Il Misantropo, uomo dall’etica irreprensibile, costretto a scendere a compromessi per compiacere la donna amata. Tratto da Molière e diretto ed interpretato da Marco Belocchi.
Il Misantropo Alceste e il suo dilemma
La vicenda de Il Misantropo è quella di Alceste (interpretato da Marco Belocchi, anche regista dello spettacolo), un uomo che vorrebbe vivere lontano dalle bassezze e dalle ipocrisie dei suoi simili, praticando un’etica inflessibile e mantenendosi sempre e comunque sincero. Alceste suo malgrado – non è la ragione che arbitra l’amore – si innamora di Célimène (Eleonora Pariante) donna bella e brillante, che ama circondarsi di corteggiatori ai quali fa nutrire false speranze, per godere della loro compagnia e adulazione. Il dilemma che si pone per il povero Alceste è di venir meno alla sua etica per essere ricambiato dalla sua amata, o rinchiudersi in un torre d’avorio al riparo dalla corruzione dei costumi e dalle maldicenze degli altri uomini. La virtù può essere vissuta soltanto nell’isolamento, perchè la vita nella società aristocratica, di cui Alceste fa parte, è improntata all’ipocrisia. Come raggiungere il lieto fine?
Molière oggi, anzi negli anni venti
Molière coniuga divertimento e riflessione in questo testo ricco di parole, di metafore e di sofismi, che talvolta non si riescono a gustare appieno perchè si rincorrono troppo velocemente. L’opera si concentra quasi più sulle sfumature dei personaggi piuttosto che sulla trama. Sempre presente nella caratterizzazione di ciascuno dei personaggi la morale sottesa alla rappresentazione. Dal ‘600, epoca in cui visse l’autore, l’opera viene trasposta nei primi decenni del ‘900, in un mondo sfarzoso e glamour. La scelta registica tuttavia non soddisfa pienamente poiché fa riferimento alla vita di una corte non ben identificata. Per altro verso la mondanità descritta è quella di ogni epoca e di ogni luogo in cui i costumi sono corrotti ed il buonsenso cede il passo alla convenienza.
Interpreti di livello
In generale buona prova di tutto il cast, in particolare i due protagonisti intorno ai quali tutto ruota ed i loro alter ego, che ne bilanciano le personalità estreme: Filinte (Giustino De Filippis) fedele amico del Misantropo che lo consiglia nella scelta tra l’essere corruttibile o integerrrimo ed allo stesso tempo lo canzona, conoscendone le asperità caratteriali; Eliante (Valentina Masselli), cugina di Célimène, donna che sa amare ed ascoltare, ma non priva di acume e charme. Entrambi particolarmente credibili, spiritosi e dalla recitazione elegante e centrata. Anche gli interpreti dei personaggi “minori” (Giuseppe Alagna, Tania Lettieri, Maurizio Castè, Vittorio Ciardo, Vittorio Aparo, Teresa Marra) danno risalto alle figure di contorno, tutte molto caratterizzate, quasi caricaturizzate, che riempiono il mondo vario di una immaginaria corte dove tutti sono soliti adulare i belli ed i potenti. Dove gli sport preferiti, oltre al tennis ed all’equitazione, sono il pettegolezzo e l’adulazione.
Il Misantropo di Marco Belocchi sarà in scena fino al 26 marzo al Teatro Anfitrione di Roma.
Bella G.
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