Il vostro ultimo album “Majid” ha contaminazioni africane, c’è una consequenzialità con il vostro lavoro precedente?
Sì anche nel primo lavori ci sono molti legami alla musica AFRO-americana come nei brani MUMBO e JUMBO che potete ascoltare su Spotify o iTunes, ma forse il primo lavoro era più legato in alcuni riferimenti al jazz classico, liberandosene spesso e approdando in zone più rock o blues.
La formazione degli Afar Combo è rimasta sempre la stessa o ha subito variazioni?
Non è per niente la stessa ci sono solo io (Alan) e il resto della band è stato cambiato: essendo io il compositore e arrangiatore del lavoro ho deciso di lavorare per questo secondo capitolo con altri validi colleghi. I componenti del primo disco rimangono amici con cui spesso condivido il palco e altri progetti.
Le tematiche dei brani di questo album seguono un filo conduttore o sono a se stanti?
E’ un lavoro sicuramente molto vario stilisticamente e viene tenuto assieme dall’impasto timbrico degli strumenti che è piuttosto compatto, il filo conduttore è la necessita e ricerca dello spostamento geografico-sentimentale che ci porta dall’interno dei nostri gusti musicali ed estetici in generale all’esterno verso le suggestioni di culture diverse e lontane dalla nostra.
La vostra regione vi permette di suonare e di esprimere il vostro genere o vi tarpa un po’ le ali?
Credo che in Friuli siamo un poco decentrati a dire il vero e non essendo il pubblico moltissimo lo scambio di audience è poco e difficile. L’obbiettivo è proprio “valicare” i confini e approdare in terre sconosciute… Ahahah…scherzo…comunque con TOKS Records e MUSIC FORCE si sta lavorando per avere un calendario ricco e maggiormente delocalizzato rispetto i soliti nostri giri.
Qual è il rapporto con i fan e come fate per far diventare qualcuno vostro fan?
Beh dopo i nostri concerti abbiamo sempre diversi “LIKE” che si aggiungono quindi principalmente così direi….oppure con interviste come questa che possono suscitare l’interesse nei lettori-ascoltatori.
Se doveste scegliere un ospite noto da mettere nel vostro prossimo disco o nei vostri live, chi chiamereste?
Beh…inserirei la voce quasi sicuramente in qualche brano, esagerando potrei pensare a Majid Bekkas a cui è dedicato il brano Majid: è un grande musicista marocchino che suona anche il Gimbri.
Nonostante “Majid” sia appena uscito, ci sono già idee per un lavoro futuro?
Certo sempre, stiamo già provando delle mie nuove composizioni che ho scritto in questo periodo.
L’approdo in Toks/Music Force vi sta aiutando a divulgare la vostra musica e a consigliarvi sempre cosa fare?
Si lavora in sinergia per fare al meglio i passi necessari alla divulgazione e alla conoscenza delle nostre idee e prodotti artistici.
Perché acquistare, sentire “Majid” o venire ai vostri live?
Perché non è il solito jazz impacchettato, non ci sono virtuosismi gratuiti e ogni canzone è una sorpresa per l’ascoltatore curioso. C’è energia e sincerità senza cadere in scontate naiftè.
Quali sono i vostri contatti utili?
Su Facebook basta cercare Afar Combo e ci siamo solo noi! Ma poi anche sui siti toks.world e musicforce.it ci sono le pagine a noi dedicate. Per chi volesse acquistare l’album, potrebbe venire direttamente ai nostri concerti oppure ci trova in tutti gli store online (come Itunes e simili) e fisicamente nei negozi, da Amazon al più piccolo ancora esistente.
http://www.musicforce.it/catalogo-produzioni/1535-afar-combo-majid
https://www.toks.world/it/profile/afar-combo
L'articolo Afar Combo – Majid proviene da Mondospettacolo.