Boomerang è la nuova black comedy di Angelo Longoni, feroce e dissacratoria critica alla facciata della famiglia borghese, con un ottimo cast per quello che è a tutti gli effetti un giallo familiare.
Un boomerang dal passato
In Boomerang, una telefonata annuncia che il facoltoso e influente capofamiglia è morto, per cui nell’isolata casa di campagna dove è avvenuto il decesso giungono i suoi due figli Max (Giorgio Borghetti) e Luca (Simone Colombari), quest’ultimo accompagnato dalla moglie giornalista Monica (Eleonora Ivone). Ad accoglierli la giovane vedova del defunto padre, Francesca (Amanda Sandrelli). Durante i preparativi del funerale una tormenta di neve costringe il quartetto a restare bloccato nella casa di campagna. Questa forzata convivenza li costringe quindi ad interagire tra loro e ciò porterà a galla vecchi rancori, situazioni irrisolte, doppi giochi e le ipocrisie di una famiglia borghese, governata da un defunto padre-padrone egoista e prevaricatore che con le sue azioni ha pregiudicato non solo il passato della sua famiglia, ma rischia di condizionarne pesantemente anche il futuro.
Un ottimo cast, con le donne sugli scudi
La black comedy è un genere che ha sempre un suo fascino, e anche Boomerang non fa eccezione. Un boomerang che inesorabilmente riporta ai protagonisti i fantasmi del passato e tutti gli irrisolti, i dualismi, i tradimenti per anni sepolti in nome della facciata perbenista della famiglia. Angelo Longoni mette in scena un autentico giallo familiare, con notevoli colpi di scena e scottanti rivelazioni che mostrano il vero volto dei quattro protagonisti, ottimamente interpretati da un cast di ottimo livello. Soprattutto le due donne emergono per bravura, con la cinica giornalista interpretata da Eleonora Ivone e la vedova seduttrice di un’irresistibile Amanda Sandrelli in versione romanaccia. Ma anche i due fratelli Giorgio Borghetti e Simone Colombari rendono bene le loro contraddizioni, devianze, instabilità psicologica e quant’altro.
La feroce critica alla famiglia borghese
Boomerang è un dissacratorio e feroce attacco alla borghesia governata dal Dio denaro e dalle amicizie altolocate che, come quasi sempre accade, si rivelano effimere e solo di comodo, quasi mai vere e genuine. Così come genuini non sono gli apparentemente innocenti congiunti del defunto, vittime sì del padre-padrone, ma poi a conti fatti anche peggiori di lui, nella classica situazione in cui, per usare un eufemismo gergale “il più pulito ha la rogna”. Dialoghi sferzanti e spesso al vetriolo, complessi sottotesti e un finale geniale – ovvia conseguenza della caduta nel vortice dopo la scoperta di tutti gli altarini – fanno di Boomerang una commedia divertente e con un intreccio da districare come se fosse un gomitolo ingarbugliato, sicuramente consigliato a chi vuole qualcosa in più della classica commediola a quattro personaggi, ormai divenuta lo standard del teatro italiano.
Boomerang, scritto e diretto da Angelo Longoni, è in scena al Teatro Sala Umberto di Roma fino al 28 maggio.
Voto: 7+
di Ivan Zingariello
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