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Recensione: la brillante commedia “Coniugi”, il denaro compra tutto… tranne l’amore?

In scena al Teatro de’ Servi dall’8 al 27 novembre, Coniugi è una commedia ironica che affronta il tema dell’amore da un insolito punto di vista. L’opera si regge sul testo di Eric Assous, uno degli autori maggiormente rappresentati in Francia. Alla regia Giancarlo Fares, apprezzato in ambito teatrale sia come regista che come attore ed insegnante di recitazione.

L’intera vicenda si svolge nel salotto di una casa borghese, con l’alternanza di quattro personaggi. Senza troppi fronzoli, quindi, la commedia scava nei sentimenti e nell’istituzione del matrimonio partendo da un interessante interrogativo: cosa cambierebbe nella propria vita se si vincesse una cifra di denaro davvero spropositata? A tutti in fondo sarà capitato di farsi la stessa domanda almeno una volta nella vita, di fantasticare e di crogiolarsi nei propri desideri più nascosti e irrealizzabili. In Coniugi è curioso vedere come il denaro riesca a sconvolgere le vite di tutti non appena fa il suo ingresso in quella dei quattro protagonisti. I personaggi sono da apprezzare soprattutto per il loro carattere netto: Francesca Nunzi è Patrizia, lo stereotipo di una moglie pressante che sospetta di ogni gesto del marito e passa sotto la lente d’ingrandimento ogni sua parola; Felice Della Corte è Saverio, un marito un po’ troppo succube ed accomodante; Roberto D’Alessandro è Berto, un amico della coppia appena uscito da un brutto divorzio e che non riesce a resistere al fascino delle donne; Giorgia Guerra, infine, è Luana, la nuova fiamma di Berto apparentemente vanesia e profittatrice.

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Performance degli attori molto positive, con una nota di merito per Della Corte e D’Alessandro che, ben calati nei loro ruoli, riescono con naturalezza a dar vita a dialoghi particolarmente intensi e divertenti. Alla Nunzi e alla Guerra, infine, il compito di interpretare donne stereotipate e non sempre ‘simpatiche’: farlo con la giusta ironia è probabilmente il loro modo per rimanere sempre in linea con l’atmosfera della commedia. Il pubblico inquadra sin dal principio i caratteri di questi personaggi, eppure ogni scena permette allo spettatore di rinegoziare le informazioni in proprio possesso e di modificare continuamente la propria idea. La commedia è organizzata infatti in continui flashback e salti temporali: se l’intera vicenda si svolge nel giro di 4-5 anni, i fatti non seguono certo il loro normale corso. Questo rende il ritmo vivace e mai banale, carica ogni situazione di colpi di scena e parole ‘sottointese’, dà frizzantezza ai dialoghi già di per sé divertenti e per nulla scontati.

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Quando Berto ammette di aver vinto 16 milioni di euro al SuperEnalotto, tutte le dinamiche delle vite dei quattro personaggi cambiano: lui può finalmente permettersi di divorziare e di vivere un’esistenza agiata, Luana si lascia affascinare dal suo denaro e anche gli equilibri della coppia Patrizia-Saverio rischiano di vacillare. In uno scenario in cui individualità, egoismo e opportunismo sembrano avere la meglio, qualcosa di positivo in effetti finisce col prevalere: l’amore. Sì, l’amore è l’unica cosa che non si lascia comprare. Ma qual è esattamente quell’amore capace di volare al di sopra degli interessi?

 
 

Raffaella Mazzei

 
(revisione e impaginazione Ivan Zingariello)
 


Teatro de’ Servi

Roma – Via del Mortaro 22 (ang. Via del Tritone) Info: 06.6795130

www.teatroservi.ithttps://www.facebook.com/TeatroServi?fref=ts

BIGLIETTI: PLATEA 22€ – GALLERIA 18€

ORARIO SPETTACOLI: DA MARTEDI A VENERDI ORE 21 – SABATO ORE 17.30 E 21 – DOMENICA ORE 17.30 – LUNEDI RIPOSO

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