“Un gatto è prosa un gatto è poesia”, diceva la poetessa e scrittrice Jean Burden. “Una casa senza un gatto è solo un domicilio”, scriveva a sua volta Shirley Collins. Evidentemente anche i personaggi del mondo dello spettacolo lo hanno capito e non vogliono farsi mancare la magia e la gioia di avere un pelosetto felino tra le proprie braccia. D’altronde non è altro che il segno dei tempi, se consideriamo che attualmente, nel nostro paese, sono quasi 7,3 milioni i gatti che allietano le giornate dei propri “umani” per un giro di acquisti, tra pappe, giochini e “accessori” arrivato a cifre davvero enormi.
E tra i rappresentanti dello showbiz che tengono maggiormente ai propri mici ci sono le attrici Miriam Leone, “innamorata” del suo gatto Gaetano, le soubrette Anna Falchi, Valeria Marini, Belen Rodriguez che proprio di recente si è regalata un gattino di nome Stich, Paola Barale, la cantante Giusy Ferreri, la presentatrice Licia Colò che in memoria di Pupina, la sua gattina scomparsa, nel 2007 ha scritto il libro Cuore di Gatto, la criminologa Roberta Bruzzone… Anche all’estero la gatto-mania è da tempo diffusa. Basta pensare al grande Freddie Mercury, che dei gatti era un vero cultore e ne possedeva ben 10 alcuni di razza, altri “trovatelli” e che alla sua preferita, la persiana Delilah, aveva addirittura dedicato l’omonima canzone. Anche a David Bowie amava i mici e si era spesso fatto fotografare in loro. Appassionati di felici le popstar Ed Sheeran, Taylor Swift, Clive Nolan talentuoso tastierista delle prog rock band Pendragon e Arena, Nad Sylvan (nella foto qui sopra), il cantante svedese della band di Steve Hackett (ex Genesis) che adora la sua gattina Skrut, gli attori hollywoodiani Liam Hemsworth e James Franco. Lo stilista Karl Lagerfeld amava talmente tanto la sua amica pelosetta Chaupette da lasciare proprio a lei gran parte della sua cospicua eredità. A fronte di questi mici fortunati che risiedono in case lussuose o magari anche in case “normali” ma piene d’amore per loro, però, ci sono quelli meno fortunati, i cosiddetti randagini che spesso sopravvivono soltanto grazie all’amore e all’immenso impegno disinteressato dei loro “angeli”, i volontari. Come l’ottima Marianna D’Alterio, che dalla provincia di Napoli quotidianamente lotta per la sopravvivenza di tanti pelosetti abbandonati, spesso malati, ai quali assicura cure e mantenimento, non senza grandi sforzi economici e personali divenuti ancora più pressanti a seguito dell’epidemia da Covid-19. Per aiutare Marianna nella sua missione con donazioni libere, per adozioni e per conoscere il suo mondo fatto di fantastici mici, “sintonizzatevi” sulla sua pagina Facebook Residence Coffee per aiutare i pelosi bisognosi o scrivete all’indirizzo qualazampa@hotmail.com. Nel frattempo godetevi l’interessante intervista a questa instancabile volontaria dalla quale c’è molto da imparare.
Quali sono le caratteristiche principali che una volontaria che si occupa di gatti dovrebbe avere?
Personalmente io ho iniziato la mia battaglia proprio con le sterilizzazioni quando avevo 20 anni, avevo da poco imparato a guidare e come primo pensiero iniziai a sterilizzare una colonia che si era formata sul viale dove vivevo. Tutto era iniziato da una sola gatta che una persona anziana aveva messo alla porta, nel giro di un paio di anni si arrivò a circa 50 gatti e non ti dico quanti ne morivano Da allora ho perso il conto dei gatti sterilizzati e rimessi sul territorio.
Tu come hai scoperto la tua passione per i micini e quando hai iniziato ad occuparti di loro con tutto questo impegno?
La risposta si collega alla prima in quanto tutto è iniziato proprio da quella colonia. Mentre la mia primissima adozione fatta fuori regione risale a 10 anni fa con Frollino, recuperato a pochi metri di dove lavoravo che ora vive felicemente a Siena con la sua mamma Marilena che lo adora nonostante sia un piccolo teppista. Fino a quel momento le mie adozioni erano in loco e quasi tutte tra amici e parenti, devi inoltre sapere che io sono nemica della tecnologia per cui non utilizzavo molto il telefono e nemmeno internet.
Ma è vero che in questo periodo di crisi epidemiologica ci sono stati molti problemi per le adozioni?
Purtroppo sì, il covid-19 ha creato tantissimi problemi con le adozioni in quanto non si poteva uscire di casa se non per motivazioni consentite e le adozioni proprio non lo erano, per fortuna il decreto ci ha permesso di gestire le colonie e per me è stato già tantissimo.
Oltre alle donazioni, si può contribuire mandandoti anche del cibo o altro per i tuoi gattini. Quali prodotti ti sono più utili?
I cibi che utilizzo di più sono gastrointestinal della royal Canin sia umido che secco ed ho scoperto da circa una settimana che hanno fatto anche la versione kitten per i più piccini. Babycat sempre della royal Canin ma solo secco, come umido per i piccoli utilizzo il kitten della royal Canin oppure quello della animonda, schesir, Natural code. Per i randagi invece utilizzo di tutto, per fortuna non hanno vizi. Poi ci sono i mici disabili o “magici” come li chiamo io, per loro utilizzo pannolini della Huggins misura 1 con l’orsetto Winnie the Pooh e misura 3 con Minnie e Topolino, pomate in pasta di zinco, carobin pet ultra sia a pasta che compresse per problemi intestinali, urikrill per i problemi urinari. Antiparassitari pipette.
Un tempo erano soprattutto le donne che si occupavano di gatti ma adesso ci sono anche tanti volontari uomini. Tu consigli questa attività anche agli uomini?
Il volontariato deve partire dal cuore, non lo si può consigliare ad un uomo ma nemmeno ad una donna, soprattutto il volontariato con gli animali ti assorbe al 100%. Ma soprattutto il volontariato non va fatto per colmare delle carenze personali, chi parte con questi presupposti non farà il bene degli animali, ma soprattutto mollerà non appena la propria vita avrà nuovi interessi.
Perchè una persona dovrebbe voler arricchire la sua casa con la presenza di un gattino?
Eh, questa è una bella domanda! I gatti sono esseri speciali, sono difficili da spiegare, bisogna viverli per capire.
Susanna Marinelli
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