Cari lettori di Mondospettacolo, oggi sono a tu per tu con la splendida Elena Bonelli. Attrice e Cantante Internazionale che si è esibita nei teatri più prestigiosi di oltre 130 paesi del mondo, dalla Carnegie Hall di New York al teatro degli Champs Elysèes, dal Palazzo dell’Onu all’Auditorium di Tokyo, da Sidney a Città del Messico, da Islamabad a Rio de Janeiro.
Cara Elena, parliamo del tuo esordio. Come nasce la tua passione per il canto e la recitazione?
È una passione nata da piccola vedendo alcuni artisti che si esibivano su un piccolo palcoscenico di un piccolissimo paese vicino Roma. Mi è sempre piaciuto cantare e fin da piccola ascoltavo le famose cassettine arancioni e verdi di Gabriella Ferri fino alla consunzione. Così ho imparato tutte le canzoni romane, comprese quelle che cantava mia madre di cui mi ricordo benissimo, “Chitarra romana” o “Quant’è bello far l’amore quando è sera”. Poi ho anche iniziato tardi a studiare al laboratorio di Gigi Proietti, all’accademia d’arte drammatica e all’Actor Studio di Stransberg. In più occasioni hai definito il tuo teatro “musicale-didattico”.
Vuoi spiegarci meglio le peculiarità del tuo teatro?
Ho sempre creato spettacoli che non si esaurissero al mero intrattenimento del momento, ma che lasciassero al pubblico tracce di storia, tracce di vita di personaggi famosi, insomma un teatro che mentre intrattiene e diverte, insegna pure qualcosa che il pubblico non conosceva. E lui vi sta.
Sei ambasciatrice della canzone romana nel mondo.Quali sono i messaggi ed i valori che, della cultura italiana ed in particolare romana, rappresenti nei teatri internazionali?
Portare la canzone romana nel mondo è stata una scommessa. Pensavo che non essendo conosciuta non fosse così apprezzata come quella napoletana. La grande sorpresa è stata vedere quanto questa canzone piaccia a tutti, dalla Corea all’America, dalla Cina all’Africa. Il valore del messaggio che passa davanti al pubblico internazionale che incontro è innanzitutto quello di una canzone colta, emozionante e coinvolgente, che riesce a penetrare l’animo di chi ascolta, per i sentimenti che emergono dall’interpretazione che se ne fa. Sono molto orgogliosa e fiera di questa scelta che feci anni fa perché è diventata una mia missione culturale in Italia e nel mondo. Il mio obiettivo, da 14 anni, è quello di far conoscere la canzone romana quanto quella napoletana, soprattutto perché non è stata mai valorizzata come meriterebbe, sia dagli intellettuali, sia dalla critica. Cerco di sostenerla, anche se è molto più amata di quanto si pensi. Adesso sono riuscita a far entrare questa nostra tradizione romana nelle Università come materia di studio, cercando di arrivare ai giovani, fargliela conoscere ed apprezzare. E gli studenti ci stanno, non solo quelli italiani, ho portato la Lectio Magistrals anche in Angola, in Cina, in Giappone, in Georgia, oltre che negli atenei italiani più importanti e la cosa ha funzionato moltissimo per i grandi e per i giovani.
Sei volto noto di numerosi film e fiction. Qual è il tuo rapporto con il cinema e la televisione?
Si, ho cominciato in tv con Enzo Falqui e Antonello Trapani, e nell’ 83 con Roberto De Simone. In seguito ho lavorato in fiction di successo come “Orgoglio”, andato in onda sulle reti Rai, ma le mie più grandi passioni restano il cinema e il teatro. Infatti ho prodotto e diretto il film “A sud di New York” e il mio mito resta sempre la grande Anna Magnani, che ho interpretato nel film “Roma è musica” con la regia di Carlo Lizzani. Oggi la tv è cambiata, fai un reality e sei famoso… prima c’era la gavetta. In questo periodo ho delle cose in ballo, ma non ne voglio ancora parlare per scaramanzia…
Come passi dalla tradizione popolare romana al teatro di Brecht? c’è un filo conduttore?
Il filo conduttore è il palcoscenico, la musica. Il mio primo obiettivo è stato sempre quello di portare la canzone romana ovunque e devo dire che ci sono riuscita, ma mi è stato proposto di fare Brecht al Todi Festival ed ho accettato. Mi piaceva l’idea di rimettermi in gioco con qualcosa di nuovo, inoltre avevo Cinzia Gangarella al pianoforte e Patrick Rossi Gastaldi alla regia, quindi ho detto si! E’ uno spettacolo che rimane attuale dopo quasi un secolo, infatti, è andato molto bene e dal 14 al 26 marzo del 2017 lo porterò in scena al Teatro dell’Angelo di Roma.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Sono impegnatissima nella preparazione del Gran Galà della canzone romana, un concerto con un Orchestra Sinfonica composta da 60 elementi e la finalissima della seconda edizione del mio concorso “Dallo stornello al rap”, che ha già debuttato lo scorso novembre all’Auditorium Parco della Musica. Quest’anno si terrà al Teatro Olimpico e in giuria ci saranno grandi nomi del mondo dello spettacolo come Claudia Gerini, Valerio Mastandrea, Ricky Tognazzi, Simona Izzo, e tanti altri…. Ma la vera sorpresa è Antonello Venditti in qualità di Presidente di giuria. Anche questa è un’operazione che darà enorme spazio e possibilità ai giovani di partecipare ad una serata dove il gran gala della canzone romana è rivolto a loro, per far loro conoscere le melodie della tradizione, ma allo stesso tempo, vedrà dei giovani musicisti, videomakers, compositori, cantautori, cimentarsi per una gara che renderà loro dei bei premi anche in soldi. Intanto sono contenta che i due vincitori dell’anno scorso Emilio Stella e Cranio Randagio stiano avendo molto successo, io continuo a portarmeli con me e agli spettacoli, alle conferenze, alle tavole rotonde, e lunedì 25 luglio saremo insieme a “Lungo il Tevere… Roma” con una mia Lectio magistralis e il loro concerto. Anzi ho aperto anche un concorso per Writers, grafici, disegnatori, eccetera…. che potranno creare il manifesto della serata del 17 ottobre al Teatro Olimpico, del “Gran Gala della canzone romana” a loro piacimento, il vincitore avrà 500 € di premio. Non è anche questa una bella idea? Insomma mi sento di aiutare i giovani perché stanno vivendo un momento molto difficile e soprattutto perché è molto dura inserirsi in un ambiente come quello dello spettacolo, oggi ancor più di ieri. C’è un sogno nel cassetto che ancora vorresti realizzare? Mi piacerebbe fare un film sulla vita di un personaggio che conosco e amo molto e prima poi ci riuscirò.
Claudia Conte www.claudiaconte.com
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