Quando e perchè hai cominciato a suonare, e perchè la chitarra?
Ho incominciato a suonare a 13 anni. Trovai una chitarra elettrica a poco prezzo in un negozio e l’acquistai. Ho sempre sentito tanta musica, fin da bambino. A un certo punto ho sentito il bisogno di suonare io della musica. La chitarra, a differenza del piano o della batteria, è uno strumento che puoi trasportare in giro facilmente e suonare dove e quando vuoi. Diciamo che è stata una scelta pratica e quasi casuale.
Puoi dirci qualcosa sulla tua preparazione musicale e svelarci chi ti ha influenzato?
Ho iniziato a suonare, come ho detto, a 13 anni, completamente da autodidatta. Per anni ho composto musica alla chitarra con il mio vecchio gruppo, gli In Cold Blood. A 20 anni ho iniziato a studiare musica nelle accademie e nei conservatori di Roma e dintorni. In pratica, ho iniziato suonando metal, ho studiato jazz e adesso suono musica strumentale. Difficile dire chi o cosa mi abbia realmente influenzato. Ho avuto alcuni bravi insegnanti e conosciuto parecchi musicisti dotati di esperienza e talento, ma direi che la mia prima fonte di ispirazione sia stata la quantità e la varietà di musica che ho sempre sentito, fin da bambino. Non ho mai voluto emulare un artista in particolare. Ho anche sempre suonato poche cover e in quei rari casi in cui succedeva le ho piuttosto stravolte. Volevo e voglio fare qualcosa di mio, non riconducibile direttamente a qualcosa di già sentito.
Chi ha creduto per primo in te come musicista?
Hai trovato degli ostacoli da parte di qualcuno che ti era vicino nel fargli capire che la musica era la tua vita?
La mia famiglia mi ha sempre supportato, i miei amici hanno sempre saputo quale fosse la mia più grande passione. Alcuni ostacoli li ho trovati nelle varie esperienze musicali, dall’attività concertistica allo studio. C’è poco da fare, quando ti impegni duramente in qualcosa, un po’ di fatica la devi fare. Devi fare esperienze e sbagliare, ricevere anche qualche delusione. Più ti impegni, più la tua passione è messa a dura prova e a volte devi cadere per rialzarti. Ma è anche questo il bello e, superati gli ostacoli, ne esci più motivato di prima.
Quale chitarrista ti piacerebbe che suonasse ad esempio un brano di “ Daily Life Soundtrack”…e quale?
Sinceramente nessuno, benché ce ne siano molti che apprezzo . Mi piacerebbe che le mie composizioni siano ascoltate da tanti, ma non che siano suonate da qualche chitarrista in particolare. Non credo di fare musica solo per musicisti o amanti della sei corde, credo e cerco di fare musica per tutti.
Cosa pensi di trasmettere con questo tuo nuovo lavoro?
Parlacene un po’…
Con Daily Life Soundtrack sono passato dal metal frenetico che suonavo in precedenza a suoni delicati, quasi eterei, di atmosfera. Questi brani mi trasmettono pace e tranquillità e spero facciano lo stesso effetto a chi li ascolta.
Lo porterai in giro in qualche live in Italia o all’estero?
Sicuramente, come ho già fatto. Suonerò questi brani nei locali, ma anche nelle strade, sicuramente d’Italia e d’Europa. Ma non voglio mettere limiti geografici.
Nella copertina ti mostri di schiena , con la chitarra a spalle mentre cammini in mezzo alla gente, ci aiuti a capirne il significato?
L’album, come suggerisce il titolo, vuole essere una colonna sonora alla vita di tutti i giorni. Volevo catturare una scena in cui i soggetti fossero impegnati a fare le loro cose, soprattutto a camminare, per ricreare questa idea di quotidianità. E io, ovviamente, con la chitarra in spalla, che porto loro la mia musica.
L’artwork è stato realizzato da Enzo Francesco Testa, che ringrazio di cuore, così come la gran parte dei video sul mio canale di YouTube.
Pensi che la musica di un artista rispecchi sempre la sua personalità?
Sicuramente rispecchia un lato della personalità dell’artista. In alcuni casi questo lato è in superfice, in altri è nascosto e magari riesce ad uscire fuori solo attraverso la musica.
Si dice che i poeti scrivano le cose migliori quando sono in uno stato di malinconia profonda. E’ così anche nella musica?
Non saprei e in ogni caso parlerei solo della mia esperienza, che non necessariamente coincide con quella degli altri musicisti. Io personalmente, quando sono ispirato, sento proprio l’istinto di suonare uno strumento e comporre qualcosa di mio. E’ una specie di stato d’animo a se. Probabilmente ho composto in stati di gioia e di malinconia, ma la condizione necessaria per me è essere in sintonia con la musica che hai dentro, che magari già suona nella tua testa, e tirarla fuori. Una cosa quasi totalizzante, che non ti fa pensare, vedere e sentire altro.
Stai già pensando a qualcosa di nuovo?
Di idee ne ho tante. Sono pieno di brani mai pubblicati, registrati sui telefoni, sui software o addirittura sulle vecchie musicassette. Ci sono anche parecchie cover che ho arrangiato in finger picking. Non saprei, potrei lavorare su qualcuno di questi progetti, oppure registrare un album in cui suono un altro strumento.
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