L’esperienza ci dice che si parte sempre da un’enorme calderone di idee, che poi con il passare del tempo e il discernimento dei vari strati, va ad aggregarsi in forme via via più definite e catalogabili.
Gli Sharazad hanno sicuramente attinto da questa formula nel dar vita a questo Ep composto di 4 tracce, di cui l’ultima, Arvo, totalmente strumentale e che funge quasi da coda e chiusura del breve percorso delineato negli altri 3 episodi.
Brani che, in riferimento a quanto si diceva poc’anzi, partono da diverse basi musicali, elettronica, rock classico ma anche ambient, aggiungendo sfumature man mano che il minutaggio avanza e condendo il tutto di un gusto a metà tra la malinconia di un ricordo e il calmo affiorare di percezioni nuove ed indefinite.
Alla fine sembra quasi di aver ascoltato un unico lungo pezzo, che corre lungo binari dilatati ed atmosfere mai troppo spinte, condite da una voce va ad accompagnare bene questo percorso e che sembra quasi voler portare ad una riflessione oltre che ad un puro ascolto.
In attesa di nuovi sviluppi, un ascolto che vale la pena di fare.
Riccardo Rossi
http://open.spotify.com/album/3lgdjSYrnrpCRcTyGCFv6o
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