Alla Sala RomaTeatri, dal 25 al 27 settembre (dopo i successi ottenuti con Gli Assurdialoghi e con La mente di Don Giovanni), torna in scena la comicità dissacrante di Lodovico Bellè e dell’Allegra Compagnia Degli Assurdi in una nuova commedia dal titolo misterioso: Cos’è quella luce? Questa, infatti, è la domanda che i diversi personaggi della pièce si pongono prima di venirne, di volta in volta, misteriosamente attratti ed ingoiati per sempre. Solo una persona ne conosce la risposta: il poeta Canso Baristo che, insieme alla luce stessa, si impone come il vero protagonista della vicenda; è l’unico a rimanere costantemente in scena dal primo all’ultimo atto, pur cambiando ogni volta l’ambientazione e pur risultando completamente estraneo agli altri personaggi; sembrerebbe essere al centro ma, contemporaneamente, anche al di fuori della commedia; una sorta di osservatore onnipresente che attraversa il tempo e lo spazio come un’entità aleatoria. Tuttavia la sua spiegazione sulla natura della luce, come manifestazione della potenza generatrice della poesia, viene (forse) smentita da un epilogo a sorpresa. I temi affrontati (taluni appena sfiorati) in questa commedia sono molteplici: la distanza abissale tra il mondo intellettuale e quello opulento degli affari (distinti, anche materialmente, da una rete che divide a metà lo spazio scenico), la corruzione politica, l’asservimento nei confronti del potere da parte dell’informazione mediatica, la parodistica estremizzazione dei luoghi comuni della commedia borghese, lo smarrimento dell’elettorato di sinistra dopo la caduta del muro di Berlino, la tragicomica e spasmodica ricerca di vuote certezze in fede e superstizione, ecc… Accanto all’autore, in scena, ci saranno i “veterani” della compagnia (Silvia Lay, Lorenzo Lustri, Gabriele Ottaviani, Manuele Pacifici, Claudia Pedatella, Luigi Piccinni e Alessandra Vagnoli) e qualche graditissima new entry: Stefano Cera, Elisabetta Di Giambattista e Giorgio De negri, il quale – in virtù delle sue straordinarie doti cantautoriali – arricchirà la suggestività dello spettacolo con i suoi interventi musicali. Come sempre la fonica, il disegno luci, le scenografie (dinamiche) e gli oggetti di scena rispecchieranno il tocco di classe del poliedrico Alvise Ricci e di certo non mancheranno le divertenti sorprese o le folli stranezze a cui ci ha abituato l’Allegra Compagnia Degli Assurdi.
A.C.
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