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Riscopriamo in dvd Guendalina di Alberto Lattuada e Gli attendenti di Giorgio Bianchi

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Scavando nei ricordi della cinematografia italiana, tra quei titoli che meriterebbero riscoperta, CG Entertainment (www.cgentertainment.it) riedita in dvd un due opere da non dimenticare: Guendalina, diretto nel 1957 da Alberto Lattuada, e Gli attendenti, firmato quattro anni più tardi da Giorgio Bianchi e interpretato da un tris di assi della risata quali Vittorio De Sica, Renato Rascel e Gino Cervi.

 

Guendalina

Interpretata dalla francese Jacqueline Sassard, la adolescente del titolo è in vacanza a Viareggio e trascorre le proprie giornate tra scorribande con gli amici e attenzioni da parte di diversi corteggiatori.
In mezzo a tutto ciò porta avanti i rapporti con l’amico – anch’egli attratto da lei – Oberdan (Raffaele Mattioli) e con i propri genitori, mamma Francesca (Sylva Koscina) e papà Guido (Raf Vallone), entrambi nel mezzo di una piena crisi coniugale.
Crisi che sortisce i suoi effetti in Guendalina, la quale non può fare altro che affrontarla col suo carattere deciso e, a tratti, viziato, mai intenzionata ad abbassare la testa, ma, anzi, decisa a risolvere trovando sostegno nella compagnia di Oberdan.
Da buon filosofo del mondo giovanile quale è sempre stato, Lattuada realizza un amaro spaccato dell’epoca attraverso lo sguardo di una protagonista giovane, come gli era solito fare (basti pensare ad altre opere come I dolci inganniLe farò da padre e La cicala).

Quindi, parla di turbamenti e delusioni al centro della comune famiglia italiana, di crisi personali che provengono dal mondo degli adulti portando effetti indesiderati nelle mentalità dei ragazzi, tanto da comprometterne, magari, alcune scelte.
Ed è impossibile non notare nel film elementi che avrebbero in seguito ispirato tanto altro cinema (Sapore di mare di Calo Vanzina ha molte affinità con questo lungometraggio); mentre, al di là della Sassard (una carriera proseguita fino al 1969, poi sparita dalle scene), Mattioli (sorta di risposta italiana a James Dean, purtroppo stroncato a soli ventitré anni da un attacco cardiaco), la Koscina e Vallone, una Carla Gravina in erba è visibile tra gli amici della protagonista.

Biografie di Lattuada, Vallone e la Sassard accompagnano nella sezione extra il film, aggiudicatosi un David di Donatello speciale per il regista e un Nastro d’Argento per il miglior soggetto e sceneggiatura, a cura di Lattuada stesso insieme a Leo Benvenuti, Piero De Bernardi e Valerio Zurlini.

 

Gli attendenti

Una pellicola che si accoda all’allora moda di trattare in un lungometraggio il singolare tema del militarismo, molto era in voga sugli schermi italiani, tra commedie e musicarelli.

Bianchi, infatti, racconta le vicende di un gruppo di commilitoni, chiamati al servizio domestico per conto di alcuni loro ufficiali, combinandone, ovviamente, delle belle.
Tra loro, soldati di ogni grado, dal colonnello in pensione Bitossi (De Sica) alla recluta Remigio De Acutis (Rascel), passando per il maggiore Penna (Cervi), tutti coinvolti in una serie di rocambolesche vicende, tra storie sentimentali e tragicomiche.
Commedia di facile presa, condotta con grande maestria da un nutrito gruppo di interpreti assi nella manica, un prodotto giostrato con dovizia e professionalità dall’esperto in materia Bianchi, il quale si affida alla maestrìa dei nomi citati, più quelli aggiunti di volti cari a questo cinema come Luigi Pavese, Vittorio Congia, Lelio Luttazzi, Andreina Pagnani, Stelvio Rosi, Didi Perego e Dorian Gray (conosciuta per essere stata la famosa “malafemmena” del noto lungometraggio con Totò).
Inoltre, preme notare il coinvolgimento dietro le quinte di alcuni nomi noti, allora alle prime armi; infatti, tra gli sceneggiatori del film è possibile leggere la presenza di Luigi Magni, indimenticato regista di Nell’anno del Signore, mentre coinvolto come assistente alla regia abbiamo quel Michele Lupo caro a tanto cinema targato Bud Spencer, avendo diretto Lo chiamavano Bulldozer, Uno sceriffo extraterrestre…poco extra, molto terrestre, Chissà perché capitano tutte a me e Bomber.
Biografie di Bianchi, De Sica e Rascel fanno da contenuti speciali al disco.

Mirko Lomuscio

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