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Addio all’attore Renzo Ozzano, da Febbre da cavallo alle commedie sexy (VIDEO)

E’ morto l’attore Renzo Ozzano, caratterista della commedia italiana degli anni ’70 e ’80, dal fantino francese di Febbre da cavallo al commissario di Eccezzziunale… veramente agli ufficiali e poliziotti delle tante commedie sexy accanto a Lino Banfi ed Edwige Fenech.

Il cinema italiano di genere perde un altro dei suoi storici caratteristi. All’età di 83 anni ci lascia infatti Renzo Ozzano, morto oggi nella sua Torino, dov’era nato nel 1934. Grazie alla sua silhouette magra, con un viso da polar francese e gli inconfondibili baffi, è stato spesso utilizzato in ruoli da commissario o ufficiale militare. Figlio di borghesi, dopo la laurea inizia a recitare, prima da dilettante e poi da professionista, ed esordisce al cinema nel 1972 nel film di Carlo Lizzani Torino nera, in cui veste i panni di un poliziotto. Seguono il ruolo da sergente nello sgangherato thriller Ciak si muore (1974) e quello del poliziotto autista del commissario Enrico Maria Salerno in Fango bollente (1975)

Nel 1976 ottiene il suo ruolo di maggior successo, quello dell’imbattibile fantino francese Jean Louis Rossini in Febbre da cavallo. Nel cult movie diretto da Steno, Ozzano / Rossini finisce nell’ennesima mandrakata: viene infatti intercettato appena sceso dall’aereo dal finto commissario Enrico Montesano, che lo rapisce per fari sì che nella decisiva corsa dei cavalli possa essere sostituito da Gigi Proietti (che ne assume le sembianze), in modo da far perdere il suo favoritissimo cavallo e le relative scommesse.

Di lì in avanti Renzo Ozzano diventa una presenza fissa nel cast di tante commedie sexy all’italiana, in cui spesso spalanca i suoi magnetici e inconfondibili occhi, girando ben sei film accanto a Lino Banfi, altrettanti con Alvaro Vitali e cinque con Edwige Fenech. E’ diretto da Nando Cicero nella sua trilogia militare, che lo vede prima soldato allupato ne La dottoressa del distretto militare (1976), poi sergente ne La soldatessa alla visita militare (1977) e ne La soldatessa alle grandi manovre (1978). Per Sergio Martino è quindi il violinista russo rompipalle in La moglie in vacanza… l’amante in città (1980) e il commendatore padrone dell’hotel del televisivo Ferragosto OK (1986). Ben quattro i film di Ozzano diretti da Mariano Laurenti, per il quale è un amante spaventato nell’albergo de La ripetente fa l’occhietto al preside (1980), poi Bertocci uno dei pretendenti di Anna Maria Rizzoli ne La settimana bianca (1980), poi il colonnello Corridoni dell’equivoco telefonico con Lino Banfi in L’onorevole con l’amante sotto il letto (1981) ed infine Garganese presidente del manicomio de La sai l’ultima sui matti? (1982).

Ozzano partecipa anche al dittico delle tigri nei panni del capostazione del paesino di Renato Pozzetto in Tre tigri contro tre tigri (1977) di Sergio Corbucci e Steno, e in quelli del militare svizzero che orina sugli stivali di Enrico Montesano in Io tigro, tu tigri, egli tigra (1978) di Giorgio Capitani, che lo vuole anche come maître che amoreggia con la moglie (ancora) di Montesano, Silvia Dionisio in Aragosta a colazione (1979). Tre invece suoi film con Adriano Celentano: Bluff – Storia di truffe e di imbroglioni (1976) di Sergio Corbucci, in cui è il cliente di un bar, L’altra metà del cielo (1977) di Franco Rossi, in cui è l’uomo che incrocia il suo sguardo nel vagone ristorante del treno, e l’episodio diretto da Castellano & Pipolo di Sabato, domenica e venerdì (1979), in cui è Arthur il concierge dell’hotel sul lago in cui alloggia il molleggiato.

Ozzano è poi un carabiniere ne La stanza del vescovo (1977) di Dino Risi, un soldato ne La bidonata (1977) di Maurizio Lucidi, il Capitano Smith spia russa ne La dottoressa preferisce i marinai (1981) di Michele Massimo Tarantini, il liquidatore testamentario professor Thompson ne La maestra di sci (1981) di Alessandro Lucidi (uno film in cui è maggiormente presente in carriera), un barista ne I carabbimatti (1981) di Giuliano Carnimeo, un ladro in Sbirulino (1982) di Flavio Mogherini e prende parte anche al tremendo erotico Supersexymarket (1979) di Mario Landi.

Negli anni ’80 partecipa qualche produzione televisiva e a spot pubblicitari, mentre le sue ultime apparizioni cinematografiche arrivano grazie a Carlo Vanzina, che lo dirige in ben quattro occasioni: è il commissario francese a cui Diego Abatantuono denuncia il furto del camion in Eccezzziunale… veramente (1982), il maggiordomo di Guido Nicheli in Montecarlo Gran Casinò (1987), ed è presente anche in Via Montenapoleone (1987) e in Le finte bionde (1989). Dopo l’ennesimo ruolo da commissario nella celebre sit-com Casa Vianello, torna al cinema un’ultima volta nel ruolo di un bagnante in Bagnomaria (1999) di Giorgio Panariello, mentre nel 2008 partecipa al mediometraggio Calibro 70, omaggio al poliziottesco del giovane regista torinese Alessandro Rota.

Negli ultimi anni Renzo Ozzano si era anche dedicato al giornalismo, scrivendo per i quotidiani Il GiornaleTorino Cronaca, collaborando con riviste di cinema e infine entrando nel consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.

di Ivan Zingariello

 

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