Un viaggio tra il serio e lo scanzonato nelle esperienze fisiche, sensoriali ed emotive dell’autrice, soprattutto in riferimento a un aspetto particolare del suo corpo… le gambe.
Simbolo della femminilità, dell’eleganza e dell’amore per il movimento, gli arti inferiori permettono di riflettere su aspetti importanti del carattere e delle esperienze di una persona. Se chi dà libero sfogo ai pensieri è una donna, tutte le considerazioni acquistano una valenza particolare. Quando poi la donna in questione è autoironica e affetta da sclerosi multipla, si possono raggiungere picchi di umorismo e di profondità inimmaginabili. Partendo da uno spunto banale, come la misurazione delle gambe, Noria Nalli si rende conto di non averle mai amate.
Inizia così un viaggio “sgambettante” nei ricordi, con la speranza di smettere di odiare le proprie colonne portanti: da una bimba cicciottella e aspirante ballerina, passando per un’adolescente con pelosi problemi ormonali, a una studentessa universitaria che sogna “Fame”, a una donna adulta sposata, con due figlie, e che non ama lo sport, fino alla Noria di oggi, giornalista, scrittrice e blogger ironica e trasgressiva su Sclerotica.
Come finirà? Queste gambe verranno finalmente amate o almeno accettate? La sorpresa è nel finale, frizzante e godibile anche nei momenti più aspri… come tutto il libro, del resto.
dalla Prefazione di Carla Fracci
È bello e significativo che il mondo del balletto venga avvicinato aÈ bello e significativo che il mondo del balletto venga avvicinato auna esperienza artistica importante come la scrittura di un libro, e io hoaccettato con grande gioia di scrivere una prefazione per i racconti diNoria Nalli. La lettura mi ha davvero coinvolto e sono stata portata piùvolte al sorriso e alla commozione con grande maestria. L’esperienzadell’autrice mi ha conquistato ed emozionato. Le sue parole dimostra-no coraggio e forza. Per me che sono una danzatrice, le gambe sonoun importantissimo strumento, e leggere le parole di Noria mi ha fattomolto riflettere.Vorrei però consolarla. Nonostante le descrizioni ironiche dei suoitentativi falliti di diventare una ballerina classica quando era ancorabambina, Noria è sicuramente una eroina romantica. La sua storiaavrebbe potuto davvero ispirare un balletto di grande intensità, comequelli che ho interpretato nella mia carriera. Cara amica, hai una gran-de energia vitale, l’ho percepito anche dalla tua voce quando abbiamoparlato al telefono. Conosco la sclerosi multipla e gli effetti di que-sta malattia impertinente. La madre di mio marito infatti ne soffriva.Era anche lei una donna generosa e volitiva, che si è impegnata finoall’ultimo per continuare a muoversi e ad avere una vita sociale. Unlibro come Avventure semiserie delle mie gambe può essere davveroutile come testimonianza e sprone per tutte le persone che soffrono diquesta malattia.
Nell’ambiente artistico ho poi conosciuto un’altra grande donna conla sclerosi multipla, come la grande violoncellista Jacqueline du Pré,che trattava il suo strumento in maniera mirabile, quasi fosse il suoballerino in una danza creata dalla sua arte.Nel libro si parla anche di terapia artistica e so che sono molti gliesperimenti di danzaterapia anche per la sclerosi multipla. Anni fa hoassistito con interesse a uno spettacolo di questo tipo della brava EricaBrindisi, che viene citata nel libro.
Io credo che siano esperienze davvero utili e pregevoli e auspichereiche potessero ottenere aiuti e sostegno da parte dello Stato e dei privati.Nel libro di Noria si parla in modo ironico e delicato anche di piedi edi passi, come nella danza.
Ecco, io voglio augurarti di continuare neltuo lavoro di divulgazione con il ritmo e il passo che riuscirai a seguire.I grandi risultati si possono ottenere anche con un insieme di passipiccolissimi.
NORIA NALLI
Nata nell’affascinante borgo medievale di Montagnana (PD) nel 1965,Nata nell’affascinante borgo medievale di Montagnana (PD) nel 1965,Noria Nalli si trasferisce a Torino l’anno successivo con la sua famiglia.Laureata in Filosofia, è sposata e madre di due ragazze di 15 e 24 anni.Ha frequentato la “Scuola di giornalismo Carlo Chiavazza” di Torino e vanta un passato di cronista radiofonica presso Radio Torino Popolare.
Dopo un periodo in cui si è dedicata alla pedagogia, riprende la carriera giornalistica nei primi anni duemila. Incomincia a collaborare con La Stampa nel 2011 durante un lungo ricovero per un attacco di sclerosi.
Ha scritto Ritratti di corsia, ma anche una rubrica sulla sclerosi multipla. Attualmente segue il blog Lastampella di Cenerentola su lastampa.it. Noria collabora anche con Vita non profit, Famiglia Cristiana e Confidenze. Cura una rubrica settimanale sul tema della disabilità su radio Flash di Torino. È al suo terzo libronoria
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