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Globi d’Oro: vince ancora “Lo chiamavano Jeeg Robot”, Elio Germano miglior attore

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L’Associazione della Stampa Estera ha annunciato i vincitori dei Globi d’Oro 2016, i premi della Stampa Estera ai film italiani (o i Golden Globes italiani, se preferite), arrivati alla 56a edizione. I riconoscimenti saranno assegnati questa sera durante la cerimonia di premiazione a Palazzo Farnese.

Globo d'oro

L’edizione 2016 ha visto assegnati anche due premi speciali: il Gran Premio della Stampa Estera a “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi e il Globo d’Oro alla Carriera a Nicoletta Braschi e Roberto Benigni. Ma veniamo ai premi dell’anno, con una salomonica distribuzione tra i film principali, nessuno dei quali è riuscito ad aggiudicarsi più di un Globo d’Oro.

Nicoletta Braschi e Roberto Benigni riceveranno il premio alla carriera

E’ finita dunque in parità l’eterna sfida tra le due teste di serie “Lo chiamavano Jeeg Robot” e “Perfetti sconosciuti“: il film del supereroe borgataro di Gabriele Mainetti ha leggermente prevalso aggiudicandosi il premio di miglior Film, mentre alla tavolata degli smartphone senza segreti di Paolo Genovese è andato quello di miglior Commedia.

Lo chiamavano Jeeg Robot Santamaria

Claudio Santamaria in “Lo chiamavano Jeeg Robot”, miglior film

Tra gli attori vincono a sorpresa Elio Germano per “Alaska” di Cupellini, che batte il favorito Claudio Santamaria, e la giovanissima Ondina Quadri per “Arianna” dell’esordiente Lavagna, che supera Ilenia Pastorelli e Laura Morante. Ivan Cotroneo vince invece il premio per la Sceneggiatura del suo film “Un bacio“, mentre quello per la Fotografia va a Fabio Zamarion per “La corrispondenza” di Tornatore.

Alaska 2

Elio Germano premiato come miglior attore in “Alaska”

Tra i due vincitori di Oscar, Morricone e Piovani, la miglior Musica è a sopresa quella di Carlo Crivelli per “Sangue del mio sangue” di Bellocchio. La miglior Opera prima è l’intenso “L’attesa” di Piero Messina con Juliette Binoche, il miglior Documentario è “If Only I Were That Warrior” di Valerio Ciriaci, che affronta i crimini di guerra del colonialismo fascista, e il miglior Cortometraggio è il surreale “Tra le dita” di Cristina Ki Casini.

L'attesa - Juliette Binoche

Juliette Binoche in “L’attesa”, miglior opera prima

A seguire l’elenco dei premi assegnati con le relative motivazioni.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

Premiato: Tra le dita di Cristina K. Casini

Motivazione: A Cristina K. Casini, che ha saputo con poesia, delicatezza e un tocco di surrealismo, fotografare i sentimenti che risiedono in uno scatto.

MIGLIOR DOCUMENTARIO

Premiato: If Only I Were That Warrior di Valerio Ciriaci

Motivazione: Per il coraggio, l’equilibrio e la maestria tecnica, davvero notevoli per un’opera prima, con cui getta luce sulle pagine buie del passato coloniale italiano, aprendo uno squarcio sulle troppe amnesie che lo circondano.

MIGLIOR MUSICA

Premiato: Carlo Crivelli per Sangue del mio sangue

Motivazione: Per aver saputo rendere, con pari efficacia e armonia, le atmosfere di due epoche così diverse tra loro: il ‘600 e i giorni nostri. 

MIGLIOR FOTOGRAFIA

Premiato: Fabio Zamarion per La corrispondenza

Motivazione: Con sfumature ora gotiche ora mediterranee Fabio Zamarion ha saputo tradurre in meravigliose immagini i toni drammatici e il tessuto narrativo dell’intenso film di Giuseppe Tornatore, dove convivono vita e morte, realtà e immaginazione.

MIGLIOR OPERA PRIMA

Premiato:  L’Attesa di Piero Messina

Motivazione: Il film è poesia pura, con splendide riprese. Vi è interiorità, vi sono silenzi eloquenti, come nell’abbraccio silenzioso della fine che dice più di mille parole. Grazie alla raffinatezza nel presentare i sentimenti attraverso immagini bellissime, ci sembra chiaro che abbiamo a che fare con un promettente talento del cinema italiano che mette la sua Sicilia in primo piano.

MIGLIOR COMMEDIA

Premiato:  Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese

Motivazione: Per una commedia tagliente, che, fedele alla tradizione italiana, svela vizi e virtù del terzo millennio e con un finale amarognolo sa omaggiare degnamente il Maestro Ettore Scola e la sua Terrazza ormai vuota.

MIGLIOR SCENEGGIATURA

Premiato: Ivan Cotroneo e Monica Rametta per  Un bacio 

Motivazione: Quello che noi della giuria del Globo d’Oro abbiamo apprezzato, nella sceneggiatura del film “Un Bacio”, è stato il coraggio di raccontare, con fantasia e sensibilità, un tema particolarmente complesso, come è quello del bullismo e dell’omofobia.

MIGLIOR ATTRICE

Premiata: Ondina Quadri per Arianna

Motivazione: Per un’interpretazione mirabolante che in un modo poetico chiude le porte dell’infanzia e con delicatezza affronta i dubbi della prima giovinezza, rendendo universale la domanda sul proprio essere.

MIGLIOR ATTORE

Premiato: Elio Germano per Alaska 

Motivazione: Ad un attore che riesce sempre a superarsi in bravura e intensità e a creare personaggi spessi e intensi utilizzando mezzi e aiuti anche non ‘ortodossi’. Con la sfida totale il risultato aumenta. 

MIGLIOR FILM

Premiato: Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti

Motivazione: Un premio doppiamente motivato. Perché confronta per la prima volta il mondo coriaceo della periferia romana con la carica esplosiva della “science fiction”. Perché si è imposto all’attenzione di tutti grazie ad uno straordinario passaparola. 

GRAN PREMIO 2016 DELLA STAMPA ESTERA Fuocoammare di Gianfranco Rosi

Motivazione: Il “Gran Premio della Stampa Estera 2016” rende omaggio a un’opera forte che è un grido di rivolta di fronte a una tragedia continua ormai percepita con rassegnazione, come una sorta di normalità. “Fuocoammare” descrive un popolo di pescatori che accoglie a braccia aperte tutto quello che viene dal mare, compresa la disperazione umana, con una generosità che riscatta l’Europa dal filo spinato e delle ossessioni identitarie.

GLOBO D’ORO 2016 ALLA CARRIERA Premiati: Nicoletta Braschi e Roberto Benigni

Motivazione: L’Associazione della Stampa Estera consegna il “Globo d’Oro 2016 alla Carriera” alla coppia più popolare del cinema italiano di oggi. Fuori dagli schemi in tutto, loro due non raccontano la cultura, la fanno. Più italiani tra gli italiani, rappresentano una vera quintessenza dell’imprevedibile anima di questo Paese. Sanno di continuo tradurre l’arduo in un linguaggio universale che affascina e incanta. Una coppia la cui carriera ha raggiunto e superato vette e sogni.

 
 

Ivan Zingariello

 
Globo d'Oro premio

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