LA MODERNITA’ DEI CLASSICI PROTAGONISTA DEL TEATRO ARCOBALENO DIRETTO DA VINCENZO ZINGARO. PARTE L’8 OTTOBRE LA STAGIONE 2015-2016 CON LA NUOVA PRODUZIONE DELLA COMPAGNIA CASTALIA “IO, EDMUND KEAN”, DI E CON GIOVANNI DE NAVA. 10 GLI SPETTACOLI IN SCENA FINO A MAGGIO 2016.
NOVITA’ DELLA STAGIONE A PARTIRE DA DICEMBRE UNA SERATA AL MESE DEDICATA ALLA LETTURA DELLE 6 OPERE FINALISTE DEL PREMIO DI DRAMMATURGIA CENDIC -SEGESTA
La modernità dei Classici sarà protagonista della stagione 2015/16 del Teatro Arcobaleno, diretto da Vincenzo Zingaro. 10 gli spettacoli in scena, da ottobre 2015 a maggio 2016, per offrire agli spettatori un’ampia scelta, da Plauto a Eduardo, da Leopardi a Cechov.
Il Teatro dell’anima è il titolo con il quale Vincenzo Zingaro annuncia la nuova stagione del Teatro incentrata come sempre su opere di grandi contenuti. “In questo momento storico, – afferma Vincenzo Zingaro – dominato dalla logica avvilente del mero profitto e dell’effimero, il Teatro, più che mai, ha il compito di offrire all’anima un palcoscenico in cui potersi esprimere con assoluta libertà, dove ciascuno possa ritrovare la scintilla della propria esistenza”.
Sarà la nuova produzione firmata dalla Compagnia Castalia “Io, Edmund Kean” di e con Giovanni de Nava, in scena dall’8 al 18 ottobre, ad inaugurare la stagione 2015-16 del Teatro. Il testo e la regia sono di Giovanni de Nava, con Giovanni de Nava e con Carmen Landolfi, musiche di Wagner, Bruckner.
Della figura di Edmund Kean, leggendario attore inglese a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, si sono occupati, con la scrittura di lavori teatrali incentrati su di lui, Alexandre Dumàspère, Vittorio Gassman, Raymond Fitzimmons. In questo atto unico, di cui è anche autore, Giovanni de Nava, con il suo consueto piglio mattatoriale, rivive, nei panni del Kean, la vita e la carriera del grande attore inglese, il suo disordine esistenziale contrapposto al maniacale rigore e perfezionismo artistico.
Giuseppe Pambieri ci farà conoscere, dal 22 al 25 ottobre, un Leopardi inedito ne “L’infinito Giacomo” di Giuseppe Argirò. Un grande interprete della scena italiana incontra uno dei massimi poeti d’ogni tempo. La scoperta di un Leopardi inedito, genio precoce, adolescente inquieto, amante appassionato, uomo che ha il coraggio di guardare la realtà e accettare il dolore senza compromessi, è al centro di questo viaggio, attraverso le sue opere più celebri. Il ritratto di un artista senza confini, al di là di ogni regola, creatore di eterna bellezza che, pur vulnerabile, schivo e introverso, è pervaso da un desiderio inesauribile di vita.
A novembre, dal 6 al 22, il palcoscenico ospiterà il classico di Eduardo “Filumena Marturano”, diretto da Mario Antinolfi, con Alida Tarallo, Mario Antinolfi, Filippo Valastro, Liliana dell’Aquila, Valerio Di Tella, Dario Borrelli, Domenico Tufano, Mariateresa Pascale, Alessandra Cosimato, Stefano Lopez. Filumena, ex prostituta, è una sorta di Medea al rovescio, che pur soffrendo per amore, non sacrifica i suoi figli, ma lotta per assicurare loro una dignità, rivelandosi depositaria dei valori autentici della famiglia ed incarnando la possibilità di un grande riscatto.
Con “Le Troiane” di Seneca, in scena dal 27 novembre al 13 dicembre, Giuseppe Argirò porta in scena la tragedia delle donne troiane, testimoni dell’insensatezza della guerra, con Renato Campese, Paola Lorenzoni, Cinzia Maccagnano, Maurizio Palladino, Alberto Caramel, Silvia Falabella. Uno dei capolavori di Seneca nel quale i protagonisti sono i vinti: le donne troiane che, testimoni di un eccidio etnico e culturale, simboleggiano la parte più vulnerabile della società, colpita senza pietà dalla guerra. Una tragedia che racconta l’olocausto dei popoli e l’insensatezza della violenza, principio disgregante dell’universo, evidenti le analogie con l’oggi.
In occasione del Giubileo della Misericordia 2015, dal 18 al 20 dicembre, torna in scena la straordinaria figura di S. Caterina da Siena, proclamata, nel 1939, Patrona d’Italia (insieme a S. Francesco) da Papa Pio XII e Patrona d’Europa, nel 1999, da Papa Giovanni Paolo II, che commissionò lo spettacolo alla scrittrice Dacia Maraini in occasione del Giubileo del 2000. Lo spettacolo ci fa rivivere gli ultimi anni della santa, ormai famosa in tutta Europa per il suo esempio e i suoi insegnamenti, attraverso il rapporto amichevole con il suo devoto scrivano, frate Neri. Con Barbara Amodio e Gianluigi Pizzetti.
A Natale sarà la volta de “Il fantasma di Canterville” di Oscar Wilde, in scena dal 30 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016, nella riscrittura di Ugo Chiti, che ci accompagna in un vecchio castello inglese, nel quale una bizzarra famiglia americana è alle prese con un fantasma. Una piccola e ironica commedia musicale in cui il gioco humor-horror è esaltato dalla musica dal vivo, travolgente filo conduttore dei sogni e dei desideri dei personaggi. Regia di Dosto, con Barbara Begala, Annalisa Amodio.
Grande attesa, dal 15 gennaio al 30 marzo 2016, per l’appuntamento con la commedia classica, “Truculentus” di Plauto, nell’originale riscrittura di Vincenzo Zingaro, che trasferisce la vicenda alla fine degli anni ’30, in Sicilia, dando vita ad un affresco storico di grande impatto emotivo, rivelandoci quanto il commediografo latino sia veramente nostro “contemporaneo”. Adattamento e regia di Vincenzo Zingaro, con Annalena Lombardi, Piero Sarpa, Rocco Militano, Fabrizio Passerini, Ugo Cardinali. Pur considerata da Plauto una delle sue opere migliori, la commedia è stata raramente rappresentata.
Duccio Camerini dal 1 al 24 aprile porta in scena “Zio Vanja” ” di Čechov, con Francesca Sgheri, M. Vittoria Pellecchia, Duccio Camerini, musiche Alchimusika. Una tragedia sommessa ma in fondo ridicola, una commedia a volte triste, che tratta dell’età che ognuno di noi ha, in rapporto ai sogni pericolosi e al tempo che passa silenzioso. C’è una porta, che prima o poi si chiude dietro di noi, incasellandoci in una forma. Il tempo della forma è la vecchiaia, quella che limita i nostri movimenti, interni ed esterni, che per tutta la vita Cechov ha fuggito, morendo prima di farsi incasellare. Vecchio non è diventato mai.
Dal 28 aprile all’8 maggio Vincenzo Zingaro porta in scena “Epos da Iliade, Odissea, Eneide”, con Vincenzo Zingaro, ensemble musicale Lògos e le musiche di Giovanni Zappalorto. Dopo il grande successo ottenuto ai Fori Imperiali, Vincenzo Zingaro riporta sul palco un suo cavallo di battaglia, che fa parte dell’avvincente percorso di spettacoli-concerto sui grandi classici della letteratura mondiale che porta avanti da anni. Conducendo il pubblico nell’appassionante mondo dell’Epica, facendo rivivere le gesta di celebri eroi che hanno animato da sempre la fantasia di tutti, ci porta per mano in uno spettacolo travolgente, in cui parola e musica si fondono, dando vita a un grande viaggio dell’anima.
E nella stagione 2015-16 del Teatro Arcobaleno non poteva mancare lo shakesperiano “Come vi piace”, portato in scena dall’11 al 29 maggio nell’adattamento e regia di Ilaria Testoni, con Mauro Mandolini e Laura Garofoli. Una commedia apparentemente bucolica basata sulla contrapposizione tra il mondo pastorale e gli intrighi di corte, in realtà uno dei testi più misteriosi del Bardo, dove il ragionamento sulla realtà e sulla finzione in scena e nella vita, anticipa di trecento anni le tematiche pirandelliane.
Continua poi l’importante progetto di formazione del pubblico giovanile che Vincenzo Zingaro porta avanti da 23 anni, coinvolgendo tutti i Licei di Roma e del Lazio, con spettacoli dedicati alla commedia classica, rappresentati in matinée. Quest’anno, verrà proposto “Truculentus” di Plauto, in una riscrittura particolarmente coinvolgente ed emozionante.
Novità della stagione 2015 dell’Arcobaleno la Rassegna “Mito e Contemporaneità”, realizzata dal Teatro Arcobaleno-Centro Stabile del Classico di Roma in collaborazione artistica con il Cendic, il Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea presieduto da Maria Letizia Compatangelo. A partire dal 14 dicembre un lunedì al mese verrà dedicato alla lettura delle sei opere finaliste del Premio di Drammaturgia Cendic-Segesta, dedicato al Mito.
Monica Brizzi
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