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Fotomodelle in lockdown: Sara Bonollari

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Amici di Mondospettacolo, prima del “Maledetto Virus” eravamo abituati a vedere sfilare sulle passerelle delle modelle bellissime per non parlare degli shooting sexy/glamour pubblicati sulle riviste patinate cartacee e online, ebbene le ragazze che sono state le protagoniste di questi set emozionanti sono come tutti noi costrette a questo lockdown forzato, ma come stanno vivendo questo momento particolare? Oggi sono andato a chiederlo alla bellissima: Sara Bonollari.

Ciao benvenuta su Mondospettacolo, come stai innanzitutto?

Ciao Alex, sto bene, grazie mille.

Come stai vivendo psicologicamente questo periodo di quarantena?

Molto bene, ho imparato a conoscere cose di me stessa che non conoscevo, rimanendo anche spesso da sola.

Come passi il tanto tempo libero?

Mi scatto molte, foto le amo.

Come riesci a mantenerti in forma?

Mi mantengo in forma camminando tanto ascoltando la musica che mi piace.

Secondo te quali saranno le probabili conseguenze di questa pandemia?

Ci sono già state tante conseguenze e tante sono le persone che ci hanno lasciato, spero non c’è ne siano altre e che finisca tutto molto bene senza altre vittime..

Quale sarà la prima cosa che farai non appena ci verrà dato il liberi tutti?

Rivedere la mia famiglia!

In questo periodo di quarantena e di solitudine forzata hai scoperto una nuova te stessa? Oppure non hai notato nessun cambiamento particolare?

Assolutamente si e ne sono contenta, qualcosa di positivo per me c’è stato.

Parlando di spettacolo, cosa segui particolarmente in questo periodo di quarantena? Programmi televisivi, Film, Webshow, oppure leggi libri o ti dedichi a qualche tuo hobbies? Raccontami un po’.

Guardò molto cose su internet, mi piace vedere le donne in posa e molti bei scatti e studiarli per come sono naturali, hobby mi piace viaggiare, ma al momento non si può..

C’è un messaggio particolare che vuoi mandare a chi sta leggendo la nostra intervista?

Grazie per avermi letta, ciao babe’s❤seguitemi su instagram https://www.instagram.com/bonollaari

Sara Bonollari, la nostra intervista termina qui, con la speranza di rivederti nuovamente sui set, colgo l’occasione di farti a nome mio e di tutta la mia redazione un grande in bocca al lupo e di darti appuntamento ad una prossima intervista.

Alex Napoleone Wilson

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La fashion blogger Teresa Morone contro la violenza sulle donne e il bullismo

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La blogger campana Teresa Morone scende in campo per lottare contro la violenza di genere, il bullismo e il cyberbullismo.

La fashion blogger, 28 anni, originaria del Sannio Beneventano, spesso impegnata in eventi che riguardano la moda e la bellezza ha deciso di aderire per il secondo anno consecutivo al progetto di lotta al bullismo, cyberbullismo e alla violenza di genere promosso dall’unione sportiva ACLI Benevento.

“Bisogna mantenere alta la guardia. La nostra è un’epoca ricca di contraddizioni, leggiamo spesso di episodi di cyberbullismo e di violenza sulle donne, questi sono anche i pericoli dei social network. Le distanze si accorciano ed è più facile colpire qualcuno. Ringrazio il presidente USACLI Benevento per la sua lungimiranza e la delegata Immacolata Petrillo per avermi voluta in squadra”.

Per questo – conclude la blogger campana “tramite i miei canali social cerco di denunciare gli episodi di bullismo, cyberbullismo e violenza di genere. Io stessa da piccola sono stata vittima di episodi di bullismo e so molto bene quanto ci si può sentire emarginati e inadeguati. Per molti anni mi sono sentita inadeguata, poi ho capito che il problema non ero io. Mi ricordo che quando aprii il mio blog fui sommersa da insulti anonimi sui social. Spesso blogger è sinonimo di ragazza superficiale, io faccio tante cose non sono solo questo. Spero di poter dare il mio contributo per un’Italia diversa che non ha paura. Mi documento sui casi di femminicidio e gli episodi di bullismo in Italia, conosco le statistiche e nei convegni a cui partecipo ne parlo spesso. Sogno una nazione lontana dalle discriminazioni, aperta al dialogo e al confronto”.

Il primo convegno sarà promosso nella città di Telese Terme dalla delegata U.S. Acli Benevento Immacolata Petrillo, avrà luogo a data da destinarsi (causa Coronavirus) nel salone dell’Istituto Comprensivo Telese Terme-Solopaca (scuole elementari), parteciperanno il presidente U.S. ACLI Benevento Alessandro Pepe, lo scrittore sannita Gerardo Biscardi con il suo libro Con le tasche piene di felicità edito da Edizioni 2000diciassette, l’avvocato Roberto Marino, la dottoressa Angela Rita Rotondi, la dottoressa Maria Vittoria Crocco e il maestro di pugilato Clemente Di Crescenzo. Al termine dell’evento organizzato dall’unione sportiva ACLI provincia di Benevento, tutti i partecipanti potranno assistere in maniera del tutto gratuita ad una lezione di pugilato e di difesa persona femminile a cura del team Boxic del maestro Clemente Di Crescenzo e della Boxing Maddaloni.

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Contest, Cocoon, Reboot: #lamusicanonsiferma al Peter Pan

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#lamusicanonsiferma, le dirette streaming del Peter Pan di Riccione diventano un festival ed un contest, in collaborazione con Disco Più, lo storico negozio per DJ aperto nel 1979. Venerdì 1 maggio 2020 (dalle ore 12 a mezzanotte) le  pagine Facebook del club romagnolo e dello store di Rimini trasmetteranno un’intera giornata dedicata alla musica, con set di DJ provenienti da tutta Italia e diverse performance acrobatiche e circensi di artisti sia italiani che stranieri.

Durante il festival si esibiranno i tre vincitori del DJ contest le cui selezioni sono aperte sino alle ore 12 di lunedì 27 aprile e sono riservate a tre categorie: background musicale, tecnica e vinyl only: per partecipare si dovrà inviare un video con il proprio set (durata massima 10 minuti / formato mp4 / video orizzontale) via wetranfer.com all’indirizzo mail festival1maggiodjcontest@gmail.com

I mixati saranno giudicati da Dj Thor, resident Peter Pan Riccione e Villa delle Rose Misano Adriatico), Francesco Farfa, da oltre 30 anni protagonista nelle console di tutto il mondo, Geo From Hell, vincitore della prima edizione del talent tv Top Dj e Onirika di Disco Più, pioniera assoluta del djing al femminile; i tre vincitori avranno tempo sino a giovedì 30 aprile per preparare il loro mixato di 60 minuti che verrà inserito nel festival del 1 maggio. 

#lamusicanonsiferma sono le dirette streaming che il Peter Pan di Riccione trasmette tutti i fine settimana durante questa fase di quarantena dalla propria pagina Facebook. Tra gli ospiti che si sono succeduti in console, Joe T Vannelli, Michel Cleis, Federico Scavo, Gianluca Vacchi, Nicola Zucchi. Venerdì 24 aprile (dalle ore 21.30) Cocoon Riccione live con Fabe, Emanuel Satie, Gregor Tresher e Michael Klein, Sabato 25 aprile (dalle 21.30) ospite speciale Reboot, DJ e producer tedesco che vanta release per Get Physical, Cadenza, Defected, Hommage e Cocoon. Cocoon Riccione è la one night che tutte le estati si svolge alla Villa delle Rose e d’inverno con alcuni eventi spot al Peter Pan.

Foto di Giacomo Perotti

www.facebook.com/officialpeterclub

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Fotomodelle in lockdown: Fabiola Cetera

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Amici di Mondospettacolo, prima del “Maledetto Virus” eravamo abituati a vedere sfilare sulle passerelle delle modelle bellissime per non parlare degli shooting sexy/glamour pubblicati sulle riviste patinate cartacee e online, ebbene le ragazze che sono state le protagoniste di questi set emozionanti sono come tutti noi costrette a questo lockdown forzato, ma come stanno vivendo questo momento particolare? Oggi sono andato a chiederlo alla bellissima fotomodella: Fabiola Cetera.

Ciao Fabiola, benvenuta su Mondospettacolo, come stai innanzitutto?

Ciao Alex, nonostante questo periodo molo difficile per tutti noi sto bene, e spero stiate bene anche tutti voi.

Come stai vivendo psicologicamente questo periodo di quarantena?

Molto tranquillo, non sono mai stata una ragazza a cui piace uscire, la maggior parte del tempo l’ ho sempre passata a casa quindi non è un peso per me restarci anche se la mancanza di fare shooting si fa sentire.

Come passi il tanto tempo libero?

Sono molto appassionata di cucina e  avendo molto tempo libero ho iniziato a sperimentare nuovi dolci e nuove decorazioni per torte, mi  prendo cura del mio corpo, prendo il sole e  guardo serie tv.

Come riesci a mantenerti in forma?

Sono molto fortunata avendo un metabolismo veloce non ho bisogno di fare tanti sforzi, cerco di mangiare bene seguo vari video per esercizi a casa, cerco di allenarmi e tenermi in forma il più possibile.

Secondo te quali sono le probabili conseguenze di questa pandemia?

Personalmente penso ci siano due tipi di aspetti sia negativi che positivi, in quelli negativi abbiamo passato un periodo  in cui l’ economia ne ha risentito molto, il turismo, le industrie ma soprattutto la salute. I lati positivi sono stati che in pochi giorni abbiamo risolto il problema del traffico, dello spreco del cibo, dell’ inquinamento, siamo diventati più solidali, passiamo molto più tempo con le nostre famiglie e abbiamo fatto capire ai politici che la sanità pubblica va rivista.

Quale sarà la prima cosa che farai non appena ci verrà dato il liberi tutti?

Essendomi trasferita in Sardegna spero sia possibile ritornare in Calabria a casa dalla mia famiglia, continuare con i miei servizi fotografici, iniziare a lavorare e passare tanto tempo con le mie amiche.

In questo periodo di quarantena e di solitudine forzata hai scoperto una nuova Fabiola Cetera? Oppure non hai notato nessun cambiamento particolare?

Ad essere ancora più solidale con il prossimo, ma sono sempre stata una ragazza con sani principi e continuerò ad esserlo.

Parlando di spettacolo, cosa segui particolarmente in questo periodo di quarantena? Programmi televisivi, Film, Webshow, oppure leggi libri o ti dedichi a qualche tuo hobbies? Raccontami un po’.

Mi sto dedicando principalmente alla cucina e a trovare nuove pose interessanti per i miei prossimi shooting, cerco sempre di migliorare e mettermi in gioco.

C’è un messaggio particolare che vuoi mandare a chi sta leggendo la nostra intervista?

Di non mollare perché questo brutto periodo passerà, di aiutare chi ne ha bisogno, di mettere la cattiveria da parte, trovare la forza di essere positivi perchè tutto questo sarà un nuovo inizio e ci rialzeremo più consapevoli e forti di prima.

Fabiola Cetera, la nostra intervista termina qui, con la speranza di rivederti nuovamente sui set, colgo l’occasione di farti a nome mio e di tutta la mia redazione un grande in bocca al lupo e di darti appuntamento ad una prossima intervista.

Alex, ti ringrazio per questa piacevole intervista, è stato un piacere, ringrazio tutti coloro che hanno avuto il piacere di leggermi.

Alex Napoleone Wilson

https://www.instagram.com/fabiola_cetera

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La Regione Piemonte agirà legalmente contro gli autori del programma RAI Report!

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CORONAVIRUS PIEMONTE, LA REGIONE PIEMONTE PREPARA GLI ATTI PER TUTELARSI IN GIUDIZIO CONTRO GLI AUTORI DELLA TRASMISSIONE REPORT, UNA SCELTA OBBLIGATA

La Regione Piemonte si rammarica dell’operato dei responsabili della trasmissione Report, andata in onda lunedì scorso su Raitre, non avendo fornito una rappresentazione della gestione dell’emergenza coronavirus in Piemonte corrispondente a quanto emerge dalle interviste e dalla documentazione filmata registrata.


La Regione non nega che vi siano anche criticità, ma, come emerge da punti di seguito evidenziati, la Regione deve sicuramente ricorrere allo strumento giudiziario per la tutela della propria immagine e dei propri interessi gravemente lesi .


Ad esempio, dalle immagini relative al bar dell’ospedale di Alessandria, questo è presentato come luogo potenzialmente fonte di contagio per la presenza di una attigua sala di attesa, dove stazionerebbero pazienti sospetti covid. E’ sufficiente un sopralluogo per accertarsi che non esiste alcuna sala d’attesa e che per i pazienti covid vi sono percorsi dedicati che non intersecano mai percorsi di personale e pazienti non covid.
La ricostruzione fornita sull’acquisto delle mascherine Miroglio è errata. Non è esatto che non avrebbero certificazione, invece sono prodotte in conformità all’articolo 16 del Decreto legge “Cura Italia”, oltre ad essere testate e certificate ad uso sociale in ambito nazionale e internazionale.
Parimenti inesatto affermare che le mascherine Miroglio “non sono mai arrivate”.


Sono state invece consegnate a centinaia di migliaia all’Unità di crisi (le prime 500 mila donate a titolo personale da Giuseppe Miroglio, azionista del Gruppo) e successivamente distribuite a Comuni, associazioni del Coordinamento regionale della Protezione civile, Amministrazioni statali (Polizia, Carabinieri, Vigili del fuoco…) e medici di base (unitamente a quelle chirurgiche).


Parlare di un “pasticcio piemontese”, così come si cita nel titolo della trasmissione, a giudizio della Regione, è un discutibile espediente mediatico, che confonde atti prodotti da Uffici periferici delle Asl, sui quali l’assessore non poteva avere conoscenza diretta, con gli atti prodotti dall’Unità di crisi su questioni di fondo di primaria importanza, come le norme sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Miscelare atti prodotti da enti diversi, come avessero una unica genesi, è una travisazione della realtà.
A ciò si aggiunga che le risposte verbali e scritte alle domande, puntualmente fornite dagli intervistati, sono state utilizzate dagli autori della trasmissione Report parzialmente, tanto che i telespettatori non hanno avuto la possibilità di farsi un’idea obiettiva delle tematiche affrontate.

La Redazione

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Le ombre degli angeli: Maltagliati e i Diavoli sotto i riflettori

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Le ombre degli angeli è un film realizzato per il grande schermo in cui la tenuta stilistica del regista, Igor Maltagliati, conta più della recitazione. Diavoli è, viceversa, una serie predisposta per il piccolo schermo, che antepone l’elemento d’attrazione della recitazione, usata alla stregua d’un nobile ripiego, alle idee concepite dai registi Nick Hurran e Jan Maria Michelini.

Le ombre degli angeli è stato apprezzato nei circuiti d’essai ma non è arrivato nelle sale commerciali. L’episodio 1 della prima stagione di Diavoli, quantunque trasmesso sul canale satellitare italiano Sky Atlantic venerdì 17 Aprile 2020, è stato un successo. La psicotecnica di Alessandro Borghi, nei panni dell’ambiguo finanziere Massimo Ruggero, sembra sia il segreto principale di questo successo.

Ne consegue, almeno agli occhi dei critici superficiali, che l’insuccesso del fantasy sui generis Le ombre degli angeli, sconosciuto ai più, tranne a qualche esperto di cinema underground, vada attribuito all’autore. Maltagliati. Aver avvicinato, in circostanze diametralmente opposte tra loro, tanto Borghi, atletico ed educato, quanto Igor, rubicondo e amichevole, non basta ad andare oltre i luoghi comuni. Saltare alle conclusioni equivale, perciò, a servirsi di quelle che Jim Morrison definiva “le scorciatoie del cervello”.

Alberto Moravia, nella sua rubrica di cinema, che teneva sulla rivista L’Espresso, espose una tesi se non altro curiosa per spiegare perché preferisse i film d’essai ai prodotti mainstream. Il cinema d’autore a suo avviso era misterioso ed ergo tutto da scoprire. Quello commerciale contemplava solo ed esclusivamente la metafora del successo. Priva di fascino. Conoscere bene Igor Maltagliati, al contrario di Nick Hurran da una parte e Jan Maria Michelini, anziché avallare ruggenti ma al contempo sterili prese di posizione pro o contro, aiuta ad approfondire la faccenda. Dando un caro, caldo saluto ai limiti dell’impressionismo soggettivo. Nonché dei clan di partito. Degli amici, dei parenti e dei cugini di qualcuno.

Maltagliati adora Rocky IV di Sylvester Stallone al pari di Ivan il terribile di Sergej Ėjzenštejn. Per lui gli angeli sono le persone che tutti noi abitualmente incontriamo per strada, coi quali stringiamo rapporti anche profondi. Colpevoli di fare del male a chi gli vuole bene. Malgrado spesso involontariamente. Si tratta di figure di passaggio.

Diavoli quotidiani, agli antipodi delle figure mefistofeliche che affollano il mondo dell’alta finanza, in grado di divenire angeli. Senza volerlo. Igor vuole spiegare le cose difficili in modo semplice. In contrasto con l’egemonia dell’aura contemplativa sul carattere di presa immediata. Ne Le ombre degli angeli emerge chiaramente l’attitudine a usare i richiami citazionistici di stampo tarantiniano in maniera implicita ed esplicita.

Le traversie dei personaggi riflettono il senso della resilienza: la crisi diviene un’opportunità. Anche i seguaci dell’economia umanistica, per combinazione, sostengono la stessa cosa. Il rimando palese al dinamismo dell’azione contemplato, insieme ad aure talora assorte, da Paul Thomas Anderson nelle proprie opere corali torna ad affacciarsi nel successivo apologo sulla malavita La banalità del crimine. Nel quale Igor, oltre a citare lapalissianamente Magnolia di Anderson, o PTA che dir si voglia, con una canzone che riunisce tutti i cuori in affanno, lontano dall’apparente empietà, combina il segno d’ammicco del fumetto e la forza significante della poesia. Il motivo d’inquietudine del genere noir e della geografia emozionale resta tuttavia sullo sfondo. A causa altresì delle ingerenze della produzione. Aliena allo status d’autorialità.

Al contrario ne Le ombre degli angeli la ricerca dell’alterità, ossia il desiderio di qualcosa che prima è estraneo e poi diviene familiare, come i luoghi dell’anima, coglie nel segno. Piero Maggiò, aderendo all’altalena di scoramento ed euforia del protagonista, sta ad Alessandro Borghi in Diavoli come Alvaro Vitali sta ad Alberto Sordi. Eppure a Igor non interessava una prova d’Actors Studio, a cui Borghi aggiunge del suo per delineare le dicotomie di Massimo in Diavoli, bensì l’umanità del simpaticissimo Maggiò. La contraddizione risiede casomai nel voler privilegiare l’immediatezza espressiva, riposta nei primi piani, all’obiettivo detto fish-eye. Ovvero il grandangolare che crea l’effetto della visione all’interno di una palla da vetro a specchio.

Il desiderio di non irritare le platee – come il Professor Guidobaldo Maria Riccardelli de Il secondo tragico Fantozzi, goffo cinefilo che muta in boiata la metonimia intesa ne La corazzata Potëmkin come parte per il tutto – cede ugualmente al carattere d’ingegno creativo: l’ordine naturale delle cose vince sempre. La banalità del crimine è frutto dell’idea concepita, in visita negli Stati Uniti, per esplorare la manovalanza della malavita come se si trattasse degli operai delle pellicole di denuncia di Ken Loach. Di conseguenza, tagliare la trama al montaggio è divenuta una iattura. Ne Le ombre degli angeli il succo, vale a dire l’uomo (Maggiò) ossessionato dall’amante che mette su casa con un’altra parallelamente a una serie di eventi minori ed emblematici, conta poco: lo spirito prevale sulla materia.

Perché Igor, attraverso l’arte, racconta una realtà che ha conosciuto da vicino. Come ogni tipo da bosco e da riviera. Benché persuaso allora di essere un regista alla portata di tutti, Maltagliati si serve della metonimia per accrescere la suspense. Usando la medesima attrice in tre ruoli diversi. Non trasmette il brivido (thrill). Però accresce il mistero contemplato in filosofia. Quindi il mistero prevale sull’ansia. Quei “diavoli” degli autori agli elementi tipici dei thriller che piacciono a tutti preferiscono lo spirito. Che riguarda tutti.

 

 

Massimiliano Serriello

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“Nemico Invisibile”, al via il progetto musicale di Mario Biondi, Annalisa Minetti e Marcello Sutera per la raccolta fondi contro il coronavirus.

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Il Nostro Tempo” è il titolo del brano inedito firmato Mario Biondi e Annalisa Minetti (scritto con Veronica Brualdi e arrangiato da Marcello Sutera) che inaugura il progettoNemico Invisibile”, disponibile in tutte le piattaforme digitali pubblicato da Olé e distribuito da Artist First.

Nemico Invisibile” è una campagna di raccolta fondi destinata ad Auser (Associazione per l’invecchiamento attivo), che sarà attiva fintanto che continuerà l’emergenza Covid-19. Nel progetto, che prevede la pubblicazione di altri brani inediti, saranno coinvolti numerosi musicisti della scena italiana.

Tra le tante iniziative -nate dalla creatività di questo tempo apparentemente sospeso questa concepita dall’inedito trio Mario Biondi, Annalisa Minetti e Marcello Sutera, vede la partecipazione in musica e voce anche di Dodi Battaglia, Gaetano Curreri, Petra MagoniJean-Paul Maunick (Incognito) e del rapper Andrea Callà, insieme a tanti vocalist, artisti e musicisti che hanno aderito con forza, energia e vitalità a questa iniziativa solidale volta a sostenere ed accompagnare questi giorni incerti.

Nemico Invisibileprevede una serie di incisioni audio eseguite da diversi artisti e guest di cui il primo capitolo artistico è il singolo “Il Nostro Tempo”, una sorta di lettera in musica, piena di slanci verso il futuro e generata proprio per dare speranza e seminare amore.

Ogni registrazione sarà effettuata all’interno delle rispettive abitazioni in conformità alle normative vigenti e i brani verranno pubblicati esclusivamente attraverso le piattaforme digitali.

Gli artisti scendono in campo per contribuire attivamente ed essere di conforto e di aiuto a tutti coloro che hanno bisogno di maggiore assistenza in questo tempo di “coprifuoco”, dai malati in ospedale agli anziani soli in casa. Proprio per questo, quanto ricavato, sarà devoluto ad Auser che nelle diverse regioni Italiane, con dedizione, sta portando avanti iniziative di sostegno per le persone più fragili, sole e anziane durante l’emergenza sanitaria Covid-19. Sarà il Presidente di Auser, Enzo Costa, a rendicontare e condividere tutte le iniziative legate al progetto attraverso il proprio staff. Per la precisione saranno devolute tutte le somme raccolte attraverso le varie piattaforme digitali di downloading e di streaming, la monetizzazione delle visualizzazioni del videoclip sul canale YouTube, gli introiti editoriali e le somme derivanti dalle vendite delle t-shirt dedicate, sul conto corrente bancario preposto all’iniziativa – IBAN IT67X0311103253000000010815 intestato a “Auser” presso: Ubi Bank via Crociferi 44 – 00187 Roma. Tali introiti saranno trasparenti, rendicontati e resi pubblici attraverso le pagine social istituite a tale scopo.

Il progetto vede anche la preziosa partnership di Olè T-shirt for Artist che ha realizzato una collezione di t-shirt dedicate alla mission: stampato sopra ogni maglia c’è “l’albero della vita riflesso” (ispirato agli organi del respiro) simbolo di questa iniziativa che si propone di fare da specchio alla tempesta interiore che tutti stiamo vivendo. È il nostro sentire comune che deve essere risvegliato, il nostro pensare anche al prossimo, la nostra empatia verso il dolore altrui che deve essere scoperchiata, perché quel dolore, in fondo, è anche nostro e ci accomuna agli altri. Sarà il nostro essere umani a salvarci.

Questa la lista completa dei musicisti e cantanti che hanno contribuito alla realizzazione del singolo Il Nostro Tempo: Aba, Alex Vella, Andrea Callà, Andrea Celeste Ieffa, Andrea D’Alessio, Annalisa Minetti, Antonio Granato, Cassandra De Rosa, Cristiana Polegri, David Florio, Denise Dimé, Dodi Battaglia, Ely Bruna, Frankie Lovecchio, Frida Bollani, Gaetano Curreri, Giacomo Voli, Ilenia Romano, Ivana Pellicanò, Jean Paul Maunick – Incognito, Jury, Kelly Joice, Laura Fioriti, Lorenzo Pagani, Marcello Sutera, Marica Ranno, Mario Biondi, Massimo Greco, Natasha Vitanova, Petra Magoni, Riccardo Rinaudo, Roberta Finocchiaro, Satomi, Serena Carman, Stevie Biondi, Valentina Ducros e Zoe Ranno.

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Finalmente in dvd I miei primi 40 anni in versione estesa

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Per la collana L’Italia di Carlo & Enrico Vanzina, Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it) mette a segno un vero colpaccio rendendo disponibile in edizione a doppio dvd I miei primi 40 anni, tramite cui i figli di Steno raccontarono in fotogrammi, nel 1987, la prima parte della vita di Maria Elide Punturieri.

Colpaccio perché, se nel primo disco abbiamo il lungometraggio di un’ora e quarantatre minuti circa distribuito a suo tempo nelle sale, nel secondo è finalmente presente la versione inedita estesa.

Una versione di centoquaranta minuti in cui assistere a momenti come la sequenza del bacio con il macellaio interpretato da Fabio Ferrari, allora noto per essere il Chicco Lazzaretti del telefilm I ragazzi della 3ª C, o quella che vede il pittore squattrinato dalle fattezze di Massimo Venturiello preso a regalare una bambola alla figlia della protagonista.

Protagonista che intrattiene con lui una relazione e alla quale concede anima e corpo una Carol Alt contro figurata nelle piuttosto caste scene erotiche da Carmen Stowe.

Perché, pur trasponendo su schermo la biografia di colei che, stilista e noto personaggio televisivo italiano rientrante senza alcun dubbio tra le figure più trasgressive dello spettacolo tricolore, scomparsa nel 2018 abbiamo imparato a conoscere come Marina Ripa di Meana in seguito al matrimonio contratto con il marchese Carlo Ripa di Meana, venuto dopo quello con il duca Alessandro Lante della Rovere, a Carlo ed Enrico Vanzina – il primo dietro la macchina da presa, il secondo co-sceneggiatore – non interessa raccontarne il lato relativo al sesso e agli scandali, bensì la parte umana di una donna che si è sempre trovata in sintonia con l’evolversi dei tempi.

Una scelta che, filtrata attraverso uno sguardo a suo modo da cronista, perfettamente bilanciato tra il nostalgico e il critico, consente a colui che ci regalò Sapore di mare e Vacanze di Natale di inscenare con nomi originali cambiati e senza alcuna volgarità non solo i primi quarant’anni – dal 1941 al 1981 – di questa giovane figlia, da sempre insofferente alle regole, di genitori medio-borghesi incarnati da Paola Quattrini e Riccardo Garrone, ma anche quelli dell’Italia repubblicana.

Quarant’anni accompagnati da una efficace colonna sonora a firma di Umberto Smaila, quando a commentare le immagini non sono storiche hit quali Diana di Paul Anka, If I had a hammer di trini Lopez, Without you di Harry Nilsson, Anonimo veneziano di Stelvio Cipriani e, soprattutto, You’re the first, the last, my everything di Barry White, che fu il tormentone che caratterizzò il trailer del film.

Senza contare Let’s twist again di Chubby Checker, Alone again dei Bee Gees e Venus degli Shocking blue; man mano che, tra una visione al cinema del super classico risiano della Commedia all’italiana Il sorpasso e il rapporto con un bizzarro nobile che preferisce arrotare coltelli anziché copulare (!!!), si spazia da alcune esperienze piccanti in compagnia della cameriera di casa alle frequentazioni dei ragazzi conosciuti a piazza Navona.

Fino alla storia con un giornalista dai connotati di Elliott Gould; a completamento di un notevole cast annoverante nel mucchio Sebastiano Somma, Teo Teocoli, Pierre Cosso, Giuseppe Pambieri e perfino un esordiente Pier Maria Cecchini.

Al servizio della sintesi di una generazione che ha portato agli anni Ottanta e al cui interno l’indimenticabile Carlo ci trascina sfruttando come sempre in maniera adeguata la voce narrante, descrivendo, allo stesso tempo, gli ambienti dei ricchi come soltanto lui sapeva fare in maniera incredibilmente veritiera.

E, accanto a ventiquattro minuti di conversazione odierna con il fratello Enrico e trentaquattro di introduzione al lungometraggio a cura del critico cinematografico Rocco Moccagatta, nella sezione extra di questo doppio supporto è proprio lui a parlare in quasi undici di intervista sul set de I miei primi 40 anni.

 

Francesco Lomuscio

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Marco Ponzi presenta il romanzo “L’accento sulla A”

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Il Taccuino Ufficio Stampa

Presenta

 

L’accento sulla A di Marco Ponzi

Lo scrittore milanese Marco Ponzi presenta “L’accento sulla A”, un romanzo di formazione che racconta la storia di Felicita Gavazeni, dal momento in cui nasce in una famiglia che non ha la capacità di donarle amore, fino al suo commiato da un’esistenza che ha saputo vivere con fierezza e coraggio. Una vicenda dura e in certi passaggi estremamente commovente; una sentita riflessione sull’ipocrisia di una società che giudica indecente un corpo nudo, mentre considera normale un comportamento bigotto e meschino.

Titolo: L’accento sulla A

Autore: Marco Ponzi

Genere: Narrativa contemporanea

Casa Editrice: Edizioni Il Foglio

Pagine: 390

Prezzo: 18,00 €

Codice ISBN: 978-88-760-67-976

 

«Sui comò, sulle credenze e su altri mobili, si potevano osservare cimeli del passato artistico di Felicita, ma erano perlopiù nascosti. Parti di abbigliamento rimanevano occultate negli armadi, alcune foto, le più mostrabili, la ritraevano nei suoi anni di giovinezza con poco indosso. Non che se ne fosse dovuta vergognare adesso, ma nessuno può essere orgoglioso di ogni singola ora della sua esistenza; quest’ultima può essere forse definita compiuta e soddisfacente nella sua totalità, ma nelle proprie singolarità, le ombre, a volte, prevalgono sulle luci, e così capitò anche a Felicita. Sempre se di ombre si può parlare e se le si intende come cose negative. Perché è vero che alcuni tipi di ombre servono per mettere in risalto alcuni tipi di luce […]».

L’accento sulla A di Marco Ponzi è la storia della vita sofferta e tortuosa di Felicita Gavazeni, bambina intelligente e sensibile, poi giovane bellissima e tormentata, e infine donna dalle mille qualità, con un variegato bagaglio di esperienze. Felicita trascorre l’infanzia in una famiglia problematica: il padre abbandona presto il tetto coniugale, mentre la madre vive di superstizioni e di bigottismo, legata a un concetto esasperato di decoro e di difesa dell’apparenza che la porta a vergognarsi di sua figlia, solo perché diversa. Felicita ha infatti un’ambigua malformazione cutanea all’altezza del collo che per la madre risulta disturbante e volgare, e questo le impedisce di avere una normale vita sociale, e la costringe ad essere segregata in casa. Un difetto fisico che farà soffrire Felicita tutta la vita, ma che al contempo le insegnerà ad accettare i propri limiti, e a lavorare duramente per migliorarsi. La bambina cresce piena di buone qualità, nonostante l’ambiente opprimente e provinciale in cui vive, guidata da una passione ardente per l’arte che la salverà in più di un’occasione; con pazienza e resilienza attende il momento in cui non può più essere manipolata dalla madre, e può finalmente spiccare il volo. Ma il microcosmo di ipocrisia in cui ha vissuto è stato solo l’assaggio di quello che le avrebbe riservato la società. Costretta dall’opinione comune a indossare maschere e a restare al proprio posto, Felicita decide non senza dolore di liberarsi dalle catene dell’ennesima prigione, e di affermarsi come individuo libero. La libertà per lei ha un prezzo molto caro, che paga ogni volta con coraggio, che sconta con dolorosi sensi di colpa e sofferenza fisica. La vita di Felicita scorre su binari accidentati, attraverso paesaggi aspri, dove imperversano tempeste ed è difficile scorgere il sole. Il suo nome evoca un sentimento che lei ricerca con rigore e dedizione, ma quel piccolo accento non vuole proprio palesarsi. Il romanzo di Ponzi è un’amara riflessione sul concetto di “oscenità”, e sulla sua contrapposizione con il sempre più vago termine “normalità”; Felicita si interroga su come a volte sia meno osceno il corpo esposto nella sua nudità ed erotismo, rispetto a una facciata perbenista che nasconde però un’anima indecente. Ella imparerà come spesso la bellezza è una disgrazia, e non una fortuna, e sconterà sulla sua pelle le decisioni a volte discutibili che prenderà nel disperato tentativo di realizzarsi. L’accento sulla A è un romanzo sul pregiudizio e sull’accettazione di sé; una storia dura che racconta di sessualità con spirito critico e con lo sguardo emancipato di chi comprende che c’è molto di più di quello che si vede in superficie.

 

 

TRAMA. L’accento sulla A è un romanzo sull’accettazione di sé, sulla voglia di riscatto e sull’esperienza di una sofferenza volta al positivo, raccontato attraverso la drammatica e scabrosa vicenda della protagonista che deve convivere, sin dalla nascita, con una malformazione decisamente imbarazzante. Una sfida a pregiudizi e maldicenze, perché l’osceno non è soltanto un fatto esteriore.

 

 

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BIOGRAFIA. Marco Ponzi è nato a Milano nel 1976. È appassionato di scrittura, pittura, illustrazione, e in generale di tutto ciò che si possa declinare sotto la definizione “arte”, specie se condita con una buona dose di umorismo. Pubblica il libro autobiografico illustrato “Perché diffidare degli assistenti di volo” (Greco&Greco, 2011), i pamphlet dissacranti “Rifiuti d’autore – fa ridere, fa orrore, fa sesso” (Self publishing, 2015) e “Raccolta indifferenziata” (Self publishing, 2017) e il romanzo “L’accento sulla A” (Edizioni Il Foglio, 2019). Ha inoltre pubblicato diversi racconti e poesie in antologie letterarie, ha collaborato come vignettista per la rivista Danae Magazine e ha partecipato a mostre collettive con i suoi dipinti, sculture e fotografie.

 

 

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Loris Palmieri presenta il romanzo “Saat Baar. Una vita, sette morti”

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Il Taccuino Ufficio Stampa

Presenta

 

Saat Baar. Una vita, sette morti di Loris Palmieri

Lo scrittore vimercatese Loris Palmieri presenta “Saat Baar. Una vita, sette morti”, un romanzo psicologico basato sull’alchimia trasformativa e sulla crescita personale; una storia avvincente e piena di colpi di scena che tra prosa e poesia commuove e ispira il lettore a modificare il punto di vista sulla propria esistenza. Un viaggio doloroso ma necessario attraverso la consapevolezza e il cambiamento, una genuina riflessione filosofica sul senso della vita.

Titolo: Saat Baar. Una vita, sette morti

Autore: Loris Palmieri

Genere: Romanzo psicologico/esoterico

Casa Editrice: Self-publishing

Pagine: 208

Prezzo: 14,98 €

Codice ISBN: 979-12-200-58-179

 

«Ormai suppongo sia così con il Saat Baar, rivivere la fine di poche oscure locomotive: come vagone son ora io a farmi trasportare. Capisco che devo godermi tutto ed entrare fin quanto posso dentro l’anima di questa gente […]».

Saat Baar. Una vita, sette morti di Loris Palmieri non è solo un libro, ma un progetto artistico e letterario autofinanziato che punta a far riflettere il lettore sulla propria condotta di vita per poter ritrovare il contatto con il vero sé. È interessante in particolare il coinvolgimento attivo di chi legge, chiamato dall’autore a trovare trentacinque parole nascoste nel testo che alla fine comporranno la morale del romanzo. Un profondo pensiero filosofico accompagna infatti il lettore attraverso una storia che è metafora del viaggio dell’esistenza, in cui si nasce e si muore più volte; un ciclo di morte e rinascita rappresentato dal Saat Baar, pratica esoterica simile all’ipnosi regressiva, ma che in realtà è semplicemente il percorso di ogni essere vivente che nel dolore sperimenta la morte per poi rialzarsi e tornare a vivere più consapevole. L’autore parla del dolore come di una possibilità di crescita ed evoluzione: è tramite esso che si comprende di più di noi stessi, è tramite la sofferenza, anche quella più acuta, che si acquista consapevolezza del proprio vivere e di ciò che è davvero importante. Il romanzo è raccontato in prima persona ed è ambientato nella Torino del 1985; il protagonista è Carlo Perzieri, un uomo introverso e in conflitto con sé stesso, che non riesce a gestire la relazione con la moglie Cinzia a causa della sua incapacità di esprimere amore. E solo quando la perde in un tragico incidente, Carlo comincia a rendersi conto di aver fallito, di non aver vissuto intensamente: “sono stanco di tutto ciò che mi circonda: disilluso, freddo e cinico; odio il tempo ed il lento scorrere dell’orologio che intrappola la mia vita”. L’incontro con il santone Shamut Muun stravolge la sua esistenza e lo instrada su un percorso assurdo quanto provvidenziale: attraverso la segreta pratica di ipnosi profonda del Saat Baar egli entra in un coma apparente mentre la sua anima si incarna in sei corpi per vivere il loro ultimo giorno di vita terrena. Accettando di provare il dolore di ogni morte, egli potrà rinascere a nuova vita. Il romanzo è il racconto delle sue peregrinazioni di anima in anima, nel passato e nel futuro, all’interno di corpi sconosciuti fino a quello tanto amato della moglie defunta. Dopo ogni incarnazione che Carlo vive, a volte come spettatore, a volte come totale protagonista, egli riesce a riflettere sul senso della sua vita. Fino all’epilogo, straziante ma luminoso, che mescola le carte in tavola e lancia un forte messaggio di speranza e di cambiamento.

 

 

TRAMA. Carlo, dopo un grande dolore, cade preda di una forte depressione ed inizia a condurre in modo malsano la sua vita. Sarà l’incontro fortunato con il santone Shamut a dargli la forza per iniziare un nuovo cammino che lo porterà a sperimentare il dolore attraverso una misteriosa pratica esoterica di origine indiana: il “Saat Baar”. Durante il suo percorso egli vivrà l’ultimo giorno di vita di alcuni personaggi con cui riconoscerà di avere delle enormi affinità; il dolore lo aiuterà a crescere e a migliorarsi. Un romanzo psicologico con contenuti esoterici, incentrato sul difficile rapporto di Carlo con sé stesso e del grande, ma complicato amore per la moglie Cinzia. L’amore visto dagli occhi di un uomo incapace di esprimere le proprie emozioni e con grandi conflitti interiori, ma fortemente motivato a cambiare.

 

 

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BIOGRAFIA. Loris Palmieri nasce a Vimercate (MB) nel 1984, vive a Rieti ma lavora a Roma. Scrittore e musicista, dopo aver frequentato un corso come produttore e tecnico del suono crea e produce due dischi pop/rock, uno in lingua inglese nel 2012 e uno in italiano nel 2013, pubblicati sotto l’etichetta Lunarock Records. Ha lavorato inoltre come redattore curando la pagina di informazione musicale e scouting presso un giornale locale e ha creato un sito internet dedicato ad artisti emergenti (recensionimusicali.com). “Saat Baar. Una vita, sette morti” (Self-publishing, 2020) è il suo romanzo d’esordio.

 

 

Contatti

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Booktrailer del libro Saat Baar. Una vita, sette morti

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https://www.youtube.com/watch?v=YM9GrSd5KTQ

 

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DjKalyenne: una Dj in lockdown!

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Amici di Mondospettacolo, prima del “Maledetto Virus” eravamo abituati a vedere sui diversi palcoscenici delle artiste bellissime, ebbene, le ragazze che sono state le protagoniste di queste performance emozionanti, sono come tutti noi costrette a questo lockdown forzato, ma come stanno vivendo questo momento particolare? Oggi sono andato a chiederlo alla bellissima: DjKalyenne.

DjKalyenne bentornata su Mondospettacolo, come stai innanzitutto?

Salve Direttore, che piacere risentirla, io sto benone grazie!

Come stai vivendo psicologicamente questo periodo di quarantena?

Devo dire inizialmente con un po’ di panico, ma tutto sommato ora sono serena, anche se l’umore dopo un mese di quarantena comincia a vacillare e ho sbalzi d’umore tra la  speranza che tutto vada bene al momento in cui penso che ci vorrà tanto tempo prima di riprendere la normalità. Ma comunque mi sento fortunata a differenza di chi sta lottando con questo virus e ha perso i propri cari.

Come passi il tanto tempo libero?

Mixo un po’, sistemo la casa, leggo tantissimo, e ho ripreso la scuola (ride) faccio i compiti con mia figlia.

Come riesci a mantenerti in forma?

Faccio un po’ di esercizi e Zumba in casa con mia figlia. Un po’ di musica e si balla, alla fine anche l’umore si riprende.

Secondo te quali saranno le probabili conseguenze di questa pandemia?

A parte la perdita di tantissime vite, impressionante leggere ogni gg 500 morti. Penso che ci sarà una ripresa molto dura a livello economico, ma soprattutto psicologico, perché riprendere con il pensiero di convivere con questo virus non sarà facile. Comunque mi sento ottimista e come sempre l’Italia c’è la farà.

Quale sarà la prima cosa che farai non appena ci verrà dato il liberi tutti?

Riabbracciare quando sarà possibile le persone per me importanti.

In questo periodo di quarantena e di solitudine forzata hai scoperto una nuova te stessa? Oppure non hai notato nessun cambiamento particolare?

Sono sempre stata una persona molto riflessiva che era abituata anche a cercare spesso l’isolamento per pensare, quindi non mi ha stravolto più di tanto, ma invece ho notato molta superficialità nella gente e il non saper convivere con se stessi. Ma ho notato anche molta unione e solidarietà.

Parlando di spettacolo, cosa segui particolarmente in questo periodo di quarantena? Programmi televisivi, Film, Webshow, oppure leggi libri o ti dedichi a qualche tuo hobbies?  Raccontami un po’.

Leggo tantissimo, ma guardo poca TV per evitare di vedere e sentire sempre i soliti discorsi che a lungo andare turbano la serenità della giornata. Magari qualche film su Netflix. Le mie passioni sono i miei lavori, la fotografia purtroppo  è al quanto limitata in quarantena, mi consolo con la musica! Ogni gg dedico un ora/due al mixaggio.

C’è un messaggio particolare che vuoi mandare a chi sta leggendo la nostra intervista?

Beh sì, non abbiamo mai avuto tempo per le cose importanti, sempre di corsa seguendo alla fine le cose materiali, questo momento magari sarebbe utile per riflettere su ciò che davvero ha un importanza reale nella nostra vita e cosa invece dovrebbe andare in secondo piano, riflettere se quello che stavamo facendo per noi e verso gli altri era corretto. Guardare negli occhi le persone, abbracciarsi e sorridersi di più. Ma soprattutto pensare come un virus abbia messo in ginocchio tutto il mondo facendoci comprendere come siamo tutti uguali per l’universo e che l’unione fa la forza. Ma più di tutto, che nulla è più importante della salute e dell’amore.

La nostra intervista termina qui, con la speranza di rivederti nuovamente sui set, colgo l’occasione di farti a nome mio e di tutta la mia redazione un grande in bocca al lupo e di darti appuntamento ad una prossima intervista.

Ringrazio tutta la redazione di Mondospettacolo e lei carissimo direttore. Un abbraccio a tutti i lettori di Mondospettacolo con l’ augurio che sia per ognuno di voi una ripresa più Easy possibile. ❤

Alex Napoleone Wilson

https://www.instagram.com/djkalyenne/

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Fotomodelle in lockdown: Viviana Martins

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Amici di Mondospettacolo, prima del “Maledetto Virus” eravamo abituati a vedere sfilare sulle passerelle delle modelle bellissime per non parlare degli shooting sexy/glamour pubblicati sulle riviste patinate cartacee e online, ebbene le ragazze che sono state le protagoniste di questi set emozionanti sono come tutti noi costrette a questo lockdown forzato, ma come stanno vivendo questo momento particolare? Oggi sono andato a chiederlo alla bellissima fotomodella brasiliana: Viviana Martins.

Viviana benvenuta su Mondospettacolo, come stai innanzitutto?

Ciao Alex e ciao a tutti gli amici di Mondospettacolo. Io sto bene e spero tutto bene anche per voi!

Come stai vivendo psicologicamente questo periodo di quarantena?

Sto vivendo questo periodo tranquillamente e il più positivamente possibile.

Come passi il tanto tempo libero?

Passo il tempo cucinando, riposandomi e stando vicino al mio fidanzato!

Come riesci a mantenerti in forma?

Riesco a mantenermi in forma perché il mio fidanzato è un personal trainer, quindi mi aiuta a mantenermi in forma.

Secondo te quali saranno le probabili conseguenze di questa pandemia?

Penso che i principali problemi saranno economici per molte persone, nel mio settore principalmente perchè lavoro nelle discoteche.

Quale sarà la prima cosa che farai non appena ci verrà dato il liberi tutti?

La prima cosa che farò sarà vedere i miei amici.

 

In questo periodo di quarantena e di solitudine forzata hai scoperto una nuova te stessa? Oppure non hai notato nessun cambiamento particolare?

Non ho notato nessun cambiamento in particolare, perché sono fortunata, in quanto sto passando la quarantena con il mio fidanzato e mi sento bene.

Parlando di spettacolo, cosa segui particolarmente in questo periodo di quarantena? Programmi televisivi, Film, Webshow, oppure leggi libri o ti dedichi a qualche tuo hobbies? Raccontami un po’.

Guardo principalmente serie TV su Netflix e sto curando di più i miei social.

C’è un messaggio particolare che vuoi mandare a chi sta leggendo la nostra intervista?

Certo il messaggio è questo: Sii forte, abbi fiducia in te stessa, pensa in modo positivo, verranno giorni migliori, se non è oggi o domani, sarà più tardi, ma arriverà, fidati di Dio, non fa nulla invano.

Viviana Martins, la nostra intervista termina qui, con la speranza di rivederti nuovamente sui set, colgo l’occasione di farti a nome mio e di tutta la mia redazione un grande in bocca al lupo e di darti appuntamento ad una prossima intervista.

Grazie Alex, un saluto affettuoso a te e a tutti coloro che ci hanno sin qui seguiti.

Alex Napoleone Wilson

https://www.instagram.com/vivianamartinss/

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Tornare a vincere: coach Affleck

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Dopo The accountant, del 2016, il newyorkese classe 1963 Gavin O’Connor, autore di Pride and glory – Il prezzo dell’onore e Warrior, torna a dirigere il premio Oscar Ben Affleck in Tornare a vincere, disponibile – dal 23 Aprile 2020 – per l’acquisto e il noleggio in digitale (anche in 4K UHD) su Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV, e per il noleggio su Sky Primafila, Infinity e VVVVID.

Il Bruce Wayne di Batman v Superman: Dawn of justice e Justice league veste i panni di Jack Cunningham, il quale, fenomeno della pallacanestro ai tempi del liceo, quando aveva in mano una borsa di studio universitaria, per motivi sconosciuti decise di abbandonare il mondo dello sport, annegando poi nell’alcolismo.

Un “vizietto” che ha portato anche alla conclusione del suo matrimonio, ma che deve cominciare a mettere da parte dal momento in cui gli viene offerta la possibilità di allenare proprio la squadra di basket della sua vecchia scuola, lontana dagli anni gloriosi di un tempo.

Incarico che accetta con riluttanza e che lo porta a credere finalmente di aver trovato una ragione per cui combattere ciò che lo ha condotto vicino alla rovina; man mano che veniamo a conoscenza di suoi dolorosi retroscena e che lo seguiamo nei rapporti con le persone che lo circondano.

Perché, al di là della tematica sportiva, è principalmente sulla varietà di relazioni umane che si costruisce lentamente Tornare a vincere, a cominciare da quelle intrattenute da un ingrassato e convincente Affleck con la combriccola di giovani che allena, spazianti dal punito con sospensione a chi ha il padre che, non essendo riuscito a svoltare nella vita, è convinto che il basket non potrà offrire un futuro sicuro al figlio.

Una classica storia di redenzione che, dai drammi che affliggono il protagonista – con tanto di grave perdita – al ralenti sfruttato al fine di generare suspense nell’immancabile momento in cui la palla sta per raggiungere il canestro, ripropone un po’ tutti gli stilemi del filone sentimental-sportivo post-Rocky, che già guardava, comunque, a Lassù qualcuno mi ama di Robert Wise.

Un’operazione atta a suggerire come l’attività su campo portata avanti da Jack possa rivelarsi metafora della vita e la maniera in cui la competizione arrivi ad aiutarci a capire meglio noi stessi.

Del resto, approdante ad un epilogo aperto e meno banale del previsto, ciò che principalmente emerge dalla oltre ora e quaranta di visione di Tornare a vincere è che, se da un lato è vero che è impossibile cambiare il passato, dall’altro si può decidere come si andrà avanti.

 

 

Francesco Lomuscio

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Il lungometraggio Cobra non è di Daniele Muscariello dal 30 aprile disponibile su Amazon Prime Video

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Il rampante ed eclettico imprenditore romano Daniele Muscariello dopo un lungo periodo nel mondo del calcio, con importanti cariche dirigenziali nell’AS Roma e nel Latina e la creazione della Synergo rete (società di consulenza aziendale e creazione di reti di impresa) torna al suo primo amore.

Muscariello subito si contraddistingue negli ultimi anni come uno tra i più rilevanti produttori di cinema indipendente nel panorama italiano ed internazionale, infatti la passione per il cinema lo spinge a fondare tre case cinematografiche, ognuna con delle caratteristiche ben precise; la Henea Productions, dedicata a suo figlio Hermes, la Union Film e la  Waves Entertainment a Toronto.

Ciao Daniele, quando è nata la tua passione per il cinema e quale percorso formativo hai seguito? Riconosci in certi autori alcuni tuoi punti di riferimento?

La passione per il cinema ha sempre fatto parte della mia vita fin da giovanissimo. Da adolescente non avevo ancora idea che potesse diventare una professione e di conseguenza nemmeno di quale ruolo avrei potuto svolgere all’ interno di questo mondo. Sicuramente ero molto affascinato dal ruolo del regista e dall’arte di creare e raccontare storie, mi piaceva anche recitare ma ancor di più far recitare. Con la sua Henea Productions, che si compone di almeno quattro divisioni Cinema\Tv-Libri-Musica-Management, realizza prodotti d’intrattenimento in ogni sua forma. Mentre grazie alla Union Film, appendice della stessa HENEA Productions, Muscariello può vantare un importante collaborazione con Magnitudo per Sky Arte. Ultima nata la Waves Entertainment a Toronto un progetto ambizioso dedicato al mercato canadese e americano che sta sviluppando progetti internazionali partendo da registi e attori emergenti italiani che vogliono farsi strada oltreoceano “capitanati” dal rivoluzionario Daniele. Dopo gli studi a Roma, che mi hanno permesso di formarmi come persona, aiutandomi profondamente nella vita e nella cura dei rapporti umani, ho avuto la fortuna di trovarmi in una città come Roma dove mi sono approcciato con grande curiosità al mondo del cinema e della televisione

 
Oggi parliamo del lungometraggio che sarà disponibile dal 30 aprile su Amazon Prime Video “COBRA NON È “ diretto da Mauro Russo. Produttore associato Daniele Muscariello / Produzione Giallo Limone Movie storia di Cobra non è
Si tratta di una crime comedy con elementi pulp che si sviluppa in una notte. Racconta di Cobra e Sonny, rapper e manager cresciuti nel degrado di chissà quale periferia, che hanno trovato negli anni il loro riscatto attraverso la musica. Per risollevarsi da un imminente fallimento, dopo anni di successo, Sonny, all’insaputa del suo assistito, ottiene un appuntamento con un’importante casa discografica e riesce a convincere il capo della major di una fantomatica collaborazione di Cobra con uno dei DJ producer più richiesti: Lazy B. Questo, contattato dal manager, accetta di entrare in sala di registrazione, ma all’ultimo momento, dopo un incontro per definire il tutto, cambia idea, aumentando la propria richiesta economica. Cobra scopre che Sonny ha già contattato un vecchio amico d’infanzia, l’unico disposto a concedergli un prestito: l’Americano, divenuto ormai un criminale. Dopo le varie rimostranze del rapper, che ormai è a un bivio della propria vita, i due giungono nella villa dell’Americano. L’uomo accorda il prestito ai due, ma in cambio chiede un favore: consegnare una valigetta a un uomo…
 
CURIOSITA’: Nel film sono presenti diversi musicisti, Elisa, Max Pezzali, Clementino, Tonino Carotone, i videomaker Il Pancio ed Enzuccio che fanno parte del cast artistico .

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Viola Vivi: vi racconto il mio lockdown a New York

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Amici di Mondospettacolo, questo “Maledetto Virus” ha costretto tutto il mondo ad un lockdown. Tra le città più colpite al mondo c’è anche New York ed è proprio a New York che abbiamo incontrato virtualmente una donna bellissima, una straordinaria presentatrice di eventi e show ed oggi anche una sensualissima fotomodella, Il suo nome è Viola Vivi ed è italianissima. Viola è anche una nostra redattrice. Le ho chiesto di raccontarmi il suo lockdown.

Viola bentornata su Mondospettacolo, come stai innanzitutto?

Ciao Alex, grazie a Dio sto bene e sono in salute, sono in quarantena, come ben saprai vivo vicino a New York, e anche qui siamo tutti tappati in casa agli arresti domiciliari.

Come stai vivendo psicologicamente questo periodo di quarantena?

Ad essere sincera a volte sono più allegra e pimpante, mi sono fatta una lista di cose da fare, ho ricominciato a fare video su YouTube che per la cronaca è: Viola ViVi (seguitemi!!!). Mi sto dedicando ai social Media e a fare esercizio in casa per mantenermi occupata, ma ci sono delle giornate in cui mi sento sola e depressa a dir la verità, i miei genitori sono in Italia e sarebbero dovuti venire a trovarmi proprio in questo periodo. Mi sento triste per la situazione in generale e sono stufa di stare chiusa nel mio appartamento, ma d’altro canto non posso lamentarmi più di tanto, perché c’è gente che sta morendo e mi reputo molto fortunata, che sia io che la mia famiglia stiamo bene.

Come passi il tanto tempo libero?

Come dicevo prima, lo passo facendo video di YouTube, Tik Tok e pulisco casa o parlo al telefono con mamma e papà.

Come riesci a mantenerti in forma?

Mi tengo in forma facendo esercizi in casa, guardando video su YouTube.

Secondo te quali sono le probabili conseguenze di questa pandemia?

Sono positiva, a me piace pensare che certi eventi “esterni” a me, non mi coinvolgano più di tanto e che a me vada sempre tutto bene. Ho un approccio ottimista della vita. C’è una ragione per tutto e credo che questa pandemia ci stia dando l’occasione per migliorarci e alzarci di livello.

Quale sarà la prima cosa che farai non appena ci verrà dato il liberi tutti?

Credo che farò un viaggio al mare.

In questo periodo di quarantena e di solitudine forzata hai scoperto una nuova te stessa? Oppure non hai notato nessun cambiamento particolare?

Si certo, mi sento più forte di prima e soprattutto questa situazione mi ha aperto gli occhi su tante cose, mi ha fatto capire chi c’è davvero per me e chi no.

Parlando di spettacolo, cosa segui particolarmente in questo periodo di quarantena? Programmi televisivi, Film, Webshow, oppure leggi libri o ti dedichi a qualche tuo hobbies? Raccontami un po’.

Di solito guardò Netflix (sorride) mi sono guardata tutti i film, si leggo, ho appena finito di leggere Think and grow rich by Napoleon Hill.

C’è un messaggio particolare che vuoi mandare a chi sta leggendo la nostra intervista?

Si, grazie per aver dedicato il vostro tempo a leggere l’intervista. Seguitemi su Instagram: iamviolavivi, TikTok: iamyourfutirewife, YouTube: Viola ViVi.

Viola, la nostra intervista termina qui, con la speranza di rivederti nuovamente sui set, colgo l’occasione di farti a nome mio e di tutta la mia redazione un grande in bocca al lupo e di darti appuntamento ad una prossima intervista.

Grazie Alex, è sempre bello passare a salutare te e i tuoi lettori su Mondospettacolo, a Big Kiss from New York!

Alex Napoleone Wilson

 

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Ecco il teaser trailer di D.N.A. (Decisamente Non Adatti), esordio alla regia per Lillo e Greg

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Vision Distribution e Lucky Red sono lieti di annunciare che D.N.A. (Decisamente Non Adatti), la commedia che segna l’esordio alla macchina da presa di Lillo e Greg, con protagonisti Lillo, Greg e Anna Foglietta, sarà disponibile on demand dal 30 Aprile 2020.

D.N.A. (Decisamente Non Adatti) è la storia di due ex-compagni di scuola elementare, molto diversi tra loro, che si rincontrano da adulti e decidono di scambiarsi i codici genetici per migliorare le proprie vite. Tra esperimenti scientifici maldestri e hackeraggi del DNA dagli effetti nefasti, i due risulteranno Decisamente Non Adatti a queste nuove vite.

Il film, inizialmente previsto per un’uscita in sala il 30 Aprile, mantiene la data di lancio andando direttamente on demand sulle piattaforme SKYPRIMAFILA Premiere, TIMVISION, CHILI, GOOGLE PLAY, INFINITY, CG Digital e RAKUTEN TV nell’ambito della campagna #IORESTOACASA.

Interpretato da Lillo, Greg e Anna Foglietta, e scritto da Edoardo Falcone, Claudio Gregori (Greg), Lillo Petrolo (Lillo), D.N.A. (Decisamente Non Adatti) è una produzione Lucky Red e Vision Distribution con la collaborazione di Sky e Amazon Prime Video, distribuito da Vision Distribution.

Di seguito, il teaser trailer ufficiale.

 

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Disponibile in home video Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle

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Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle ha fatto breccia nel cuore dei fan di tutto il mondo guadagnandosi il titolo di film di animazione numero uno di tutti i tempi.

Il sequel di Frozen – Il Regno di Ghiaccio, lungometraggio del 2013 vincitore dell’Oscar® per il miglior film d’animazione, arriva finalmente in formato Blu-Ray e DVD.

I contenuti extra includono scene tagliate, sequenze e canzoni eliminate, Easter Eggs e la versione “Canta con noi” con i testi delle indimenticabili canzoni del film. Le feature trasporteranno gli spettatori direttamente dietro le quinte per conoscere tutti i segreti di Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle raccontati dalla voce dei suoi protagonisti.

Perché Elsa è nata con dei poteri magici? La risposta a questa domanda sta minacciando il Regno di Arendelle, spingendo Elsa, Anna, Kristoff, Olaf e Sven a partire insieme per un viaggio straordinario e pieno di pericoli. In Frozen – Il Regno di Ghiaccio Elsa temeva che i suoi poteri fossero troppo forti per essere accettati dal mondo. Ora dovrà sperare che siano abbastanza forti per salvarlo. Realizzato dalla squadra creativa premiata con l’Oscar® — i registi Jennifer Lee e Chris Buck, il produttore Peter Del Vecho e gli autori delle canzoni Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez — Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle vede nella versione italiana il ritorno delle voci di Serena Autieri, Serena Rossi, Enrico Brignano e Paolo De Santis.

Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle sarà distribuito in diversi formati per consentirne la visione a tutta la famiglia su qualsiasi dispositivo. Tutte le edizoni sono disponibili in versione singola o nel cofanetto che include primo e secondo capitolo di Frozen.

 

CONTENUTI EXTRA


BLU-RAY E DIGITAL:

• Film in versione “Canta con noi” – Per cantare insieme le indimenticabili canzoni del il film.
o “Il fiume del passato”
o “Qualche cosa non cambia mai”
o “Il fiume del passato reprise”
o “Nell’ignoto”
o “Da grande”
o “Perso quaggiù”
o “Mostrati”
o “Fai ciò che è giusto”

• Fuori scena – Per ridere insieme al cast di Frozen 2 mentre registra le battute, canta le canzoni e si diverte nella cabina di registrazione.

• Lo sapevi??? – Olaf pone la domanda “Lo sapete?” mentre scopriamo fatti divertenti di Frozen II, contenuti nascosti e curiosità sulla realizzazione del film.

• Gli Spiriti di Frozen 2 – Cast e troupe esplorano la mitologia scandinava che ha ispirato gli spiriti che abitano la foresta incantata di Frozen II.

• Musicare un sequel – Il compositore Christophe Beck combina un’orchestra di 91 elementi con 30 voci corali per creare una colonna sonora “più matura e sofisticata”.

• Scene eliminate – Per entrare nel sogno di Elsa e guardare come la sua magia riporta Anna indietro nel tempo con alcune scene non presenti nel film:
o Introduzione dei registi Jennifer Lee e Chris Buck
o Prologo “Nell’ignoto”
o La stanza segreta
o Il sogno di Elsa
o L’indomabile Nokk
o Il nostro posto

• Canzoni eliminate – Quando si tratta di Frozen II, non ci può mai essere troppa musica. Ecco alcune delle canzoni che sono state tagliate dal film.
o Introduzione dei registi Jennifer Lee e Chris Buck
o “Home”
o “I Wanna Get This Right”

• Prove di Zefiro – Dicono che non puoi vedere il vento ma solo i suoi effetti. I cineasti ci provano mentre creano Zafiro, il giocoso Spirito del vento.
• “Into the Unknown” in 29 lingue – Per ascoltare l’incantevole richiamo all’avventura di Elsa in 29 lingue diverse.

• Video Musicali – Weezer e Panic! at the Disco prestano le loro voci ad alcune delle melodie di Frozen 2:
o “Into the Unknown” – Panic! at the Disco version;
o “Lost in the Woods” – Weezer version.


IN ESCLUSIVA PER LE PIATTAFORME DIGITALI:

• Incontra i Lopez – Incontra il team composto da marito e moglie dietro le pluripremiate composizioni musicali di Frozen e Frozen 2.
• Canzone eliminata “Unmeltable Me” – Una versione animata della canzone celebrativa di Olaf sulla sua ritrovata libertà.


SPECIFICHE TECNICHE:

Product SKUs: Blu-Ray, DVD, Digital HD e SD
Durata: 1 ora e 43 minuti circa
Rating: Per tutti
Aspect Ratio: 2.39:1
Audio: Blu-Ray: Italiano e tedesco Dolby Digital Plus 7.1; Inglese DTS-HDMA 7.1
DVD = Italiano, Inglese, Greco Dolby Digital 5.1; Inglese audio descrittivo Dolby 2.0
Sottotitoli: Blu-Ray = Italiano, Tedesco, Inglese per non udenti
DVD = Italiano, Inglese per non udenti, Greco

 

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Torna nel 2020 EffectUS Event, viaggio nell’universo degli effetti speciali di trucco

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Si avvicina la nuova edizione di EffectUS Event, organizzato dall’omonima Associazione Culturale (composta da professionisti degli Special Make-Up Effects, studenti e amatori di settore), ma che, considerata la situazione d’emergenza legata al Coronavirus, ancora non si è stabilito se si svolgerà fisicamente come al solito o in digitale.

EffectUs Event nasce da una necessità collettiva di incontrarsi, conoscersi, scambiarsi tecniche e fare network, volendo abbracciare una logica di condivisione artistica. Prende vita così un evento unico nel suo genere, una commistione fra un salotto d’artista, momenti di formazione e spazio fieristico.

EffectUs è un evento che mette a stretto contatto tutte le parti che ruotano intorno all’universo degli Effetti Speciali di Trucco: fornitori di materiali, laboratori di settore, produttori, specialisti, scuole, studenti, amatori e cinefili, creando interazioni uniche, future collaborazioni, opportunità lavorative e di crescita artistica e professionale.

Il 21 e 22 Settembre 2019 si è tenuto a Roma presso Il Lanificio 159. La quinta edizione della convention made in Italy dedicata completamente agli Effetti Speciali di Trucco. Visitatori da tutta la penisola e internazionali (provenienti da Grecia, Francia, Spagna, e Inghilterra) hanno dimostrato la crescita dell’evento a livello europeo.

Un pubblico molto giovane e iper-competente si è trovato affiancato a semplici curiosi e neofiti che hanno potuto muovere i primi passi secondo la logica del toccare per credere, e ammirare i capolavori nella mostra allestita per l’occasione grazie al contributo di artisti di settore.

Il pubblico dell’evento, molto variegato, ha visto tutte le generazioni di addetti ai lavori, dalla vecchia scuola fino alla futura generazione di truccatori appena usciti dalle accademie. I più coraggiosi si sono confrontati nei diversi contest a tema “Lo zodiaco”: Face Make-Up Effects sponsorizzato da Neill’s Materials, Samas Cases, La Truccheria – Makeup Forever Italia e Bad Ass Stancils; i quali hanno fornito i premi anche per il Body Painting FX contest patrocinato dalla World Body Painting Association. Infine il contest di Scultura, sponsorizzato dalla Ditta Miroballi.

Oltre al networking e allo scambio “peer to peer”, centrale è l’attenzione per formazione ed aggiornamento. Molte le conferenze, le dimostrazioni dal vivo ed i partecipatissimi workshop ad accesso libero, più o meno tecnici. Quest’anno particolare focus sulle tecnologie integrate al mondo degli effetti speciali di trucco come 3d scan, i kooka robot e gli effetti di scena e l’app Puppeteer. Inoltre è stato dato rilievo alla questione dell’inserimento lavorativo dopo gli studi e la sicurezza sul lavoro, senza tralasciare le più classiche tematiche come antropologia forense, hair punching, mould making e molte altre.

Fra i tutor ricordiamo: Valentina Visintin, Maurizio Corridori, Domenico Matera e Javier Coronilla.

Grazie ai social network e al prestigio acquisito nel corso dei cinque anni di vita, l’Associazione si trova oggi ad essere punto di riferimento per coloro che vogliono affrontare un percorso di formazione o di aggiornamento all’interno del mondo degli effetti speciali di trucco in Italia. Infatti l’evento punta al coinvolgimento, oltre alle scuole di trucco, degli istituti di formazione superiori e specialistici artistici e cinematografici, con l’intenzione di generare ispirazione, networking tra i giovani ed orientamento al lavoro.

Infine date le mobilitazioni avvenute nell’ultimo anno per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori Troupe Cinema, l’Associazione EffectUs sta andando nella direzione dello svolgimento di attività di associazione di settore rappresentando la categoria in Fidac (Federazione Italiana delle Associazioni Cineaudiovisive) ed in situazioni di varia ufficialità (come le trattative per il nuovo CCNL).

Tra gli special guests della sala conferenze di EffectUs Event 2019, hanno presenziato nomi del panorama nazionale e internazionale. Primo tra tutti, il Sabato, lo special makeup artist Lorenzo Tamburini.

La Domenica hanno aperto la giornata George e Roulios Alhazous, fondatori della prima società di effetti speciali in Grecia, la Alahouzos Studio FX, attivi dal 1984, il loro lavoro è apparso in centinaia di film e produzioni televisive sia locali che internazionali collezionando numerosi premi in Grecia. Seguiti poi da Lisa Carracedo, artista che ha iniziato a lavorare per Neal Scanlan nel film Charlie and the chocolate factory nel reparto capelli e pellicce. Dal 2004 lavora nel dipartimento di pittura e capelli presso Madame Tussauds a Londra. Specializzata nel lavoro di acconciature e pellicce per il reparto prostetico e di creature per cinema e tv.

Anche quest’anno si è confermata l’importanza della sezione cinema con la consolidata collaborazione con il FI-PI-LI Horror Festival. Si aggiudica la premiazione per i migliori Special Makeup Effects, decretata dal nostro pubblico, il cortometraggio Lucinda di Alberto Bambini. Questa, sezione che ha l’obiettivo di relazionarsi con i maggiori festival dedicati al mondo del fantastico e dell’orrore in Italia, nel corso delle precedenti edizioni ha avuto collaborazioni con il Fantafestival, Ravenna Nightmare ed Interioria Horror Fest.

L’Associazione Culturale EffectUs nel corso dei suoi 5 anni di vita grazie al suo evento ha aperto le porte al mondo degli effetti speciali di trucco a centinaia di curiosi, futuri professionisti e figure iconiche del mercato nazionale ed internazionale, offrendo momenti di formazione ed incontro unici nel loro genere. Evento prezioso per la sua singolarità in Italia, completamente autofinanziato, è sempre di più un punto di riferimento nazionale ed internazionale per tutti coloro che amano questo mondo.

Per questo nel 2018 è nato l’EffectUs Journal, una pubblicazione di settore edita in duplice lingua che colleziona articoli redatti da professionisti: overview, interviste, tutorial e molto altro.

SITO: http://www.effectusevent.com

FACEBOOK: https://www.facebook.com/effectusevent

EVENTO FB: https://www.facebook.com/events/2318927541763342/

MASTERCLASS FB: https://www.facebook.com/events/483629825720945/

INSTAGRAM: https://www.instagram.com/effectusevent_official/

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Grigio Crema in radio con “Instafra”

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Da oggi, venerdì 24 aprile, è disponibile in rotazione radiofonica e sulle piattaforme digitali “INSTAFRA” (LaPOP), il nuovo singolo di GRIGIO CREMA prodotto in collaborazione con BOYREBECCA.

Instafra” nasce dalla collaborazione con Boyrebecca, una delle promesse nascenti del panorama musicale italiano del 2020. Il brano ha un suono scuro e tetro, il tappeto musicale è un beat in stile trap con una melodia di pianoforte classico e due batterie molto aggressive.  I due artisti affrontano una tematica attuale e complessa: in un mondo che ormai è figlio di Instagram e dei social media, riusciremo a riprenderci le nostre esistenze e i nostri percorsi spirituali senza lasciarci intaccare dalle apparenze?

«“Instafra” è un brano che ho scritto circa un paio di anni fa – racconta Grigio Crema a proposito del suo nuovo brano  –  mi stavo soffermando sulla maniera frivola con cui le persone mettono la loro vita su Instagram. Ho voluto quindi mettere in contrasto la parte maschile e femminile rappresentata sui social. Siccome stavo producendo e mixando i primi singoli di Boyrebecca, le ho proposto il featuring. Mi sembrava l’artista perfetta per il suo percorso e la sua figura ambigua, e la forza che ha nel comunicare le cose. È una traccia di cui vado molto fiero».

Il videoclip di “Instafra”, diretto da Adrian Scerbina, è ambientato in un attico in centro a Bologna in cui vive una giovane coppia. Non si parlano, non comunicano nonostante vivano insieme perché completamente assorti da Instagram e dai social. In tutte le riprese i loro sguardi sono puntati sui rispettivi telefoni.

 

Biografia

Grigio Crema nasce nel 1988. Il suo gioco preferito era “rubare” le musicassette e i dischi ai genitori per ascoltarli di nascosto. All’età di 10 anni viene folgorato dalla musica rap grazie al disco “Sotto Effetto Stono” dei Sottotono e da quel momento non riesce più a fare a meno della musica hiphop. Verso i 12 anni, interessato al lato della produzione musicale convince suo padre a comprargli dei campionatori e un giradischi, cominciando a produrre le prime basi strumentali. In seguito inizia anche ad approcciare con la disciplina del freestyle e i primi testi scritti. Nel corso degli anni Grigio è stato membro di numerose crew e gruppi della scena rap underground italiana con altro pseudonimo. Ora si fa vedere solo a volto coperto e non vuole svelare la sua identità perché si sente saturo delle tendenze attuali e non completamente compatibile con il trend discografico contemporaneo, che spesso cerca di avvalorare più il personaggio del momento a dispetto dell’importanza della musica stessa. Nel 2018 compare nel disco di Lord Madness dal titolo “3 mg”, cantando il ritornello del brano “Lacrime di Vetro”: sarà il brano più ascoltato del disco stesso sulla piattaforma Spotify. Ispirato dalla poesia urbana e dalla strada, si prepara ad uscire con il suo primo album ufficiale nel 2019. Il disco dal titolo “È quasi Luce” unisce atmosfere trap, soul e R&B, mescolate tra loro in un intreccio di sentimenti e di emozioni vissute in prima persona, al margine tra il chiaro e lo scuro della vita. Il disco uscirà per LaPop e include i featuring con Brain FNO, Brenno Itani, Sasha Shinezz, Farina, Boy Rebecca e Yuri OG Beats. Attualmente Grigio Crema sta registrando e producendo il suo secondo disco (probabile secondo capitolo di “È quasi luce”) e continua a lavorare come ingegnere del suono nel suo studio di registrazione a Bologna, occupandosi di molti artisti e diversi progetti musicali a livello nazionale. Per il futuro si augura semplicemente di riuscire a produrre più quantità di musica possibile e di essere sempre innamorato del mondo. Il suo nuovo singolo “Instafra” (LaPOP) prodotto in collaborazione con Boyrebecca è disponibile in radio e in digitale dal 24 aprile.

Fb: https://www.facebook.com/grigiocrema/

Ig: https://www.instagram.com/grigio_crema/

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La sfida delle mogli: la coralità femminile di Peter Cattaneo

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A partire dal 25 Aprile 2020, per quattro settimane, La sfida delle mogli è disponibile in streaming sulle principali piattaforme digitali Huawei Video, TIMvision, Chili, Rakuten TV, Sky Primafila Premiere e Infinity.

Quinto lungometraggio cinematografico diretto dall’inglese Peter Cattaneo, che debuttò nel 1997 tramite il divertentissimo Full monty – Squattrinati organizzati, prende ispirazione dalla vera storia delle donne che crearono il primo coro delle mogli di soldati, già oggetto di una canzone arrivata in cima alle classifiche del Regno Unito e della serie tv della BBC The choir: military wives.

Donne che in questo racconto in fotogrammi per il grande schermo troviamo guidate dalla Kate incarnata da Kristin Scott Thomas.

La Kate che, consorte di un colonnello e madre di un figlio caduto in battaglia, presa ad affrontare con grazia e perseveranza lo stress e la monotonia della sua condizione, non solo individua una certa libertà espressiva nel canto, ma riesce a convincere un gruppo di mogli dai mariti in missione come il suo in Afghanistan a formare il Military Wives Choir.

E, determinate e convinte del fatto che Rocky non si arrese sebbene avesse vinto il primo incontro, le ascoltiamo quindi cimentarsi in personali rielaborazioni di successi musicali del passato del calibro di Only you del duo Yazoo, Shout dei Tears for fears e Time after time di Cyndi Lauper.

Successi che contribuiscono ad arricchire la splendida colonna sonora non originale atta ad affiancare i temi a firma di Lorne Balfe, che non possono fare a meno di accentuare un più o meno avvertibile spettro del lutto aleggiante nell’atmosfera generale.

Perché, se il gruppetto maschile di disoccupati portato in scena da Full monty – Squattrinati organizzati si trascinava ancora, di sicuro, gli ultimi stralci di una certa positività proveniente dal precedente decennio degli Ottanta, La sfida delle mogli prende forma in un mondo sempre più disilluso e che ha dovuto nel frattempo fare i conti con non poche sciagure, a cominciare dell’attentato terroristico dell’11 Settembre 2001.

Un mondo sempre più disilluso, ma dinanzi a cui valide protagoniste del film – tra le quali spicca anche Sharon Horgan – puntano giustamente a ribadire che è sempre possibile superare le proprie paure ed affrontare le avversità della sorte creando un fronte di solidarietà comune.

Al servizio di oltre un’ora e cinquanta di gradevole visione destinata ad evolversi lentamente nella sola attesa, ovviamente, della competizione conclusiva.

 

  

Francesco Lomuscio

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