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La Professoressa dei centri sociali urla: “Poliziotti dovete morire”, la risposta dei sindacati di Polizia!

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UN INSEGNANTE CHE INNEGGIA CONTRO LE FORZE DELL’ORDINE MENTRE DIFENDONO L’ART. 21 DELLA COSTITUZIONE AUSPICANDO LA LORO MORTE, PER IL NOSTRO STATO DI DIRITTO, PER LA NOSTRA REPUBBLICA DEMOCRATICA E ANTI FASCISTA, HA I REQUISITI NECESSARI PER EDUCARE I GIOVANI DISCENTI ???

Giovedì 22 Febbraio ultimo scorso, il segretario nazionale di Casapound Simone Di Stefano tiene il suo comizio presso un Hotel nel centro di Torino, fuori esplode la guerriglia urbana, dove quel che resta, oltre al poliziotto gravemente ferito da una bomba rudimentale sono le urla di Lavinia Flavia Cassaro, insegnante vicina ai centri sociali, che si è rivolta ai  poliziotti e carabinieri dicendo: «Mi fate schifo, DOVETE MORIRE, mi potrei trovare a lottare fucile in mano contro di voi». Vedi il video sotto.

Nessuna organizzazione democratica che si pone al servizio della collettività può restare indifferente.

Se già è grave che una persona qualunque auguri la morte alle forze dell’ordine, quanto può essere accettabile che l’oltraggio e l’auspicio di morte provengano da chi ha l’onere e l’onore di formare i giovani al rispetto dello Stato, delle leggi, delle istituzioni e tra queste le forze dell’ordine ?? Questi gli interrogativi che si pongono i Segretari di Torino del SIULP, SAP e SIAP.

E poiché l’insegnante non può scegliersi la scuola e tantomeno gli alunni ma deve essere disponibile ad insegnare a tutti, quale approccio potrebbe avere se tra i suoi alunni scoprisse che vi è il figlio di un poliziotto: forse inciterebbe il pargolo contro il padre o la madre poliziotta ??? Non è una questione di lana caprina ma un’obiettiva considerazione sull’assenza dei minimi requisiti ai quali nessun insegnante, degno  di questo appellativo, può rinunciare, se vuole essere terzo nei confronti dei loro discenti.

Incoraggiare alla rivolta contro lo stato rappresentato dalle forze dell’ordine e nell’intento di impedire una manifestazione autorizzata dallo stesso Stato, perché giudicata offensiva alla propria personale visione del mondo, significa porsi fuori dalle regole democratiche, contraddicendo il rispetto verso il suo stesso codice comportamentale e diventando un pessimo esempio di insegnante per le giovani generazioni.

La scuola rappresenta il baluardo della società e, sebbene viviamo in un mondo ammantato dall’ipocrisia, l’istruzione delle future cittadine e cittadini dello Stato non si misura con un semplice passaggio di informazioni culturali che attengono alle tradizionali materie scolastiche. La scuola richiede insegnanti preparati e formati, rispettosi di un codice etico inequivocabile, in grado di aiutare a crescere i fanciulli impartendo i valori di una società fondata sul rispetto verso il prossimo, verso i diritti e i doveri continuano SIULP, SAP e SIAP.

Anche per questo i sindacati, nel loro progetto politico, indicano “l’Educazione alla legalità” come una delle materie scolastiche che dovrebbe essere riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione e non come oggi, una lezioncina per quanto importante, impartita occasionalmente da appartenenti alle forze dell’ordine o polizia municipale. Il SIULP, il SAP ed il SIAP di Torino attendono atti concreti e risolutivi dagli Organi competenti pronti ad intraprendere iniziative di sensibilizzazione e di difesa dei poliziotti e di tutti i cittadini.

SIULP SAP SIAP

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