Volge al termine la 74° edizione della Mostra Cinematografica di Venezia: una premiazione ricca di momenti inaspettati, ma anche di riconoscimenti più prevedibili conferma lo spirito del Festival cinematografico più prestigioso del mondo.
Virtual Reality e Venezia Classics: nuove esperienze di visione e la rielaborazione del passato
La Mostra Cinematografica di Venezia quest’anno parte subito con una novità. Per quanto riguarda la nuova sezione Venice Virtual Reality, è Bloodless di Gina Kim a vincere il premio per la migliore storia e La camera insabbiata di Laurie Anderson e Hsin Chien Huang quello per la migliore esperienza virtuale. Il film premiato come migliore assoluto per questa sezione è Arden’s wake di Eugene YK Chung. La categoria Venice Virtual Reality dà voce a tutta una serie di esperienze che raramente vengono messe in evidenza nei maggiori festival internazionali: è la prima volta che viene creata una sezione apposita per quanto riguarda la Realtà Virtuale e ci auguriamo che non sia l’ultima.
Passiamo ora alla premiazione per Venezia Classics che ha voluto riconoscere i meriti di Elwira Niewiera e Petr Rosolowski con il loro The prince and the dybbuk come miglior documentario sul cinema e quelli di Igor Bogdasarov per aver realizzato i lavori di restauro su Idi e smotri film di culto di Elem Klimov.
Il futuro del cinema in un Festival: la sezione Orizzonti
Il premio Leone Futuro Premio Venezia opera prima “Luigi De Laurentiis” ci ha regalato stasera delle forti emozioni, riconoscendo il valore di un film difficile e socialmente impegnato come Jusqu’à la garde di Xavier Legrand.
Per quanto riguarda la sezione Orizzonti, il Festival di Venezia ha confermato la propria attenzione verso realtà emergenti premiando film ricercati di artisti giovani. La giovanissima Céline Déveaux vince il premio per il miglior corto con il suo Gros Chagrin, mentre Dominique Welsinki e René Ballestros vincono il premio per la migliore sceneggiatura con il film Los versos del olvido.
Il film iraniano Bedoune Tarik, Bedoune Emza vede un doppio e meritato riconoscimento: per il miglior attore maschile (Navid Mohammadzadeh) e per la miglior regia (Vahid Jalilvand).
La migliore attrice per la sezione Orizzonti è Lyna Khoudri per la sua interpretazione nel film Les Bienheureux di Sofia Djama dedicato alle condizioni delle donne algerine, molto forti e libere nonostante i pregiudizi. La Giuria Orizzonti ha consegnato anche un premio speciale a Caniba di Véréna Paravel e Lucien Castaing-Taylor, film sul tema tabù dell’antropofagia.
Il premio per il miglior film sezione Orizzonti va a Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli, dedicato all’icona degli anni Sessanta cantante dei Velvet Underground Nico.
Il premio Marcello Mastroianni inaspettatamente viene consegnato a un bambino, Charlie Plummer, per la sua interpretazione in Lean on piece di Andrew Haigh.
Ecco i vincitori del concorso ufficiale
Passiamo ora nel pieno del Concorso Ufficiale della Mostra Cinematografica di Venezia. Un premio speciale va a Sweet country di Worwick Thornton, film che tratta la situazione australiana durante le guerre sanguinose tra inglesi e aborigeni, mentre il premio per la miglior sceneggiatura va a Martin Mcdonag per The billboard outside Ebbing.
La coppa Volpi per il miglior attore va al palestinese Kamel Elbasha per The Insult di Ziad Doueiri, mentre quello per la miglior attrice va a Charlotte Rampling per la sua interpretazione in Hannah di Andrea Pallaoro.
Arriviamo infine ai premi più prestigiosi della 74° Mostra Internazione del Cinema di Venezia. Il Leone d’Argento di questa edizione va a Xavier Legrand per Jusqu’à la gard, film d’esordio per il regista, ma particolarmente apprezzato. La giuria ha voluto conferire il Gran Premio a Foxtrot di Samuel Haoz.
Il Leone d’Oro, infine, va a Guillermo del Toro per il film The shape of water, scelta che già comincia a far discutere, ma dopotutto questo è sempre stato lo spirito di Venezia.
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