Una famosa frase gattopardesca recitava: “Cambiare tutto per non cambiare niente”, esattamente quello che potrebbe accadere negli edifici ex Moi di Torino ove il problema dell’occupazione abusiva degli extracomunitari si vorrebbe risolvere trasferendo gli occupanti nella ex caserma Lamarmora di via Asti.
Ma se la soluzione del problema si limita ad un semplice trasferimento di sede anche per tutti coloro che sono irregolari nel territorio dello Stato, il risultato altro non sarebbe che la solita imbarazzante recita dello Stato: il problema legato alle condizioni alloggiative e ad eventuali presenze irregolari (atteso che sono circa un migliaio gli extracomunitari da spostare) si trasferirebbe da via Giordano Bruno in via Asti riversando sui cittadini dell’area interessata tutti i conseguenti possibili disagi e problemi. Altro non sarebbe che l’ennesima conferma di assenza di una seria strategia risolutiva per la quale il Sindaco di Torino non può far finta di niente.
Il Cartello dei sindacati di Polizia durante la campagna elettorale per l’elezione del Sindaco aveva posto tra le varie questioni di interesse della città di Torino (peraltro mai ascoltate e tutt’ora insolute) lo sgombero proprio dell’ex Moi; sgombero e non ricollocazione; già perché chi non è in regola in quanto sprovvisto del titolo di soggiorno a rimanere sul territorio italiano e per gli asilanti a cui non è stata riconosciuta la protezione internazionale nelle sedi istituzionali e giurisdizionali, l’unica giuridica destinazione dovrebbe essere il CIE, per essere rimpatriati. E poi, che gli immigrati in attesa del riconoscimento dell’Asilo politico si siano negli anni liberamente e fuori controllo concentrati negli edifici ex Moi senza essere inviati nelle strutture “ad hoc” previste dalla normativa, la dice lunga sulla organizzazione e sulla efficienza dei controlli.
Ma oltre a questo, continuano i Segretari, la volontà del Sindaco di Torino di potenziare la sicurezza del territorio cittadino con 500 militari potrebbe avere un senso logico solo qualora l’impiego dei militari corrisponda a vigilanze fisse o dinamiche, che consenta il recupero di poliziotti e carabinieri, falcidiati negli organici da dissennate politiche di spending review, e da impiegare in servizi operativi di controllo del territorio e polizia giudiziaria.
Diversamente se lo scopo è sempre lo stesso stantio tentativo di rassicurare i cittadini attraverso l’impiego di pattuglie militari a passeggio per la città in luogo delle forze dell’ordine, ben poca cosa si tradurrà in termini di efficienza ed efficacia per la sicurezza dei cittadini.
Bene farebbe il Sindaco a valutare e sensibilizzare opportunamente a ragion veduta.
Torino, 29 gennaio 2017
COMUNICATO STAMPA SIULP- SAP- SIAP
Dichiarazione dei Segretari Generali Provinciali: BRAVO, PERNA, DI LORENZO
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