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Recensione: Zerovskij… Solo per amore, l’album sinfonico di Renato Zero

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La recensione di Zerovskij… Solo per amore, il nuovo album di Renato Zero, uscito il 12 maggio su etichetta Tattica e distribuito da IndipendenteMente.

Renato Zero ha fatto le cose in grande. Il suo nuovo progetto Zerovskij… Solo per amore ha preso forma ieri – a pochi mesi dall’epilogo del fortunatissimo Alt in Tour – con l’uscita di un doppio album che contiene 19 brani di cui 17 inediti e uno riarrangiato in doppia versione.

Zerovskij – Disco Uno

Si parte con il nuovo vestito di Infiniti treni (dall’album Soggetti smarriti del 1986) che apre e chiude l’album, rispettivamente in versione solo orchestra e coro e in versione cantata, metafora “ferroviaria” della vita. Il secondo brano del disco è Mi trovi dentro te, un mezzo inedito perché riprende la parte musicale de La voce che ti do (contenuta in Alt del 2016), ma con un testo e un arrangiamento riscritti per l’occasione, e un bellissimo intervento di tromba di Fabrizio Bosso. Il tema è sempre quello, che permea alla fine il 90% per cento di Zerovskij: uno sprone per il futuro, un passaggio di testimone a favore di quelle giovani leve che – Renato non l’ha mai nascosto – sono l’unica speranza per il domani. Su questa scia si pone I voli che ti do, tra i pezzi migliori del disco: una romantica e docile dichiarazione d’amore per la propria esperienza di vita e di carriera, messa però a servizio degli altri. Colpevoli è una romanza sognante, in cui la voce di Renato Zero, la più pulita e profonda degli ultimi 10 anni almeno, si spinge in alto nell’ennesimo panegirico a un “uomo appeso a un sogno” che scrive il proprio destino, in un’Italia che “non respira più”. Vivo qui si apre e si chiude con la dolce armonica a bocca di Gianluca Littera e si snoda come una dichiarazione di intenti, di amore e di amicizia, seguendo una melodia che richiama quelle dei cantautori degli anni ’60, da Paoli a Endrigo a Tenco.

Renato Zero - Zerovskij 1
Zerovskij 1 (foto Roberto Rocco)

In L’amore che ti cambia finalmente prende sostanza il coro sinfonico Budapest Art Choir (purtroppo poco sfruttato quantitativamente e qualitativamente in un disco in cui se ne sente spesso il bisogno): il brano è l’amore che ti aspetti da Renato, quello solenne e appassionato delle varie Ostinato amore e Amando amando. Dedicato a te, che molto da vicino ricorda Something stupid, il brano del 1966 riportato al successo nel 2001 da Robbie Williams e Nicole Kidman, è un pezzo leggero e che resta in superficie, un’ulteriore sottolineatura dell’importanza della fiducia in se stessi senza necessità di sovrastrutture (“estasiarsi si può, ma quelle polveri no”) tema a cui Renato Zero ha abituato il suo pubblico fin quasi alla retorica. Ancora melodie rilassate e massiccio intervento del coro in Aria di settembre, in cui la fine dell’estate è metafora di quella energia che mai deve finire, con un “resisti” però ben più fiacco e svogliato di quello dell’omonimo brano del 1982. Il primo disco si conclude con Singoli, già proposta durante l’ultimo tour indoor in duetto con Sal Da Vinci e una della punte di diamante di Zerovksij: le frequenze della voce di Renato si fanno basse per una languida e rassegnata pennellata del presente (“conosci la gente, si infila dovunque”), dedicata ai single e alle loro solitudini, che non manca però della mai assente speranza: “contrabbandare un sogno, perché no?”.

Renato Zero - Zerovskij 2
Zerovskij 2 (foto Roberto Rocco)

Zerovskij – Disco Due

La seconda parte – potremmo chiamarlo il secondo tempo – di questo album si apre con il primo singolo estratto, dal sintomatico titolo Ti andrebbe di cambiare il mondo? Sintomatico anche il testo, che perfettamente si allinea alla filosofia di Zerovskij, cadendo purtuttavia nella insidiosa trappola della retorica. Pazzamente amare è il gradito ritorno di Mariella Nava nella discografia del cantautore romano: il brano è un bel respiro di sollievo e per costruzione melodica e testo si pone su di un livello diverso e superiore rispetto alle altre composizioni. Una vera e propria romanza moderna, che Renato interpreta con rara passione e trasporto, fino alla fine, in cui la sua voce imbocca binari mai sperimentati prima. Ascoltare per credere. Gli angoli bui è l’apertura dei vecchi bauli in soffitta, su un arrangiamento fiabesco e nostalgico. In Un uomo da niente spicca – come elemento da salvare – il bel pianoforte di Stefano Senesi. Il mio momento è sicuramente nella rosa dei brani migliori: una bella melodia, orecchiabile e pop (ma non ditelo a Renato!), un testo d’amore finalmente senza filtri e libero da luoghi comuni.

Renato Zero - book Zerovskij (foto Roberto Rocco)
Zerovskij 3 (foto Roberto Rocco)

Stalker, a differenza di quello che potrebbe suggerire il titolo ammiccante, è un’impegnativa dedica all’odio, che l’artista ha definito come lo stalker per eccellenza. Nella leggera Putti & Cherubini S.P.A. Renato si improvvisa Cupido e voyeur dell’amore, e gli archi sognanti lasciano facilmente intravedere l’angioletto Zero che scende dalle nuvole per scoccare le sue frecce. La conclusione dell’album è affidata a due brani significativi: Ci fosse un’altra vita è il copione della carriera di Renato, un sogno ad occhi aperti che ricorda per poetica brani come Non cancellate il mio mondo e la più recente Gli anni miei raccontano; Cara, invece, è l’unico brano scritto interamente da Zero (che per le altre canzoni si è affidato alle fedeli penne di Vincenzo Incenzo, Maurizio Fabrizio, Gianluca Podio e Mario Vicari) ed è la degna conclusione di un percorso di amore e redenzione sociale come quello di Zerovksij.

Renato Zero - book Zerovskij (foto Roberto Rocco)
Zerovskij 4 (foto Roberto Rocco)

Arrangiamenti e voce al top

Seppur questi brani non resteranno scolpiti nella storia della musica, i punti di forza di questo particolare esperimento sinfonico sono sicuramente i maestosi e precisi arrangiamenti di Renato Serio (mentre Singoli è curata da Adriano Pennino), che anche stavolta riesce a costruire sulle canzoni un’architettura elegante e non invadente, e la voce sempre più profonda e solcata di Renato Zero, con la sua personalità dirompente anche oltre le casse dello stereo.

Il progetto Zerovskij – Solo per amore andrà in scena dall’1 al 6 luglio al Centrale del Foro Italico di Roma, il 29 luglio al Teatro del Silenzio di Lajatico (Pisa), l’1 e 2 settembre all’Arena di Verona, il 7 e 9 settembre al Teatro Antico di Taormina (leggi tutti i dettagli del tour e le info biglietti), per vedere compiuta questa monumentale opera zeriana.

Voto: 7

 

Francesco Rainero

 

(Impaginazione e foto Ivan Zingariello)

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