Amici di Mondospettacolo, abbiamo intervistato Alessandro Fullin, autore nonché l’interprete de La Divina, uno spettacolo in scena in questi giorni a Roma al Teatro Sala Umberto e che poi continuerà il suo tour attraverso l’Italia.
Intervista di Ivan Zingariello: Alessandro Fullin, è un piacere averti con noi…
Buongiorno, grazie per l’invito.

Alessandro Fullin
In questi giorni sei in scena con La Divina (leggi la recensione). Come ti è venuta l’idea di parodiare la Divina Commedia?
Mah, sai come ti vengono le idee, questo è un aspetto un po’ misterioso. A me vengono sotto la doccia, devo dire. Quando sento lo scrosciare dell’acqua, non so come mai, mi viene qualche idea. E poi un’altra cosa che mi stimola molto sono le telefonate del mio commercialista: quando noi artisti dobbiamo versare l’IVA, tendenzialmente ci vengono delle bellissime idee. Vedi, lo Stato italiano ci tiene vivi a noi artisti. Infatti ho notato che ho dei picchi trimestrali di creatività.
Beh, almeno anche lo Stato serve a qualcosa…
Assolutamente!
Lo spettacolo è molto divertente, ricco di battute fulminanti e di personaggi scelti ad hoc per fare da spalla alla tua comicità. Quali sono, fra tutti quelli che hai citato in questa Divina Commedia.. diciamo “2.0”, i tuoi preferiti?
Beh, naturalmente la storia è molto legata a Beatrice Portinari, che è una donna eterosessuale.. quindi io in questo spettacolo parlo di due cose, le donne e l’eterosessualità, di cui non so assolutamente niente.. e quindi direi che è un buon spettacolo di fantascienza!

Alessandro Fullin è Dante Alighieri in La Divina
E come mai questa scelta di lasciare in versione gaia anche Virgilio, oltre ovviamente a Dante?
Perché semplicemente lo era (ride). Il buon Virgilio scrisse delle poesie un po’ birbantelle e quindi fa parte della schiera purtroppo, della mia simpatica minoranza… Dante invece fece qualcosa tipo 12, 13 figli.. quindi si starà proprio rivoltando nella tomba per essere stato interpretato da me.. mentre invece lui aveva una bella famigliola, aveva fatto bambini senza mancare al suo dovere verso la prosperità.
Diciamo che non avevano la televisione e quindi giustamente…
E certo! (ride)…
Quindi non hai pensato magari a un’inversione di ruoli?
Guarda, un’inversione dei ruoli nelle mie commedie è davvero pericolosa (ride). Meglio non usare mai questo termine, o almeno con parsimonia.
A differenza di molti tuoi colleghi che nascondono il loro.. chiamiamolo “segreto di Pulcinella”, tu invece non fai mistero della tua omosessualità e anzi la sfrutti…
Ma sai, è una battaglia che ho perso tanti anni fa (ride), non avrei potuto in nessun caso. O erano tutti con la congiuntivite, l’intera umanità, oppure se ne sono accorti immediatamente. Mi dispiace che i miei colleghi riescano a fare coming out, mentre a me mi hanno sempre capito prima.
Però appunto a differenza degli altri, tu la sfrutti appieno, perché dall’esserlo al trovare la chiave per la creazione di questo personaggio comico, ce ne passa. Quand’è che hai maturato quest’idea di prendere un aspetto potenzialmente sfavorevole e farlo giocare a tuo favore, creando appunto questi personaggi comici?
Ma sai, è la vita. Io non sarei riuscito a fare nessun mestiere, perché con la voce che mi ritrovo ero tagliato fuori, per telefono nessuno mi prende mai per un uomo. Addirittura la Polizia di Stato, una volta che avevo un problema, per telefono mi ha risposto «Arriviamo, signora Fullin». Quando sei messo così, cosa vuoi fare? (ride) Fai la soubrette, non puoi fare altro.

La Professoressa Fullin
Quindi è stata dura emergere dal sottobosco dei teatri off? Nel senso che magari trent’anni fa un personaggio come il tuo non sarebbe stato accettato e capito…
Questo è senz’altro vero. Ora io lavoro, ormai ho 52 anni ed è cambiato il mondo, viva Iddio. Credo che una volta sarebbe stato molto ma molto più difficile. Già adesso a volte senti che il pubblico fa fatica; basta dire che io sotto Roma non vado. Io adoro il sud Italia, ma al momento non riusciamo a scendere più giù di Roma, siamo incomprensibili come prodotto.. per loro sono una rarità botanica!
Perché appunto c’è ancora molta gente restia all’accettazione…
Ma secondo me ormai gli italiani sono abituati a tutto, è un popolo molto più avanti delle proprie classi dirigenti. Abbiamo avuto questa legge sulle Unioni Civili, siamo stati gli ultimi in Europa, ma non perché il nostro popolo è indietro, bensì perché i nostri politici sono indietro. Il popolo l’avrebbe approvata tanto tempo fa.
A tal proposito, che consiglio ti senti di dare ai ragazzi gay che invece non trovano la forza per dichiararsi a chi li circonda?
Io penso che anche su questo le cose sono per fortuna cambiate, nel senso che penso siano sempre meno. È ovvio che se nasci in un piccolo paesino, credo possa avere ancora dei problemi. Nelle grandi città penso che oramai sia un percorso che si può fare. Dopotutto non disturba nessuno, ognuno deve avere la sua strada, con la sua barchetta… Credo che gli scogli siano ben altri.

Fullin in Piccole Gonne
Tornando allo spettacolo, dopo La Divina continuerai portando altri testi come ad esempio Piccole gonne e parodiando anche la Principessa Sissi nel tuo dialetto triestino. Come mai questa scelta di prendere storie importanti e ben conosciute e parodiarle? Come mai ti sei specializzato in questa tipologia?
Le parodie a me piacciono molto. In realtà sono sempre più difficili da fare, perché tra generazioni i terreni comuni si sono molto ridotti. Ad esempio i libri di Salgari che leggeva mio padre li leggevo anch’io, mentre adesso è molto difficile che quello che leggo io lo legga anche un ragazzo di vent’anni. Quindi è sempre più difficile, perché nella parodia bisogna avere una storia comune e divertircisi sopra, ma il problema è che le storie comuni son sempre meno.
E qual è il ruolo che invece sogni di interpretare a teatro o magari sul grande schermo?
Medea! (ride)… È una donna che è riuscita ad unire il tricot alla passione amorosa. Prima o poi lo farò.
Prima o poi lo farai.. e sicuramente sarà un ennesimo successo. Facci però una confessione finale: anche nella vita di tutti i giorni sei così istrionico ed eccessivo?
Ma no, come spesso accade noi comici, siamo dei malinconici terribili. Io sono allegro come un’insalata di tibie, assolutamente! Dipingo delle cose tristissime.. Tutti i comici hanno questa doppia personalità. Nella vita privata è meglio evitarmi, sono veramente lugubre, direi…
Per chiudere, Alessandro, ricordaci i prossimi appuntamenti che avrai in teatro, una volta conclusa questa esperienza romana della Sala Umberto con lo spettacolo La Divina.
Rimando tutti al mio sito, che è www.alessandrofullin.it, dove c’è tutta la mia tournée. So che andiamo a San Marino.. mi ha colpito molto questa cosa perché vado dove tirano ancora con la balestra.. però poi girovago qua e là nel nord.
Quindi chi vorrà vederti non faticherà a trovarti nei prossimi mesi in giro per l’Italia. Allora ringraziamo Alessandro Fullin e gli auguriamo che i suoi spettacoli possano ottenere il successo che meritano.
Grazie. Bacioni a tutti!
Ivan Zingariello
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