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Victor Vegan presenta: Da dove tutto ebbe inizio.

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Quest’oggi abbiamo incontrato in redazione Victor Vegan, https://victorveganproductions.workpress.com/, regista e produttore indipendente di un nuovo doc-film Da dove tutto ebbe inizio“, che sarà proiettato in anteprima Lunedì 25.9 a Torino. E l’abbiam intervistato per voi.

DA DOVE TUTTO EBBE INIZIO

Come nasce l’idea del film, raccontacelo in breve, senza svelare troppo. E, soprattutto, da tifosissimo Granata, come il TORINO FC entra grandemente il tutto il film, dominandolo come spazio, quasi che tutto il grande calcio sia indissolubilmente legato squadra granata e al Grande Torino.

L’idea del film parte dal voler far conoscere quale sia in realtà la vera storia del calcio italiano e dove il Toro nelle sue varianti di nomi e compagini precedenti sia stata la prima reale squadra di Football. Non è semplice passione sportiva c’è qualcosa che travalica persino lo sport stesso, ci sono valori, arte, ed emozioni che correlano la storia stessa. Il film anticipa le gesta del Grande Torino e probabilmente fa capire che non si deve amare semplicemente una squadra in base al palmares ed ai trofei conseguiti. Ci va cultura sportiva e questa va ben oltre il tifo per una sola compagine, ci va innanzitutto amore per la squadra che si tifa ma anche il rispetto degli avversari senza futili violenze. Il calcio deve tornare alle origini, un gioco di amore per esso e non per farne solo business.
 
Qual è il percorso che hai seguito per realizzare questo doc-film? Ci hai detto che sei andato oltre manica, a visitare molti musei delle compagini calcistiche, parlaci del loro modo di vivere questa disciplina e la cultura della conservazione della loro storia, per certi versi diversa dalla nostra.
Ero partito per realizzare due semplici documentariuno sulle origini del calcio nella storia, dagli antichi egizi al calcio fiorentino ecc. e uno sulle origini del calcio italiano ma arrivato a Nottingham ho ritenuto giusto dare maggior spazio alle gesta dei primi pionieri Edoardo Bosio ed Herbert Kilpin e ho voluto appositamente rallentare ed amplificare quegli anni, mancanti in vari libri proprio perche’ si dava al calcio un’importanza diversa da quella che gli si da oggi. L’Inghilterra coi suoi musei delle squadre di calcio e col suo attaccamento a questo sport ed alle sue regole istituite tra Sheffield e Nottingham, non poteva che farmi venire la voglia di non aspettare manco contributi che mi avrebbero permesso di girare tutto in quegli anni e il risultato e’ stato il partire e girare una docufiction, avrei voluto ampliare il raggio e dare ancora maggior spazio a SAR Luigi Amedeo di Savoia, il duca degli Abruzzi, al dottor James Spensley, al mister William Garbutti ma sarebbe diventata una saga e irrealizzabile da solo.
DA DOVE TUTTO EBBE INIZIOHai fatto tutto da solo, senza contributi da parte delle istituzioni: è questa una tua scelta di libertà, o le istituzioni si sono dimostrate insensibili a quello che al contrario trovo un prodotto pregevole, già solo come idea in se, dal punto di vista storiografico?
Non è solo una scelta di libertàper ottenere fondi i tempi e le condizioni sono troppo lunghe per chi ha l’estro di realizzare dei films e poi si deve sempre presentare una bozza di sceneggiatura con quello che si vuole fare. I miei lavori invece partono come i vecchi temi, ci sono degli spunti, si sa come svolgere e come arrivare al finale ma, trattandosi di docufiction, se non ti immergi all’interno dei personaggi e non fai ricerche ulteriori non puoi anticipare sapendo con esattezza quante scene girare ecc. Il mio e’ uno stile unico e particolare, forse fin troppo innovativo per sottostare a certi schemi. Dovrei trovare produttori che mi diano carta bianca per potermi appoggiare ad essi. Avendo finanziamenti potrei garantire risultati ancora più eclatanti, ne sono convinto.

Nel trailer ho visto  si parlava di calcio già ai tempi degli egizi e più avanti delle popolazioni maya fino ad arrivare al 1863 con divisione  del calcio dal rugby, puoi accennare ai lettori di mondo spettacolo i contenuti del film? Solo qualche anticipazione per stuzzicare senza svelare troppo…., però!
No quello era il trailer del documentario, ho tenuto gli stessi titoli non a caso “Da dove tutto ebbe inizio” in inglese “Where it all began” è sia il documentario che la docufiction. Il documentari, visibile gratis sul web su questa pagina,
è diventato materiale didattico di studio nelle scuole di Colombia e Venezuela dove lì c’è l’ora di lealtà sportiva, una materia che dovrebbero inserire anche nelle nostre. Posso solo dire che il medesimo è stato accettato allo Sport Film di Palermo e che sarà in gara ad ottobre, il film invece parte da un ipnosi regressiva in cui un ragazzo, Aldo, scopre di essere il pioniere italo-svizzero Edoardo Bosio. Un personaggio particolare, troppo in fretta dimenticato ma che vale molto la pena di conoscere e ringraziare.
DA DOVE TUTTO EBBE INIZIO
La birra, secondo le tue ricerche, parrebbe essere  sia l’elemento fondamentale per lo sviluppo del calcio a Torino…una storia incredibile e a conoscenza di pochi…. Dicci qualcosa….!
Il nonno di Edoardo, Giacomo Bosioproprio nella zona conosciuta per gli ottimi vini (lo dico da astemio ma mi fido di chi li conosce) nel 1845 costruì il primo birrificio in Piemonte ed in Italia: si trattava non di un semplice laboratorio, ma di una vera e propria fabbrica, ispirata ai grandi impianti tecnologici della Germania.
L’impianto produttivo nacque lungo il torrente artificiale “Canale di Torino”, che forniva acqua pura per la birra, ma anche energia a basso costo.
Successivamente alla prima brasseria, diventata Bosio & Caratsch, a poca distanza nel medesimo borgo industriale torinese nacque la Metzger in 
Via Vittorio Emanuele II dove fu fondato il birrificio Boringhieri.
Le produzioni dei tre stabilimenti, spinte da un buon trend di mercato e dalle esigenze dei raffinati consumatori, privilegiarono produzioni di qualità ed una politica industriale innovativa, tanto da essere premiate con la medaglia d’oro all’Esposizione dell’Industria Italiana, svoltasi a Torino nel 1898. La birra e il maglificio dei fratelli Bosio a Sant’Ambrogio di Torino insieme ai mezzi del Duca degli Abruzzi ed al mondo dei monarchici dell’epoca furono i primi sponsors.
DA DOVE TUTTO EBBE INIZIO
Il Grande Torino e la grande storia del calcio: nel fim troviamo qualcosa in merito, o ti fermi prima? E cosa ha rappresentato per Te il GRANDE TORINO?
No ho voluto appositamente fermarmi prima anche se certamente il Grande Torino non fu semplicemente orgoglio dei tifosi granata, alla fine della guerra ci si ritrovarono tutti gli italiani e fu un orgoglio nazionale. Il motivo è semplice solo se uno semina bene dopo può raccogliere e di ogni singolo personaggio ci sarebbe da fare un film. Il Grande Torino raccolse in sè tutte quelle basi di lealtà sportiva e tremendismo granata che arrivano dagli ultimi anni del secolo scorso.
DA DOVE TUTTO EBBE INIZIO
Un film solo per appassionati o un film per tutti? E quale  insegnamento per le giovani generazioni, con un calcio trasformatosi così profondamente nel corso degli anni, soprattutto in questi ultimi decenni?
Si certo è un film per tutti e per tutte le tifoserie anche per chi non ama il calcio e però per poterlo fare in un certo modo. Da tifoso della storia mi sono dovuto impossessare dell’anima di Bosio per poterlo rendere ancora maggiormente appetibile. Allora era tutto più eroico, vero, genuino. E c’era, anche nella rivalità,  maggior rispetto dell’avversario.
DA DOVE TUTTO EBBE INIZIO
E ora, dopo il film, cosa pensi di fare e come pensi di diffonderlo? Ci sarà un seguito, magari un libro?
Dagli interessi che ho per il medesimo all’estero sto ultimando di mettere i sottotitoli e come minimo lo farò vedere dappertutto, spero di vincere in qualche festival per trovare distribuzione, doppiarlo e chissà che possa aiutarmi a realizzare il sogno di far porre una targa ad Edoardo Bosio, ad Herbert Kilpin ed al duca degli Abruzzi anche per far sì che siano fatti conoscere a tutti i loro alti meriti sportivi. Un sequel e un libro? Magari.
 
Per finire, torniamo all’inizio: parlaci di te, brevissimamente, prima di questo film cosa hai fatto, e cosa farai subito dopo l’anteprima, progetti, appuntamenti, ma soprattutto, dove potremo vedere questo interessantissimo film.
La settima arte ho iniziato ad amarla da bambino, quando a 5 anni iniziavo già a tagliare e rimontare filmini super 8 di Stanlio & Ollio. Dopo aver fatto nel 1986 un corso di operatore video e dal 2001 esser partito dal basso, ho pian piano salito la china sul cammino dell’attore e dal 2008 mi sono dedicato anche alla regia. Ho lavorato in vari film e serie tv tra i quali:
CINEMA2015 La solita commedia di Biggio, Mandelli, Ferro (santo)

2012 Workers di Lorenzo Vignolo (Disoccupato)

2010 Noi credevamo di Mario Martone (Inglese)

TV

2017 Non uccidere (seconda stagione) padre infermiere

2013 Provaci ancora Prof 5 di Tiziana Aristarco (Rabbino)

2013 La farfalla granata di Paolo Poeti (Tifoso)

2009 Il sorteggio di Giacomo Campiotti (Operaio)

2001 Centovetrine (Maitre ristorante)

DA DOVE TUTTO EBBE INIZIO
Torniamo ancora ala tua opera, ricordiamo in anteprima assoluta, Lunedì 25.9 nella nostra Citta di Torino, prima di salutarci ci piacerebbe sapere chi sono gli interpreti principali del docfilm, se sono  professionisti o non professionisti e come li hai scelti.
Per non fare torno a nessuno, te li elenco tutti.
Carlo e Massimo Capirossi
Daniele ed Alberto Costelli
Nicolò e Renato Maimone
Luigi e Rudi La Rocca
Franco Barbero
Milena Garreffa
Alessandro Lattanzio
Michele Franco 
Paola Loredana Celli
Giuseppe Cristofaro
Rosa Fortunato
Silvana Piscopello
Paul Breuer
Annamaria Susca
Marco Morelli di Ticineto e di Popolo
Edoardo Tonelli
Giuliana Dolci
Rosita Rix
Mauro Pagliano
Federica Ghidoni
Adolfo Zagatti
Enrica Cantore 
Lorenzo Guida
E ancora: Saverio Audia Oscar Maria Tesauro Loredana Filograno Filippo De Filippi Francesca Pia Giannetti Fabio Tosa Luigi Bronzo Franco Casa Suriano Giuseppe Enrico Tosi Pierangelo Brivio Sebastiano Cucinotta Renato Rossi Oleg Nuchkalo Igor Zapotichnyi Andrea e Giovanni Di Leo Luca Ballabio Alessandro Pampuri Gabriele Lizzi Ercole Di Mauro Pierluca e Marco Cattaneo Rajen Rao Dajee

In neretto gli attori professionisti di estrazione maggiormente teatrale, escludendo Franco Barbero, Lorenzo Guida e Michele Franco che sono anche conosciuti sul piccolo e grande schermo, gli altri sono alla prima esperienza e passati sotto il mio torchio…

Sarà vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza e ….
FORZA VECCHIO CUORE TORINESE!!!
 
E’ stato davvero un piacere, averti avuto nostro ospite, come da tradizione, ti chiediamo di mandare un saluto ai nostri lettori .
Un saluto a tutte le persone che non amano troppo il mondo sportivo e ai giovani, più sensibili e interessati agli aspetti dell’occulto che alla semplice documentazione storico-documentaria, cercherò di fare il possibile per accontentare i palati più difficili. Onoriamo con la conoscenza il nostro passato, solo così potremo crescendo rimanere sempre giovani dentro e andare verso un futuro sempre più tecnologico ma utilizzandolo come mezzo e non come fine. 
Grazie, buon lavoro. Ci vediamo lunedì per l’anteprima del film.

Galgano PALAFERRI

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