Fra poco meno di un mese, uscirà in tutte le sale il nuovo film di Louis Nero: “The Broken Key”, un film di fantascienza con un cast stellare. Essendo un appassionata di fantascienza, ho intervistato telefonicamente per noi di Mondospettacolo il regista del film.
Ciao Louis, bentornato su Mondospettacolo.
Ciao, grazie a voi e al vostro pubblico.
Louis Nero e Kebir Bedi
Quando hai iniziato a fare il regista?
Ho iniziato a fare il regista oramai 22 anni fa, subito dopo l’università, mi sono laureato al Dams di Torino. Ho iniziato ad approcciarmi prima con i cortometraggi,poi piano piano, la cosa è diventata più seria, quindi ho iniziato a fare il primo film: “Golem”, che ho avuto la fortuna di distribuire in tutta Italia,e poi passo dopo passo i progetti sono diventati più grossi.
Quando hai capito che da grande avresti voluto fare questo mestiere?
Ho immaginato di fare il regista sin bambino, mi piaceva cosi tanto vedere i film, ne vedevo tanti al giorno, quindi mi sono detto: perché non farli io?
Come regista sei molto apprezzato dalla critica, soprattutto per le storie molto impegnate, ricche di citazioni ad importanti filosofi, letterati, scrittori, registi come Kafka, Fellini, Dante Alighieri, il medium Gustavo Rol..sono solo alcuni nomi, sei anche apprezzato per i cast stellari dei tuoi film, basti pensare al cast di “The Broken Key” che vede tra gli attori: Franco Nero, Rutger Hauer, Cristopher Lambert, sei anche apprezzato per le bellissime colonne sonore dei tuoi film composte da musicisti come Luis Bacalov ,nonché per i temi ricorrenti dello scorrere del tempo, dell’onirica, dell’esoterismo, della magia, del dialogo interiore, delle paure subconscie..Dal primo film “ Golem “ all’ultimo che hai girato “ The Broken Key “ cosa è cambiato stilisticamente, come ti sei evoluto?
Ma, in realtà ogni film è un percorso a se, da ogni film parti con un idea. Quest’idea pian pianino cambia. Se il mestiere del fare cinema è fatto in modo corretto, automaticamente insieme al crescere del film deve crescere anche l’autore, quindi tu parti quando inizi a fare un film che sei una persona e poi facendo il film cresci, cambi e alla fine del film diventi un’altra persona, spero una persona migliore. Ogni film tendenzialmente io lo uso come strumento per migliorare me stesso, quindi ogni film è un insegnamento, perché si matura sempre di più nella propria crescita.
Cosa e quali esperienze di vita ti hanno portato ad apprezzare le tematiche ricorrenti citate poc’anzi? E tu stesso credi nell’esoterismo e nella magia?
Io ho iniziato a fare film per il desiderio di indagare nel mondo del mistero, poi alla fine grazie ai film riesco ad indagare realmente nel mondo del mistero. Sono 2 cose estremamente legate, l’arte è forse una delle poche attività dell’uomo che ti permettono di indagare veramente sulle cose, perché ad esempio facendo cinema, hai la possibilità di fare un approfondimento su qualsiasi tema, hai la possibilità di conoscere persone straordinarie, quindi automaticamente di conoscere meglio il mondo che ti circonda. Quando si parla di magia, c’è sempre una persona a cui mi ispiro, che si chiama Giordano Bruno, il quale diceva che la magia serve semplicemente per trasferire le idee universali,la magia è un traduttore per trasferire dei concetti astratti al mondo concreto, quindi diventa un mezzo, non può essere un fine la magia e il vero fine dell’essere umano è quello della conoscenza, non della magia.
Credi nell’esistenza di altre dimensioni e altri mondi?
L’esistenza di altri mondi è ovviamente una cosa matematica, è impossibile che l’unica combinazione che ha permesso di far nascere la vita sia sulla terra, quindi ovviamente esisteranno altre persone su altri pianeti. Esisteranno persone che forse non incontreremo mai, perché sono cosi distanti che il tempo da percorrere per incontrarle è molto più lungo della stessa vita del nostro pianeta. Che possano esistere dimensioni parallele è certo, la fisica quantistica ne parla in continuazione, ed un bellissimo film che ha narrato di questo è “ Interstellar “, quel film è basato su idee scientifiche. Ovviamente ha un po’ di fiction, però è molto intelligente. La domanda importante è questa: anche le idee scientifiche sono un simbolo? Questa è la riflessione che bisogna fare. Ogni scoperta ci migliora? Oppure possiamo migliorarci senza bisogno di quella scoperta. Cosa ci cambia se esiste un altro essere su un altro pianeta? Queste sono le tante domande alle quali dovremmo rispondere, perché alla fine potremmo rimanere stupiti, ma noi come persone possiamo diventare migliori a prescindere dal fatto di conoscere un’altra persona su un altro pianeta? Credo che tutti sappiano che ci sono altre vite su altri mondi, perché è una cosa matematica. Il problema non è se ci sono altre vite su altri mondi, il problema è: possiamo con i mezzi della tecnologia che abbiamo adesso metterci in contatto con queste altre persone? Alcuni rispondono di si, altri dicono che non è ancora il momento, pero quello non è un problema, il problema è come queste idee possano cambiare noi..
Louis Nero e Rutger Hauer
Come il sarto cuce un vestito su misura del cliente, sappiamo che tu adatti una parte ad un attore che hai scelto perché compatibile con il personaggio del copione. Anche gli americani lavorano in questo modo.In cosa dovrebbe migliorare secondo te il cinema italiano di oggi?
La bellezza degli attori americani, rispetto agli attori italiani (non tutti, ma a una gran parte) è che l’attore americano vuole entrare nel personaggio, l’attore italiano vuole che il personaggio si adatti a cos’è lui come individuo, questa è la grossa differenza. Se l’attore americano è capace di trasformarsi, diventare brutto, tagliarsi i capelli ,tagliarsi la barba, aumentare di peso di 50 chili,pur di entrare nel personaggio,l’attore italiano preferisce prendere un personaggio e trasformarlo nell’attore stesso. Quindi questa è la grossa differenza di scuola. Ovviamente quando io scrivo un film creo un personaggio e cerco l’attore che me lo possa interpretare nel modo migliore possibile. Quando l’attore mi dice si, inizio a creargli il personaggio intorno, quello è un modo per rendere appiccicato l’attore al personaggio, quasi a non distinguerli più.
Il tuo ultimo film “The Broken Key” parla di un futuro non molto lontano, io come molti lettori di MONDOSPETTACOLO, sono un appassionata di film di fantascienza. Dacci un piccolo anticipo della trama, siamo tutti curiosi. A cosa o a chi ti sei ispirato per questo film?
Il film è ambientato nel 2033, ed è girato a Torino, quindi si vedrà una Torino del futuro. E’ anche girato in Inghilterra e al Cairo, quindi si vedrà una Cairo del futuro, dove convivono le macchine volanti insieme alla Sfinge e alle piramidi, mi sono piaciuti molto questi 2 contrasti. L’ispirazione è quella del cyber punk, quindi una fantascienza un po’ retrò, con macchine del futuro che hanno un design più ispirato agli anni 50 americani. Si prendono oggetti del passato, ad esempio noi usiamo una Jaguar degli anni 60 che possiede però con un motore elettrico e un Ipad che praticamente è una cartina geografica in movimento, quindi ho unito delle cose antiche ad una tecnologia estremamente moderna!
Bellissimo..Non vediamo l’ora che esca al cinema, nel frattempo guardiamoci insieme il Trailer!
Jane Moore
Nella foto di copertina: il regista Louis Nero con parte del cast e i vertici della Torino Film Commission
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