A circa cinque di distanza dall’uscita del precedente album dal titolo “Non ho più pace”, il cantautore di origine abruzzese Alessio Creatura, buttando il cuore contro l’ostacolo, propone un nuovo lavoro discografico, contenente dieci brani inediti, dal titolo “CHE CI AMINO GLI ALTRI”. Perché un altro album? Perché per Alessio mettersi in gioco artisticamente è un modo per sentirsi “VIVO”.
Il lavoro, portato avanti con estrema tenacia e più che un pizzico di follia, è lo specchio di un artista complesso e consapevole, sempre diviso tra luci e ombre, esattamente come la vita, vero ginepraio di emozioni. Il nuovo album è intimo, riflessivo, di sincera narrazione dei propri stati d’animo, delle proprie paure e fragilità e del percorso intrapreso alla riscoperta della parte più vera di se stesso, alla ricerca dell’agognata felicità.
E’ questo che interessa all’artista, far arrivare alle persone la parte più autentica, evitando qualsiasi forma di omologazione artistica. L’album, nel quale si alternano ballate suggestive e malinconiche a brani dalle sonorità rock e trascinanti, si apre con il brano “Cerco trasparenza”, primo singolo di anticipazione dell’album, in cui si narra della necessità di ritrovare la parte più autentica della propria anima. Altro brano importante è “Che ci amino gli altri”, di forte impatto emozionale, delicato e commovente soprattutto nella versione acustica, che vede la collaborazione del fisarmonicista Massimo Tagliata, compositore e musicista di notevole versatilità con all’attivo numerose collaborazioni artistiche (sua la fisarmonica nel brano “Sognami” di Biagio Antonacci).
Il brano esprime il desiderio di esser amati ed in fondo è espressione della paura che gli altri si approfittino di noi, della paura di subire l’egoismo e l’indifferenza altrui…ben sapendo che è illusiorio credere che la nostra felicità dipenda dall’amore degli altri. All’interno dell’album ritroviamo poi brani dalle sonorità rock quali “Lolita”, irriverente e provocatorio, come provocatori potrebbero essere gli ammiccamenti di una giovane lolita fin troppo consapevole della sua precoce sensualità e “Ti porto rancore”, di rabbia e denuncia nei confronti di chi, usando menzogna e furbizia, polverizza i nostri sogni.
“Non sono più lo stesso” è invece un brano ironico e dal tocco marcatamente swing, Nel brano l’hammond è suonato dal grande Pippo Guarnera, pianista e organista (suo l’organo nei dischi di Ligabue, Nannini, Stadio, Timoria, solo per citarne alcuni). All’interno dell’album è presente inoltre una piccola perla, il brano “La ballata di cir(Costanza)”, componimento d’ispirazione per lo più amorosa, frutto dello studio da parte dell’artista della poesia provenzale. Nel brano Alessio si diverte ad usare alcuni provenzalismi e proprio come un cavaliere del XII secolo, tenta vanamente di conquistare la sua amata dama, in cambio di lodi e devozione.
In tale brano presenti le collaborazioni di artisti quali Pasquale Canzi (Paki), leader del gruppo “I Nuovi Angeli” e arrangiatore del cantautore Roberto Vecchioni (suo l’arrangiamento, tra gli altri, dell’album “Samarcanda”) e Marco Bonino, cantante, autore e polistrumentista, supporter di artisti quali John Martyn, David Bromberg, Bruce Cockburn, Mike Bloomfield e collaboratore di numerosi artisti (Stadio, Ron, Dalla e del gurppo I Nuovi Angeli).
Il ruolo del baritono è eseguito da Dino Vighesso, cantante lirico vincitore di numerosi concorsi di livello internazionale e docente di canto lirico e moderno. Ai cori, l’inconfondibile voce di Manuela Cortesi, una delle voci più calde del panorama musicale italiano, nota al pubblico per essere una delle coriste italiane che ha accompagnato artisti quali, Eros Ramazzotti, Laura Pausini fino ad arrivare ai grandissimi Lucio Dalla e Francesco De Gregori. I brani sono stati arrangiati da Alessio Creatura, Mirko Guerra, Massimo Roccaforte (chitarrista di Carmen Consoli) e da Fabio Sartoni batterista professionista (sue le batterie in numerose produzioni discografiche pop/rock di alcuni artisti di fama nazionale).
Il missaggio è frutto del lavoro di Loris Ceroni produttore molto apprezzato in America Latina e in ambito nazionale (portano la sua firma le produzioni degli Stadio, di Anna Oxa, dei Quinto Rigo, dei Sud Sound System, di Francesco Renga e del gruppo Marta sui Tubi ecc). La masterizzazione invece è stata effettuata dalle sapienti mani di Stefano Cappelli del Creative Mastering di Forlì.
Contestualmente all’uscita dell’album, verrà pubblicato il video del singolo “Che ci amino gli altri”, che dà titolo al disco, nella sua versione acustica. Il video realizzato da Gianni Gaudenzi per Luna Video è stato girato nella splendida cornice del Teatro Alighieri di Ravenna.
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