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Nel discorso pronunciato stamattina alla Nazione davanti all’élite del Paese, Putin è tornato a sfidare la Turchia: “Non ci fermeremo alle sanzioni”. E ha confermato l’impegno in Siria contro i tagliagole dell’Isis.
“Se qualcuno pensa che la reazioni della Russia saranno limitate alle sanzioni commerciali, si sbaglia di grosso” – ha affermato il Presidente russo.
Dopo le prove divulgate ieri dal ministero della Difesa russo, Vladimir Putin ha rilanciato le accuse alla Turchia di complicità con i terroristi e sostegno attivo allo Stato islamico.
“Non dimenticheremo l’abbattimento del jet russo. I turchi se ne pentiranno” – ha minacciato Putin, rivolgendosi apertamente a Recep Tayyip Erdogan.
“Solo Allah sa perché lo hanno fatto”, ha detto il presidente russo distaccandosi dal testo scritto e strappando grandi applausi.
“Dobbiamo difendere i nostri valori”, ha ricordato Putin riallacciandosi a quello che ha definito “il parallelo storico più evidente”, ossia la lotta comune nel secolo scorso contro il nazismo. Quello che oggi dovrebbe indurre a costituire un fronte unito contro il terrorismo, ogni Paese con il proprio contributo, in una lotta per l’umanità contro la barbarie sotto la guida dell’Onu.
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