Senza perdere tempo, prima dei titoli di testa si comincia immediatamente a bordo di un treno in corsa, con un ballo di coppia destinato a precedere una serie di scontri corpo a corpo dal sapore bondiano, dentro e fuori dal convoglio sotto la pioggia incessante, nei quali è coinvolto il giovane ed atletico Kurt Sloane cui concede anima e corpo Alain Moussi.
Ma la domanda sorge spontanea: chi è Kurt Sloane?
Lo avevamo conosciuto in Kickboxer – La vendetta del guerriero, che, diretto nel 2016 da John Stockwell, altro non fu che il reboot di quel Kickboxer – Il nuovo guerriero di Mark DiSalle e David Worth in cui, nel 1989, Jean-Claude Van Damme vestì, appunto, i panni di Sloane, impegnato ad allenarsi duramente per vendicare il fratello campione di kickboxing, ridotto sulla sedia a rotelle dal tailandese Tong Po.
Il Tong Po incarnato nel rifacimento da Dave Bautista e che apprendiamo in questo Kickboxer: Retaliation essere perito a causa di Kurt, il quale, proprio per questo, viene fatto imprigionare in Thailandia dal Thomas Moore dalle fattezze di Christopher Lambert, losco promotore di incontri intenzionato a ricattarlo: lo farà liberare e gli darà due milioni di dollari se accetta di sfidare il gigantesco Mongkut, ovvero l’Hafþór Júlíus Björnsson della serie televisiva Il trono di spade.
Il giusto pretesto che il regista Dimitri Logothetis – sceneggiatore e produttore del soporifero capitolo precedente – sfrutta per dare il via a circa un’ora e cinquanta di visione all’insegna del movimento e dell’azione, con Van Damme che – occupatosi anche della produzione esecutiva – torna a ricoprire il ruolo del maestro d’arti marziali Durand, stavolta non vedente.
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Perché, se il già citato Lambert non manca di omaggiare in maniera evidente la saga Highlander arrivando addirittura ad impugnare una spada, dopo la sua entrata in scena abbiamo anche un pianosequenza in carcere con botte da orbi che, sulle note di un blues, sembra richiamare alla memoria sia Oldboy di Park Chan-wook che The raid – Redenzione di Gareth Evans.
Mentre il pugile Mike Tyson e perfino il calciatore Ronaldinho – ovviamente fornito di pallone al piede – si aggiungono al cast in qualità di atipici ospiti illustri, accompagnando uno script che, non privo neppure di chiari rimandi alla serie Rocky, mira unicamente a regalare “intrattenimento muscolare”, tra l’entrata in scena di due gemelle ninja e un’altra violenta situazione commentata dalla surfeggiante Wipe out.
Fino al lungo combattimento conclusivo di quasi mezz’ora, provvisto di inaspettato risvolto e di citazione da Senza esclusione di colpi di Newt Arnold, altro cult della filmografia vandammiana.
Mai visto nelle sale cinematografiche italiane, lo rende disponibile su supporto blu-ray 01 Distribution, per la vostra serata senza tregua in alta definizione.
Francesco Lomuscio
L'articolo Jean-Claude Van Damme, Mike Tyson e Ronaldinho tutti insieme in Kickboxer: Retaliation proviene da Mondospettacolo.