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Undicesimo appuntamento con la rubrica “Il Criticone“. Oggi parliamo di due film usciti ieri in sala, il deludente ultimo capitolo di “Hunger Games” e la divertentissima commedia italiana “Dobbiamo parlare” di Sergio Rubini.
HUNGER GAMES: IL CANTO DELLA RIVOLTA – PARTE 2
In quest’ultimo capitolo ritroviamo Katniss (Jennifer Lawrence) alias la Ghiandaia Imitatrice che, insieme alla “Star Squad” formata da Gale (Liam Hemsworth), Finnick (Sam Claflin) ed altri, e con il redivivo Peeta (Josh Hutcherson) ancora psicologicamente instabile dopo il lavaggio del cervello subìto, parte per l’assalto finale a Capitol City. La prima tappa prevede di riconquistare il Distretto 2, l’unico ancora fedele al presidente Snow (Donald Sutherland), mentre gli altri sono già pronti alla rivolta, capeggiati dalla presidentessa Alma Coin (Julianne Moore). Ovviamente Katniss e gli altri si troveranno ad affrontare dure battaglie, tra le quali una contro dei pericolosi mutanti nelle gallerie sotterranee di Capitol City, per poter arrivare alla resa dei conti finale con il sanguinario tiranno Snow.
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Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence)
Francis Lawrence, già al timone dei due precedenti film, dirige quest’ultimo deludente capitolo della saga (il quarto). Onestamente il film è molto mediocre, lento, noioso, verboso. Tante chiacchiere (inutili) e troppa poca azione. Per tutto il film subiamo i pipponi di Peeta e i suoi traumi psicologici dovuti al lavaggio del cervello fattogli nel film precedente da Snow. Chiacchiere, chiacchiere all’infinito. C’è modo e modo di fare un’introspezione psicologica, e purtroppo qui viene scelto quello più noioso. Di 137 minuti se ne potevano tagliare quasi la metà.
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L’insopportabile Peeta (Josh Hutcherson)
Quando poi c’è finalmente un po’ di azione, allora il film diventa anche passabile e gli effetti speciali sono come sempre ottimi. Alcune trovate lasciano però un po’ perplessi, tipo i mutanti nelle gallerie copiati da quelli di “The Descent – Discesa nelle tenebre“, che stridono abbastanza con il mood del film e soprattutto della saga e sanno molto di forzatura al solo scopo di offrire qualche scena di azione in più. Il finale poi ha sì un colpo di scena, ma è abbastanza sconcertante e poi diventa anche prevedibile. Jennifer Lawrence è sempre bella e brava, e così la maggior parte del resto del sontuoso cast, che comprende anche Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Jena Malone e Stanley Tucci. C’è pure una fantastica “donna gatto” che ricorda Patty Pravo! Ma tutto ciò non basta a sollevare le sorti di un film che dovrebbe essere d’azione e che invece annoia profondamente. Menomale che è l’ultimo!
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Katniss, Boggs (Mahershala Ali) e Gale (Liam Hemsworth)
VOTO: 5
DOBBIAMO PARLARE
Vanni (Sergio Rubini) è un affermato scrittore, mentre la sua compagna Linda (Isabella Ragonese), di vent’anni più giovane è la sua ghostwriter. Non si sono mai sposati perché credono nel loro amore e la ritengono una cosa superflua. Vivono in un attico in affitto nel centro di Roma. I loro migliori amici sono la coppia formata dal famoso cardiochirurgo Alfredo, detto il Prof (Fabrizio Bentivoglio), e da sua moglie Costanza (Maria Pia Calzone), che invece fa la dermatologa e spende i soldi del marito. Una sera quest’ultima irrompe in casa di Vanni e Linda perché ha scoperto che il Prof ha un’amante. E quando anche Alfredo arriva nell’attico, i quattro daranno vita a un lungo elenco di recriminazioni incrociate, che per tutta la notte farà emergere rancori inattesi in entrambe le coppie.
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Il quattro protagonisti del film
Assolutamente e inaspettatamente scoppiettante questo nuovo film di Sergio Rubini. Oltre la bravura degli attori, quello che sorprende è il grandissimo ritmo che non concede pause alla discussione. Non c’è un momento di stanca, né un calo di ritmo; le due coppie si affrontano (anche tra loro) senza esclusione di colpi, generando continue risate e battute al vetriolo con scroscianti applausi del pubblico durante (e dopo) la proiezione alla Festa del Cinema di Roma. Certo, questo tipo di storia con impianto teatrale è stato già visto più volte, sin dai tempi del bellissimo “Festa per il compleanno del caro amico Harold” di William Friedkin, fino ai recenti “Carnage” di Polanski e “Il nome del figlio” della Archibugi. E all’inizio lo pseudo romanesco del pur bravissimo Bentivoglio è un po’ straniante (ma dopo un po’ ci si abitua). Ma nonostante questo, il film è sicuramente la miglior commedia italiana di questa stagione, almeno per ora.
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Il cast sul red carpet della Festa del Cinema di Roma con il direttore Antonio Monda
VOTO: 7.5
Nella prossima puntata de “Il Criticone” recupereremo due bei film, “Gli ultimi saranno ultimi” di Massimiliano Bruno e il remake de “Il segreto dei suoi occhi”, che abbiamo tralasciato per il Roma Fiction Fest.
Ivan Zingariello
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The post Il Criticone n.11 – Il noioso ultimo capitolo di “Hunger Games” e la frizzante commedia “Dobbiamo parlare” di Sergio Rubini appeared first on MONDO SPETTACOLO.