Tornano le recensioni de “Il Criticone” con una versione “light” (come era in origine) per recuperare i film delle scorse settimane. Troverete quindi una breve trama standard, un breve giudizio non troppo cervellotico e alla portata di tutti, ed infine il trailer del film. Buona lettura!
La pazza gioia
Beatrice Morandini Valdirana (Valeria Bruni Tedeschi) è una chiacchierona istrionica, sedicente contessa e a suo dire in intimità coi potenti della Terra. Donatella Morelli (Micaela Ramazzotti) è una giovane donna tatuata, fragile e silenziosa, che custodisce un doloroso segreto. Sono tutte e due ospiti di una comunità terapeutica per donne con disturbi mentali, entrambe classificate come socialmente pericolose. Il film racconta la loro imprevedibile amicizia, che porterà ad una fuga strampalata e toccante, alla ricerca di un po’ di felicità in quel manicomio a cielo aperto che è il mondo dei sani.
Donatella (Micaela Ramazzotti) e Beatrice (Valeria Bruni Tedeschi)
Paolo Virzì dirige un film sorprendente, divertentissimo e al tempo stesso toccante, riuscendo a tirar fuori il meglio dalle sue fantastiche attrici. Valeria Bruni Tedeschi è assolutamente irresistibile nel suo essere svampita come poche: scene cult come quella in cui tutti che lavorano nell’orto e lei che, anziché collaborare, è tranquillamente seduta con il suo ombrellino da passeggio ad impartire ordini, o quella in cui con nonchalance si infila in banca pretendendo un prestito o quando abbandonando la macchina in mezzo alla strada, qualcuno le urla «ma è pazza!?» e lei risponde «secondo alcune perizie, sì!». La Bruni Tedeschi meriterebbe davvero il David di Donatello subito, ad occhi chiusi!
Ancora Donatella e Beatrice, stavolta con il suo ombrellino da passeggio
Notevole anche la misurata e introversa aspirante suicida Micaela Ramazzotti, partner perfetta per fare da contraltare alla debordante e trascinante Beatrice. Certo, al film si potrebbe obiettare il fatto di ripetere all’infinito la stessa tipologia di gag, ma il tutto scorre talmente bene e diverte così tanto, da far dimenticare questo (piccolo) difetto. E poi anche la malattia mentale è affrontata in modo non superficiale, con una delicatezza estrema che contribuisce a rendere il film davvero imperdibile e sicuramente in lotta con “Perfetti sconosciuti” come candidato italiano ai prossimi Oscar per il film in lingua straniera. Imperdibile!
VOTO: 8.5
X-Men: Apocalisse
Ecco il nuovo capitolo dell’eterna saga dei mutanti Marvel, in cui gli X-Men affrontano il primo e più potente mutante: Apocalisse. Anno 1983, l’invincibile e immortale Apocalisse viene liberato da un millenario sepolcro. Quando si rende conto che la sua razza non è più considerata divina, furioso, raduna una squadra di potenti mutanti, fra cui un sofferente Magneto (Michael Fassbender), per distruggere l’umanità e creare un nuovo ordine mondiale su cui regnare. Per fermare le sue mire di distruzione globale, Raven (Jennifer Lawrence) e Professor X (James McAvoy) guidano una squadra di giovani X-Men in un epico scontro contro un nemico apparentemente invincibile.
Una scena del film
Dopo l’ottimo “X-Men: Giorni di un futuro passato” ci si aspettava da Bryan Singer un film altrettanto valido; purtroppo a parte il “recupero” di vecchi personaggi della trilogia originale, come ad esempio Jean Grey e Ciclope (qui ancora adolescenti) e l’introduzione di nuovi mutanti come Psylocke (probabile villain del prossimo capitolo), il tutto risulta abbastanza convenzionale, nella media di tanti altri (troppi) film dello stesso genere. La storia segue il solito canovaccio del cattivo che vuole distruggere il pianeta, facendolo oltretutto in modo abbastanza sbrigativo e pretestuoso, con l’unico obiettivo di accompagnare lo spettatore fino all’ovvia battaglia finale.
Mystica (Jennifer Lawrence) e Apocalisse (Oscar Isaac)
Inoltre per l’ennesima volta troviamo il voltafaccia del volubile Magneto, il che comincia a diventare un tantino noioso. In definitiva, le solite 2 ore e 20 dedicate a chi vuole godersi un po’ di effetti speciali e al puro intrattenimento, fra combattimenti ed esplosioni. Almeno in questo il risultato è più che soddisfacente, grazie anche ad attori comunque di qualità, compresi la new entry Olivia Munn e il cattivissimo Apocalisse interpretato da Oscar Isaac. Cameo di Hugh Jackman / Wolverine che fa in tempo ad accoppare un po’ di soldati.
VOTO: 6.5
Appuntamento alle prossime recensioni de “Il Criticone“, ma nel frattempo non dimenticate le nostre rubriche settimanali: tutti i lunedì “Box Office Weekend” con la classifica degli incassi del fine settimana cinematografico e il relativo approfondimento, mentre tutti i mercoledì “Trailer della settimana” con i trailer e le trame dei film in uscita nei cinema.
Ivan Zingariello
The post Recensione de “La pazza gioia” e “X-Men: Apocalisse” – Il Criticone n.42-43 appeared first on MONDOSPETTACOLO.