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LE INTERVISTE DI MONDOSPETTACOLO: SIMONE BARBATO SI RACCONTA ALLA NOSTRA ROMANA ADROVIC

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Fin dalle prime forme di spettacolo, è andata manifestandosi l’esigenza di esprimere condizioni, pareri, desideri, rispetto allo status di vita, imposto dalle rigide regole politico-sociali di tutti i tempi.
La commedia è quel “passepartout” con cui aprire temi scottanti e difficili, rendendoli accettabili, passando per ciò a cui aspiriamo di più: il sorriso.
E lo sanno bene gli attori comici ed i cabarettisti, quanto sia difficile provocare nel pubblico un’espressione divertente! Quando ci riescono, diventano per noi spettatori, un rituale con cui sciogliere il peso del solito tran-tran quotidiano. Diventa istintivo e naturale amare chi ci ricorda di sorridere. In Italia ci si dedica a questa pratica fin dai tempi di Tito Livio, che istituì i primi ludi scenici; oggi invece, un nome che tutti voi potete associare con simpatia a momenti di grande fervore è quello di Simone Barbato, meglio conosciuto come il “mimo di Zelig”. Ci ha stupiti con la sua istintività, supportata dall’invidiabile preparazione artistica in grandi show come: “Italia’s Got Talent”, occasione in cui l’applauso del pubblico ha manifestato un calore più raro del solito ed i giudici Luciana Littizzetto e Claudio Bisio lo hanno riconosciuto come talento del loro stesso calibro; “Avanti un altro”, programma condotto da Paolo Bonolis, di cui Simone ha fatto parte per ben quattro anni; “Zelig”, in cui si è sbizzarrito in svariate vesti comiche.
Simone Barbato, l’artista che andiamo a conoscere in quest’intervista, è anche attore, difatti ha recitato in “Colpi di fulmine”, regia di Neri Parenti (2012); ed è un grande musicista e cantante lirico. Lo dimostrano i riconoscimenti come: “Leggio d’Oro”, “Premio della voce del silenzio” , ma anche “Oscar per il successo”.

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Simone Barbato: attore e cabarettista, ma anche pianista e cantante lirico. Quale aspetto della tua cultura artistica ti regala più emozioni?

In tutte le arti che pratico : la musica, la poesia, il canto, il mimo, la recitazione … la grande emozione arriva quando percepisco di avere emozionato chi mi sta ad ascoltare.

Da cosa nasce l’esigenza di far divertire il pubblico?

Nasce da un desiderio interiore di donare del bene al prossimo.

Quanto ritieni sia stato difficile raggiungere il successo?

Non è stato difficile fare successo…perché quello che faccio ce l’ho dentro. E non è uno sforzo per me….la gente mi ha capito subito. Il difficile è ora… rimanere.

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Trovarsi in prima serata ad un programma molto popolare come quello condotto da Paolo Bonolis “Avanti un altro”, del quale tra l’altro hai fatto parte per ben quattro anni, riscontrando un grande riconoscimento pubblico, e poi trovarsi privato del proprio ruolo, ( ruolo che è stato poi affidato a Luca Laurenti ) Come ti sei sentito quando hai appreso la notizia della tua sostituzione?

Mi sono sentito come scippato di un personaggio che ho creato ed è nato con me. Addirittura hanno tenuto la stessa musica che mi ha identificato per anni, nella testa della gente. Ora, quando il pubblico sente quella musica, è contento perché si aspetta di vedermi, e poi vede uscire Laurenti che non c’entra nulla, rimanendo molto rammaricato.

Credi che all’estero ci sia più spazio ed attenzione per i ruoli artistici?

Credo che uno come me all’estero possa fare una grandissima carriera e cosi succederà!

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Nel 2012 la simpatia innata e la cultura acquisita ti conducono anche a recitare nel cast di “Colpi di fulmine”. Com’è stata per te l’esperienza con Neri Parenti?

Molto bella: mi hanno dato un personaggio che mi piaceva molto perché è un personaggio dal sapore”antico”. Di questa esperienza voglio ricordare Arisa, che durante un’intervista ha parlato molto bene di me… Oggigiorno in Italia, questo non si vede spesso da parte di un collega. Ma, ho avuto elogi anche da altri componenti del cast.

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“Zelig” è certamente un programma televisivo sul cui palcoscenico sei passato come uno dei protagonisti più simpatici. Quali sono le differenze lavorative che caratterizzano quest’esperienza rispetto alle altre?

Zelig è la trasmissione che mi ha lanciato. Sono stati i primi a credere in me…con questo numero del mimo mi sono formato al laboratorio Zelig di Genova. Quindi io nasco con Zelig. Marco Salvato, capo progetto di “Avanti un altro”, si è risentito perché nella puntata di “Italia’s Got Talent” ho detto che sono il mimo di Zelig, cosa che mi sembra normale, perché è Zelig che mi ha lanciato. E poi in quella puntata c’erano anche Claudio Bisio e Vanessa Incontrada… e’ stato quindi come tornare al passato….. e in quel momento ho rivissuto proprio Zelig!
Per quanto riguarda “Avanti un altro”? Dopo 4 anni di “Avanti un altro” invece, non sono stato riconfermato! E fin qui non me la sono presa più di tanto…Poi, come già ti ho detto prima,quando ho saputo che Luca Laurenti avrebbe fatto il mio personaggio, ho pensato di aver subito una grande scorrettezza, non solo nei miei confronti, ma anche nei confronti della gente affezionata al mio personaggio!

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Ad “Italia’s Got Talent” hai travolto con simpatia il pubblico ed anche i giurati, tanto che Luciana Littizzetto e Claudio Bisio si sono sentiti a disagio nel dover esprimere una votazione, definendoti uno di loro! Quali sono le emozioni che ricordi di quel momento?

L’emozione nell’ospitata ad “Italia’s Got Talent” è stata quella di avere recitato di nuovo con Bisio e la Incontrada. Per un attimo mi sono sentito ancora a Zelig. Un’altra grande emozione è stata quella di vedere un pubblico in ovazione dopo tre miei nuovi mimi.

Lanciando uno sguardo al futuro: quali sono i sogni e le speranze? Quali le intenzioni in merito?

Ho intenzione di andare all’estero per inseguire il sogno di diventare internazionale (sorride) E poi, un altro sogno è quello di affermarmi come tenore.

Ci sono colleghi che ammiri particolarmente o a cui t’ispiri?

M’ispiro ai soggetti che vado ad interpretare: oggetti, animali, fenomeni atmosferici, ecc…

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Come nascono le idee più divertenti?

Le idee più divertenti nascono cosi….! Come venute dal cielo, all’improvviso!

Comici si nasce o si diventa?

Comici si nasce, ma ci vuole anche lo studio e una grande gavetta.

Nella vita privata, la simpatia è un’arma di seduzione?

Si, è un arma di seduzione, ma io non la sfrutto mai! (ride)

E con questa ironia concludiamo la nostra intervista con Simone Barbato, restando però in attesa di una nuova performance da mimo.

Romana Adrović

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