thriller si spinse ancora più avanti, testimoniando un certo avvicinamento all’horror che lo ha portato due anni più tardi, infatti, a realizzare Suspiria.

Ne è protagonista il David Hemmings di Blow-up nei panni del pianista inglese Marcus Daly, il quale s’improvvisa detective dopo essere stato testimone involontario dell’omicidio di una sensitiva.

L’azzeccato pretesto per favorire il progressivo sviluppo di un teso intreccio che, splendidamente illuminato dalla fotografia di Luigi Kuveiller ed efficacemente accompagnato dalle inquietanti musiche per mano di Giorgio Gaslini e i Goblin di Claudio Simonetti, ha finito in breve tempo per trasformarsi in un vero e proprio classico della celluloide tricolore, nonché nel miglior italian thrilling in assoluto.

Merito anche dei non pochi stratagemmi escogitati già in fase di sceneggiatura dal regista insieme al grande Bernardino Zapponi, che, pur senza fare a meno degli ironici personaggi di contorno tipici dei lavori del regista romano (si pensi al commissario Calcabrini di Eros Pagni), non solo infarciscono la vicenda di continui rimandi al pauroso universo infantile (dalle bambole ai disegni naif), ma privano intelligentemente di logica diverse situazioni, al fine di ottenere lo spaventoso impatto emotivo.

Non a caso, sono soprattutto i tutt’altro che credibili momenti come quello in cui il pupazzo sghignazzante entra improvvisamente nella stanza di Glauco Mauri che hanno permesso al film di raggiungere lo status di più alta vetta artistica raggiunta dall’autore di Tenebre, tanto da riuscire ad influenzare gran parte del cinema dell’orrore a seguire e di essere più volte imitato, anche oltreoceano (citiamo l’uccisione con acqua bollente di Giuliana Calandra, riproposta qualche anno dopo in Halloween II – Il signore della morte).

Mentre Gabriele Lavia, Daria Nicolodi e Clara Calamai completano l’ottimo cast delle oltre due ore di visione che, caratterizzate da geniali risvolti e giustamente infarcite di impressionanti e allora innovativi momenti splatter, sono in questo caso accompagnate nella sezione extra da trailer internazionale, schede dei cast tecnico e artistico e una featurette di quasi undici minuti in cui prendono la parola Argento, Zapponi e i Goblin.

 

 

Francesco Lomuscio

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Cinema e drink: La mala educatión, ispirato all’omonimo film di Pedro Almodóvar

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La creatività nel mondo dei drink travalica qualsiasi confine geografico, mentale e tematico. Drink ispirati a un amore, a un’emozione, ma anche a un oggetto, ai luoghi del cuore e a un film amato.

Abbiamo chiesto ad alcuni dei migliori barman e barlady romani di individuare un proprio, personale, film del cuore cui ispirarsi. Ne sono scaturite decine e decine di drink, ispirati a filmografie delle più disparate, dai classici Via col vento ai neo-classici firmati Quentin Tarantino.

Con tanti registi anche italiani al centro dell’ispirazione, da Giuseppe Tornatore a Gabriele Mainetti, passando per David Lynch e il suo Mulholland drive, dai film romantici a Mad Max, passando per i cinecomic e il recente Avengers: Endgame.

Film che hanno ispirato l’uso di tutti gli ingredienti presenti nel mercato, ricette coniugate con cognac, tequila, whisky scozzese, irlandese, bourbon americani del Kentucky, vermouth piemontese, gin inglesi, romani e toscani, amari e bitter, ma anche vodka, ginger beer e liquore Strega, per una nuova ‘geografia cinematografica del bere di qualità’. Preparazioni semplici e meno semplici, da gustare nei loro ingredienti di qualità, ricette create ad hoc da barman e barlady cinefili per sperimentare sé stessi dietro il bancone con un occhio al Grande Cinema.

Oggi è la volta di La mala educatión, ispirato all’omonimo lungometraggio diretto nel 2004 da Pedro Almodóvar.

BARMAN: Roberto Artusio de La Punta Expendio de Agave di Roma

INGREDIENTI:

50 ml mezcal Los Siete Misterios Doba-Yej
10 ml liquore Rabarbaro Quaglia
20 ml sciroppo d’agave
10 ml succo di pompelmo
20 ml succo di lime
10 ml albume d’uovo
5 gocce di Habanero bitter

Bicchiere: coppetta

PREPARAZIONE:
Con la tecnica dello shake and strain, versare tutti gli ingredienti in uno shaker, shakerare vigorosamente e versare, filtrando, in una coppetta ghiacciata.

ISPIRAZIONE:
La mala educatión
, la maleducazione: pessima educazione, modo di comportarsi, azioni, atti, non adeguati alle regole del buon comportamento. Ma anche atti reazionari, rottura delle barriere e degli schemi socialmente condivisi, l’essere contro e muoversi in direzione ostinata e contraria. Esattamente come fanno Ignacio ed Enrique, i protagonisti del film di Almodovar che, per tutta la durata della loro vita filmica, sono da una parte esposti ad un pessima educazione per mano di cattivi maestri, e dall’altra sono i detonatori di una serie di esperienze maleducate e sovversive. L’ispirazione del drink parte proprio da qui, dalla volontà di creare qualcosa che rompa le gabbie della convenzione. Non a caso è un twist su un sour: si parte dal mezcal Los Siete Misterios Doba-Yej, affumicato e fumoso come l’infanzia in collegio dei due protagonisti. L’aggiunta di un cordiale creato quasi d’istinto con rabarbaro, che con le sue note amaricanti di corteccia ricorda la ruvidità di padre Manolo e con lo sciroppo d’agave che, con la sua dolcezza, sottolinea invece la tenerezza dell’acerbo rapporto d’amore tra Ignacio ed Enrique. Lime e pompelmo rosa in combinazione per regalare acidità e complessità e una piccola dose di bianco d’uovo per regalare setosità e texture al drink. A chiudere, un tocco di piccante, come molte scene del film. Cinque gocce di habanero bitters infuse sulla superficie del drink, secondo una geometria precisa: quattro a rappresentare gli angoli di un quadrato, una gabbia o una stanza da cui scappare e una al centro a impersonificare un uomo rinchiuso. Il cliente bevendolo romperà questo schema prestabilito esattamente come i due giovani compagni del film hanno spezzato pregiudizi e abitudini sociali. “Penso che perdo la fede in questo momento. E se non ho fede non credo né in Dio né nell’inferno. E se non credo nell’inferno io non ho paura. E se non ho paura sono capace di fare qualsiasi cosa”. Anche di vivere una vita secondo le regole di una Mala Educatión”.

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Arriva al cinema Pavarotti, diretto da Ron Howard

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Arriverà nelle sale italiane solo per tre giorni, il 28, 29 e 30 Ottobre 2019, il documentario evento Pavarotti, che racconta la storia, la voce, i segreti e la leggenda del tenore Luciano Pavarotti e del suo incredibile percorso, da figlio di un fornaio a superstar internazionale capace di trasformare per sempre il mondo dell’opera.

Firmato dal regista Premio Oscar®Ron Howard, Pavarotti è realizzato con filmati mai visti prima e immagini delle performance più iconiche del tenore che offrono un ritratto intimo ed emozionante dell’artista e dell’uomo, il più amato cantante d’opera di tutti i tempi con oltre 100 milioni di dischi venduti nel corso della sua carriera.

La Coppa del Mondo del 1990 in Italia è stata l’occasione in cui l’opera ha conquistato il grande pubblico:in quell’occasione, sul palco di Roma, Pavarotti si è unito ai colleghi tenori Placido Domingo e José Carreras, esibendosi per un pubblico mondiale di 1,4 miliardi di persone. La loro potente interpretazione di “Nessun Dorma” vive ancora oggi come uno dei brani musicali più conosciuti al mondo: una performance con cui Pavarotti ha coronato definitivamente il suo sogno di portare l’opera nelle casedel grande pubblico.

Ron Howard ha scelto un approccio intimo per raccontare la storia di Pavarotti:si è spinto oltre l’iconica figura pubblica per rivelare l’uomo. Grazie alla partnership con DeccaRecords e all’accesso esclusivo agli archivi di famiglia e al vasto materiale musicale ripreso dal vivo, il documentario eventofa emergere la storia personale dell’artista: dalle sue umili origini nel Nord Italia fino allo status di superstar mondiale.

Attraverso le immagini e alla musica di Pavarotti, gli spettatori viaggerannoin tutto il mondo in compagnia del tenore. Lo conosceranno come marito e padre, filantropo instancabile e soprattutto artista sensibile, che ha avuto una relazione complessa con il suo talento e con un successo senza precedenti.

Dai creatori del blockbuster mondiale The Beatles: Eight days a week, Pavarotti di Ron Howard è prodotto da Polygram Entertainment, Imagine Entertainment e White HorsePicturescon Diamond Docse in collaborazione con TimVision eWildside. I produttori esecutivi italiani sono Lorenzo Gangarossa, Mario Gianani e Lorenzo Mieli.

Il documentario sarà nei cinema italiani solo per tre giorni, il 28, 29 e 30 Ottobre, distribuito da Nexo Digital in collaborazione con i media partner RTL 102.5, Classica HD, MYmovies.it, Rockol.it, Onstage.

In occasione dell’uscita del film, saranno disponibili dal G giugno pubblicati da Decca il nuovo Greatest Hits di Big Luciano che raccoglie i grandi successi dell’artista, tre CD con sessantasette brani per oltre tre ore e mezzo di musica, e la colonna sonora originale del film che, oltre a raccogliere i grandi successi di Pavarotti, contiene due inediti: Miserere con Zucchero e Andrea Bocelli e l’Ave Maria di Schubert con Bono.

Di seguito, il trailer.

 

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Cinema e drink: Via col vento, ispirato all’omonimo classico

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La creatività nel mondo dei drink travalica qualsiasi confine geografico, mentale e tematico. Drink ispirati a un amore, a un’emozione, ma anche a un oggetto, ai luoghi del cuore e a un film amato.

Abbiamo chiesto ad alcuni dei migliori barman e barlady romani di individuare un proprio, personale, film del cuore cui ispirarsi. Ne sono scaturite decine e decine di drink, ispirati a filmografie delle più disparate, dai classici Via col vento ai neo-classici firmati Quentin Tarantino.

Con tanti registi anche italiani al centro dell’ispirazione, da Giuseppe Tornatore a Gabriele Mainetti, passando per David Lynch e il suo Mulholland drive, dai film romantici a Mad Max, passando per i cinecomic e il recente Avengers: Endgame.

Film che hanno ispirato l’uso di tutti gli ingredienti presenti nel mercato, ricette coniugate con cognac, tequila, whisky scozzese, irlandese, bourbon americani del Kentucky, vermouth piemontese, gin inglesi, romani e toscani, amari e bitter, ma anche vodka, ginger beer e liquore Strega, per una nuova ‘geografia cinematografica del bere di qualità’. Preparazioni semplici e meno semplici, da gustare nei loro ingredienti di qualità, ricette create ad hoc da barman e barlady cinefili per sperimentare sé stessi dietro il bancone con un occhio al Grande Cinema.

Oggi è la volta di Via col vento, ispirato all’omonimo classico diretto nel 1939 da Victor Fleming.

BARMAN: Mattia Ria, proprietario e barmanager del Blind Pig di Roma

INGREDIENTI:
60 ml VII Hills Italian Dry Gin infuso in hibiscus e violetta
30 ml limone e acqua di cetriolo
15 ml sciroppo di lemongrass

Bicchiere: coppa

PREPARAZIONE:
Versare tutti gli ingredienti in uno shaker, una volta raffreddato il drink filtrare e versare in una coppa fredda, usando un palloncino come decorazione.

ISPIRAZIONE:
Rivisitazione in chiave moderna di un Aviation, drink storico degli anni Trenta a base di gin, liquore alla violetta, limone e maraschino. Si realizza con un’infusione di hibiscus e violetta nel VII Hills Italian Dry Gin, una miscela di succo di limone e acqua di cetriolo e uno scrioppo homemade di lemongrass (citronella). Il nome Via col vento si ispira a uno dei film più importanti degli anni Trenta, periodo in cui si ha notizia della prima aviatrice donna. Era interessante la connessione tra Aviation, Via col vento e un palloncino sul bicchiere. Questo drink è una dedica alle donne, femminile nella sua spiccata acidità e nel suo palato floreale.

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Pets 2 – Vita da animali: le nuove avventure dei nostri amici a quattro zampe

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Diventata celebre a livello internazionale in seguito alla fortunata saga di Cattivissimo Me, la Illumination porta in sala un nuovo prodotto.

Stiamo parlando di Pets 2 – Vita da animali, per la regia di Chris Renaud, nonché sequel di Pets – Vita da animali, firmato nel 2016 dallo stesso insieme a Yarrow Cheney.

La padrona di Max (doppiato da Alessandro Cattelan) e Duke (doppiato da Lillo) si sposa e ha un bambino. Max, sentendosi responsabile per il piccolo, va costantemente in paranoia e ha paura di tutto. Quando l’intera famiglia va in vacanza, ha modo di imparare ad affrontare le sue paure e la vita grazie anche all’incontro con Galletto, il cane dello zio della sua padrona. Nel frattempo, gli altri animaletti rimasti in città affrontano nuove sfide, tra tigri da salvare e giochini da recuperare.

Tanta carne al fuoco? Probabilmente sì. Infatti, il problema di Pets 2 – Vita da animali è proprio uno script eccessivamente sfilacciato. Se da un lato sembrano funzionare le avventure di Max, dall’altro le storie parallele risultano eccessivamente deboli e caratterizzate da soluzioni decisamente sbrigative.

Pur convincendo maggiormente rispetto al primo lungometraggio della saga, questo sequel, dunque, mostra più finalità di intenti non sempre soddisfatte a dovere. Dalla paura di affrontare la vita, alla polemica contro le condizioni degli animali all’interno dei circhi, tutto viene qui inserito in un enorme calderone. Ma quanto sarà efficace, alla fine dei giochi, tale scelta di sceneggiatura?

Eppure, malgrado le presenti imperfezioni, ciò che di un lavoro come Pets 2 – Vita da animali maggiormente colpisce è proprio la resa finale dei personaggi. Con un ottimo uso della computer grafica, ogni piccolo animale è studiato fin nel minimo dettaglio. Comprese le abitudini comportamentali di ciascuno di essi. E, probabilmente, è proprio questo a rendere il lungometraggio degno di interesse. Cosa ne penseranno i giovani spettatori?

 

 

Marina Pavido

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Doom: il cineVgame con The Rock torna in alta definizione

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Ai tempi della sua uscita nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, nel 2005, fu, senza alcun dubbio, uno dei lungometraggi più attesi del cosiddetto filone dei cineVgame, costituito da pellicole tratte da popolari videogiochi e che, dopo non troppo celebrati titoli sfornati negli anni Novanta quali Super Mario Bros di Annabel Jankel e Rocky Morton e Double dragon di James Yukich, aveva cominciato letteralmente ad esplodere grazie al notevole successo riscosso da Resident evil di Paul W.S. Anderson.

Diretto dal polacco Andrzej Bartkowiak, che si era già fatto notare nell’ambito della celluloide action tramite i Romeo deve morire e Amici x la morte interpretati da Jet Li, Doom prende le mosse dall’omonimo videogame creato da id Software che, combinando un innovativo uso della grafica 3D, uno stile di gioco semplice e veloce ed un elevato tasso di violenza, si è trasformato immediatamente in uno degli esempi più influenti del genere sparatutto in prima persona.

In un’epoca futuristica, ne sono protagonisti il Karl Urban allora reduce da The Bourne supremacy e un Dwayne Johnson che ancora si faceva accreditare come The Rock (nome con cui è divenuto popolare nel wrestling) rispettivamente nei panni di un ex scienziato che ha perso su Marte i suoi genitori e del caposquadra della RRTS (Rapid Response Tactical Squad), impegnata ad impedire che niente e nessuno esca vivo dalla stazione di ricerca Olduvai, situata proprio sul pianeta rosso.

Stazione messa in quarantena dopo che i dottori del posto hanno involontariamente scatenato un esercito di mostruose creature assassine, offrendo il giusto pretesto per poter dare il via ad una oltre ora e cinquanta di visione che, tra atipici zombi e disgustosi esseri bavosi, non lascia affatto a desiderare in splatter già a partire dal proprio prologo.

E, all’interno di un cupo scenario ultra-tecnologico proto-Alien, Bartkowiak consente alla steadycam di dominare incontrastata mentre alterna sapientemente i momenti di dialogo a quelli movimentati.

Fino agli attesissimi cinque minuti in soggettiva che rispecchiano pienamente lo stile dell’esperienza videoludica da cui il tutto prende le mosse e che, insieme al combattimento finale, valgono da soli la visione di Doom, reso disponibile su supporto blu-ray da CG Entertainment (www.cgentertainment.it), in collaborazione con Universal.

Un disco in alta definizione corredato di opzione Le mie scene preferite e che dispensa nella sezione extra dieci minuti riguardanti l’allenamento di base affrontato dagli attori con il consulente militare Tom McAdams, cinque di sguardo al concepimento del mostruoso trucco a cui si è sottoposto The Rock, quasi sei relativi alla realizzazione della sparatoria in prima persona, quattordici riguardanti il videogioco e sei di consigli per rimanere vivi quando ci si cimenta in una partita ad esso.

 

 

Francesco Lomuscio

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Chiara Pavoni fotografata da Enzo Mastronicola

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Amici di Mondospettacolo, sono Chiara Pavoni e oggi sono qui per raccontarvi lo shooting che ho realizzato con Enzo Mastronicola.

Corpi belli e scattanti, movenze eleganti, volti  intensi e una non comune capacità di svelarsi  all’artista.

Così questa terra la Ciociaria piccola zona dell’Italia centrale ha fornito all’Europa artistica i migliori soggetti artistici per pittori.

Fra i tanti Rodin e Matisse, e non é un caso: é la statuarietà dei corpi di queste donne, l’acutezza  dello sguardo, la carnagione ambrata, la pelle levigata, le movenze feline che le rendono uniche.

E qui in questa terra dalla bellezza intensa, quasi selvaggia, mi sono trovata piacevolmente a mio agio nel posare e cosa desiderare di più che avere  l’occasione di ritrovare un vecchio amico: Enzo Mastronicola.

Enzo è uno tra i piú importanti fotografi di moda, con infinite collaborazioni in tutte le riviste e  agenzie.

Sempre attento a valorizzare con il suo obbiettivo l’immagine delle sue modelle di settore con ritratti sublimi.

Un saluto a tutti e un arrivederci al prossimo editoriale.

Chiara Pavoni

Chiara Pavoni sito ufficiale

Chiara Pavoni su Mondospettacolo (altri articoli)

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Alternative Model: Mad Queen

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Amici di Mondospettacolo, oggi andremo in provincia di Salerno per conoscere Mad Queen

Ciao Mad, descriviti al nostro pubblico, raccontami un po’ di te.

Ciao Alex, sono Chiara, meglio conosciuta come Mad Queen (su Instagram). Amo la fotografia e ho iniziato a farmi scattare all’età di 15 anni. In questi ultimi due anni ho sperimentato tanti generi diversi e per molti sono considerata una fotomodella alternativa. Ho collaborato come influencer per diversi prodotti. L’agenzia più nota è la Criminal Damage UK. Quest’anno sto lavorando anche come comparse nel telefilm “L’amica geniale”.

Da quanto tempo posi come fotomodella?

I primi shooting li ho fatti a 15 anni ma solo per una semplice collaborazione. Successivamente posavo e scattavo per amiche. Ora invece sono due anni che scatto professionalmente.

Come è stata la tua prima volta davanti all’obiettivo fotografico?

Sicuramente divertente, come ogni volta. Le prime volte non sapevo bene come mettermi in posa ma con gli anni ho capito come valorizzarmi e me la cavo abbastanza bene.

Quali sono i motivi per cui hai deciso di posare?

Come ho già detto amo la fotografia. Mi piace stare da entrambi i lati della macchina fotografica. Inizialmente scattavo per me stessa, per dar vita a ciò che avevo in mente, poi con gli shooting ho iniziato ad apprezzarmi sempre di più e quindi fare foto  era un mezzo anche per guadagnare autostima. Da ragazzina non ne avevo molta, spesso venivo presa in giro e ora le stesse persone fanno apprezzamenti o mi invidiano. Sono soddisfazioni (ride).

Hai partecipato a diversi shootings: quali di questi ricordi con più piacere?

Non ne ho uno in particolare. Ho avuto il piacere di lavorare sempre con persone divertenti rendendo così ogni Shooting speciale. Ritengo che ogni persona abbia un bagaglio diverso da cui apprendere molto. Poi faccio sempre shooting diversi tra loro quindi è davvero molto varia la scelta.

Il mondo della fotografia  è come lo immaginavi prima di farne parte?

Si, ma penso che ho ancora tanto da vedere per poter confermare.

Cosa riesce a farti emozionare?

Stare bene con me stessa e magari riuscire a trasmettere qualcosa a chi mi guarda.

Ti definisci più bambola o più pantera?

Uhm bella domanda. Non mi giudico da sola ma penso di essere entrambe a seconda delle situazioni.

Che cosa ti piace di più in un uomo?

Lo sguardo, il saperti prendere mentalmente, la personalità.

Cosa ti aspetti dal futuro?

Non mi aspetto mai nulla per non rimanere delusa, però posso dire che mi piacerebbe rendere le mie passioni un lavoro.

Un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?

Diventare fotografa di moda e perchè no, magari una fotomodella alternativa conosciuta.

Quali sono le tue passioni?

Fotografia, musica, danza e tutto ciò che ha a che fare con la creatività.

Un tuo pregio e un tuo difetto.

Sono determinata e ho una forte personalità. Sono disordinata e spesso pigra.

Che cos’è sacro per te?

Le persone che amo.

La tua più grande paura?

La morte.

C’è qualcosa di te che cambieresti?

Sinceramente no. Ho imparato ad accettare anche i difetti. Anche perchè son soggettivi.

Cosa è per te la felicità?

Stare bene con sé stessi e con gli altri.

Come descriveresti la tua vita sentimentale?

Un casino totale.

Secondo te quali sono le qualità che una fotomodella dovrebbe avere?

Deve essere fotogenica, determinata, paziente e espressiva.

Ultimo libro letto?

“Supernova” di Isabella Santacroce

Il tuo piatto preferito?

Pizza e tutto quello che ha a che fare con la rosticceria o pasta al forno.

Amicizia, Amore, Famiglia, Lavoro Salute, Sesso e Soldi mettili in ordine di importanza!

Salute, famiglia, amicizia, soldi, amore, lavoro, sesso . Questa domanda mi ha messo in difficoltà. (ride)

Un  motto o una frase che più ti rappresenta?

“A volte la gente vuole capire se sei vera. Ti osservano e vedono in te qualcosa del tutto estraneo alla loro vita quotidiana. E questo è spettacolo, giusto?! (Marilyn Monroe)

Manda un saluto ai nostri lettori!

Ciaoooo.

A.C.

Mad Queen su Instagram

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Cinema e drink: Gangs of New York, ispirato all’omonimo film di Martin Scorsese

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La creatività nel mondo dei drink travalica qualsiasi confine geografico, mentale e tematico. Drink ispirati a un amore, a un’emozione, ma anche a un oggetto, ai luoghi del cuore e a un film amato.

Abbiamo chiesto ad alcuni dei migliori barman e barlady romani di individuare un proprio, personale, film del cuore cui ispirarsi. Ne sono scaturite decine e decine di drink, ispirati a filmografie delle più disparate, dai classici Via col vento ai neo-classici firmati Quentin Tarantino.

Con tanti registi anche italiani al centro dell’ispirazione, da Giuseppe Tornatore a Gabriele Mainetti, passando per David Lynch e il suo Mulholland drive, dai film romantici a Mad Max, passando per i cinecomic e il recente Avengers: Endgame.

Film che hanno ispirato l’uso di tutti gli ingredienti presenti nel mercato, ricette coniugate con cognac, tequila, whisky scozzese, irlandese, bourbon americani del Kentucky, vermouth piemontese, gin inglesi, romani e toscani, amari e bitter, ma anche vodka, ginger beer e liquore Strega, per una nuova ‘geografia cinematografica del bere di qualità’. Preparazioni semplici e meno semplici, da gustare nei loro ingredienti di qualità, ricette create ad hoc da barman e barlady cinefili per sperimentare sé stessi dietro il bancone con un occhio al Grande Cinema.

Oggi è la volta di Gangs of New York, ispirato all’omonimo film diretto nel 2002 da Martin Scorsese.

BARMAN: Davide Diaferia, barman del Drink Kong di Roma

INGREDIENTI:

30 ml Teeling whiskey
15 ml Jim Beam bourbon
30 ml Vermouth Oscar 697
5 ml Liquore Strega
2 dash Assenzio Versinthe
Bicchiere: coppetta ghiacciata

PREPARAZIONE:
Con la tecnica dello Stir&Strain versare tutti gli ingredienti in un mixing glass, quindi servire in una coppetta ghiacciata, zero garnish come da Kong

ISPIRAZIONE:
L’ispirazione viene dal quartiere dov’è ambientato il film, i Five Points: da qui l’uso di 5 ingredienti che incarnano i protagonisti della guerriglia per il possesso del famoso quartiere.

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Mystic flaMe rappresenterà l’Italia alla festa dell’ambasciata ad Islamabad!

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Sarà Mystic flaMe (Martina Naso, 27 anni, Savona) a rappresentare la voce Italiana, con un repertorio italiano al quale potrà seguire una fase dell’abituale repertorio straniero della cantante, tra cui pezzi di rilevante difficoltà come “Think” di Aretha Franklin, che  saranno sicuramente graditi dal pubblico VIP internazionale presente alla manifestazione. 

In un evento culturale che si terrà a Islamabad, una delle città più prestigiose del mondo, si svolgerà la Festa Nazionale Italiana (il tradizionale 2 giugno) organizzata dalla Ambasciata Italiana, offerto dall’ Ambasciatore della Repubblica Italiana Stefano Pontecorvo e la Sig.ra Lidia Ravera Pontecorvo.

La Repubblica Islamica  del Pakistan ha una particolare attenzione al rispetto del tradizionale mese del Ramadan, la cui fine è prevista per il 5 Giugno, è per questo motivo che la data dell’evento verrà svolto l’11 giugno.

L’evento è l’occasione per mettere in mostra elementi significativi del nostro paese.

Quest’anno il tema proposto dall’Italia è “Venezia”.

L’ambientazione veneziana sarà sottolineata dalla presenza di comparse in costume settecentesco, nel tipico stile del Carnevale di Venezia.

La qualità della cucina Italiana sarà garantita da un cuoco italiano di noto rilievo che verrà a Islamabad  specificatamente per questo evento.

L’evento sarà svolto nel salone più importante del più prestigioso stabile di Islamabad la sera dell’11 giugno, e saranno presenti Vip internazionali tra cui figure del mondo politico, economico, culturale e dello spettacolo.

Ho raggiunto telefonicamente Martina, ecco che cosa ci siamo detti.

Martina bentornata su Mondospettacolo, allora il grande evento si avvicina, come ti senti?

Ciao Alex, grazie. Mi sento pronta..anche se agitata..ma verrò accolta da persone speciali e di questo sono felice.

E’ un grande onore rappresentare il nostro paese con la tua bellissima voce, cosa pensi al riguardo?

Ho sempre creduto nella mia voce..l’unica cosa che ho sempre pensato “buona” di me stessa..la mia voce è come se fosse il mio interruttore di “vita”.

Al tuo ritorno in Italia è prevista una Turnee?

Si sarò vicino al mio paese! Canterò a Murialdo il 15 agosto..praticamente appena arrivata! Dopodiché Finale Ligure al bellissimo Boncardo.

Bene Martina, non mi resta che farti un grande in bocca al lupo e darti appuntamento al tuo ritorno ad uno dei tuoi concerti.

W il lupo, un saluto a te e a tutti i tuoi lettori.

Alex Cunsolo

Mystic flaMe su Facebook

Mystic flaMe su Mondospettacolo

 

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Cerco te, il nuovo romanzo thriller di Mauro Mogliani

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Il Taccuino Ufficio Stampa

Presenta

 

Cerco te di Mauro Mogliani

 

Mauro Mogliani presenta “Cerco te”, un thriller psicologico che indaga a fondo nelle relazioni interpersonali, nel bisogno di amore e attenzioni che, se non appagato, lascia cicatrici che possono portare a compiere i gesti più inconsulti. Un romanzo che analizza le motivazioni che spingono anche l’essere umano più insospettabile alla vendetta e alla violenza, mentre racconta il dissidio interiore dell’ispettore Nardi, un uomo dilaniato dai sensi di colpa, gettato suo malgrado in un gioco perverso in cui il tempo è il suo peggiore alleato. Un thriller avvincente vincitore del premio speciale al concorso nazionale di narrativa gialla-thriller-noir “Premio Tettuccio 2019”.

 

 

Titolo: Cerco te

Autore: Mauro Mogliani

Genere: Thriller

Casa Editrice: Leone Editore

Collana: Mistéria

Pagine: 175

Prezzo: 11,90 €

Codice ISBN: 978-88-6393-463-2

 

«Voglio fare un gioco con lei. Mi voglio divertire un po’. Una alla volta, prenderò prigioniere quattro donne. Non si preoccupi, dopo sette giorni le rilascerò. E non appena le avrò rilasciate, le assicuro che staranno meglio di prima. Il gioco inizierà tra due giorni. Prenderò la prima donna, la terrò per una settimana in cura qui con me, poi la libererò. Dopo altri due giorni, toccherà alla seconda: i tempi saranno sempre gli stessi, ispettore. A lei il compito di fermarmi e scoprire cosa lega tra loro queste donne, prima che arrivi alla quinta preda, ispettore: un uomo, che ahimè non rilascerò… Buona fortuna. Nessuno […]».

 

Nel thriller Cerco te di Mauro Mogliani, ambientato nella tranquilla cittadina di Tolentino, si assiste alla crudele lotta che l’inquietante personaggio di “Nessuno” ingaggia con l’ispettore Piero Nardi. Una partita contro il tempo anticipata da una misteriosa lettera recapitata all’ispettore, che lo intrappola in un profondo stato di inadeguatezza: Nardi inizia infatti il gioco di Nessuno con una mossa sbagliata, e da quell’errore scaturirà una serie di conseguenze che lo porteranno a condurre le indagini con angoscia e frustrazione. Quattro donne saranno rapite, saranno “curate” e poi rimandate alle loro famiglie; la quinta vittima invece, un uomo, non avrà scampo. Questo è l’intento dichiarato di Nessuno, e questo è ciò che compie nelle tempistiche e nelle modalità descritte nella lettera. Il romanzo sembra voler porre la domanda: “Quanto si può andare avanti a fingere di essere sé stessi, quando ormai non si ha più idea di chi si è, e di ciò che si vuole?”. È infatti Nessuno ad affermare: “Neanche io, in fondo, so chi sono”. Anche le donne rapite dall’oscuro sequestratore sono in primis vittime di loro stesse, delle loro esistenze in bilico tra realtà inconciliabili: ognuna di loro vive una doppia vita sconosciuta anche a chi le ama, forse incomprensibile anche a loro stesse. Una vita tanto illogica e dolorosa che Nessuno decide che l’unica cura possibile sia cancellare i loro ricordi, azzerare la loro personalità, renderle, appunto, “nessuno”. Tema principale del romanzo è la relazione tra uomo e donna, e il bisogno di evadere dalla quotidianità per compensare un’esistenza in cui non ci si riconosce più. Lo stesso ispettore non riesce a mantenere la mente fredda e viene inglobato nei dubbi che attanagliano le vittime e i loro familiari, e si sente imprigionato in una storia che non sente più sua, in un fallimento umano che colpisce la sua vita professionale come quella privata: “Nardi ripensava alla sua condotta, alle sue indecisioni, alla sua inadeguatezza. Alle volte capita di trovarsi di fronte a bivi davanti ai quali avremmo bisogno di un tempo quasi eterno per valutare la strada giusta da prendere. Invece il tempo che ci viene concesso è quello di un istante inafferrabile”. Cerco te è un’opera che parla di solitudine, di incomprensione, di vendetta cieca; una storia che incute una genuina inquietudine mentre spinge a riflettere sugli errori che ognuno di noi compie nelle relazioni interpersonali, e sulla instabilità e oscurità della mente umana. Un thriller senza fronzoli, una lotta contro il tempo, acerrimo nemico tanto quanto Nessuno che, proprio perché senza volto e senza nome, può essere riempito dalla coscienza di tutti, personaggi fittizi e lettori reali.

 

 

TRAMA. L’ispettore Piero Nardi riceve una lettera misteriosa firmata “Nessuno” che annuncia un gioco perverso: quattro donne verranno sequestrate in successione e liberate dopo sette giorni. La quinta vittima, questa volta un uomo, non sopravviverà. Il potenziale rapitore assicura che le donne, una volta rilasciate, staranno meglio di prima. Il gioco ha effettivamente inizio; la cittadina marchigiana di Tolentino è nel panico. Le donne vengono rapite e rilasciate dopo una settimana in stato confusionale; non ricordano più nemmeno chi sono. Spetterà a Nardi, con l’aiuto dell’ispettore Gambuti, scoprire cosa lega le vittime per anticipare le mosse di Nessuno, capirne gli intenti e impedire che compia l’annunciato e drammatico finale.

 

 

L’AUTORE È DISPONIBILE A RILASCIARE INTERVISTE

 

BIOGRAFIA. Mauro Mogliani esordisce nel 2014 con il thriller psicologico Nessuno sa chi sono io, pubblicato da Italic&Pequod. Nel 2015 pubblica per la stessa casa editrice Racconti per insognia.  Nel 2016 esce in ebook La confessione, facente parte del progetto “FeelBook: il libro che segue le tue emozioni”. Nel 2018 pubblica per Leone Editore il thriller Cerco te, vincitore del premio speciale al concorso nazionale di narrativa gialla-thriller-noir “Premio Tettuccio 2019” e del premio speciale al concorso internazionale di poesia e narrativa di Prato “Un Tessuto di Cultura 2019”.

 

 

Contatti

https://www.mauromogliani.it/

https://www.mauromogliani.it/category/blog/

https://www.facebook.com/mauro.mogliani?ref=bookmarks

https://www.facebook.com/Mauro-Mogliani-1464399550539858/

https://www.leoneeditore.it/

 

 

Booktrailer del thriller Cerco te

https://www.youtube.com/watch?v=Spr6gO-9Bc8

 

Link di vendita

https://www.leoneeditore.it/catalogo/cerco-te/

 

 

 

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Fabrizio Ricca (Lega) risponde ai 5 Stelle torinesi che vogliono un numero identificativo per la polizia”

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Ricca: “I 5 Stelle torinesi vogliono numero identificativo per la polizia? Pensino a problemi della città e non a compiacere i loro amici dei centri sociali”

“I 5 Stelle di Torino chiedono il codice identificativo per le forze dell’ordine? Ci sarebbe da preoccuparsi se non sapessimo che si tratta dell’ennesima uscita mediatica adolescenziale portata avanti per distrarre dalle incompetenze di una giunta che non riesce a governare Torino e dalla costante volontà dei grillini di accreditarsi come amici dei centri sociali – afferma il capogruppo della Lega Fabrizio Ricca -.

Nella foto Fabrizio Ricca

Il codice identificativo è uno strumento non oggettivo che rischia soltanto di inibire gli agenti che stanno lavorando, rendendoli possibili vittime di calunnie inventate dai professionisti della violenza che spesso manifestano nelle nostre città. Diverso sarebbe dotare gli agenti di telecamere personali, indossate, che riprenderebbero oggettivamente il loro operato. Questi dispositivi, ritenuti affidabili anche dai sindacati di polizia, sono osteggiato dai 5 Stelle. Come mai? A differenza dei numeri identificativi garantirebbero un monitoraggio reale del comportamento degli agenti e anche di quello dei manifestanti. Come mai i 5 Stelle di Torino preferiscono portare avanti le battaglie care ai centri sociali della città?”.

La Redazione

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