I suoceri albanesi, esilarante commedia con Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi, continua la tournée italiana facendo divertire anche il pubblico di Roma.
Dal 7 al 19 febbraio la Sala Umberto accoglie uno spettacolo che ha già riempito di soddisfazione i suoi protagonisti: I suoceri albanesi. La commedia gira l’Italia in lungo e in largo da tempo, raccogliendo consensi e facendo divertire il pubblico. Basti citare qualche numero: 50 città, 86 repliche, 50.000 spettatori. E le cifre, appunto, sono destinate a crescere nella stagione 2016/2017.
Protagonista della storia è una famiglia borghese: Lucio (interpretato da uno straordinario Francesco Pannofino), consigliere comunale dalle idee progressiste; sua moglie Ginevra (un’altrettanto brava Emanuela Rossi), una chef moderna che scompone i cibi e odia i fritti; la figlia Camilla (Elisabetta Clementi), adolescente ribelle che fa fatica ad andare d’accordo con i genitori. Ad alterare il disaccordo tra le due generazioni arrivano due operai albanesi che devono rifare il bagno del loro appartamento, Idri (Maurizio Pepe) e il fratello minore Lushan (Filippo Laganà). Camilla in effetti si innamora di lui e costringe mamma e papà a passare dalle parole ai fatti: i discorsi sull’integrazione devono diventare ‘operativi’, ma sarà davvero così facile? Ad animare il dibattito altre due strambe figure: l’amica erborista Benedetta (Silvia Brogi) e il nuovo vicino di casa, tenente colonnello Corrado Pirani (Andrea Lolli).
La coppia di protagonisti dona una marcia in più alla commedia. Oltre ad essere convincenti, Pannofino e Rossi posseggono i ritmi giusti e manovrano lo spettacolo in modo eccellente. Di fronte alla loro ottime performance non sfigurano nemmeno gli altri attori: Pepe e Laganà sono esilaranti nella loro rappresentazione caricaturale dei due albanesi, Clementi è brava nell’esagerare e nel fare un ritratto grottesco della sua generazione (che idolatra la piastra per capelli, ha sempre il cellulare in mano e apprezza improbabili tendenze musicali), Brogi e Lolli divertono con le loro manie e le difficoltà relazionali.
Il ritmo dello spettacolo diventa dinamico grazie alle continue battute ma i fatti scorrono lentamente e seguono una narrazione cadenzata che permette di conoscere a fondo tutti i personaggi. Questo a tratti avrebbe potuto annoiare, ma ne I suoceri albanesi non c’è spazio nemmeno per un secondo di tedio. Pannofino (qui l’intervista rilasciata dall’attore a Mondospettacolo) è l’emblema della comicità romana che dice la verità con toni mai pacati, un linguaggio non sempre politically correct e battute in grado di strappare un fiume di risate anche allo spettatore dell’ultima fila. Insomma, la commedia affronta i temi seri del rapporto genitori-figli, della politica, dell’immigrazione e dell’integrazione, ma principalmente è uno spettacolo che diverte. E tanto!
Raffaella Mazzei
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