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Quarta Edizione OFFI, Ostia Film Festival italiano

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Al via la quarta Edizione di OFFI, Ostia Film Festival Italiano, dal 27 al 29 Dicembre 2024 Teatro Del Lido di Ostia e Fiumicino, una rassegna che omaggia diverse forme d’arte del nuovo cinema italiano e di genere con temi horror, western, sociale, musica, sport ed omaggi ai grandi del cinema e musica.

La Direzione artistica è affidata a Francesca Piggianelli, Presidente dell’associazione culturale Romarteventi e si avvale della collaborazione di Silvia Tocci, giornalista e direttore di Ostia Tv, con la conduzione di Simone Bartoli.

OFFI è patrocinata dalla Regione Lazio, Roma Lazio Film Commission, Commissione Cinematografica Città di Fiumicino, Panalight ed il riconoscimento della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.

Un programma speciale che prevede la proiezione e clip di film, cortometraggi, videoclip, donne nell’arte, anteprime, con la presenza di autorevoli artisti, registi, produttori, ospiti illustri, talenti del territorio, incontri con il sociale e sport, presentazione di libri e la consegna di premi speciali delle varie categorie.

PROGRAMMA

                         Omaggio al cinema di genere… western, horror ed incontri speciali

Proiezione cortometraggio Tutto per una sporca stella regia di Daniele Bartoli, scritto e interpretato da Gianpaolo Gentile, videoclip Vecchio cowboy di Gimos, protagonista Franco Nero regia di Pasquale Sciandra.

Anteprima trailer Django Undisputed, regia di Claudio Del Falco.

Anteprima trailer Four Sisters, attrice protagonista Jasmine Pucci, anche sceneggiatrice insieme alla regista Donatella Corrado sua opera prima.

Incontro speciale con Andrea Guglielmino, giornalista, scrittore con la presentazione del fumetto I primi cento.

Per il genere horror proiezione del Videoclip Tutti con me dei Plug Farm Cawboyz regia di Nino Villani e grande attesa per la proiezione speciale del cortometraggio CVLT regia di Dario Argento e YouNuts.

         Omaggi al Sociale, Sport, Donne nell’ Arte, ed ai grandi del cinema, musica e cultura 

Proiezione anteprima del cortometraggio La fuga dei folli regia di Emilio Fallarino.

Incontri speciali per il sociale e lo sport con Andrea Fiorini e del campione paralimpico Rigivan Ganeshamoorthy, detto Rigi. A seguire anteprima del videoclip Un cane in città di Daniele Savelli, con la partecipazione di Silvia Frangipane anche autrice del testo.

Incontro con Carlotta Domenici De Luca per la presentazione del libro #iorestoincam, progetto fotografico nato durante il lockdown.
Per i grandi della musica incontro con Tony Cicco e proiezione del suo nuovo videoclip, inno alla pace, Esterrefatto featuring Kevin Peci regia di Marco D’Andragora, produttore musicale ed autore del brano Marco De Antoniis noto producer italiano di spettacoli e trasmissioni televisive, che racconterà alcuni aneddoti del suo libro Volevo fare solo il rapper.

Omaggio ai ragazzi con l’anteprima del Videoclip Christmas in L.A. regia di Vonjako, a seguire per i grandi della cultura incontro con il giornalista Sandro Sassoli, sceneggiatore e regista del cortometraggio Guglielmo Marconi –l’uomo che cambiò il mondo.

Gran finale per l’atteso omaggio ad Alberto Sordi, proiezione clip del docufilm Alberto Sordi Secret regia di Igor Righetti, con la presenza del regista e del giovane attore Lorenzo Castelluccio, di parte del cast artistico e tecnico, Produzione, a chiusura di un anno fantastico per il successo del film e premi ricevuti!

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Innovazione tecnologica: un 2025 all’insegna dell’anno europeo della cittadinanza digitale

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In un 2024 che si è caratterizzato per importanti eventi di trasformazione digitale senza precedenti, la fondazione Aidr conferma, tra i soggetti del terzo settore, l’instancabile desiderio di proseguire il suo cammino nella promozione e della diffusione della cultura e dell’economia digitale. Il 2024 si chiude con grandi soddisfazioni grazie alle numerose iniziative tra le quali la realizzazione dell’aula plenaria del Parlamento europeo nella realtà virtuale, il tour istituzionale nazionale giovani, digitalizzazione, europee 2024 e la tradizionale edizione del premio nazionale digital news, che conclude l’anno con la celebrazione di professionisti dell’informazione digitale, comunicatori e manager delle relazioni istituzionali.

L’evento finale del premio nazionale digital news è stato un momento di riflessione e confronto, che ha riunito esperti, giornalisti, e rappresentanti delle istituzioni per discutere delle sfide e delle opportunità dell’informazione nell’era digitale. Abbiamo messo in luce l’importanza di un approccio responsabile e consapevole alla diffusione delle notizie, un tema che continuerà a guidare le nostre iniziative future.

Guardando al 2025, la Fondazione Aidr si prepara a un’iniziativa di portata europea: l’anno europeo dell’educazione alla cittadinanza digitale. Questo evento rappresenta un’opportunità unica per promuovere l’integrazione dell’educazione digitale in tutti i contesti sociali, partendo dalle scuole. La nostra Fondazione Aidr è sempre stata impegnata nel contribuire a una strategia condivisa per affrontare le sfide dell’era digitale, tra cui il contrasto a fenomeni come l’intelligenza artificiale, la sicurezza informatica, il cyberbullismo, la disinformazione, il diritto all’oblio e l’uso consapevole delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La conferenza di lancio, prevista per i primi mesi del 2025, sarà un momento cruciale per presentare gli obiettivi dell’anno europeo e delineare il percorso verso una piena attuazione dell’educazione alla cittadinanza digitale. Attraverso incontri con rappresentanti del settore pubblico e privato avremo l’opportunità di confrontarci e contribuire alla costruzione di una tabella di marcia per il 2025. Desidero sottolineare l’importanza di questa iniziativa, che coinvolgerà tutti gli attori della società per promuovere l’uso responsabile ed etico delle tecnologie digitali. L’Anno europeo dell’educazione alla cittadinanza digitale non è solo un’occasione per sensibilizzare, ma anche un invito all’azione. Insieme, possiamo costruire una società più consapevole, inclusiva e resiliente, dove il digitale sia un’opportunità per tutti.

Desidero inoltre esprimere, a nome mio e di tutti i componenti della Fondazione Aidr, un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione delle nostre iniziative nel corso dell’anno. Un pensiero speciale va all’ultima attività che tradizionalmente si svolge nel Dipartimento di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Agostino Gemelli, guidato dal Prof. Eugenio Mercuri e dal suo Team, con la consegna dei giocattoli di Natale a tutti i bambini ricoverati. È un momento che ci riempie di gioia e rappresenta il vero spirito dell’Aidr e delle festività natalizie.

Con l’occasione, auguro a tutti coloro che collaborano e seguono la fondazione Aidr un felice Natale e un prospero anno nuovo ed invito tutti a partecipare alle attività che organizzeremo nel corso del 2025 e a unirsi a noi nel diffondere l’importanza dell’educazione alla cittadinanza digitale. Insieme, possiamo fare la differenza.

Articolo di Mauro Nicastri, Presidente Fondazione Aidr (www.aidr.it)

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Lo sceneggiatore Andrea Guglielmino torna su Samuel Stern con il numero 62

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Il 31 Dicembre 2024, al passaggio tra un anno e l’altro, uscirà in tutte le edicole d’Italia Ancora uno, il numero 62 della nota testata a fumetti Samuel Stern, che vede Andrea Guglielmino – già giornalista e critico cinematografico – tornare per la quarta volta come sceneggiatore sulla serie regolare, dopo Il secondo girone, Il quinto comandamento e Ritorno al girone, senza considerare la sua partecipazione a Extra e volumi da libreria.

Con questo albo, Guglielmino diventa ufficialmente lo sceneggiatore più prolifico della serie dopo il trio formato da Gianmarco Fumasoli, Massimiliano Filadoro e Marco Savegnago, rispettivamente creatore, ex curatore e attuale curatore della testata.

Il fumetto, disegnato da Sara Ophelia Scalia, fa parte del ciclo noto come ‘post Apocalisse’ e vede Stern, esorcista edimburghese, infiltrarsi nel carcere di Saughton per liberare un prigioniero da una potenziale possessione demoniaca, mentre Satana, che ormai ha un corpo umano, trama dall’esterno.

Oltre al classico horror psicologico, la trama prevede momenti da tipico dramma carcerario e qualche elemento più leggero in cui, a sorpresa, viene introdotto un personaggio mai visto prima: quello di Andy (controparte dell’autore), barbiere e confidente di Samuel, a cui è legata anche un’iniziativa speciale con la disegnatrice Adriana Farina.

Lo scrittore, sceneggiatore e giornalista Guglielmino vive un momento d’oro per la sua carriera di fumettista.

Il suo 2024 è iniziato con Garibaldi Vs Mickey, instant comic realizzato in collaborazione con Emmetre Edizioni che, sfruttando la perdita dei diritti dell’immagine del primo Topolino da parte di Disney, crea una storia surreale e cartoonesca ma dal finale sorprendentemente profondo. Ad aprile è stata la volta de I primi cento, scritto con Marco Scali e disegnato da Luciano Costarelli, edito da Weird Book, omaggio a Dylan Dog che è valso agli autori il premo Lorenzo Bartoli alla manifestazione Cassino Fantastica. Sempre con Emmetre ha pubblicato, tra Luglio e Dicembre, Garibaldi Risorgimento, in due volumi, ispirato al mito de Il Corvo, e l’atteso Garibaldi Vs. Frankenstein, prequel del successo editoriale Garibaldi Vs. Zombies.

Guglielmino è inoltre autore di punta sulla fanzine di quest’anno degli Sterniani – Official Samuel Stern Fan Club, con ben due storie, Il fantasma dell’isola, disegnata da Giampiero Wallnofer, e Il terzo nome, illustrata da Nicola Rubin, oltre a firmare diversi redazionali. Sulla rivista, dedicata agli iscritti, c’è anche una lunga intervista a Guglielmino condotta dallo YouTuber e critico Gianluca rkc Carboni.

Per il 2025 sono previsti Dioverso, scritto con Emiliano Pagani con i disegni di Nicola Perugini, iconoclasta e golardica parodia delle storie di multiverso, e la graphic novel tratta dall’album cult dei Timoria Viaggio senza vento, insieme al fondatore della band Omar Pedrini e al disegnatore Andrea Manfredini, oltre a un saggio sulla saga cinematografica di Predator, a sei mani con Gianmarco Bonelli e Guglielmo Favilla, ancora pubblicato da Weird Book.

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Antonio Castagna – I racconti della serie “Ritrovarsi”

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Il filo conduttore dell’amore lega strettamente le storie narrate

Lo scrittore Antonio Castagna propone la sua raccolta “Ritrovarsi”, formata da quattro brevi racconti di amore, che hanno l’obiettivo di riunire i frammenti dei cuori spezzati, di curare il dolore e le delusioni.

Seguendo l’ordine cronologico di scrittura, si inizia con “Un passato che sa di presente e futuro”, in cui il protagonista Giorgio, dopo un periodo di insoddisfazione generale, decide di cambiare vita, partendo dalle vecchie cose lasciate dai suoi nonni, scomparsi tempo prima. Nella sua ricerca, trova delle vecchie lettere della nonna, che lo riportano indietro nel tempo, fino a scoprire l’esistenza di una parte della vita della nonna che nessuno aveva mai conosciuto.

Quella notteracconta di Linda, una donna che dalla vita ha tutto quello che poteva desiderare: un marito che ama dal quale è ricambiata, dei bambini che le danno gioia e un lavoro che le dà soddisfazione. A coronare questa perfezione c’è l’amore viscerale che ha per l’arte, in particolar modo per la pittura e, in una notte insonne, presa da un attacco di creatività̀, dipinge qualcosa, che poi scoprirà̀ essere uno schizzo di una vecchia emozione, ritrovata proprio in quella notte.

In “Butterfly”, invece, quello che il protagonista perde è l’amore della sua vita. Leonardo ha la sua famiglia, la moglie Silvia e Mirko, il loro figlio. Ma l’amore della sua vita non è lei, scopre che sarà Brando, un suo collega di lavoro. Ma in quel preciso momento, Leonardo non ha il coraggio di lasciare sua moglie e perde Brando. I due si rincontreranno un anno dopo, quando Leonardo ha finalmente deciso di perdere quella parte della sua vita consolidata: la sua famiglia. Il tutto riparte da New York; in quella città Leonardo e Brando saranno nuovamente colleghi e, adesso, saranno anche abbastanza maturi da essere farfalle, e non più bruchi.

https://www.wattpad.com/story/384221792-butterfly?

In “La storia di Albala protagonista, Maria, è una maestra di scuola elementare che, oltre al tradizionale metodo di insegnamento, è solita raccontare ai suoi alunni delle storie. Quella mattina, racconta loro di una maestra incinta che, in un giorno di pioggia, si sente male e finisce in ospedale. La bimba che nascerà̀ non vivrà̀ molto. Un altro giorno, un’alunna di quella maestra perderà̀ i suoi genitori: le due anime, che hanno perso le persone più care, lotteranno per stare insieme.

https://www.wattpad.com/story/384225785-la-storia-di-alba?

Storia dell’autore

Antonio Castagna, classe 1994 è un ragazzo della provincia di Palermo, che nasce nella famosa località̀ turistica di Cefalù̀, cresce però in un paesino nelle vicinanze. Come molti di quella zona al momento della scelta della scuola superiore decide di intraprendere gli studi in ambito turistico, ma arrivato al diploma decide di fermarsi per capire bene cosa fare.

Decide di non continuare in ambito turistico, ma riscopre il piacere della lettura e della scrittura, così dopo diversi lavori in ambito culturale inerenti al Servizio Civile Nazionale, nel 2022 si iscrive alla Scuola di Scrittura Creativa della Feltrinelli Education. Continua, ad ottobre 2023, con una Master Aziendale delle Editorie, della casa editrice Villaggio Maori di Catania. Ad oggi preferisce la parte creativa dell’editoria però il master dice di essergli servito per capire quel mondo, non solo come passione, ma anche cosa significa l’editoria dal punto di vista aziendale.

Antonio, in questo momento sta sfruttando i suoi studi turistici, lavora da sei anni in un lido di Cefalù̀, come addetto alla preparazione di piatti freschi e veloci, ma in futuro si augura di avere un lavoro in ambito editoriale.

Instagram: https://www.instagram.com/_toto724_/

Facebook: https://www.facebook.com/share/YSGcS39UXszwMmdu/ 

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“Perfetto” è il nuovo singolo di Giulia Muti

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Da venerdì 20 dicembre 2024 è in rotazione radiofonica “PERFETTO”, il nuovo singolo di GIULIA MUTI, già disponibile sulle piattaforme digitali dal 13 dicembre.

“Perfetto” è una ballad pop che racconta di un amore finito, un legame da cui si è usciti ma che continua a lasciare turbolenze nella vita. Il brano esplora il concetto di una perfezione imperfetta, un amore in cui inizialmente ci si attribuiscono colpe per la rottura, per poi accorgersi che ciò che è davvero perfetto è ciò che ci fa stare bene, anche se non corrisponde alle aspettative dell’altro. La frase chiave, “io ci ho provato, ma eri tu che non c’eri”, sintetizza il messaggio della canzone, evidenziando il percorso di consapevolezza e accettazione personale.

Spiega l’artista a proposito del brano: “Dopo due anni di stop torno con il singolo Perfetto che è per me simbolo di rinascita del mio progetto musicale e di una nuova versione di me. Così come nel testo si arriva ad una consapevolezza dell’amore, questo brano mi ha portato a prendere coscienza di chi sono e chi voglio essere come artista. Ho sempre pensato che la mia musica, come costante nella mia vita, dovesse descrivere sia il lato positivo che negativo del mio vissuto, questo brano è un po’ il simbolo della mia ripresa. L’uscita di questo singolo è un trampolino di lancio verso un periodo nuovo. Il mio progetto prede nuova forma, Nuovo inizio nuova consapevolezza Perfetto è un brano diverso da quelli da me in precedenza pubblicati, vede l’amore sotto un altro aspetto, rispetto a come lo avevo già raccontato. Questa esperienza è la dimostrazione di come due anime, distanti, possano provare le stesse emozioni ognuno nel proprio vissuto e, quindi, di come, una canzone diventi espressione dei sentimenti di chiunque la ascolti. Vorrei ringraziare Alessio Bernabei per questa esperienza. Una persona meravigliosa che da vero artista e grande persona ha lavorato per me e con me, io un piccolo puntino tra migliaia, facendomi riscoprire la voglia di farcela che per un po’ si era assopita”.

Nel videoclip di “Perfetto” vengono richiamate due sensazioni principali attraverso le tre location scelte: la ricerca della pace interiore e la rottura, intesa come simbolo di rinascita personale. La natura è la protagonista del video, rappresentando l’espediente di pace nella sua forma più pura. Il contatto con l’acqua, il verde e il silenzio che la caratterizzano diventa il luogo simbolico dove ritrovare equilibrio e serenità interiore. Questa armonia contrasta con la seconda location, una vecchia cava. Qui la natura appare deturpata e abbandonata, con il grigiore dominante interrotto dai colori intensi e disordinati dei graffiti. Questo scenario rappresenta uno stato di confusione e imperfezione emotiva. Tuttavia, il verde della natura, questa volta sotto forma di un vestito, porta una nuova luce e riesce a riequilibrare le emozioni. Il percorso si conclude in una terza location, dove si trova un equilibrio tra essere umano e natura. Qui i colori caldi avvolgono lo schermo e accompagnano le parole, simboleggiando un momento di armonia ritrovata.

Il video segue un viaggio attraverso i silenzi: quelli della natura, dell’abbandono e delle emozioni. Ogni elemento contribuisce a raccontare come, accogliendo anche tristezza, solitudine e abbandono, si possa giungere ad una nuova consapevolezza. Senza rotture e senza la scoperta di sé stessi nel silenzio, non si può arrivare al proprio “Perfetto”.

Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=DsQUEDDhOyk

Biografia

Giulia Muti, è una cantante e cantautrice pop che nasce a Terni il 28 gennaio 2000. Sin da piccola appassionata di musica a 14 anni inizia a prendere lezioni di canto nella sua città. Cresce timida, ma molto ambiziosa e caparbia nel raggiungere i suoi obiettivi. Inseguendo il suo sogno comincia a mettere delle basi più solide e nel 2019 si iscrive all’accademia Percentomusica di Roma dove si è diplomata in canto multistilistico e tutt’ora frequenta il secondo anno di master. Inizia nel 2017, con il Take Away Studios di Modena, la composizione e produzione dei suoi brani inediti. L’anno successivo esce “Mnemosyne” suo brano di esordio a cui seguiranno: “Shangai”, “Indecifrabile”, “Opera d’Arte” e “Bacio antistaminico”. Tutti i singoli sono distribuiti sulle piattaforme digitali e come videoclip su Youtube. Si esibisce nei locali, tra Umbria e Lazio, con inediti e cover e partecipa a diversi contest musicali facendosi apprezzare per la sua vocalità e per la freschezza e originalità dei testi. Nel 2022, con “Opera d’Arte”, partecipa e vince il premio come “Miglior testo di artista Emergente” al tributo a Sergio Endrigo di Terni e nel 2024 è prima classificata nella categoria Indie/Pop al “Concorso musica é”. Quest’anno ha inoltre avuto l’opportunità di collaborare alla produzione di un brano con l’artista Alessio Bernabei, da cui nasce l’inedito “Perfetto”.

“Perfetto” è il nuovo singolo di Giulia Muti disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 13 dicembre 2024 e in rotazione radiofonica da venerdì 20 dicembre.

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‘Vivi San Marco’ ripropone per il nono anno consecutivo la ‘Tombola Vivente’

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CASTELLABATE. Lunedì 30 dicembre l’associazione ‘Vivi San Marco’ ripropone per il nono anno consecutivo la ‘Tombola Vivente’ in piazza G. Comunale a San Marco. L’originale format ormai consolidato, con i ‘numeri umani’ e il tabellone in versione extralarge che occuperà l’intera piazza, sarà accompagnato da animazione, fantastici premi e sfizi natalizi. Si parte alle 18:30 con il primo giro di tombola e si ricomincia con il secondo turno alle 20:30, per una doppia sfida con la fortuna. Alle classiche vincite dall’ambo alla tombola, si aggiungono tante divertenti sorprese e qualche premio aggiuntivo. I 180 numeri di questa edizione sono andati subito sold out ma quest’anno, al termine del turno delle 20:30, ci sarà un’estrazione straordinaria libera a tutti, al costo di 2 €, dove si avrà la possibilità di vincere un Tablet di ultima generazione. Unica regola da rispettare è la presenza fisica durante l’estrazione altrimenti la vittoria non sarà convalidata.

Il presidente dell’associazione, Antonino Spinelli, dichiara: “Ringraziamo i nostri sponsor che ci permettono di mettere in palio dei premi sempre più ambiti – e conclude – l’associazione anche in bassa stagione riesce a movimentare la nostra frazione con eventi che vedono una grande partecipazione, di chi si mette in gioco e di chi assiste alla manifestazione”.

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TANANAI sceglie Caserta per il gran finale del suo “CALMOCOBRA LIVE – ESTATE 2025”: si esibirà in Piazza Carlo di Borbone – Reggia di Caserta, il 13 settembre 2025 alla X edizione del festival Un’Estate da Belvedere. Biglietti in vendita da oggi

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ananai annuncia e aggiunge un’ultima speciale data in chiusura del “CALMOCOBRA LIVE – ESTATE 2025”. L’artista, infatti, si esibirà il 13 settembre 2025 nella cornice di uno dei luoghi più iconici e suggestivi al mondo, la Reggia di Caserta, in Piazza Carlo Di Borbone. I biglietti saranno acquistabili online a partire da oggi 20 dicembre alle ore 16:00. Per maggiori informazioni: https://www.magellanoconcerti.it.

Lo speciale live segnerà il gran finale della stagione musicale di Tananai indoor-outdoor 2024-2025, apertasi lo scorso novembre con il tour nei palasport italiani, che ha collezionato numerosi sold out, e che continuerà la prossima estate con la tournée nei festival estivi di tutta Italia.

Tananai riporterà nuovamente sui palchi tutta la sua musica a partire dal 19 giugno a Roma presso l’Ippodromo delle Capannelle, continuando poi a CollegnoFerraraServiglianoFrancavilla; l’artista farà tappa anche nei festival di GenovaLecceBarlettaPalermoCatania e Cinquale. Dopo una tappa nella sua città natale, Milano, all’Ippodromo SNAI San Siro, in occasione del Milano Summer Festival, l’artista concluderà il viaggio il 13 settembre in Piazza Carlo Di Borbone a Caserta presso il Patrimonio dell’Umanità UNESCO, la Reggia di CasertaIl concerto rientra nel cartellone della decima edizione di Un’Estate Da Belvedere, festival prodotto da Lwr S.r.l. e patrocinato dal Comune di Caserta.

Il tour sarà occasione per Tananai e per il suo pubblico di cantare ed emozionarsi ancora con le canzoni del nuovo album “CALMOCOBRA”, oltre alle sue più grandi hit e ai singoli che hanno anticipato il progetto, come “VELENO” (disco di platino), “STORIE BREVI” con Annalisa (doppio disco di platino) e “RAGNI” (disco d’oro).

CALMOCOBRA”, scritto ed interpretato da Tananai stesso, che ne ha curato la produzione con il contributo di Davide Simonetta, Michelangelo e Okgiorgio, con la direzione artistica di Stefano Clessi, pubblicato per Eclectic Records/EMI Records Italy (Universal Music Italia), ha debuttato #1 sia nella classifica degli album più venduti sia in quella di CD, vinili e musicassette nella settimana di uscita. “CALMOCOBRA”, secondo disco in carriera per Tananai dopo l’album triplo disco di platino “RAVE, ECLISSI”, porta alla luce un nuovo aspetto dell’anima di Tananai, più maturo, consapevole e capace di mixare con scioltezza divertimento musicale e profondità di linguaggio.

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I Reali Filarmonici incantano Baia per il concerto di Natale del Collegium Philarmonicum

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L’evento organizzato dal Comune di Bacoli, tra melodie della tradizione e i capolavori dei grandi compositori

L’Associazione Collegium Philarmonicum ETS presenta il tradizionale Concerto di Natale, un evento musicale unico che riempirà di magia la serata di giovedì 26 dicembre, alle ore 19:00, nella suggestiva Chiesa della Madonna del Riposo a Baia, Bacoli.

Protagonisti della serata I Reali Filarmonici, compagine orchestrale d’eccellenza che vede la partecipazione dei professori del prestigioso Teatro di San Carlo di Napoli, diretti dal Maestro Gennaro Cappabianca.

Il programma propone un suggestivo viaggio attraverso capolavori di Verdi, Corelli e Puccini, accompagnati dalle più belle melodie natalizie della tradizione. A impreziosire ulteriormente l’evento, il clarinettista Mariano Lucci eseguirà una virtuosistica fantasia dal Rigoletto e il celebre brano Un americano a Parigi di Gershwin, accompagnato dall’ensemble.

La Chiesa della Madonna del Riposo, con la sua atmosfera intima e raccolta, si trasformerà nel perfetto scenario per accogliere l’intensità dei sentimenti e l’armonia della musica, regalando un momento di riflessione e gioia per un Santo Natale di pace.

L’ingresso è libero.

L’evento, organizzato dal Comune di Bacoli, è l’occasione perfetta per trascorrere una serata indimenticabile all’insegna della musica e dello spirito natalizio.

Informazioni

Chiesa della Madonna del Riposo, Baia
Ore 19:00, 26 dicembre 2024

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“Come quando fuori piove” è il nuovo singolo di Arianna Chiara

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Da venerdì 27 dicembre 2024 sarà in rotazione radiofonica “COME QUANDO FUORI PIOVE” (Cosmophonix Artist Development), il nuovo singolo di ARIANNA CHIARA disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 20 dicembre.

“Come quando fuori piove” è un brano che parla del tema dell’attesa e dell’indecisione di fronte a scelte difficili, descrivendo la sensazione di sentirsi intrappolati in situazioni da cui non è sempre facile uscire. Tuttavia, il pezzo non assume un’accezione negativa: al contrario, sottolinea come fermarsi e rimanere sospesi possa offrire l’opportunità di mettere a fuoco ciò che conta davvero, abbandonando i cliché che spesso condizionano le nostre azioni. Ed è questo ciò che vuole esprimere il brano, come non sia un male il sentirsi “fuori fuoco” o non perfettamente “centrati” in questo mondo che si muove così velocemente, ma come accorgersene e apprezzarlo sia il primo passo per potersi conoscere ed iniziare ad essere ciò che si è veramente. Soffermarsi per un attimo sulle cose semplici, come una giornata di pioggia, alzare lo sguardo ed essere catturati dal cielo che ha sempre le risposte può dare consapevolezza e renderci più forti.

Musicalmente, la canzone è caratterizzata da un sound contemporaneo che fonde elementi R’n’b con armonie jazz, rispecchiando i gusti musicali della sua interprete. Queste influenze si fondono con una sonorità pop accattivante, creando un’atmosfera coinvolgente. Il tutto è accompagnato da un testo introspettivo, che dona al pezzo un carattere magnetico.

Spiega l’artista a proposito del brano: “Come faccio sempre quando scrivo i miei brani, ho iniziato a buttare dei pensieri su un foglio, e mi è venuto spontaneo esprimere un senso di attesa, di incertezza nel trovare la giusta direzione. L’uscita dell’anno scorso del mio singolo, “La Stessa Cosa”, ha segnato l’inizio di un nuovo percorso, nel quale ho iniziato a sentirmi più matura e consapevole, nel mio fare musica. Tuttavia, la sensazione di voler sempre cercare il mio equilibrio, il mio posto e voler continuare a conoscermi a fondo è rimasta. In questo caso con “Come quando fuori piove” volevo esprimere il valore delle cose semplici e vere, come una giornata di pioggia, che sono ciò che ci permettono di fermarci un secondo e “mettere a fuoco” chi siamo davvero, mentre il mondo continua a girare, a volte troppo velocemente. Guardando il cielo che ha sempre risposte, si può ritrovare la forza di guardarci dentro e prendere la mira per puntare in alto ai nostri obiettivi. Questo è stato il punto di partenza perché poi in studio in 2 giorni la canzone ha preso forma con il produttore Faffa (Alessandro Fava), con il quale ho cercato accordi tra il mondo jazz e sonorità contemporanee per vestire questi pensieri sparsi, sviluppandone i versi insieme ad Hanashi (Anas El Hirech). Abbiamo ricercato un linguaggio contemporaneo, togliendo il superfluo dal testo originario e avvolgendolo con un sound originale e a mio avviso magnetico, quasi ipnotico. Ci sono stati momenti di ricerca, blocchi, diverse prove, idee scartate e grande lavoro in studio di registrazione, ma il risultato è un nuovo punto di partenza per il mio progetto e per la mia crescita personale.”

Biografia

Arianna Chiara è una cantautrice ed interprete milanese, classe 2002. Appassionata di musica fin da bambina, nel 2014 inizia il suo percorso formativo nel settore musicale, studiando canto moderno, e nel corso degli anni approfondisce sempre di più gli studi musicali indirizzandosi allo studio Accademico di canto jazz. Dal 2015, partecipa a diversi concorsi canori di carattere nazionale, tra cui nel 2017, SanremoJunior, che le consente, aggiudicandosi la vittoria, di esibirsi sul palco del Teatro Ariston, accompagnata dall’Orchestra Sinfonica di Sanremo. L’anno successivo la vede concorrere al VideoFestival Live, arrivando in finale, e vincere il premio Germano Varesi. Questo traguardo le consente di iniziare una collaborazione con un’etichetta discografica e lavorare ad una compilation della label stessa. L’artista prende parte anche a svariati camp formativi, tra cui, in più occasioni, quelli organizzati dal Tour Music Fest presso il C.E.T. di Mogol. A Maggio 2019, Arianna Chiara è tra i finalisti del concorso nazionale Musica È e, pochi mesi più in là, partecipa all’edizione annuale de Il Cantagiro, qualificandosi tra i 10 finalisti nazionali ed ottenendo il premio SIAE con il brano inedito “Amore Particolare”, scritto per lei da Leonardo Laddaga. Negli anni Arianna Chiara matura la sua esperienza come cantante e si esibisce in svariati eventi live muovendosi tra pop, soul e jazz, e nel 2021 inizia il suo progetto da cantautrice attraverso la scrittura dei propri brani, esordendo con la pubblicazione di “Se non ricordo” e “Il sapore delle fragole”. Nell’ottobre 2022 è finalista al concorso nazionale Percoto Canta, che le permette di esibirsi accompagnata dall’orchestra presso il Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Nel luglio 2023 è stata semifinalista, con i suoi brani, al prestigioso Premio Lunezia e nelle fasi finali del Festival di Castrocaro. A novembre 2023 esce “La stessa cosa”, che segna l’inizio della collaborazione con la dinamica etichetta mantovana Cosmophonix Artist Development, tutt’ora in corso per la produzione dei suoi brani. Arianna Chiara tramite i suoi brani e la sua vocalità intensa, definisce sempre di più la sua cifra stilistica, caratterizzata dall’unione di sonorità vintage ed eleganti, immerse in un sound contemporaneo.

“Come quando fuori piove” è il nuovo singolo di Arianna Chiara disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 20 dicembre 2024 e in rotazione radiofonica da venerdì 27 dicembre.

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Le occasioni dell’amore: Stéphane Brizé… fuori stagione

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L’inversione di tendenza mandata ed effetto dall’esperto regista francese Stéphane Brizé con Le occasioni dell’amore – anteponendo l’elegiaca sottigliezza delle carezzevoli ed emblematiche nuance crepuscolari alla crudezza oggettiva esibita nell’alacre trilogia sull’impietoso universo dell’instabile e fuorviante lavoro costituita da La legge del mercato, In guerra e Un altro mondo – rappresenta pure, almeno sotto certi aspetti, una sorta di ritorno al passato. Basti pensare al mélo introspettivo Mademoiselle Chambon, il film che segna l’inizio dell’affinità elettiva stabilita palmo a palmo con l’intenso attore transalpino Vincent Lindon. Bravissimo a tirar fuori le farfalle allo stomaco dovute alla fase d’innamoramento in grado di trascendere lì per lì lo scoglio della stratificazione sociale.

Anche il dramedy Quelques heures de printemps, in cui l’interprete feticcio, trascinante protagonista poi della mesta ed empatica trilogia, incarna un ex galeotto deciso a trascorrere le residue ore di primavera rimaste del titolo assieme alla madre malata in procinto di sottoporsi al suicidio assistito, testimonia la previa propensione ad analizzare l’altalena degli stati d’animo congiunti agli eventi minimi della sfera intima anziché quella connessa all’esistenza collettiva.

Tuttavia, a cominciare dalla proverbiale attenzione riposta nella scelta del titolo originale, Hors-saison, ovvero “fuori stagione”, il mutamento di segno rispetto alla rappresentazione della penuria di uguaglianza persino nelle mura domestiche, attanagliate dall’iniqua egemonia delle risorse materiali distribuite iniquamente secondo gli alfieri del livellamento egualitario, privilegia la componente spirituale del realismo fenomenico dispiegato lontano da qualsivoglia corsa a ostacoli. Ed ergo l’evocazione delle immagini tipiche dell’inverno frammiste ai problemi del benessere d’ogni vigore sospeso. Ed è un presunto privilegiato, rispetto a chiunque affronti la lotta alla precarietà badando al sodo, invece di servirsi dell’arte talora eterea della recitazione per mettersi nei panni altrui a beneficio degli entusiasti spettatori cinematografici, che abbandona le prove sul palcoscenico per anteporre l’ansia malcelata di staccare la spina in un albergo fuori stagione in Bretagna all’ambizione di chiudere il cerchio nei teatri parigini. All’attenuazione del nerbo narrativo sciorinato precedentemente corrisponde così l’incremento in automatico dell’etica della messa in scena. Che contempla toni pacati, al posto dei timbri accesi del thriller edificante avvezzo ad appaiare il bisogno aziendale di guadagnare e la coscienza di eludere i consueti ed empi tagli al personale, veicolando le sempiterne ragioni d’insicurezza nell’aura contemplativa. Un’operazione che sa di déjà vu e richiama infatti alla mente tanto l’inarrivabile di Federico Fellini quanto il sardonico Somewhere di Sofia Coppola.

L’accidia tipica dei nani sulle spalle dei giganti, seppure nascosta dall’efficacia della prosa asciutta e dall’opportuno taglio geometrico delle inquadrature capaci di rendere appieno l’alienazione trasmessa dalla gabbia dorata deserta, sembra dimostrare che le punture di spillo riservate all’attanagliante capitalismo ispirino meglio l’involuto Brizé dell’interazione tra interni rivelatori ed esterni panteisti dove, in mezzo al risaputo rapporto riflessivo del reale con la simbolica scrittura per immagini, vibra, o dovrebbe vibrare, lo scavo interiore. Ad appannaggio del soprannaturale. Non basta la sensazione illusoria di movimento del corpo attonito, sottoposto alle classiche cure pleonastiche, e dell’habitat circostante, con i clienti avanti con gli anni alieni agli slanci dell’età verde, per andare oltre i limiti d’una sensibilità visiva contrabbandata per arguzia introspettiva. La sostituzione dei programmatici piani di ambientazione con i suoni e i versi della natura emessi dagli animatori di turno, nell’ambito d’una serata in albergo all’insegna delle virtuosistiche imitazioni dei soprani sui generis, non basta ad alzare l’asticella dell’opera a tesi. Sprovvista della fragranza dell’originalità. A dispetto dei forbiti palpiti sommessi, mai sopra le righe, e dell’appropriata successione apparentemente casuale di contesti allegorici ed epidermici incontri. I prevedibili momenti epifanici con la vecchia fiamma impersonata in chiave malincomica dalla nostra Alba Rohrwacher, che mette in gioco il suo accento non impeccabile per impreziosire il carattere d’autenticità legato alla performance contenuta da copione, incidono poco o niente nella mancata virtù di trasportare gli spettatori in un’atmosfera che esula dall’ordinario.

La ricerca dell’alterità, intesa appunto come qualcosa di diverso dalla solita minestra, perde quindi spessore nel passaggio dagli enigmi da sciogliere per guardare in grande senza svilire le piccole ruote del carro finanziario allo stucchevole sensibilismo frammisto al rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato. La retorica per di più del divo della fabbrica dei sogni chiamato a fare i conti con una verità, interiore ed esteriore, diametralmente opposta alla tabella di marcia dell’impersonificazione scenica traligna nei limiti dell’osservazione sociologica condotta in conformità con la bozzettistica sfera degli affetti e dei valori privati contrapposti all’inerte moralità economica. Lo sforzo di attribuire alle strade vuote del paese limitrofo e all’effigie targata Cartagine delle immancabili onde che s’infrangono sulle rocce lo status d’una lirica sconfessione dei segni allegorici dell’ingannevole prosperità cade nel ridicolo involontario. Al contrario il processo di analisi compiuto dal misuratissimo Guillaume Canet aderendo sulla scorta delle impeccabili sfumature alle ubbie e agli estemporanei slanci d’una stella che non brilla distante dai set risulta degno d’encomio. Le occasioni dell’amore puntando in zona Cesarini però all’orizzonte del mare e alla visuale dall’alto dell’Onnipotente, per cogliere il mix d’insistiti silenzi ed eloquenti lentezze nelle ombre d’una cerchia ristretta, trascina la profondità di campo nella superficiale pretesa di scomodare i misteri della grazia per dei batticuori, stringi stringi, alla Harmony.

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