Si è spento stanotte a Roma Gian Luigi Rondi, 94enne decano dei critici cinematografici italiani. Era presidente a vita dell’Accademia del Cinema Italiano e anche dell’Ente David di Donatello, presenziando sin dal 1958 ad ogni cerimonia di assegnazione di quelli che sono a tutti gli effetti gli Oscar del cinema italiano. Se ne va così, a neanche un anno di distanza dalla scomparsa dell’altro storico critico Morando Morandini, un uomo che ha attraversato praticamente tutta la storia del cinema italiano del dopoguerra, continuando ad essere attivo fino all’ultimo.
Giornalista, critico cinematografico tra i più popolari (grazie alle tante partecipazioni televisive), nel corso della sua longeva carriera Rondi ha collaborato anche alle sceneggiature di film diretti da René Clair, Christian-Jaque, Jean Delannoy e Ladislao Vajda. È stato prima direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (1983-86) e poi anche presidente della Biennale di Venezia (1993-97) e della Fondazione Cinema per Roma (2008-12), che organizza la Festa del Cinema di Roma. È stato inoltre nominato Cavaliere di Gran Croce (1981) e Grande Ufficiale della Repubblica Italiana (1968) ed ha ricevuto in Francia la prestigiosa Legion d’Onore (1951).
I più giovani, che probabilmente non lo conoscevano, lo ricorderanno per la gaffe di Alessandro Cattelan che ai David 2016 chiese ai vincitori di fare ringraziamenti brevi perché il 94enne Rondi rischiava di non arrivare a fine serata. Ecco il video della storica gaffe:
Il Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini lo ricorda così: «Con la scomparsa di Gianluigi Rondi se ne va un grande testimone e protagonista del cinema italiano. Un critico eccezionale, un uomo che ha lavorato tutta la vita, senza mai fermarsi, per sostenere la nostra industria cinematografica con la freschezza e la vitalità che lo contraddistinguevano. Il padre dei David, un riconoscimento da lui voluto e di cui era particolarmente orgoglioso».
Con la sua inconfondibile sciarpa bianca, Gian Luigi Rondi è stato un punto di riferimento per varie generazioni di critici, che oggi giustamente lo omaggiano.
Ivan Zingariello
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