È andato in scena al Teatro Belli di Roma Girls like that, un bello spettacolo nell’ambito di una rassegna davvero interessante: Trend, nuove frontiere della scena britannica.
Fino al 18 dicembre si propone una vasta scelta di autori d’oltremanica più o meno conosciuti, creando un’importante occasione d’incontro e confronto identitario, dove si ricerca e si esprime il senso del teatro contemporaneo. Delle quattro Girls like that che sono in scena, Giulia Gallone, Diletta Masetti, Ottavia CH Orticello e Flavia Mancinellli – che a mio parere risalta fra loro – non vi innamorerete, anche se sono belle e molto brave, perché sono “troppo vere”, ma ne ascolterete ogni parola e ne seguirete ogni gesto con il piacere di vedere un testo intelligente e ben recitato, che trasporta con ritmi effervescenti nella dimensione della crudeltà adolescenziale, del femminile, dell’incontro-scontro tra i sessi e soprattutto nel mondo social da cui a nessuna età possiamo più prescindere.
Emiliano Russo con la sua regia ricca ed attenta ai dettagli crea un meccanismo perfettamente sincronizzato che racconta la reazione della quattro “amiche” cresciute insieme – senza che abbia un nome il personaggio che ciascuna tratteggia – all’arrivo sul loro cellulare della fotografia di Scarlett, una loro compagna di classe.. completamente nuda. Hevan Placey ha deciso di scrivere questo testo prendendo le mosse da un fatto di cronaca del 2012 che riguardò una ragazzina canadese spinta al suicidio dopo la pubblicazione di una foto pornografica che non avrebbe più potuto cancellare dal web, e nella cronaca di questi ultimi anni sono tristemente ricorrenti notizie di questo tipo, basti pensare alla recente vicenda di Tiziana Cantone.
Lo spettacolo, senza avere la pretesa di una denuncia, indaga in chiaroscuro questi temi attualissimi: quanto le donne si sentono libere di esprimere la loro sessualità? E’ intervenuto un vero cambiamento culturale? La tecnologia le rende più o meno vulnerabili? Amicizia, pudore, educazione e perbenismo sono messi alla prova quando, dopo avere infierito contro la compagna con le parole più crude e la loro distanza giudicante, le pseudo amiche ricevono un’altra fotografia in cui è Russel, il bello della scuola, ad apparire “senza veli”. Le reazioni saranno le stesse? Oppure è ancora attuale la metafora “del lucchetto”? Chi non la conosce la scoprirà brillantemente rivelata dalle Girls.
Spettacolo assolutamente da vedere questo Girls like that, come anche le altre proposte della rassegna Trend. Pagina ufficiale dello spettacolo: https://www.facebook.com/girlslikethat
Bella G.
(Revisione e impaginazione Ivan Zingariello, Foto Riccardo Freda)
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