Non ho mai usato queste parole per descrivere un film, ma Insane è talmente innovativo che dovrò rinnovarmi io stessa, recensendolo. Insane è isterico, frenetico, irriverente. Uno di quei film di cui non vorresti perdere nemmeno un secondo, uno di quelli per cui vale la pena mettersi in prima fila al cinema, come per carpirne i colori e l’essenza prima di tutti gli altri spettatori. Qui non si tratta solo della trama, della regia, o della bravura degli attori: questo film si ama anche per altri motivi. Per i dettagli, i colori, l’uso dei tempi, e persino per le scelte dei costumi. L’esempio più concreto di unione tra genio e follia. Si tratta di un film estremamente veloce, ricco di personaggi che appaiono e scompaiono dallo schermo con uno schiocco di dita, rapendo e ammaliando con i gesti, gli sguardi e le parole. Una danza di colori e musica, di contrasti e frenetici cambi d’inquadratura. Mi ha colpito l’irriverente uso del suono, come a voler enfatizzare ogni movimento. I gesti più epici di Condom hanno sempre un accompagnamento musicale, che fanno sembrare Insane un fumetto che ha preso vita con incredibile naturalezza. E qui veniamo al punto. Roberto D’Antona interpreta Condom, un personaggio che lo porterà a vincere ben quattro premi come Best Supporting Actor tra cui l’American Movie Awards, un premio vinto anche da Meryl Streep, e il Gold Lion al London Film Awards. Questo non ci sorprende per niente, essendo al momento l’attore indie più premiato d’Italia. Nell’interpretare questo personaggio Roberto dimostra tutta la sua bravura: si tratta di un personaggio folle, comico ma allo stesso molto molto complesso, che richiede moltissima concentrazione e soprattutto energia. E’ tormentato e irrispettoso, talmente assurdo e fuori dal comune che da un momento all’altro ci si aspetterebbe di vederlo salire un’astronave e partire per un altro pianeta. Una vera sfida per qualsiasi attore. Ma D’Antona non delude mai. L’altra colonna portante del film è Alex Lucchesi, nel ruolo di Frank, il protagonista. Devo fare i miei più sentiti complimenti a questo attore per il suo timbro di voce, solo per quello meriterebbe di vincere l’Oscar. Il suo modo di parlare è intenso e struggente, un dono che non ha nessuno dei doppiatori italiani che conosco. Ma non è solo per questo che si distingue: va lodato anche per la capacità di trasmettere emozioni, di creare tensione, paura, ansia, anche solo con uno sguardo. Tutto questo gli permette di bucare lo schermo e di rendere Insane ancora più perfetto. L’assurdità è in ogni fotogramma: nel sesso, nell’aspetto dei personaggi, nella violenza: Insane è uno dei pochi film al mondo che riesce a sembrare una storia cruda e realistica e al tempo stesso un fumetto. Da non perdere!
Diandra Elettra Moscogiuri
The post “Insane”: la recensione di Diandra Elettra Moscogiuri appeared first on MONDOSPETTACOLO.