I seguaci irriducibili di Bruce Lee sanno benissimo che, ancor prima di raggiungere la popolarità cinematografica mondiale attraverso successi del calibro di Dalla Cina con furore e L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente, l’indimenticabile attore e maestro d’arti marziali si fece conoscere nell’ambito del piccolo schermo grazie a Il Calabrone verde, serie televisiva statunitense trasmessa per una sola stagione dal canale ABC tra il 1966 e il 1967.
Serie televisiva il cui titolo faceva riferimento al vigilante mascherato dietro cui si nascondeva Britt Reid, ricco editore interpretato da Van Williams e che combatteva il crimine supportato dall’assistente Kato, dalle fattezze, appunto, di Lee.
Serie televisiva in realtà preceduta da avventure a fumetti, da un telefilm risalente agli anni Quaranta e, ancor prima, da una trasmissione telefonica cui, nel 2011, il francese Michel Gondry si è rifatto per concretizzare il blockbuster hollywoodiano in 3D The Green hornet, con protagonisti il comico Seth Rogen e Jay Chou.
Un’operazione da grande schermo che, però, non fu la prima incentrata sull’annienta-cattivi equipaggiato con la tecnologicamente avanzata quattroruote denominata Black beauty, in quanto dopo il 1973, anno della scomparsa di Lee, sull’ondata di titoli che continuavano a sfruttarne il nome (spesso, oltretutto, senza vederlo realmente coinvolto) vennero concepiti La furia del drago e Superdraghi della notte, lungometraggi rispettivamente datati 1974 e 1976 ottenuti, in realtà, dal montaggio di alcuni episodi della serie tv.
Lungometraggi tra i cui registi figura il prolifico William Beaudine (oltre trecentosettanta opere all’attivo, tra cui diversi horror in bianco e nero) che è accreditato in qualità di unico autore del secondo, sebbene i quattro episodi che racchiude siano stati concepiti in parte da lui, in parte da Robert L. Friend.
E, trattandosi di circa un’ora e mezza di visione ricavata dall’assemblaggio dei momenti maggiormente coinvolgenti delle puntate Il raggio che uccide, Il segreto della Sally Bell, La sposa del principe e L’asso nella manica, sono chiaramente il ritmo e l’azione ad essere privilegiati.
Quindi, tra scontri corpo a corpo e fantasiose invenzioni, accingetevi a godere nuovamente – con notevole scorta di nostalgia – delle invidiabili imprese dell’allora giovanissimo divo dagli occhi a mandorla grazie al dvd del film, finalmente edito da Minerva pictures in collaborazione con Dynit.
Senza dimenticare neppure il prezioso trailer italiano dispensato dalla sezione extra del disco.
Francesco Lomuscio
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