Corrado Tedeschi e Nino Formicola sono i protagonisti de Il conto è servito, una commedia dal ritmo serrato in cui ogni personaggio sa farsi notare.
Metti una sera a cena…
Il conto è servito racconta una storia paradossale in cui tuttavia non si fa fatica ad immergersi. Un politico in ascesa (Nino Formicola) invita a casa propria un premio Nobel per la pace (Corrado Tedeschi) per ottenerne i favori. Accanto a loro le rispettive mogli – una psicologa ossessionata dalla maternità (Alessandra Schiavoni) e una bigotta che non ha dimenticato i piaceri della carne (Roberta Garzia) – e i figli del politico, una social-dipendente (Martina Carletti) e un pittoresco sessuomane (Simone Villani). A completare il quadro entrano in scena anche un amico del ragazzo (Andrea Zanacchi) e la colf straniera in sovrappeso (Barbara Abbondanza), per una bomba che è pronta ad esplodere alla prima occasione. I personaggi, oltre ad essere ironici e ben caratterizzati, si scopriranno via via più legati l’uno all’altro. Proprio dall’intreccio dei loro destini si verificheranno una serie di colpi di scena poco verosimili ma certamente divertenti che finiranno per delineare una satira frizzante contro i giochi di potere, lo scenario politico-sociale degli anni Duemila e l’ipocrisia che caratterizza la classe borghese.
Un notevole cast artistico e tecnico
Lo spettacolo pone le sue basi sulla coppia di protagonisti: Corrado Tedeschi e Nino Formicola, amici nella vita privata ma al debutto come duo teatrale, posseggono i ritmi giusti e il dovuto carisma. Il resto del cast d’altro canto non sfigura e dimostra competenza e ispirazione sia sopra che sotto al palco. Il ritmo incalzante è una ricchezza che l’autrice Sara Vannelli e la regista Paola Tiziana Cruciani costruiscono pezzo dopo pezzo, battuta dopo battuta. Man mano che ci si addentra nella storia la realtà tende a lasciare il posto alla finzione ma ovviamente questo non toglie nulla al risultato finale: tutto diventa lecito quando si vuole parlare di incomunicabilità, lotte di potere e apparenza. Il finale, che ovviamente non va svelato, mette tutto in pari: la società moderna è esasperata proprio come lo sono i due protagonisti e per uscire dal pantano in cui si sono immersi sembrerà esserci una sola soluzione…
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Ritmo incalzante meglio della verosimiglianza
La commedia vanta un ritmo crescente che va gustato tutto d’un fiato. Le risate non mancano e provengono da ogni singolo personaggio. Questi, davvero ben bilanciati, sono i pezzi di una scacchiera che si completa battuta dopo battuta. Se l’unica critica può essere fatta alla totale perdita di attinenza con la realtà nella seconda parte dello spettacolo, va anche detto che la verosimiglianza non avrebbe aggiunto nulla alla storia. Meglio ridere dei difetti dei protagonisti e farsi un piccolo esame di coscienza: nessuno, in fondo, potrà chiamarsi veramente fuori.
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Il conto è servito è al teatro Nino Manfredi di Ostia dal 2 al 14 maggio 2017. Ambientato nella notte di Halloween, le sorprese non mancano in un atto unico pieno di brio e dinamicità.
Voto: 8
Raffaella Mazzei
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