In principio vi fu un’opera letteraria fantascientifica del 1959, Starship troopers, in cui si narrava di battaglie tra soldati del futuro e mostroni simili ad insetti.
Opera che Paul Verhoeven, regista di Robocop, ha deciso nel 1997 di trsferire sul grande schermo in Starship troopers: Fanteria dello spazio, pellicola spettacolare e ricca di effetti speciali, nonché pregna di satirico antimilitarismo mascherato da ironia
Poi venne il turno di due sequel concepiti direttamente per il mercato dell’home video: Starship troopers 2: Eroi della federazione, diretto dall’effettista premio Oscar Phil Tippett, e Starship troopers 3: L’arma segreta, realizzato dall’Edward Neumeier che ha sceneggiato l’intera serie.
Lo stesso Neumeier che si è occupato nel 2012 della produzione di Starship troopers: L’invasione, lungometraggio d’animazione che, caratterizzato da CGI e performance capture, ha cercato di ricreare emozioni dei tre capitoli live action, coinvolgendo tra i doppiatori proprio il Casper Van Dien protagonista del capostipite verhoeveniano.
Lungometraggio messo in piedi con l’ausilio di tecnologie e menti orientali, tanto che vide alla propria direzione un nome forte del campo come quello di Shinji Aramaki, autore nel 2013 del film cartoon dedicato al mitico Captain Harlock e, quattro anni più tardi, di Starship troopers: Attacco su Marte, ulteriore avventura del franchise raccontata in performance capture.
Ulteriore avventura che, resa disponibile su supporto blu-ray da Sony Pictures Home Entertainment, sposta totalmente l’ambientazione sul Pianeta Rosso, purtroppo invaso dal nemico numero uno dei militari spaziali del futuro, ovvero i micidiali insetti smembratutto.
E, quando sei uno “starship trooper”, in battaglia, nulla può metterti in difficoltà; quindi, a capo di una operazione di salvataggio che prevede pochi commilitoni e con la missione di evitare l’egemonia delle creature, troviamo di nuovo Johnny Rico (Van Dien), leggenda della fanteria qui alle prese con un gesto dagli esiti a dir poco suicidi.
Mentre si respira il medesimo senso di spettacolarità del sopra menzionato film del 1997 e gli estimatori di quell’universo si trovano immediatamente a proprio agio, tra momenti di battaglia e combattimento molto cruenti, seppur meno esagerati rispetto agli altri tasselli.
Inoltre, coadiuvato dalla co-regia di Masaru Matsumoto, Aramaki getta semi nostalgici per l’occasione, inserendo nel contesto anche l’attrice Dina Meyer per farle prestare la voce a quelo che fu il suo personaggio Dizzy Flores.
In più, ci si affida del tutto al calibrato script di Neumeier (anche produttore esecutivo insieme a Van Dien stesso), capace di regalare le giuste emozioni per la ora e ventisette totale.
Senza dimenticare i contenuti extra dispensati dal supporto in alta definizione: un corposo making of diviso in tre parti, sei minuti di interviste a Van Dien e Neumeier che ricordano i fasti della serie, tre dedicati al franchise, sei riguardanti la realizzazione del film, scene cancellate e galleria fotografica.
Siete pronti a combattere di nuovo per la “fanteria dello spazio”?
Mirko Lomuscio
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