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RomaFF11, Giorno 3: da “The birth of a nation” a Bertolucci, cosa è successo oggi alla Festa del Cinema

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Anche questa intensa terza giornata dell’11a Festa del Cinema di Roma si è conclusa, vediamo tutto quello che è accaduto.

All’Auditorium Parco della Musica è sbarcato il primo film italiano in concorso, anche tra i più attesi della stagione cinematografica, Sole cuore amore. Il film, diretto da Daniele Vicari e interpretato da Isabella Ragonese, Eva Grieco e Francesco Montanari, porta sul grande schermo una storia di sorellanza e solidarietà tra due donne che hanno fatto scelte opposte nella vita. «È un film semplice, come il verso della canzone da cui è tratto il titolo, come semplici sono le esistenze di cui racconta la storia – ha detto Vicari – La vita quotidiana di milioni di persone che non hanno una vita assicurata dall’appartenenza sociale è invece molto difficile. Sole cuore amore si è rivelato così un film più complesso da fare e da dominare di quanto mi apparisse inizialmente sulla carta».

Isabella Ragonese in "Sole cuore amore"
Isabella Ragonese in “Sole cuore amore”

Altro atteso film della Selezione Ufficiale è stato The birth of a nation – Il risveglio di un popolo, esordio dietro la macchina da presa dell’attore Nate Parker, che è anche protagonista, sceneggiatore e produttore della pellicola che negli Stati Uniti sta facendo molto discutere. Parker veste i panni di Nat Turner, uno dei personaggi più importanti nella lotta della comunità afroamericana contro la schiavitù negli Stati Uniti d’America: schiavo erudito, predicatore, testimone di innumerevoli episodi di violenza contro il suo popolo, Turner ha guidato la cruenta rivolta scoppiata in Virginia nell’agosto del 1831. «Intitolando il film The birth of a nation, ho cercato di spezzare il circolo di pregiudizio e odio perpetuato dal film di D. W. Griffith a Hollywood e negli Stati Uniti – ha spiegato Parker – Riadoperando questo titolo spero di riparare a un’ingiustizia, trasformandolo in un’opera d’arte che può incoraggiare e indirizzare tutti noi verso la riconciliazione e la positività». Una pellicola che già si candida per la corsa ai prossimi Oscar, anche se con l’handicap della vittoria del similare 12 anni schiavo appena tre anni fa.

Nate Parker in "The birth of a nation - Il risveglio di un popolo"
Nate Parker in “The birth of a nation – Il risveglio di un popolo”

Proseguiamo con altri tre film: Louise en hiver di Jean-François Laguionie, Sing Street di John Carney (entrambi in collaborazione con Alice nella città) e The last laugh di Ferne Pearlstein. Nel film di animazione di Laguionie si racconta l’ultimo giorno di estate di Louise: l’anziana donna, si rende conto che l’ultimo treno è partito senza di lei. Si ritrova così da sola in una piccola località balneare, abbandonata da tutti. Louise prende questa situazione come una sfida. Nell’irlandese Sing Street, nuovo lavoro di John Carney, un quattordicenne è alle prese con una nuova scuola, il bullismo e problemi familiari. Decide così di mettere su una band per riuscire a conquistare la ragazza dei suoi sogni. The Last Laugh è invece un divertente, ma anche toccante documentario che tratteggia un intimo ritratto di cinema verità dei superstiti di Auschwitz, affiancato dalle interviste a comici influenti e intellettuali, da Mel Brooks a Sarah Silverman e Gilbert Gottfried fino agli autori Etgar Keret, Shalom Auslander e Abraham Foxman.

Mel Brooks imita Hitler in "The last laugh"
Mel Brooks imita Hitler in “The last laugh”

Per Alice nella città presentati Kicks di Justin Tipping, storia di un quindicenne e delle sue nuove e preziose scarpe da ginnastica, l’atteso Max Steel di Stewart Jendler, con il supereroe creato dalla Mattel interpretato da Ben Winchell, e per l’omaggio ad Abbas Kiarostami il documentario First graders. Protagonista dell’incontro ravvicinato con il pubblico è stato il sommo Bernardo Bertolucci, una delle voci più importanti del cinema contemporaneo, oltre che primo e unico italiano a ricevere un Oscar per la miglior regia (L’ultimo imperatore) ed autore di capolavori come Ultimo tango a Parigi e Novecento (leggi l’articolo).

Bernardo Bertolucci
Bernardo Bertolucci

Proseguiamo con il MAXXI, dove sono stati proiettati tre film della sezione RiflessiL’arma più forte – L’uomo che inventò Cinecittà di Vanni Gandolfo, prodotto da Istituto Luce Cinecittà, porta sullo schermo la storia dimenticata di Luigi Freddi (Diego Abatantuono), funzionario fascista che aveva una profonda passione per il cinema. Le scandalose di Gianfranco Giagni, è invece un docunoir che racconta trent’anni di omicidi al femminile e documenta come si è evoluta la criminalità del gentil sesso. In Shelter i fratelli Brent e Craig Renaud raccontano le crude ed emotive storie di ragazzi incredibili che cercano riparo presso la Covenant House di New Orleans, e del personale che lotta ogni giorno per aiutarli.

Ma non è finita, perché alla Casa del Cinema è proseguito l’omaggio a Citto Maselli, seguito dalle proiezioni di Fumo di Londra, prima regia di Alberto Sordi, e del cartone West and Soda di Bruno Bozzetto. Per la retrospettiva American Politics ecco l’originario e discusso The birth of a nation, diretto un secolo fa da David Wark Griffith, mentre per quella dedicata a Tom Hanks i titoli odierni sono stati quelli che gli hanno regalato i suoi due Oscar, Philadelphia di Jonathan Demme e Forrest Gump di Robert Zemeckis.

Il vero Luigi Freddi (L’arma più forte - L’uomo che inventò Cinecittà)
Il vero Luigi Freddi (L’arma più forte – L’uomo che inventò Cinecittà)

Appuntamento a domani per la quarta giornata della Festa del Cinema di Roma 2016.

 
 

Ivan Zingariello

 
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